In provincia di Sassari, a Ozieri, le classi 5AS, 5BS e 5AC del liceo scientifico e classico Antonio Segni, hanno ricevuto dal Presidente della repubblica tre targhe per essersi contraddistinti con gesti collettivi di solidarietà. Nel Dicembre 2022 gli studenti prestarono servizio di volontariato presso la mensa della Caritas di Sassari e alla Croce Ottagona di Ozieri. Tale iniziativa rientra nel progetto lanciato dalla scuola, “Mi metto al servizio”. Le testimonianze di questi studenti ha poi coinvolto altri giovani, che si sono messi in gioco, offrendo la propria disponibilità per svolgere attività di volontariato.
Rubrica: Dillo a Plaple
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Riportami al Mare, la sfida per il ripristino dei litorali
Aumentare le consapevolezze rispetto alla tutela dei litorali, far comprendere il danno generato dal “particolare” souvenir contraddistinto da sabbia e conchiglie che ogni anno finiscono in valigia dei turisti di passaggio dall’aeroporto di Olbia. Testimonial per il 2024 l'artista Geppi Cucciari Nasce così nel 2019 il progetto “Riportami al Mare”, sviluppato grazie ad un protocollo di intesa tra Geasar S.p.A., il Consorzio di Gestione dell'AreaMarina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale e l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, con l'obiettivo di coordinare gli sforzi per tutelare l'ambiente e ripristinare i litorali. "Riportami al Mare", un progetto che prevede la reimmissione in natura di oltre 6 tonnellate di rocce, sabbia e conchiglie sequestrate ai controlli di sicurezza dell'Aeroporto di Olbia negli ultimi cinque anni grazie al lavoro degli enti di Stato preposti e dal personale di sicurezza aeroportuale. Quest'anno, l'ingente quantitativo di materiale naturale confiscato e reimmesso in natura si aggiunge alle oltre 10 tonnellate di materiale "restituito" durante la prima edizione del progetto nel 2019. Il riposizionamento nelle spiagge è stato effettuato dopo un dettagliato lavoro di classificazione svolto dai biologi dell'Area Marina Protetta di Tavolara.
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NewsIchnusa e Legambiente Sardegna insieme per ispirare il cambiamento
“Se deve finire così, non beveteci nemmeno.” Così, Ichnusa, la birra con anima sarda, insieme a Legambiente Sardegna decide di mandare un messaggio forte e diretto per ispirare il cambiamento. Una presa di posizione che invita tutti a riflettere sull’importanza della responsabilità sociale, andando anche contro i loro interessi. Ichnusa e Legambiente Sardegna scendono in campo in prima persona in giornate di pulizia organizzate in tutta l’isola, nei principali luoghi della società: momenti di aggregazione e responsabilità per mostrare quello in cui credono, attraverso un gesto concreto.
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Dillo a PlapleOzieri, il Presidente della Repubblica premia una scuola
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Dillo a PlapleCanopoleno Green, un progetto sostenibile a Sassari
Si svolge oggi negli spazi del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari l’appuntamento con “Canopoleno Green”. Appuntamento fissato con la responsabilità e la sostenibilità, con la sensibilità ed il rispetto. Protagonista sarà l’ambiente. Protagonisti saranno i giovani studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto che dal 2018 con la sua equipe educativa porta avanti un progetto di sostenibilità ambientale sviluppato attraverso iniziative annuali che confluiscono poi in una manifestazione finale, “Canopoleno Green” appunto. Lungo il suo percorso l’equipe è supportata da partner come Legambiente ed Eco volontari di Sassari e Assessorato all’Ambiente del Comune di Sassari. Il tema 2024 risponde appieno agli obiettivi della agenda 2030 e nello specifico all’obiettivo 14: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. Il Canopoleno crede fermamente che il parlare ai bambini e alle bambine di sostenibilità, di pesca illegale a salvaguardia delle aree marine protette con strumenti didattici e strategie educative alternative sia chiave utile al prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolare modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma.
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Dillo a PlapleBambino di sei anni chiede una protesi a Babbo Natale, l'ospedale lo esaudirà
In una letterina a Babbo Natale si legge la storia di un bimbo di sei anni che chiede come regalo una protesi per la sua gamba affetta da una grave patologia. È proprio Samuel a scrivere, a raccontare di quando, ancora nella pancia, gli fu diagnosticata una malattia. Dei viaggi dei genitori e delle ore passate negli ospedali per avere una risposta certa sul suo stato di salute. Degli anni passati in attesa e del mare di dubbi e incertezze in cui ancora oggi navigano. È il Resto del Carlino a darne notizia e a riportare la riportare la risposta che il Centro di Budrio ha fornito alla famiglia: "Il Centro, in modo presumibile, riaprirà a fine gennaio", spiegano dalla struttura bolognese al quotidiano e il ragazzino è in lista e verrà chiamato subito. Dando corso al desiderio esplicitato nella sua letterina natalizia. Purtroppo non è il primo caso di ritardo, ma il Centro Protesi Inail è finito sott’acqua per la terza volta in due anni e i fermi sono stati necessari per ripristinare la situazione. Questa, però, è una storia a lieto fine: Samuel avrà la sua protesi!
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Dillo a PlapleOggi è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Vi proponiamo uno spot realizzato anni fa da un’azienda di elettricità francese. Lo slogan utilizzato fu: Quanto è difficile trovarsi in un luogo non progettato per te? Cosa ne pensi?
Dillo a PlapleStreet art sostenibile a Foligno, realizzato murales che cattura CO2
A Foligno il nuovo progetto "decARTbonization" promosso da Bioenerys, società del gruppo Snam, che coinvolge lo street artist Tvboy con un’opera che non solo abbellirà l'impianto di produzione di biometano della città umbra ma contribuirà, nel suo piccolo, a promuovere un positivo impatto sociale e ambientale, specialmente nella lotta all'inquinamento atmosferico attraverso la cattura della CO2. Il murale, realizzato sui muri perimetrali dell’impianto, è stato realizzato infatti con vernici certificate e made in Italy (Airlite) in grado di assorbire, come un piccolo bosco urbano di 408 metri quadrati, la CO2 e altri elementi inquinanti come NOx e Pm10, le cosiddette polveri sottili che sono le principali responsabili dell’inquinamento urbano. Obiettivo primario dell’iniziativa, insieme al miglioramento estetico dell’impianto e alla pulizia dell'aria, è di sensibilizzare le comunità locali al rispetto dell’ambiente e coinvolgere le persone in dinamiche dall’impatto positivo e duraturo nei luoghi in cui opera Snam, che ha messo la sostenibilità al centro della propria strategia. Il progetto decARTbonization nasce dalla “Centrale delle Idee” di Snam, iniziativa promossa da Snaminnova, il programma di open innovation dell’azienda che incentiva lo sviluppo di idee sostenibili e innovative attraverso un percorso di imprenditorialità interna all’azienda (intrapreneurship). L’idea che sta dietro a decARTbonization riflette l'impegno del Gruppo verso la sostenibilità ambientale e l'innovazione sociale, applicata trasversalmente in molteplici contesti e diffusa a più livelli. La scelta di realizzare il murale presso un impianto di biometano non è casuale. Il biometano è infatti una molecola decarbonizzata che rappresenta una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni di gas serra. L’impianto di biometano di Foligno, che trasforma rifiuti organici in energia pulita, è un esempio concreto del valore che può essere generato dalla circolarità e dalla creazione di nuove risorse da luoghi e materie già esistenti: un rifiuto che diventa energia, un impianto che diventa tela e un’opera d’arte che cattura CO2.
A Foligno il nuovo progetto "decARTbonization" promosso da Bioenerys, società del gruppo Snam, che coinvolge lo street artist Tvboy con un’opera che non solo abbellirà l'impianto di produzione di biometano della città umbra ma contribuirà, nel suo piccolo, a promuovere un positivo impatto sociale e ambientale, specialmente nella lotta all'inquinamento atmosferico attraverso la cattura della CO2. Il murale, realizzato sui muri perimetrali dell’impianto, è stato realizzato infatti con vernici certificate e made in Italy (Airlite) in grado di assorbire, come un piccolo bosco urbano di 408 metri quadrati, la CO2 e altri elementi inquinanti come NOx e Pm10, le cosiddette polveri sottili che sono le principali responsabili dell’inquinamento urbano. Obiettivo primario dell’iniziativa, insieme al miglioramento estetico dell’impianto e alla pulizia dell'aria, è di sensibilizzare le comunità locali al rispetto dell’ambiente e coinvolgere le persone in dinamiche dall’impatto positivo e duraturo nei luoghi in cui opera Snam, che ha messo la sostenibilità al centro della propria strategia. Il progetto decARTbonization nasce dalla “Centrale delle Idee” di Snam, iniziativa promossa da Snaminnova, il programma di open innovation dell’azienda che incentiva lo sviluppo di idee sostenibili e innovative attraverso un percorso di imprenditorialità interna all’azienda (intrapreneurship). L’idea che sta dietro a decARTbonization riflette l'impegno del Gruppo verso la sostenibilità ambientale e l'innovazione sociale, applicata trasversalmente in molteplici contesti e diffusa a più livelli. La scelta di realizzare il murale presso un impianto di biometano non è casuale. Il biometano è infatti una molecola decarbonizzata che rappresenta una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni di gas serra. L’impianto di biometano di Foligno, che trasforma rifiuti organici in energia pulita, è un esempio concreto del valore che può essere generato dalla circolarità e dalla creazione di nuove risorse da luoghi e materie già esistenti: un rifiuto che diventa energia, un impianto che diventa tela e un’opera d’arte che cattura CO2.
Dillo a PlapleVigili del Fuoco, raccontare l’inclusione attraverso un calendario
I Vigili del Fuoco di Lucca hanno realizzato un calendario di solidarietà in collaborazione con alcuni ragazzi dell'Associazione "L'amore non conta i cromosomi". Un evento all'insegna dell’inclusione e della solidarietà, che ha trovato un punto di incontro tra l’impegno dei vigili del fuoco e la missione dell’associazione che supporta bambini e ragazzi con sindrome di Down. Il calendario ha come protagonisti 14 ragazzi dell’associazione, fotografati negli spazi di Comando, tra i mezzi e le squadre operative. Un'interazione gioiosa che ha regalato spensieratezza, ma anche speranza. Il ricavato dalla vendita del calendario, insieme ai fondi raccolti attraverso la ‘mini Pompieropoli‘ organizzata per l’occasione, sarà devoluto all’associazione per sostenere i suoi numerosi progetti educativi e di integrazione. Un vero messaggio di inclusività!
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Dillo a PlapleDa luoghi abbandonati a spazi rigenerati! Ace Italia contribuisce a creare nuovi luoghi di aggregazione sociale
ACE, insieme a Retake, è al fianco di chi crede che gli spazi comuni meritino la stessa attenzione e lo stesso rispetto che le persone dedicano alle loro case. “Scendiamo in piazza”, è un’iniziativa di Ace Italia che prevede 16 tappe sparse per l’Italia, volte alla riqualificazione degli spazi comuni urbani. Tante città, per luoghi di aggregazione con finalità differenti: a Napoli un ex istituto è stato trasformato in uno spazio per giovani imprenditori. A Sassari una vecchia miniera è stata trasformata in un luogo di svago e sport o a Venezia una caserma abbandonata è diventa un posto di arte e cultura per tutti.
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Dillo a PlapleA Rimini il futuro della mobilità sostenibile con la 11ª edizione di “IBE - Intermobility and Bus Expo”
La distinzione tra trasporto privato e pubblico è ormai superata, evolvendo verso un modello di mobilità condivisa e sostenibile, reso possibile dalle tecnologie digitali. IBE Intermobility and Bus Expo si presenta come un punto d’incontro per le innovazioni nel settore della mobilità collettiva condivisa, coinvolgendo sia le aziende del trasporto pubblico che quelle delle nuove filiere del trasporto collettivo. La manifestazione si pone come catalizzatore per un sistema di mobilità integrato, sostenibile e a basse emissioni, in linea con gli obiettivi della transizione energetica della Next Generation EU. IBE offre un’opportunità per esplorare soluzioni di mobilità efficienti, raccogliendo approfondimenti su come il trasporto condiviso possa favorire crescita e sviluppo, e presentando un respiro internazionale per gli stakeholder e decisori politici. Obiettivo di INTERMOBILITY future ways è di comprendere e condividere lo stato attuale, le tendenze evolutive e i principali fattori di cambiamento che riguardano la mobilità sostenibile e condivisa, nell’ambito dell’innovazione derivante dalla transizione verso un’economia verde e digitale che accelera la richiesta di nuovi bisogni di mobilità di modelli organizzativi e la definizione di nuovi servizi, modalità e mezzi di trasporto. Sviluppato su tre giornate, INTERMOBILITY future ways è un’occasione unica di incontro, condivisione e confronto per aziende, amministratori locali e professionisti del settore della mobilità urbana ed extraurbana condivisa con l’intento principale di creare un ecosistema basato sul Mobility as a Service, (MaaS) in cui emergano soluzioni innovative, nuovi modelli e una rete di relazioni significative.
La distinzione tra trasporto privato e pubblico è ormai superata, evolvendo verso un modello di mobilità condivisa e sostenibile, reso possibile dalle tecnologie digitali. IBE Intermobility and Bus Expo si presenta come un punto d’incontro per le innovazioni nel settore della mobilità collettiva condivisa, coinvolgendo sia le aziende del trasporto pubblico che quelle delle nuove filiere del trasporto collettivo. La manifestazione si pone come catalizzatore per un sistema di mobilità integrato, sostenibile e a basse emissioni, in linea con gli obiettivi della transizione energetica della Next Generation EU. IBE offre un’opportunità per esplorare soluzioni di mobilità efficienti, raccogliendo approfondimenti su come il trasporto condiviso possa favorire crescita e sviluppo, e presentando un respiro internazionale per gli stakeholder e decisori politici. Obiettivo di INTERMOBILITY future ways è di comprendere e condividere lo stato attuale, le tendenze evolutive e i principali fattori di cambiamento che riguardano la mobilità sostenibile e condivisa, nell’ambito dell’innovazione derivante dalla transizione verso un’economia verde e digitale che accelera la richiesta di nuovi bisogni di mobilità di modelli organizzativi e la definizione di nuovi servizi, modalità e mezzi di trasporto. Sviluppato su tre giornate, INTERMOBILITY future ways è un’occasione unica di incontro, condivisione e confronto per aziende, amministratori locali e professionisti del settore della mobilità urbana ed extraurbana condivisa con l’intento principale di creare un ecosistema basato sul Mobility as a Service, (MaaS) in cui emergano soluzioni innovative, nuovi modelli e una rete di relazioni significative.
Dillo a PlapleDalla criminalità all’uso solidale e ambientale, lega navale valorizza le barche confiscate
Il progetto, “Mare di Legalità”, prevede l’impiego, nel corso del biennio 2024-25, di 25 imbarcazioni confiscate alla criminalità organizzata e affidate alla Lega navale per svolgere attività di diffusione della cultura marittima, di avvicinamento al mare e allo sport per tutti, di formazione nautica e di protezione ambientale, rivolte in particolare ai giovani e ai soggetti più fragili. Le barche confiscate alla mafia porteranno i nomi delle sue vittime: a Palermo, le barche Our Dream e Azimut - la prima intitolata ai magistrati Falcone e Borsellino, la seconda a Don Pino Puglisi - hanno svolto delle attività di educazione alla legalità e di avviamento alla vela con i giovani dei quartieri Ballarò, Kalsa e Zen e con il Comitato Addiopizzo. Grazie alla collaborazione con il locale Ordine degli Ingegneri e con l'Università di Palermo, l'imbarcazione intitolata ai giudici simbolo della lotta alla mafia è stata la prima tra le “barche della Legalità” ad essere stata resa pienamente accessibile a persone con disabilità fisica.
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Dillo a PlapleDalle Canarie ai Caraibi in barca a vela per sostenere il volontariato negli ospedali
Clown 2.0 è un’Organizzazione di Volontariato - ETS con sede a Bologna che, attraverso gli oltre 100 Volontari Clown di Corsia ed i loro nasi rossi, porta il sorriso negli ospedali pediatrici e si prende cura di bambini orfani o che vivono situazioni di disagio in Italia o nel Mondo. Ogni volta che una persona "ordinaria" dedica del tempo agli altri in modo disinteressato diventa una persona "straordinaria". Questo è quello che succede ogni giovedì dell'anno ai volontari clown di corsia che dopo una giornata di lavoro o studio, attraversano la città per raggiungere i reparti pediatrici dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. La straordinarietà delle persone emerge anche tutte le volte che i volontari incontrano bambini in difficoltà in giro per il mondo. Da queste considerazioni e dal desiderio di raccontare il volontariato in modo diverso, nasce il progetto Alisei 2.0 "La sfida Atlantica" ovvero "l'impresa straordinaria di una persona ordinaria". La traversata, che verrà fisicamente compiuta da Gianni Bitonti, presidente dell'Associazione Clown 2.0 e co-fondatore della Clownsofia, nasce con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica per dimostrare che ogni volontario, con il suo impegno quotidiano, è in grado di compiere imprese straordinarie perché il volontariato è un potentissimo strumento di trasformazione personale e collettiva, capace di rendere straordinarie persone ordinarie. L'Oceano Atlantico sarà navigato con un catamarano di 13 metri con il solo ausilio delle vele per una distanza di quasi 3.000 miglia nautiche ovvero 5.556 Km, quasi 5 volte la lunghezza dell'Italia. La partenza avverrà dalle Canarie in direzione Caraibi senza scali e tappe intermedie. La raccolta fondi, pari a 30.000 €, avverrà attraverso la possibilità di donare 10€ per ogni miglio nautico percorso per coprire le 3.000 Mn che separano le isole Canarie dalle isole caraibiche.
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