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Eco narratrice: così ti racconto la sostenibilità


Elisa Nicoli è una green influencer oramai da 15 anni. Nasce come scrittrice di libri riguardanti la sua quotidianità sostenibile. Approda successivamente sui social, come Instagra, YouTube e Tik Tok, grazie ai quali ha la possibilità di trasmettere temi e consigli per la salvaguardia dell'ambiente ad un pubblico sempre maggiore.

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The Mountain touch, viaggio nella natura che cura


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17 artiste/i e le opere da loro realizzate in dialogo con contenuti scientifici. Due musei uniti, per raccontare attraverso l’arte e la scienza l’associazione tra buona salute e connessione con la natura. È il tema esplorato attraverso l’esposizione The Mountain Touch inaugurata al MUSE - Museo delle Scienze di Trento. La mostra “The Mountain Touch” è un progetto arte scienza prodotto dal Museo Nazionale della Montagna di Torino e a cura di Andrea Lerda, che nell’edizione trentina si arricchisce nuove opere d’arte e nuovi di contenuti scientifici. Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura. The Mountain Touch offre stimoli visivi di carattere artistico e al contempo introduce una serie di temi e di ricerche scientifiche attuali, relativi alle implicazioni positive e negative nella relazione tra umano, montagna e natura in senso più ampio. Tutte le opere in mostra sono legate alla montagna e, più in generale, alla natura, alcune in modo più diretto e su un piano iconografico, altre in maniera indiretta ma pur sempre strettamente puntuale rispetto al tema che l’esposizione esplora e approfondisce.

17 artiste/i e le opere da loro realizzate in dialogo con contenuti scientifici. Due musei uniti, per raccontare attraverso l’arte e la scienza l’associazione tra buona salute e connessione con la natura. È il tema esplorato attraverso l’esposizione The Mountain Touch inaugurata al MUSE - Museo delle Scienze di Trento. La mostra “The Mountain Touch” è un progetto arte scienza prodotto dal Museo Nazionale della Montagna di Torino e a cura di Andrea Lerda, che nell’edizione trentina si arricchisce nuove opere d’arte e nuovi di contenuti scientifici. Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura. The Mountain Touch offre stimoli visivi di carattere artistico e al contempo introduce una serie di temi e di ricerche scientifiche attuali, relativi alle implicazioni positive e negative nella relazione tra umano, montagna e natura in senso più ampio. Tutte le opere in mostra sono legate alla montagna e, più in generale, alla natura, alcune in modo più diretto e su un piano iconografico, altre in maniera indiretta ma pur sempre strettamente puntuale rispetto al tema che l’esposizione esplora e approfondisce.

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Proteggono le querce da sughero dal cambiamento climatico


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La decortica, ovvero la delicata operazione di rimozione della corteccia dalla quercia, viene anticipata a causa del cambiamento climatico. L'attività si trova a fare i conti con una precoce produzione della linfa tra corteccia e tronco: questa rappresenta la condizione ideale per il distacco senza traumi alla pianta, pertanto, tutta la filiera aziendale si adegua e inizia fin dall'inizio del mese di maggio le operazioni. A contrasto della desertificazione climatica, inoltre, in un’epoca in cui gli alberi faticano a trovare letteralmente “terreno fertile” per una crescita spontanea, situazione tipica delle sugherete, Amorim sta piantando 400.000 querce da sughero per arrivare, tra il 2022 e il 2025 a 1.500.000 nuovi alberi. Ha inoltre acquistato nuovi ettari di foreste storiche per tutelarle e già da diversi anni, con un innovativo sistema di irrigazione goccia a goccia, assicura una crescita più sana e rapida alle querce. Un rimboschimento rapido, a ottimizzazione anche della risorsa idrica, sempre più a rischio, senza considerare la piantumazione aggiuntiva portata avanti negli anni, a popolare oltre 8.000 ettari di terreno. Infine, Amorim è anche precursore di un progetto di recupero del 95% delle ghiande che oggi vengono perse, per farne farine gluten free, ideali per diverse tipologie di diete.

La decortica, ovvero la delicata operazione di rimozione della corteccia dalla quercia, viene anticipata a causa del cambiamento climatico. L'attività si trova a fare i conti con una precoce produzione della linfa tra corteccia e tronco: questa rappresenta la condizione ideale per il distacco senza traumi alla pianta, pertanto, tutta la filiera aziendale si adegua e inizia fin dall'inizio del mese di maggio le operazioni. A contrasto della desertificazione climatica, inoltre, in un’epoca in cui gli alberi faticano a trovare letteralmente “terreno fertile” per una crescita spontanea, situazione tipica delle sugherete, Amorim sta piantando 400.000 querce da sughero per arrivare, tra il 2022 e il 2025 a 1.500.000 nuovi alberi. Ha inoltre acquistato nuovi ettari di foreste storiche per tutelarle e già da diversi anni, con un innovativo sistema di irrigazione goccia a goccia, assicura una crescita più sana e rapida alle querce. Un rimboschimento rapido, a ottimizzazione anche della risorsa idrica, sempre più a rischio, senza considerare la piantumazione aggiuntiva portata avanti negli anni, a popolare oltre 8.000 ettari di terreno. Infine, Amorim è anche precursore di un progetto di recupero del 95% delle ghiande che oggi vengono perse, per farne farine gluten free, ideali per diverse tipologie di diete.

Dillo a Plaple

Una nursery ospita le farfalle per salvare le specie e le foreste


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Colorate, leggiadre, affascinanti: le farfalle sono tra gli insetti più amati e apprezzati da adulte/i e bambine/i, spesso sorprese/i nel constatarne la molteplicità di foggia, grandezza e tonalità. Le farfalle sono anche simbolo di trasformazione e fragilità e la loro presenza al MUSE, a Trento, vuole evidenziarne, oltre alla bellezza, anche la precarietà, causata dai mutamenti ambientali, dalle minacce antropiche e naturali. Per affrontare questi e altri temi, dal 26 marzo al 19 maggio 2024, la serra tropicale del MUSE ospita oltre trenta specie di farfalle tropicali che sfarfalleranno a partire dalla nursery, dove in questo periodo sono state ospitate le crisalidi. L'iniziativa "Foresta delle farfalle" è stata già ospitata al museo nel 2017 e 2018 con un notevole successo e apprezzamento da parte del pubblico. A metà marzo sono giunti in museo oltre mille esemplari che, opportunamente preparati, sfarfalleranno allo stadio di adulto all'interno della serra. Verranno ospitate in un’apposita “nursery”, un’incubatrice dove sarà possibile osservare l’eccezionale evento della schiusa delle crisalidi. In questo spazio protetto le crisalidi recupereranno le forze necessarie al primo volo verso la vegetazione tropicale della serra, dove, tra le oltre 200 specie botaniche presenti, troveranno decine di piante in fiore, come Pentas e Streptocarpus, pronte a fornire loro sostentamento attraverso secrezioni nettarine.   Inoltre, sono stati posizionati in serra i cosiddetti ‘Bar delle farfalle’, strutture colorate che contengono frutta matura, utile al loro nutrimento.    Le farfalle troveranno nella serra del MUSE un ambiente perfettamente consono alle loro esigenze: un’alta temperatura del dì e della notte (tra i 26 e i 34 °C) e un’altissima umidità relativa dell’aria (circa l’80%), quest’ultima strettamente necessaria per lo sfarfallamento, ossia per consentire alla farfalla di emergere dalla crisalide e di stendere e asciugare le ali. L’esposizione “Foresta delle farfalle” è stata realizzata grazie alla consulenza di Francesco Barbieri, biologo e direttore scientifico della Casa delle Farfalle di Bordano (UD) e sarà occasione per due interessanti momenti di approfondimento:   venerdì 5 aprile si terrà un dialogo tra Francesco Barbieri, biologo e direttore scientifico della Casa delle farfalle di Bordano (UD) e Silvia Ricci, coordinatrice dell’Associazione Mazingira: Silvia e Francesco racconteranno le loro esperienze in Tanzania e Costa Rica, entrando nel vivo dei loro progetti, tra allevamento di farfalle ed ecoturismo, nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale. 
Sabato 6 aprile, invece, il biologo Francesco Barbieri e il personale del museo saranno a disposizione del pubblico per rispondere a domande e curiosità sulle farfalle presenti in serra.  Si ringraziano DAO CONAD e Zobele - Special Sponsor della Serra Tropicale del MUSE. APPROFONDIMENTO    FARFALLE PER SALVARE LE FORESTE E AIUTARE LE POPOLAZIONI LOCALI  Gli allevamenti di farfalle tropicali da cui il MUSE acquista le crisalidi rappresentano un’attività a impatto positivo sui territori e sulle popolazioni. Allevare e commerciare farfalle, infatti, può fornire una fonte di occupazione e reddito accessibile a chiunque. Questa pratica ne previene altre a più alto impatto ambientale come la coltivazione, l’allevamento di bestiame e la deforestazione. Allevare farfalle, oltre a rappresentare una fonte di sostentamento alternativa all’industria del legno, significa anche preservare la flora locale e favorire la riconversione di territori degradati in foresta originaria. Questo perché le specie allevate si sviluppano esclusivamente su piante selvatiche.   Le splendide farfalle morfo blu e altre specie provengono dal Costa Rica, grazie alla collaborazione di Francesco Barbieri con AMEAP (Asociación de Mujeres Ecológicas y Artesanas del Porvenir), un’associazione costituita da donne che da anni allevano farfalle in una piccola comunità situata al nord del paese. Le crisalidi arrivano in pacchi termicamente isolati dopo 3 – 5 giorni di viaggio. La farfalla affronta il trasporto senza problemi perché viaggia quando è crisalide, lo stadio in cui non ha necessità di muoversi o nutrirsi e che dura, a seconda delle specie, dai 9 ai 20 giorni.    NOTE DI BIOLOGIA  Le farfalle fanno parte del vastissimo ordine dei Lepidotteri, che comprende oltre 158.000 specie originarie di zone temperate e tropicali. Hanno un ciclo vitale piuttosto complesso che prevede una metamorfosi completa. L’insetto alato depone le uova su un vegetale adatto al sostentamento del secondo stadio di sviluppo, quello del bruco. Il bruco, attraverso un potente apparato masticatore dotato di robuste mandibole, si ciba delle parti più tenere delle piante e dei nuovi germogli. Poiché la cuticola della larva non si accresce, questa viene cambiata da tre a cinque volte nel corso del tempo ciclo larvale, con un processo denominato muta. Successivamente, quando il bruco ha accumulato sufficienti energie cerca un luogo riparato dove trasformarsi in pupa, solitamente protetta da un bozzolo sericeo. Dopo un lasso di tempo variabile in base alla specie e alla temperatura, il rivestimento della crisalide si lacera e fuoriesce il quarto ed ultimo stadio, l’insetto alato. Prima che quest’ultimo sia adatto al volo, però, è necessario che i fluidi contenuti all’interno del corpo vengano pompati nelle ali, dispiegandole e rendendole rigide.  La livrea delle farfalle è estremamente variabile: sono presenti esempi di colorazioni criptiche, che vanno a mimetizzare l’insetto tra la vegetazione o colorazioni aposematiche che avvertono eventuali predatori della tossicità dell’insetto stesso.

Colorate, leggiadre, affascinanti: le farfalle sono tra gli insetti più amati e apprezzati da adulte/i e bambine/i, spesso sorprese/i nel constatarne la molteplicità di foggia, grandezza e tonalità. Le farfalle sono anche simbolo di trasformazione e fragilità e la loro presenza al MUSE, a Trento, vuole evidenziarne, oltre alla bellezza, anche la precarietà, causata dai mutamenti ambientali, dalle minacce antropiche e naturali. Per affrontare questi e altri temi, dal 26 marzo al 19 maggio 2024, la serra tropicale del MUSE ospita oltre trenta specie di farfalle tropicali che sfarfalleranno a partire dalla nursery, dove in questo periodo sono state ospitate le crisalidi. L'iniziativa "Foresta delle farfalle" è stata già ospitata al museo nel 2017 e 2018 con un notevole successo e apprezzamento da parte del pubblico. A metà marzo sono giunti in museo oltre mille esemplari che, opportunamente preparati, sfarfalleranno allo stadio di adulto all'interno della serra. Verranno ospitate in un’apposita “nursery”, un’incubatrice dove sarà possibile osservare l’eccezionale evento della schiusa delle crisalidi. In questo spazio protetto le crisalidi recupereranno le forze necessarie al primo volo verso la vegetazione tropicale della serra, dove, tra le oltre 200 specie botaniche presenti, troveranno decine di piante in fiore, come Pentas e Streptocarpus, pronte a fornire loro sostentamento attraverso secrezioni nettarine.   Inoltre, sono stati posizionati in serra i cosiddetti ‘Bar delle farfalle’, strutture colorate che contengono frutta matura, utile al loro nutrimento.    Le farfalle troveranno nella serra del MUSE un ambiente perfettamente consono alle loro esigenze: un’alta temperatura del dì e della notte (tra i 26 e i 34 °C) e un’altissima umidità relativa dell’aria (circa l’80%), quest’ultima strettamente necessaria per lo sfarfallamento, ossia per consentire alla farfalla di emergere dalla crisalide e di stendere e asciugare le ali. L’esposizione “Foresta delle farfalle” è stata realizzata grazie alla consulenza di Francesco Barbieri, biologo e direttore scientifico della Casa delle Farfalle di Bordano (UD) e sarà occasione per due interessanti momenti di approfondimento:   venerdì 5 aprile si terrà un dialogo tra Francesco Barbieri, biologo e direttore scientifico della Casa delle farfalle di Bordano (UD) e Silvia Ricci, coordinatrice dell’Associazione Mazingira: Silvia e Francesco racconteranno le loro esperienze in Tanzania e Costa Rica, entrando nel vivo dei loro progetti, tra allevamento di farfalle ed ecoturismo, nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale. 
Sabato 6 aprile, invece, il biologo Francesco Barbieri e il personale del museo saranno a disposizione del pubblico per rispondere a domande e curiosità sulle farfalle presenti in serra.  Si ringraziano DAO CONAD e Zobele - Special Sponsor della Serra Tropicale del MUSE. APPROFONDIMENTO    FARFALLE PER SALVARE LE FORESTE E AIUTARE LE POPOLAZIONI LOCALI  Gli allevamenti di farfalle tropicali da cui il MUSE acquista le crisalidi rappresentano un’attività a impatto positivo sui territori e sulle popolazioni. Allevare e commerciare farfalle, infatti, può fornire una fonte di occupazione e reddito accessibile a chiunque. Questa pratica ne previene altre a più alto impatto ambientale come la coltivazione, l’allevamento di bestiame e la deforestazione. Allevare farfalle, oltre a rappresentare una fonte di sostentamento alternativa all’industria del legno, significa anche preservare la flora locale e favorire la riconversione di territori degradati in foresta originaria. Questo perché le specie allevate si sviluppano esclusivamente su piante selvatiche.   Le splendide farfalle morfo blu e altre specie provengono dal Costa Rica, grazie alla collaborazione di Francesco Barbieri con AMEAP (Asociación de Mujeres Ecológicas y Artesanas del Porvenir), un’associazione costituita da donne che da anni allevano farfalle in una piccola comunità situata al nord del paese. Le crisalidi arrivano in pacchi termicamente isolati dopo 3 – 5 giorni di viaggio. La farfalla affronta il trasporto senza problemi perché viaggia quando è crisalide, lo stadio in cui non ha necessità di muoversi o nutrirsi e che dura, a seconda delle specie, dai 9 ai 20 giorni.    NOTE DI BIOLOGIA  Le farfalle fanno parte del vastissimo ordine dei Lepidotteri, che comprende oltre 158.000 specie originarie di zone temperate e tropicali. Hanno un ciclo vitale piuttosto complesso che prevede una metamorfosi completa. L’insetto alato depone le uova su un vegetale adatto al sostentamento del secondo stadio di sviluppo, quello del bruco. Il bruco, attraverso un potente apparato masticatore dotato di robuste mandibole, si ciba delle parti più tenere delle piante e dei nuovi germogli. Poiché la cuticola della larva non si accresce, questa viene cambiata da tre a cinque volte nel corso del tempo ciclo larvale, con un processo denominato muta. Successivamente, quando il bruco ha accumulato sufficienti energie cerca un luogo riparato dove trasformarsi in pupa, solitamente protetta da un bozzolo sericeo. Dopo un lasso di tempo variabile in base alla specie e alla temperatura, il rivestimento della crisalide si lacera e fuoriesce il quarto ed ultimo stadio, l’insetto alato. Prima che quest’ultimo sia adatto al volo, però, è necessario che i fluidi contenuti all’interno del corpo vengano pompati nelle ali, dispiegandole e rendendole rigide.  La livrea delle farfalle è estremamente variabile: sono presenti esempi di colorazioni criptiche, che vanno a mimetizzare l’insetto tra la vegetazione o colorazioni aposematiche che avvertono eventuali predatori della tossicità dell’insetto stesso.

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Proludic, progettare spazi inclusivi


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Aree giochi inclusive. Per PlapleTv la storia di Proludic, uno tra i principali attori specializzati nella creazione di giochi per parchi e attrezzature per il fitness outdoor. Specializzati in giochi per parchi per bambini, progettati per garantire ad ogni età un'esperienza di gioco coinvolgente e sicura.

Aree giochi inclusive. Per PlapleTv la storia di Proludic, uno tra i principali attori specializzati nella creazione di giochi per parchi e attrezzature per il fitness outdoor. Specializzati in giochi per parchi per bambini, progettati per garantire ad ogni età un'esperienza di gioco coinvolgente e sicura.

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Eco narratrice: così ti racconto la sostenibilità


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Elisa Nicoli è una green influencer oramai da 15 anni. Nasce come scrittrice di libri riguardanti la sua quotidianità sostenibile. Approda successivamente sui social, come Instagra, YouTube e Tik Tok, grazie ai quali ha la possibilità di trasmettere temi e consigli per la salvaguardia dell'ambiente ad un pubblico sempre maggiore.

Elisa Nicoli è una green influencer oramai da 15 anni. Nasce come scrittrice di libri riguardanti la sua quotidianità sostenibile. Approda successivamente sui social, come Instagra, YouTube e Tik Tok, grazie ai quali ha la possibilità di trasmettere temi e consigli per la salvaguardia dell'ambiente ad un pubblico sempre maggiore.

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Elisa Nicoli


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Plaple Incontra Elisa Nicoli, green influencer.

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Plaple incontra

Elisa Nicoli


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Elisa Nicoli, green influencer, è Plaple perchè?

Elisa Nicoli, green influencer, è Plaple perchè?

Gli ambasciatori

“Una scuola di vita!” - I valori umani dello sport


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In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica itinerante del colore Azzurro, esponenti del mondo sportivo offrono una loro visione su cosa rappresenta lo Sport Italiano, raccontano cosa c’è dietro e cosa deve rappresentare l’azzurro. Un’etica e una cultura ispirata agli ideali olimpici, con attività di carattere culturale rivolte a tutte le età. I valori della maglia azzurra sono rappresentati dalla solidarietà, amicizia, l’abbattimenti delle barriere fisiche, psicologiche e culturali, la vera integrazione e la promozione della cultura.

In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica itinerante del colore Azzurro, esponenti del mondo sportivo offrono una loro visione su cosa rappresenta lo Sport Italiano, raccontano cosa c’è dietro e cosa deve rappresentare l’azzurro. Un’etica e una cultura ispirata agli ideali olimpici, con attività di carattere culturale rivolte a tutte le età. I valori della maglia azzurra sono rappresentati dalla solidarietà, amicizia, l’abbattimenti delle barriere fisiche, psicologiche e culturali, la vera integrazione e la promozione della cultura.

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Siamo cambiamento, Gen Z protagonista al Next Generation Fest


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“Noi giovani siamo il cambiamento che il mondo sta aspettando”, e “proprio come i giovani berlinesi dell’89 dobbiamo uscire dalle nostre case, metaforicamente e fisicamente, e abbattere quei muri che ci dividono”. È un appello all’impegno e alla partecipazione delle giovani generazioni il discorso di Bernard Dika in apertura della terza edizione del Next Generation Fest al Teatro del Maggio di Firenze. Un’esortazione che si salda alla celebrazione del 35esimo anniversario di un momento emblematico della storia contemporanea, il crollo del Muro di Berlino. “Ognuno di noi ha il potere di cambiare la storia. La caduta del Muro ci insegna proprio questo”, dice l’ideatore della manifestazione e portavoce del presidente Giani con delega alle politiche giovanili. Il filo rosso del suo intervento è il potere del “cambiamento” che “insieme” hanno ragazze e ragazzi della Generazione Z. Oggi “che esistono nuovi muri fisici” e “i muri invisibili dell’indifferenza”, ragiona Dika, “Insieme possiamo proteggere questo pianeta. Insieme possiamo abbattere quei muri di paura e odio. Insieme possiamo costruire un mondo dove la pace non è un sogno irraggiungibile, ma una realtà condivisa”. Insieme, continua, è possibile “fare la nostra parte perché cessi il fuoco”. Perchè “O ci salviamo tutti, o non si salva nessuno”, incita il portavoce davanti al pubblico di Ngf mentre scorrono le immagini della notte di quel 9 novembre di 35 anni fa che cambiarono il corso degli eventi. “La vera rivoluzione inizia dentro di noi, quando decidiamo di non restare in casa, di non restare in silenzio”, sottolinea Dika, soffermandosi sulle attuali opportunità che oggi hanno tra le mani i più giovani: “Abbiamo una forza senza precedenti: la nostra voce può attraversare continenti in un istante, abbracciare battaglie che non hanno confini”. “Anche per questo – spiega - abbiamo abbattuto i muri tra noi creando uno spazio che fosse davvero di noi giovani: il Next Generation Fest. La dimostrazione del potere che abbiamo quando ci uniamo”.

“Noi giovani siamo il cambiamento che il mondo sta aspettando”, e “proprio come i giovani berlinesi dell’89 dobbiamo uscire dalle nostre case, metaforicamente e fisicamente, e abbattere quei muri che ci dividono”. È un appello all’impegno e alla partecipazione delle giovani generazioni il discorso di Bernard Dika in apertura della terza edizione del Next Generation Fest al Teatro del Maggio di Firenze. Un’esortazione che si salda alla celebrazione del 35esimo anniversario di un momento emblematico della storia contemporanea, il crollo del Muro di Berlino. “Ognuno di noi ha il potere di cambiare la storia. La caduta del Muro ci insegna proprio questo”, dice l’ideatore della manifestazione e portavoce del presidente Giani con delega alle politiche giovanili. Il filo rosso del suo intervento è il potere del “cambiamento” che “insieme” hanno ragazze e ragazzi della Generazione Z. Oggi “che esistono nuovi muri fisici” e “i muri invisibili dell’indifferenza”, ragiona Dika, “Insieme possiamo proteggere questo pianeta. Insieme possiamo abbattere quei muri di paura e odio. Insieme possiamo costruire un mondo dove la pace non è un sogno irraggiungibile, ma una realtà condivisa”. Insieme, continua, è possibile “fare la nostra parte perché cessi il fuoco”. Perchè “O ci salviamo tutti, o non si salva nessuno”, incita il portavoce davanti al pubblico di Ngf mentre scorrono le immagini della notte di quel 9 novembre di 35 anni fa che cambiarono il corso degli eventi. “La vera rivoluzione inizia dentro di noi, quando decidiamo di non restare in casa, di non restare in silenzio”, sottolinea Dika, soffermandosi sulle attuali opportunità che oggi hanno tra le mani i più giovani: “Abbiamo una forza senza precedenti: la nostra voce può attraversare continenti in un istante, abbracciare battaglie che non hanno confini”. “Anche per questo – spiega - abbiamo abbattuto i muri tra noi creando uno spazio che fosse davvero di noi giovani: il Next Generation Fest. La dimostrazione del potere che abbiamo quando ci uniamo”.

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3 giorni per informarsi - Presenti al Salone CSR e Innovazione


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Presenti a Milano per la 12° Edizione del Salone #CSR Per tre giorni si parlerà con sperti del settore di #sostenibilità e #innovazione, un'occasione imperdibile per prendere ispirazione e conoscere alcune novità sul tema!🍀 Un super evento a tema #Plaple! 💚

Presenti a Milano per la 12° Edizione del Salone #CSR Per tre giorni si parlerà con sperti del settore di #sostenibilità e #innovazione, un'occasione imperdibile per prendere ispirazione e conoscere alcune novità sul tema!🍀 Un super evento a tema #Plaple! 💚

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“Musica in Fabbrica” - Concerto e beneficienza a prato con il pianista Giovanni Nesi


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Giovanni Nesi, uno dei pianisti più acclamati a livello internazionale, affronta da alcuni anni la sfida della distonia focale, una condizione neurologica che limita il controllo della mano destra. Nonostante questa difficoltà, Nesi ha continuato a brillare nel panorama musicale mondiale, esibendosi e pubblicando dischi con la sola mano sinistra, diventando così una fonte di ispirazione per molti. Il concerto di Giovanni Nesi, con musiche di Bach, Scriabin, Schumann, Bellini, Puccini e presentato dal critico musicale Gregorio Moppi, non sarà solo un’opportunità per assistere a un’esibizione di alto livello artistico, ma anche un’occasione per sostenere una causa di grande rilevanza. Il prossimo 12 ottobre, alle ore 18.00, la Rifinizione Nuove Fibre (Prato), ospiterà “Musica in Fabbrica”, un evento musicale di grande impatto e significato. La location sarà particolarmente suggestiva, con un ambiente industriale che si trasforma in palcoscenico al servizio dell’arte, della ricerca, dell’assistenza alle persone con Disordini del Movimento e della solidarietà.  Il ricavato della serata sarà infatti interamente devoluto alla Fondazione Fresco Parkinson Institute Italia Onlus, e i fondi raccolti saranno destinati alla creazione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale specifico per le Distonie e per finanziare il primo progetto di ricerca genetica clinica rivolto alle persone con malattia di Parkinson con esordio precoce e/o familiarità e Distonie focali del musicista presso il Nuovo Ospedale S. Stefano di Prato. I test molecolari verranno eseguiti presso la SOS-D Patologia Molecolare Oncologica, mentre la fase di screening e consulenza genetica saranno affidate alla Dott.ssa Del Gamba della SOC Neurologia, appena rientrata da un anno di esperienza presso il Fresco Parkinson Institute della New York University Langone Health. Il progetto di ricerca verrà supportato da collaboratori esperti internazionali dell’IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. L’evento di beneficenza e il progetto correlato nascono da uno sforzo congiunto che vede lavorare insieme realtà molto diverse che si sono unite per uno scopo benefico. I partner del progetto sono: Rifinizione Nuove Fibre, Fondazione Fresco Parkinson Institute, AUSL Toscana Centro, M° Giovanni Nesi, notaio Francesco De Luca e Società della Salute Area Pratese.

Giovanni Nesi, uno dei pianisti più acclamati a livello internazionale, affronta da alcuni anni la sfida della distonia focale, una condizione neurologica che limita il controllo della mano destra. Nonostante questa difficoltà, Nesi ha continuato a brillare nel panorama musicale mondiale, esibendosi e pubblicando dischi con la sola mano sinistra, diventando così una fonte di ispirazione per molti. Il concerto di Giovanni Nesi, con musiche di Bach, Scriabin, Schumann, Bellini, Puccini e presentato dal critico musicale Gregorio Moppi, non sarà solo un’opportunità per assistere a un’esibizione di alto livello artistico, ma anche un’occasione per sostenere una causa di grande rilevanza. Il prossimo 12 ottobre, alle ore 18.00, la Rifinizione Nuove Fibre (Prato), ospiterà “Musica in Fabbrica”, un evento musicale di grande impatto e significato. La location sarà particolarmente suggestiva, con un ambiente industriale che si trasforma in palcoscenico al servizio dell’arte, della ricerca, dell’assistenza alle persone con Disordini del Movimento e della solidarietà.  Il ricavato della serata sarà infatti interamente devoluto alla Fondazione Fresco Parkinson Institute Italia Onlus, e i fondi raccolti saranno destinati alla creazione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale specifico per le Distonie e per finanziare il primo progetto di ricerca genetica clinica rivolto alle persone con malattia di Parkinson con esordio precoce e/o familiarità e Distonie focali del musicista presso il Nuovo Ospedale S. Stefano di Prato. I test molecolari verranno eseguiti presso la SOS-D Patologia Molecolare Oncologica, mentre la fase di screening e consulenza genetica saranno affidate alla Dott.ssa Del Gamba della SOC Neurologia, appena rientrata da un anno di esperienza presso il Fresco Parkinson Institute della New York University Langone Health. Il progetto di ricerca verrà supportato da collaboratori esperti internazionali dell’IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. L’evento di beneficenza e il progetto correlato nascono da uno sforzo congiunto che vede lavorare insieme realtà molto diverse che si sono unite per uno scopo benefico. I partner del progetto sono: Rifinizione Nuove Fibre, Fondazione Fresco Parkinson Institute, AUSL Toscana Centro, M° Giovanni Nesi, notaio Francesco De Luca e Società della Salute Area Pratese.

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Nuovi modelli di sviluppo dal Festival dell'Economia Civile


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PlapleTv a Firenze per il Festival dell'Economia Civile. Condividere esperienze, proiettarsi verso il futuro, nuovi modelli di sviluppo sono il fulcro della tre giorni mirata a tracciare buone pratiche e prospettive di crescita collettiva. "Partendo dalla convinzione che l’attuale modello di sviluppo – che genera spesso povertà ed esclusione sociale ed economica – sia da ripensare profondamente, Federcasse, NeXt, SEC e Confcooperative promuovono un grande dibattito pubblico su quali soluzioni siano, nell’Italia di oggi, davvero in grado di costruire soluzioni efficaci e inclusive. È nata così l’idea di organizzare il Festival Nazionale dell’Economia Civile. Un evento che si ricollega idealmente alla grande tradizione culturale italiana che ha visto (dal tardo Rinascimento in poi) l’uomo e i suoi bisogni al centro di ogni progetto di sviluppo ispirato al bene comune (economico, sociale, culturale, urbanistico ecc.). Cambiando in meglio il volto delle nostre città, creando comunità vive, solidali e partecipative. Il Festival di Firenze vuole pertanto riscoprire e attualizzare – presentando tante “buone pratiche” che già esistono – i valori alla base dell’Economia Civile, patrimonio necessario per ricostruire un autentico senso di comunità e tornare a guardare al domani con fiducia e speranza".

PlapleTv a Firenze per il Festival dell'Economia Civile. Condividere esperienze, proiettarsi verso il futuro, nuovi modelli di sviluppo sono il fulcro della tre giorni mirata a tracciare buone pratiche e prospettive di crescita collettiva. "Partendo dalla convinzione che l’attuale modello di sviluppo – che genera spesso povertà ed esclusione sociale ed economica – sia da ripensare profondamente, Federcasse, NeXt, SEC e Confcooperative promuovono un grande dibattito pubblico su quali soluzioni siano, nell’Italia di oggi, davvero in grado di costruire soluzioni efficaci e inclusive. È nata così l’idea di organizzare il Festival Nazionale dell’Economia Civile. Un evento che si ricollega idealmente alla grande tradizione culturale italiana che ha visto (dal tardo Rinascimento in poi) l’uomo e i suoi bisogni al centro di ogni progetto di sviluppo ispirato al bene comune (economico, sociale, culturale, urbanistico ecc.). Cambiando in meglio il volto delle nostre città, creando comunità vive, solidali e partecipative. Il Festival di Firenze vuole pertanto riscoprire e attualizzare – presentando tante “buone pratiche” che già esistono – i valori alla base dell’Economia Civile, patrimonio necessario per ricostruire un autentico senso di comunità e tornare a guardare al domani con fiducia e speranza".

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