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Dillo a Plaple

NO agli spettacoli, Si al benessere degli animali!


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Il Messico ha approvato una legge che vieta l'uso di mammiferi marini, come delfini e balene, negli spettacoli di intrattenimento e attività a scopo di lucro, introducendo la "Ley Mincho". La legge impone la chiusura dei delfinari e il trasferimento degli animali in santuari marini entro 18 mesi, consentendo solo attività di conservazione e ricerca scientifica. Più nel dettaglio: saranno consentite solo le attività di conservazione, ricerca scientifica e programmi di riproduzione legati al ripristino delle popolazioni selvatiche. La legge mira a proteggere i mammiferi marini dalla cattività e dallo sfruttamento commerciale, promuovendo una convivenza più sostenibile tra esseri umani e animali.

Il Messico ha approvato una legge che vieta l'uso di mammiferi marini, come delfini e balene, negli spettacoli di intrattenimento e attività a scopo di lucro, introducendo la "Ley Mincho". La legge impone la chiusura dei delfinari e il trasferimento degli animali in santuari marini entro 18 mesi, consentendo solo attività di conservazione e ricerca scientifica. Più nel dettaglio: saranno consentite solo le attività di conservazione, ricerca scientifica e programmi di riproduzione legati al ripristino delle popolazioni selvatiche. La legge mira a proteggere i mammiferi marini dalla cattività e dallo sfruttamento commerciale, promuovendo una convivenza più sostenibile tra esseri umani e animali.

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Gillbert, il pesce robot che ripulisce gli oceani


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Gilbert è un robot a forma di pesce, creato per affrontare il problema dell'inquinamento da microplastiche negli oceani, laghi e fiumi. Il pesce robot è stato realizzato grazia ad una stampante 3D all'Università del Surrey e ha vinto il "Natural Robotics Contest". Il robot ha una forma simile a un salmone e utilizza le branchie laterali per filtrare l'acqua, trattenendo le microplastiche al suo interno. Ciò che differenzia Gilbert da altre invenzioni tecnologiche per contrastare l’inquinamento è la sua accessibilità. Il progetto, concepito in modo “open-source”, può essere replicato da chiunque disponga di una stampante 3D e di competenze di base in elettronica. Ciò apre la strada a una futura rete di pesci robotici cooperanti, capaci di raccogliere microplastiche e allo stesso tempo fornire dati ambientali, diventando un esempio virtuoso di robotica ambientale sostenibile.

Gilbert è un robot a forma di pesce, creato per affrontare il problema dell'inquinamento da microplastiche negli oceani, laghi e fiumi. Il pesce robot è stato realizzato grazia ad una stampante 3D all'Università del Surrey e ha vinto il "Natural Robotics Contest". Il robot ha una forma simile a un salmone e utilizza le branchie laterali per filtrare l'acqua, trattenendo le microplastiche al suo interno. Ciò che differenzia Gilbert da altre invenzioni tecnologiche per contrastare l’inquinamento è la sua accessibilità. Il progetto, concepito in modo “open-source”, può essere replicato da chiunque disponga di una stampante 3D e di competenze di base in elettronica. Ciò apre la strada a una futura rete di pesci robotici cooperanti, capaci di raccogliere microplastiche e allo stesso tempo fornire dati ambientali, diventando un esempio virtuoso di robotica ambientale sostenibile.

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In Nuova Zelanda un habitat migliore grazie al progetto di rewilding


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La Nuova Zelanda ha avviato il progetto di rewilding di 3 isole subantartiche affinché diventino rifugi sicuri per la fauna selvatica autoctona come il kiwi bruno di Tokoeka e l'albatro delle isole Chatham, specie che non si trovano in nessun'altra parte del mondo. Il Dipartimento per la Conservazione e il Chatham Islands Landscape Restoration Trust hanno aderito all'Island-Ocean Connection Challenge (IOCC) per potenziare gli sforzi di conservazione sulle isole subantartiche di Maukahuka/Auckland, Rakiura/Stewart e Chatham. Il governo neozelandese, Ngāi Tahu, Moriori, Ngāti Mutanga o Wharekauri e i partner della comunità hanno unito le forze per attuare questo progetto di riqualificazione, che proteggerà la fauna selvatica minacciata e ripristinerà gli ecosistemi insulari, migliorandone la resilienza agli effetti dei cambiamenti climatici. L'IOCC, guidato da Island Conservation, Rewild e Scripps Institution of Oceanography, mira a ripristinare almeno 40 ecosistemi oceanici insulari in tutto il mondo entro il 2030.

La Nuova Zelanda ha avviato il progetto di rewilding di 3 isole subantartiche affinché diventino rifugi sicuri per la fauna selvatica autoctona come il kiwi bruno di Tokoeka e l'albatro delle isole Chatham, specie che non si trovano in nessun'altra parte del mondo. Il Dipartimento per la Conservazione e il Chatham Islands Landscape Restoration Trust hanno aderito all'Island-Ocean Connection Challenge (IOCC) per potenziare gli sforzi di conservazione sulle isole subantartiche di Maukahuka/Auckland, Rakiura/Stewart e Chatham. Il governo neozelandese, Ngāi Tahu, Moriori, Ngāti Mutanga o Wharekauri e i partner della comunità hanno unito le forze per attuare questo progetto di riqualificazione, che proteggerà la fauna selvatica minacciata e ripristinerà gli ecosistemi insulari, migliorandone la resilienza agli effetti dei cambiamenti climatici. L'IOCC, guidato da Island Conservation, Rewild e Scripps Institution of Oceanography, mira a ripristinare almeno 40 ecosistemi oceanici insulari in tutto il mondo entro il 2030.

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Piantare 1 milione di alberi in un solo giorno


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La campagna “One Million Trees” si inserisce nel più ampio National Greening Programme, attraverso cui il governo si impegna a piantare 10 milioni di alberi entro il 2026. Il piano prevede una ripartizione equilibrata: il 60% saranno alberi da frutto, in grado di contribuire alla sicurezza alimentare, e il 40% specie autoctone, fondamentali per la conservazione degli ecosistemi. “One Million Trees" non è solo una grande sfida che guarda alla crisi climatica, ma una grande giornata di inclusone: cittadini, istituzioni, imprese, scuole, ONG e comunità religiose sono chiamati a partecipare e a a collaborare nella piantumazione degli alberi. Infatti, in data odierna è anche la ricorrenza dell’Heritage Day, per celebra la diversità culturale e l’identità del Sudafrica. La campagna è stata lanciata dalla viceministra dell'Ambiente, Bernice Swarts.

La campagna “One Million Trees” si inserisce nel più ampio National Greening Programme, attraverso cui il governo si impegna a piantare 10 milioni di alberi entro il 2026. Il piano prevede una ripartizione equilibrata: il 60% saranno alberi da frutto, in grado di contribuire alla sicurezza alimentare, e il 40% specie autoctone, fondamentali per la conservazione degli ecosistemi. “One Million Trees" non è solo una grande sfida che guarda alla crisi climatica, ma una grande giornata di inclusone: cittadini, istituzioni, imprese, scuole, ONG e comunità religiose sono chiamati a partecipare e a a collaborare nella piantumazione degli alberi. Infatti, in data odierna è anche la ricorrenza dell’Heritage Day, per celebra la diversità culturale e l’identità del Sudafrica. La campagna è stata lanciata dalla viceministra dell'Ambiente, Bernice Swarts.

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La tecnologia al servizio dell’ambiente


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Si chiamano DJI FlyCart 30 e sono dei droni capaci di volari ad alte quote e capaci di trasportare carichi fino a 40 Kg. La Startup locale “Airlift Technology” ha avuto l’idea di sfruttare queste innovazioni tecnologiche per dare il via a questa iniziativa, dando così una mano significativa al governo del Nepal nella tutela ambientale dell'Himalaya. Il progetto non si limita solamente alla rimozioni di rifiuti lasciati sull’Everest dagli escursionisti, ma permette di ridurre drasticamente anche l’inquinamento atmosferico: l'uso dei droni contribuisce a ridurre la necessità degli elicotteri, che sono più costosi, rumorosi e ovviamente hanno un maggiore impatto ambientale.

Si chiamano DJI FlyCart 30 e sono dei droni capaci di volari ad alte quote e capaci di trasportare carichi fino a 40 Kg. La Startup locale “Airlift Technology” ha avuto l’idea di sfruttare queste innovazioni tecnologiche per dare il via a questa iniziativa, dando così una mano significativa al governo del Nepal nella tutela ambientale dell'Himalaya. Il progetto non si limita solamente alla rimozioni di rifiuti lasciati sull’Everest dagli escursionisti, ma permette di ridurre drasticamente anche l’inquinamento atmosferico: l'uso dei droni contribuisce a ridurre la necessità degli elicotteri, che sono più costosi, rumorosi e ovviamente hanno un maggiore impatto ambientale.

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Tende vegetali per diminuire l’inquinamento nelle città


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Questo sistema di piante vive sono solitamente coltivate con tecnica idroponica e successivamente montate su una struttura portante in punti delle città dove non possono essere piantati degli alberi. Una tecnica che può aiutare nella lotta all’inquinamento nelle grandi città offrendo nuove soluzioni di climatizzazione naturale, migliorare la qualità dell’aria, ma soprattutto offe un contributo importante nel contrastare il fenomeno delle isole di calore.

Questo sistema di piante vive sono solitamente coltivate con tecnica idroponica e successivamente montate su una struttura portante in punti delle città dove non possono essere piantati degli alberi. Una tecnica che può aiutare nella lotta all’inquinamento nelle grandi città offrendo nuove soluzioni di climatizzazione naturale, migliorare la qualità dell’aria, ma soprattutto offe un contributo importante nel contrastare il fenomeno delle isole di calore.

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Giornata internazionale dell'amicizia


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Il 30 Luglio ricorre la Giornata internazionale dell'amicizia, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione A/RES/65/275[1] nel 2011. Un richiamo agli scopi ed agli obiettivi della Dichiarazione e del Programma d'azione su una cultura della pace. La Giornata celebra l'amicizia tra popoli, paesi, culture e individui, con l'idea che possa ispirare gli sforzi di pace e offrire l'opportunità di costruire ponti tra le comunità. L'Assemblea Generale nel documento riconosce l'importanza dell'amicizia come "sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo". Convinti dell'importanza di coinvolgere i giovani e futuri leader nelle attività della comunità volte a includere il rispetto per le diverse culture, la comprensione internazionale, il rispetto della diversità e una cultura della pace

Il 30 Luglio ricorre la Giornata internazionale dell'amicizia, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione A/RES/65/275[1] nel 2011. Un richiamo agli scopi ed agli obiettivi della Dichiarazione e del Programma d'azione su una cultura della pace. La Giornata celebra l'amicizia tra popoli, paesi, culture e individui, con l'idea che possa ispirare gli sforzi di pace e offrire l'opportunità di costruire ponti tra le comunità. L'Assemblea Generale nel documento riconosce l'importanza dell'amicizia come "sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo". Convinti dell'importanza di coinvolgere i giovani e futuri leader nelle attività della comunità volte a includere il rispetto per le diverse culture, la comprensione internazionale, il rispetto della diversità e una cultura della pace

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Plastoline, la macchina che converte la plastica in carburante


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Plastoline è un’invenzione di Julian Brown, un reattore che utilizza la pirolisi a microonde per convertire la plastica in combustibili come benzina, gasolio e carburante per aerei. La tecnologia riscalda la plastica in assenza di ossigeno, scomponendola in carburante utilizzabile. Per poter funzionare il reattore, necessita dell’utilizzo di pannelli solari. Tale processo può creare comunque carbonio, ma livelli molto più bassi. Un approccio che punta alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti di plastica

Plastoline è un’invenzione di Julian Brown, un reattore che utilizza la pirolisi a microonde per convertire la plastica in combustibili come benzina, gasolio e carburante per aerei. La tecnologia riscalda la plastica in assenza di ossigeno, scomponendola in carburante utilizzabile. Per poter funzionare il reattore, necessita dell’utilizzo di pannelli solari. Tale processo può creare comunque carbonio, ma livelli molto più bassi. Un approccio che punta alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti di plastica

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Sfruttare il rumore del traffico per ridurre i consumi energetici dei lampioni


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A Bologna Massimo Rebernig, CEO e co-fondatore di Trailslight,con la sua startup ha inventato un piccolo dispositivo da mettere al lampione, trasformando così quest’ultimo in un vero e proprio orecchio che Sto arrivando! Ascoltare i rumerori del traffico. Così facendo, può regolare l’intesità della luce a seconda dell’intensità del rumore. L’innovazione tecnologica è già in fase di sperimentazione per le strade di Bologna, portando già ad un abbattimento dei consumi del 65%.

A Bologna Massimo Rebernig, CEO e co-fondatore di Trailslight,con la sua startup ha inventato un piccolo dispositivo da mettere al lampione, trasformando così quest’ultimo in un vero e proprio orecchio che Sto arrivando! Ascoltare i rumerori del traffico. Così facendo, può regolare l’intesità della luce a seconda dell’intensità del rumore. L’innovazione tecnologica è già in fase di sperimentazione per le strade di Bologna, portando già ad un abbattimento dei consumi del 65%.

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Grazie ad una specie di funghi i pannolini diventano riciclabili!


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Si stima che nel percorso di crescita di un bambino, dalla nascita fino a quando non impara ad usare il WC, vengono consumati fino a 6000 pannolini. Un numero elemento che porta un ingente smaltimento senza poter essere riciclati. Grazie alla Start Up americana Hiro, è stato scoperta una specie di fungo che permette di riciclare il pannolino, trasformando il rifiuto in bio massa. Come? La specie di funghi permette di secernere potentissimi enzimi extracellulari che agiscono come delle “forbici” molecolari, i lunghi legami polimerici della plastica vengono trasformati in composti più semplici e biodegradabili che vengono assimilati dai funghi come fonte di carbonio.

Si stima che nel percorso di crescita di un bambino, dalla nascita fino a quando non impara ad usare il WC, vengono consumati fino a 6000 pannolini. Un numero elemento che porta un ingente smaltimento senza poter essere riciclati. Grazie alla Start Up americana Hiro, è stato scoperta una specie di fungo che permette di riciclare il pannolino, trasformando il rifiuto in bio massa. Come? La specie di funghi permette di secernere potentissimi enzimi extracellulari che agiscono come delle “forbici” molecolari, i lunghi legami polimerici della plastica vengono trasformati in composti più semplici e biodegradabili che vengono assimilati dai funghi come fonte di carbonio.

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Una lunghissima corsa per beneficenza


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Dalla Finlandia fino a Firenze, questo è il percorso scelto da Matteo Bucci, ventiquattrenne di San Mauro a Signa, che ha come obiettivo di beneficenza quello di raccogliere 10mila euro per “Pane Quotidiano Firenze”. Ancor più importante è quello di ispirare chiunque voglia realizzare i propri sogni, un passo alla volta. Una grande impresa che avrà la durata di 50 giorni, per un totale di 3200 km: corrisponde a ben 75 maratone. L’arrivo sarà previsto e fine Settembre sotto la Cupola del Brunelleschi.

Dalla Finlandia fino a Firenze, questo è il percorso scelto da Matteo Bucci, ventiquattrenne di San Mauro a Signa, che ha come obiettivo di beneficenza quello di raccogliere 10mila euro per “Pane Quotidiano Firenze”. Ancor più importante è quello di ispirare chiunque voglia realizzare i propri sogni, un passo alla volta. Una grande impresa che avrà la durata di 50 giorni, per un totale di 3200 km: corrisponde a ben 75 maratone. L’arrivo sarà previsto e fine Settembre sotto la Cupola del Brunelleschi.

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In Grecia verrano realizzati due nuovi Parchi Nazionali Marini


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Grazie alla nascita dei due nuovi Parchi Nazionali Marini continua l’obiettivo della Grecia di proteggere il 30% delle sue acque territoriali entro il 2030: le nuove aree copriranno più di 27.500 km2. Oltre a ciò il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato che sarà assolutamente vietato pescare nelle aree marine protetto, facendo così diventare la Grecia il primo paese europea a imporre tale divieto.

Grazie alla nascita dei due nuovi Parchi Nazionali Marini continua l’obiettivo della Grecia di proteggere il 30% delle sue acque territoriali entro il 2030: le nuove aree copriranno più di 27.500 km2. Oltre a ciò il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, ha annunciato che sarà assolutamente vietato pescare nelle aree marine protetto, facendo così diventare la Grecia il primo paese europea a imporre tale divieto.

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In bici da Barcellona alla Liguria per sostenere il progetto “Operazione Mato Grosso”


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È proprio dai suoi canali social che Guglielmo de Carlo ha annunciato questa sfida per sostenere il progetto “Operazione Mato Grosso”. “Mi chiamo Guglielmo (@guglielmodecarlo), ho 24 anni, sono ligure come il pesto, pochi giorni fa ho finito il mio master a Barcellona e a settembre ne inizierò un secondo in Svizzera. Ma nel frattempo? Nel frattempo pedalo!
Ho deciso di non comprare un biglietto aereo per tornare in Italia, ma di pedalare i 1100+km che mi separano dalla mia amata Liguria.
La fregatura è che io su una bici da strada non ci sono mai salito, che peso 100kg e che ho più il fisico di un lanciatore del peso che quello di un ciclista.
Perché? Per questa domanda non ho una chiara risposta, ma il punto è che voglio vivere in un mondo in cui i viaggi non corrispondono a destinazioni, ma piuttosto a tutto ciò che ci sta in mezzo, a salite, discese, albe, tramonti, chiacchierate inaspettate e strette di mani che non si stringeranno di nuovo.
In questo viaggio in solitaria non sarò da solo. Sarò con tutte le persone che mi hanno supportato, gli amici che mi hanno rassicurato, i conoscenti-ciclisti che mi hanno suggerito e, soprattutto, con Luigi Persegona, grande appassionato di giovani e di ciclismo che con l’impresa Tre Colli ha reso questa avventura possibile. Quindi in occasione di questa avventura voglio aiutare persone che di salite, discese e strette di mano hanno fatto la propria vocazione. L’Operazione Mato Grosso è un movimento di volontariato che coinvolge i giovani anche del mio territorio per aiutare i più poveri, sia con attività in Italia che con missioni in America Latina concentrandosi in particolare sull’offrire un’istruzione ai bambini ed i ragazzi che non possono accedervi.
Io al Mato Grosso sono personalmente affezionato per via della mia sorellina Iaia, che grazie a Serena e Daniele (responsabili del Mato Grosso nel Tigullio) ne è una volontaria da anni. In questo momento Serena, Daniele, Iaia e tantissimi altri ragazzi stanno cercando di realizzare il sogno di ristrutturare un edificio a Lavagna, circondato da orti che i volontari coltivano a scopo benefico e che sarà utilizzato per ospitare volontari e supportare attività che riuniranno ragazzi provenienti da tutta Italia.
I fondi che raccoglierò in occasione della mia scampagnata in bicicletta andranno direttamente all’Operazione Mato Grosso e saranno impiegati per la ristrutturazione dell’edificio. Grazie a Luigi e a tutti quelli che vorranno partecipare con qualsiasi contributo (ricordando che tutto, anche poco, fa brodo).”

È proprio dai suoi canali social che Guglielmo de Carlo ha annunciato questa sfida per sostenere il progetto “Operazione Mato Grosso”. “Mi chiamo Guglielmo (@guglielmodecarlo), ho 24 anni, sono ligure come il pesto, pochi giorni fa ho finito il mio master a Barcellona e a settembre ne inizierò un secondo in Svizzera. Ma nel frattempo? Nel frattempo pedalo!
Ho deciso di non comprare un biglietto aereo per tornare in Italia, ma di pedalare i 1100+km che mi separano dalla mia amata Liguria.
La fregatura è che io su una bici da strada non ci sono mai salito, che peso 100kg e che ho più il fisico di un lanciatore del peso che quello di un ciclista.
Perché? Per questa domanda non ho una chiara risposta, ma il punto è che voglio vivere in un mondo in cui i viaggi non corrispondono a destinazioni, ma piuttosto a tutto ciò che ci sta in mezzo, a salite, discese, albe, tramonti, chiacchierate inaspettate e strette di mani che non si stringeranno di nuovo.
In questo viaggio in solitaria non sarò da solo. Sarò con tutte le persone che mi hanno supportato, gli amici che mi hanno rassicurato, i conoscenti-ciclisti che mi hanno suggerito e, soprattutto, con Luigi Persegona, grande appassionato di giovani e di ciclismo che con l’impresa Tre Colli ha reso questa avventura possibile. Quindi in occasione di questa avventura voglio aiutare persone che di salite, discese e strette di mano hanno fatto la propria vocazione. L’Operazione Mato Grosso è un movimento di volontariato che coinvolge i giovani anche del mio territorio per aiutare i più poveri, sia con attività in Italia che con missioni in America Latina concentrandosi in particolare sull’offrire un’istruzione ai bambini ed i ragazzi che non possono accedervi.
Io al Mato Grosso sono personalmente affezionato per via della mia sorellina Iaia, che grazie a Serena e Daniele (responsabili del Mato Grosso nel Tigullio) ne è una volontaria da anni. In questo momento Serena, Daniele, Iaia e tantissimi altri ragazzi stanno cercando di realizzare il sogno di ristrutturare un edificio a Lavagna, circondato da orti che i volontari coltivano a scopo benefico e che sarà utilizzato per ospitare volontari e supportare attività che riuniranno ragazzi provenienti da tutta Italia.
I fondi che raccoglierò in occasione della mia scampagnata in bicicletta andranno direttamente all’Operazione Mato Grosso e saranno impiegati per la ristrutturazione dell’edificio. Grazie a Luigi e a tutti quelli che vorranno partecipare con qualsiasi contributo (ricordando che tutto, anche poco, fa brodo).”

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Cultura e arte come strumenti di inclusione sociale e benessere psicosociale


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“L’Officina dei Talenti“ è un progetto permanente che ha come obiettivo l’ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli in un laboratorio di creatività e inclusione, utilizzando il teatro e le arti performative come strumenti di espressione e crescita personale. Il progetto mira a coinvolge una vasta comunità, come gli operatori sanitari, i pazienti, i familiari, le scuole, i cittadini, e tutte le categorie di compagnie teatrali amatoriali e artisti professionisti. Insieme, creano spazi di espressione condivisa e crescita personale, rafforzando le reti territoriali e promuovendo il benessere collettivo. Proprio a riguardo degli artisti, è testimonial dell’iniziativa il cantate Geolier, che ha presenziato all’inaugurazione ha donato alla struttura e ai ragazzi alcuni strumenti musicali, mettendo a disposizione anche un insegnante professionista per guidarli nella formazione.

“L’Officina dei Talenti“ è un progetto permanente che ha come obiettivo l’ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli in un laboratorio di creatività e inclusione, utilizzando il teatro e le arti performative come strumenti di espressione e crescita personale. Il progetto mira a coinvolge una vasta comunità, come gli operatori sanitari, i pazienti, i familiari, le scuole, i cittadini, e tutte le categorie di compagnie teatrali amatoriali e artisti professionisti. Insieme, creano spazi di espressione condivisa e crescita personale, rafforzando le reti territoriali e promuovendo il benessere collettivo. Proprio a riguardo degli artisti, è testimonial dell’iniziativa il cantate Geolier, che ha presenziato all’inaugurazione ha donato alla struttura e ai ragazzi alcuni strumenti musicali, mettendo a disposizione anche un insegnante professionista per guidarli nella formazione.

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“Il ristorante degli ordini sbagliati”


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Quante volte vi è capitato di essere ad un ristorante e vi hanno sbagliato un’ordinazione. Non siamo tutti uguali e c’è chi reagisce più gentilmente a degli errori e chi no. In Giappone vi è un ristorante che è partito da questa idea. Si chiama “Il ristorante degli ordini sbagliati” e i dipendenti del posto sono persone anziane affette da demenza. Proprio da loro, parte il messaggio di questo progetto: gli errori possono capitare, ma possono essere anche un’occasione per esercitare empatia, pazienza e accettazione. Non si ferma a ciò. Il progetto mira anche a far passare il messaggio che bisogna sapere vedere il valore che si cela dietro le imperfezioni soprattutto riscoprire la bellezza dietro a dei gesti semplici, ma mai scontati.

Quante volte vi è capitato di essere ad un ristorante e vi hanno sbagliato un’ordinazione. Non siamo tutti uguali e c’è chi reagisce più gentilmente a degli errori e chi no. In Giappone vi è un ristorante che è partito da questa idea. Si chiama “Il ristorante degli ordini sbagliati” e i dipendenti del posto sono persone anziane affette da demenza. Proprio da loro, parte il messaggio di questo progetto: gli errori possono capitare, ma possono essere anche un’occasione per esercitare empatia, pazienza e accettazione. Non si ferma a ciò. Il progetto mira anche a far passare il messaggio che bisogna sapere vedere il valore che si cela dietro le imperfezioni soprattutto riscoprire la bellezza dietro a dei gesti semplici, ma mai scontati.

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Trasformare una lavagna in un pc con il solo uso del gesso


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In mancanza di determinate attrezzature esiste una soluzione a qualsiasi problema? A questa domanda può rispondere l’insegnante Richard Appiah Akoto. Inn Ghana, per le sue lezioni di informatica, in assenza di computer, pur di non lasciar indietro i suoi studenti con gli studi ha usato il più tradizionale e artigianale dei metodi: gesso alla mano e una lavagna per spiegare e far conoscere l’intera interfaccia di Microsoft Word. Un atto spontaneo per l’insegnante che racchiude la sua dedizione al lavoro, il quale ha aperto le porte del futuro a un’intera classe. Infatti, il suo metodo di insegnamento è stato notato da Microsoft, che lo ha invitato a Singapore per un evento educativo internazionale: il suo primo viaggio fuori dal Ghana. Lì ha raccontato la sua storia a centinaia di insegnanti da tutto il mondo. Inoltre ha ricevendo in strumenti adeguati per facilitare il suo insegnamento ai suoi ragazzi. Un singolo atto di dedizione ha aperto le porte del futuro a un’intera classe.

In mancanza di determinate attrezzature esiste una soluzione a qualsiasi problema? A questa domanda può rispondere l’insegnante Richard Appiah Akoto. Inn Ghana, per le sue lezioni di informatica, in assenza di computer, pur di non lasciar indietro i suoi studenti con gli studi ha usato il più tradizionale e artigianale dei metodi: gesso alla mano e una lavagna per spiegare e far conoscere l’intera interfaccia di Microsoft Word. Un atto spontaneo per l’insegnante che racchiude la sua dedizione al lavoro, il quale ha aperto le porte del futuro a un’intera classe. Infatti, il suo metodo di insegnamento è stato notato da Microsoft, che lo ha invitato a Singapore per un evento educativo internazionale: il suo primo viaggio fuori dal Ghana. Lì ha raccontato la sua storia a centinaia di insegnanti da tutto il mondo. Inoltre ha ricevendo in strumenti adeguati per facilitare il suo insegnamento ai suoi ragazzi. Un singolo atto di dedizione ha aperto le porte del futuro a un’intera classe.

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L’ultimo dono di Ozzy Osbourne


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Ozzy Osbourne non è riuscito vincere la sua battaglia contro il Parkinson, andandosene all’età di 76 anni. Prima di andarsene ha voluto salutare il pubblico a modo suo: donando l’intero incasso del suo ultimo concerto che si è tenuto il 5 Luglio, a favore della ricerca sulla malattia che lo ha afflitto per anni. Tramite un lungo post social, a dare la notizia è stato Tom Morello dei “Rage Against The Machine” che dell’evento è stato anche il curatore musicale. «Non solo abbiamo dato il via al più grande giorno della storia dell’heavy metal, ma abbiamo anche raccolto un sacco di soldi per una grande causa». La somma, che ammonta a 190 milioni di dollari, sarà divisa tra tre differenti enti benefici: Cure Parkinson's, Birmingham Children's Hospital e Acorn Children's Hospice.

Ozzy Osbourne non è riuscito vincere la sua battaglia contro il Parkinson, andandosene all’età di 76 anni. Prima di andarsene ha voluto salutare il pubblico a modo suo: donando l’intero incasso del suo ultimo concerto che si è tenuto il 5 Luglio, a favore della ricerca sulla malattia che lo ha afflitto per anni. Tramite un lungo post social, a dare la notizia è stato Tom Morello dei “Rage Against The Machine” che dell’evento è stato anche il curatore musicale. «Non solo abbiamo dato il via al più grande giorno della storia dell’heavy metal, ma abbiamo anche raccolto un sacco di soldi per una grande causa». La somma, che ammonta a 190 milioni di dollari, sarà divisa tra tre differenti enti benefici: Cure Parkinson's, Birmingham Children's Hospital e Acorn Children's Hospice.

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Dalla desertificazione al ritorno della fauna selvatica e della biodiversità in due anni


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Si chiama "water bunds" il progetto realizzato da Justdiggit insieme alle comunità locali in Kenya. Obiettivo dell’iniziativa è contrastare la desertificazione e il degrado del suolo attraverso la costruzione di "bunds", ovvero piccole dighe a forma di mezzaluna che trattengono l'acqua piovana. Importanti interventi a basso costo, che permettono di ripristinare la vegetazione, ridurre le inondazioni e migliorare la disponibilità idrica per l'agricoltura e il sostentamento delle popolazioni. Un importante esempio di come azioni come queste possano avere un impatto significativo sulla lotta alla desertificazione e allo stesso tempo migliorare la vita delle persone e dell'ambiente.

Si chiama "water bunds" il progetto realizzato da Justdiggit insieme alle comunità locali in Kenya. Obiettivo dell’iniziativa è contrastare la desertificazione e il degrado del suolo attraverso la costruzione di "bunds", ovvero piccole dighe a forma di mezzaluna che trattengono l'acqua piovana. Importanti interventi a basso costo, che permettono di ripristinare la vegetazione, ridurre le inondazioni e migliorare la disponibilità idrica per l'agricoltura e il sostentamento delle popolazioni. Un importante esempio di come azioni come queste possano avere un impatto significativo sulla lotta alla desertificazione e allo stesso tempo migliorare la vita delle persone e dell'ambiente.

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“La mia battaglia per le api”, Morgan Freeman in prima linea per la loro tutela


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L'attore Morgan Freeman, che ha interpretato Dio in due film e una serie, ha trasformato il suo ranch di 50 ettari in un santuario per le api. Il ranch dispone di 26 arnie, che vengono alimentate con acqua zuccherata e alberi. Questo è lo spazio ideale affinché migliaia di questi piccoli insetti impollinatori possano tornare a vivere come una volta.

L'attore Morgan Freeman, che ha interpretato Dio in due film e una serie, ha trasformato il suo ranch di 50 ettari in un santuario per le api. Il ranch dispone di 26 arnie, che vengono alimentate con acqua zuccherata e alberi. Questo è lo spazio ideale affinché migliaia di questi piccoli insetti impollinatori possano tornare a vivere come una volta.

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Studentessa con disabilità visiva si laurea a Pisa


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Con una tesi dal titolo “Dal Risorgimento alla Costituzione. Il lungo cammino verso la Repubblica Italiana”, la studentessa con una disabilità visiva – si è laureata lo scorso 7 luglio in Scienze politiche all’Università di Pisa, discutendo il suo lavoro davanti alla famiglia e agli amici, commossi ed emozionati per il traguardo raggiunto. La giovane studentessa è stata supportata nel suo percorso di studi dall’Ufficio USID: nel rapporto con l’ufficio, ha mostrato autonomia e consapevolezza, affrontando il percorso di studi con metodo e determinazione: “La mia esperienza all’Università di Pisa è stata significativa e impegnativa – commenta la ragazza – Non sono mancati i momenti difficili, soprattutto all’inizio, tra l’orientamento in un nuovo ambiente e le sfide legate alla mia disabilità visiva. Ma è stato anche un percorso di crescita, che mi ha dato tanto sul piano umano e formativo. Un ringraziamento speciale va all’Ufficio USID, che con la sua disponibilità mi ha aiutata concretamente lungo tutto il cammino. Ho scelto di dedicare la mia tesi alla Costituzione della Repubblica Italiana perché credo sia la base del nostro vivere civile e democratico. È un testo che racchiude valori fondamentali come l’uguaglianza, la libertà e la solidarietà. Analizzarlo mi ha permesso di comprendere meglio la storia del nostro Paese e il ruolo delle istituzioni. La mia relatrice, nonché professoressa, mi ha accompagnata con grande attenzione e professionalità. Per il futuro ho intenzione di proseguire gli studi con una laurea magistrale nell’ambito delle Scienze Politiche internazionali, per approfondire i temi che mi appassionano e per aprirmi a nuove prospettive – conclude la ragazza – Ai futuri studenti e alle future studentesse dell’Università di Pisa auguro di affrontare questo percorso con entusiasmo e fiducia: anche le difficoltà possono diventare occasioni di scoperta e crescita”.

Con una tesi dal titolo “Dal Risorgimento alla Costituzione. Il lungo cammino verso la Repubblica Italiana”, la studentessa con una disabilità visiva – si è laureata lo scorso 7 luglio in Scienze politiche all’Università di Pisa, discutendo il suo lavoro davanti alla famiglia e agli amici, commossi ed emozionati per il traguardo raggiunto. La giovane studentessa è stata supportata nel suo percorso di studi dall’Ufficio USID: nel rapporto con l’ufficio, ha mostrato autonomia e consapevolezza, affrontando il percorso di studi con metodo e determinazione: “La mia esperienza all’Università di Pisa è stata significativa e impegnativa – commenta la ragazza – Non sono mancati i momenti difficili, soprattutto all’inizio, tra l’orientamento in un nuovo ambiente e le sfide legate alla mia disabilità visiva. Ma è stato anche un percorso di crescita, che mi ha dato tanto sul piano umano e formativo. Un ringraziamento speciale va all’Ufficio USID, che con la sua disponibilità mi ha aiutata concretamente lungo tutto il cammino. Ho scelto di dedicare la mia tesi alla Costituzione della Repubblica Italiana perché credo sia la base del nostro vivere civile e democratico. È un testo che racchiude valori fondamentali come l’uguaglianza, la libertà e la solidarietà. Analizzarlo mi ha permesso di comprendere meglio la storia del nostro Paese e il ruolo delle istituzioni. La mia relatrice, nonché professoressa, mi ha accompagnata con grande attenzione e professionalità. Per il futuro ho intenzione di proseguire gli studi con una laurea magistrale nell’ambito delle Scienze Politiche internazionali, per approfondire i temi che mi appassionano e per aprirmi a nuove prospettive – conclude la ragazza – Ai futuri studenti e alle future studentesse dell’Università di Pisa auguro di affrontare questo percorso con entusiasmo e fiducia: anche le difficoltà possono diventare occasioni di scoperta e crescita”.

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454 cani adottati grazie a “Superman”


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Possono dei film essere fonte di ispirazione per gesti solidali? Si e l’esempio è il nuovo film di “Superman”, da poco uscito nelle sale cinematografiche. Ai tempi della stesura della sceneggiatura, il regista James adottò un cane randagio: “Ozu veniva da una situazione di accumulo compulsivo in un cortile con 60 altri cani e non aveva mai conosciuto gli esseri umani – ha scritto Gunn in un post sui social –. È entrato in casa nostra e ha distrutto tutto: scarpe, mobili – ha perfino mangiato il mio laptop. Ricordo di aver pensato: ‘Quanto sarebbe più difficile la vita se Ozu avesse dei superpoteri?’ – ed è così che Krypto è entrato nella sceneggiatura e ha cambiato la forma della storia, proprio come Ozu stava cambiando la mia vita”, ha raccontato Gunn. Grazie a questa rivelazione in America, secondo l’app Woofz (punto di riferimento per chi cerca consigli sull’addestramento o vuole adottare un cane negli Stati Uniti) ha registrato dati sorprendenti dopo l’esordio cinematografico del nuovo “Superman”. Le query su Google relative all’adozione sono aumentate drasticamente: le richieste generiche come “come adottare un cane” sono cresciute addirittura del 513%. Anche le ricerche più specifiche hanno fatto segnare numeri rilevanti: “adottare un cane abbandonato” è salita del 163%, mentre chi cercava informazioni su come prendere con sé cuccioli o razze particolari come lo schnauzer ha visto incrementi rispettivamente pari al 31% e quasi 300%. Non finisce qui! Grazie ad un’iniziativa di sensibilizzazione, da parte di Warner Bros. insieme a Best Friends Animal Society sul tema dell’adozione, si sono registrate oltre 454 adozioni.

Possono dei film essere fonte di ispirazione per gesti solidali? Si e l’esempio è il nuovo film di “Superman”, da poco uscito nelle sale cinematografiche. Ai tempi della stesura della sceneggiatura, il regista James adottò un cane randagio: “Ozu veniva da una situazione di accumulo compulsivo in un cortile con 60 altri cani e non aveva mai conosciuto gli esseri umani – ha scritto Gunn in un post sui social –. È entrato in casa nostra e ha distrutto tutto: scarpe, mobili – ha perfino mangiato il mio laptop. Ricordo di aver pensato: ‘Quanto sarebbe più difficile la vita se Ozu avesse dei superpoteri?’ – ed è così che Krypto è entrato nella sceneggiatura e ha cambiato la forma della storia, proprio come Ozu stava cambiando la mia vita”, ha raccontato Gunn. Grazie a questa rivelazione in America, secondo l’app Woofz (punto di riferimento per chi cerca consigli sull’addestramento o vuole adottare un cane negli Stati Uniti) ha registrato dati sorprendenti dopo l’esordio cinematografico del nuovo “Superman”. Le query su Google relative all’adozione sono aumentate drasticamente: le richieste generiche come “come adottare un cane” sono cresciute addirittura del 513%. Anche le ricerche più specifiche hanno fatto segnare numeri rilevanti: “adottare un cane abbandonato” è salita del 163%, mentre chi cercava informazioni su come prendere con sé cuccioli o razze particolari come lo schnauzer ha visto incrementi rispettivamente pari al 31% e quasi 300%. Non finisce qui! Grazie ad un’iniziativa di sensibilizzazione, da parte di Warner Bros. insieme a Best Friends Animal Society sul tema dell’adozione, si sono registrate oltre 454 adozioni.

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Da Londra alla Romagna in bici per la ricerca scientifica


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L’impresa di Carlo Allocca che da Milton Keynes arriverà a San Marino, per poi proseguire sulla costa adriatica con Rimini – Riccione – Gabicce. La sua impresa ha come scopo quello di raccogliere fondi in favore della ricerca scientifica sul diabete di tipo 1. Anche la famiglia si aggregherà, percorrendo simbolicamente l’ultimo chilometro prima di entrare nel suo paese natale che è Somma Vesuviana, nel napoletano, dove arriverà il 19 Luglio. Queste le parole di Carlo durante il lungo viaggio, piene di determinazione: " Ho raggiunto Argenta a 40 km da Ferrara. Ferrara è una città splendida con il Castello Estense, il Duomo. Sto incontrando tante persone ed ho fatto sport lungo il Po. Oggi arriverò a San Marino poi andrò lungo la costa adriatica piena di piste ciclabili meravigliose. Sarò a Rimini, Riccione e concluderò la giornata a Gabicce!".

L’impresa di Carlo Allocca che da Milton Keynes arriverà a San Marino, per poi proseguire sulla costa adriatica con Rimini – Riccione – Gabicce. La sua impresa ha come scopo quello di raccogliere fondi in favore della ricerca scientifica sul diabete di tipo 1. Anche la famiglia si aggregherà, percorrendo simbolicamente l’ultimo chilometro prima di entrare nel suo paese natale che è Somma Vesuviana, nel napoletano, dove arriverà il 19 Luglio. Queste le parole di Carlo durante il lungo viaggio, piene di determinazione: " Ho raggiunto Argenta a 40 km da Ferrara. Ferrara è una città splendida con il Castello Estense, il Duomo. Sto incontrando tante persone ed ho fatto sport lungo il Po. Oggi arriverò a San Marino poi andrò lungo la costa adriatica piena di piste ciclabili meravigliose. Sarò a Rimini, Riccione e concluderò la giornata a Gabicce!".

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Oltre ogni limite, la grande sfida di Paolo Fattoruso dopo la leucemia


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“La vita è bella, non bisogna mai trascorrere un giorno al buio”, queste le parole del 40enne Paolo Fattoruso quando è arrivato a Reggio Calabria, completando la traversata di 3 Km a nuoto in 58 minuti. Nel 2019 gli è stato diagnosticato una rara e violenta forma di leucemia, portandola. Stravolgere completamente la sua vita. Con il passare degli anni a combattere con la malattia si è deciso di rimettersi in gioco, nonostante il lungo calvario della malattia. Prima della traversata a nuoto, con il consenso dei medici, Paolo si era deciso di affrontare il Cammino di Santiago. Impresa riuscita, che lo ha ulteriormente motivato a spingersi oltre con l’ultima sfida: nuotare dalle coste calabresi e quelle siciliane. Un gesto che non è solo simbolo di speranza per se stesso, ma anche per tutti le persone che si trovano a combattere malattie.

“La vita è bella, non bisogna mai trascorrere un giorno al buio”, queste le parole del 40enne Paolo Fattoruso quando è arrivato a Reggio Calabria, completando la traversata di 3 Km a nuoto in 58 minuti. Nel 2019 gli è stato diagnosticato una rara e violenta forma di leucemia, portandola. Stravolgere completamente la sua vita. Con il passare degli anni a combattere con la malattia si è deciso di rimettersi in gioco, nonostante il lungo calvario della malattia. Prima della traversata a nuoto, con il consenso dei medici, Paolo si era deciso di affrontare il Cammino di Santiago. Impresa riuscita, che lo ha ulteriormente motivato a spingersi oltre con l’ultima sfida: nuotare dalle coste calabresi e quelle siciliane. Un gesto che non è solo simbolo di speranza per se stesso, ma anche per tutti le persone che si trovano a combattere malattie.

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Nella foresta amazzonica scoperto un fungo che mangia la plastica


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Si chiama Pestalotiopsis Microspora il fungo che è stato scoperto dagli studenti dell'Università di Yal, nella foresta pluviale dell’Amazzonia. Una scoperta che potrebbe risvolti significativi nella gestione dei rifiuti della plastica. Oltre a poter favorire rivolti positivi nel combattere l’inquinamento da plastica, questo fungo può rivelarsi importante per la bonifica di discariche e per sviluppare tecnologie di riciclo più efficace. Un importante esempio di come la voglia di scoprire e trovare soluzioni, da parte dell’uomo, possa trovare risvolti positivi.

Si chiama Pestalotiopsis Microspora il fungo che è stato scoperto dagli studenti dell'Università di Yal, nella foresta pluviale dell’Amazzonia. Una scoperta che potrebbe risvolti significativi nella gestione dei rifiuti della plastica. Oltre a poter favorire rivolti positivi nel combattere l’inquinamento da plastica, questo fungo può rivelarsi importante per la bonifica di discariche e per sviluppare tecnologie di riciclo più efficace. Un importante esempio di come la voglia di scoprire e trovare soluzioni, da parte dell’uomo, possa trovare risvolti positivi.

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