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Canopoleno Green, un progetto sostenibile a Sassari


Si svolge oggi negli spazi del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari l’appuntamento con “Canopoleno Green”. Appuntamento fissato con la responsabilità e la sostenibilità, con la sensibilità ed il rispetto. Protagonista sarà l’ambiente. Protagonisti saranno i giovani studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto che dal 2018 con la sua equipe educativa porta avanti un progetto di sostenibilità ambientale sviluppato attraverso iniziative annuali che confluiscono poi in una manifestazione finale, “Canopoleno Green” appunto. Lungo il suo percorso l’equipe è supportata da partner come Legambiente ed Eco volontari di Sassari e Assessorato all’Ambiente del Comune di Sassari. Il tema 2024 risponde appieno agli obiettivi della agenda 2030 e nello specifico all’obiettivo 14: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.
Il Canopoleno crede fermamente che il parlare ai bambini e alle bambine di sostenibilità, di pesca illegale a salvaguardia delle aree marine protette con strumenti didattici e strategie educative alternative sia chiave utile al prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolare modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma.

Rubrica: Dillo a Plaple

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Dal 8 al 14 ottobre ha percorso, insieme a un gruppo di volontari, alcuni tratti del Cammino di Nostra Signora di Bonaria e del Cammino Minerario di Santa Barbara. Matteo si muove grazie a una joëlette, una speciale carrozzina fuoristrada, che gli consente di affrontare sentieri e percorsi naturali. Durante il viaggio sono stati organizzati incontri pubblici e proiezioni del docufilm “Si può fare”, per sensibilizzare sul tema della disabilità e dell’inclusione. Nonostante la malattia lo costringa sulla sedia a rotelle e a comunicare tramite puntatore oculare, Matteo ha dimostrato che la determinazione può superare ogni ostacolo. Il suo messaggio finale, semplice ma potente, riassume il senso dell’impresa: “Non cammino più con le gambe, ma con il cuore e con gli occhi.”

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Pesce, da scarto a bioplastica idrosolubile. L’idea nata da una startup di Sassari


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Relicta è una startup di Sassari che ha sviluppato una bioplastica idrosolubile da scarti di pesce. L'azienda vuole essere parte della soluzione a un grande problema che è l'inquinamento da plastica. Come funziona? Lo spiegano proprio i giovani fondatori della strartup. La soluzione Relicta è un materiale bioplastico idrosolubile ottenuto dagli scarti della lavorazione del pesce e adatto per soluzioni di imballaggio. In particolare, dalla pelle del pesce è possibile ottenere, tramite una miscela specifica, una pellicola di plastica trasparente e inodore. La plastica, per la sua composizione, è compostabile, biodegradabile e idrosolubile. La solubilità in acqua è la caratteristica più importante del nostro prodotto che apre nuove vie di smaltimento per questo materiale.

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Riportami al Mare, la sfida per il ripristino dei litorali


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Aumentare le consapevolezze rispetto alla tutela dei litorali, far comprendere il danno generato dal “particolare” souvenir contraddistinto da sabbia e conchiglie che ogni anno finiscono in valigia dei turisti di passaggio dall’aeroporto di Olbia. Testimonial per il 2024 l'artista Geppi Cucciari Nasce così nel 2019 il progetto “Riportami al Mare”, sviluppato grazie ad un protocollo di intesa tra Geasar S.p.A., il Consorzio di Gestione dell'AreaMarina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale e l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, con l'obiettivo di coordinare gli sforzi per tutelare l'ambiente e ripristinare i litorali. "Riportami al Mare", un progetto che prevede la reimmissione in natura di oltre 6 tonnellate di rocce, sabbia e conchiglie sequestrate ai controlli di sicurezza dell'Aeroporto di Olbia negli ultimi cinque anni grazie al lavoro degli enti di Stato preposti e dal personale di sicurezza aeroportuale. Quest'anno, l'ingente quantitativo di materiale naturale confiscato e reimmesso in natura si aggiunge alle oltre 10 tonnellate di materiale "restituito" durante la prima edizione del progetto nel 2019. Il riposizionamento nelle spiagge è stato effettuato dopo un dettagliato lavoro di classificazione svolto dai biologi dell'Area Marina Protetta di Tavolara.

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Ichnusa e Legambiente Sardegna insieme per ispirare il cambiamento


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“Se deve finire così, non beveteci nemmeno.” Così, Ichnusa, la birra con anima sarda, insieme a Legambiente Sardegna decide di mandare un messaggio forte e diretto per ispirare il cambiamento. Una presa di posizione che invita tutti a riflettere sull’importanza della responsabilità sociale, andando anche contro i loro interessi. Ichnusa e Legambiente Sardegna scendono in campo in prima persona in giornate di pulizia organizzate in tutta l’isola, nei principali luoghi della società: momenti di aggregazione e responsabilità per mostrare quello in cui credono, attraverso un gesto concreto.

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Ozieri, il Presidente della Repubblica premia una scuola


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In provincia di Sassari, a Ozieri, le classi 5AS, 5BS e 5AC del liceo scientifico e classico Antonio Segni, hanno ricevuto dal Presidente della repubblica tre targhe per essersi contraddistinti con gesti collettivi di solidarietà. Nel Dicembre 2022 gli studenti prestarono servizio di volontariato presso la mensa della Caritas di Sassari e alla Croce Ottagona di Ozieri. Tale iniziativa rientra nel progetto lanciato dalla scuola, “Mi metto al servizio”. Le testimonianze di questi studenti ha poi coinvolto altri giovani, che si sono messi in gioco, offrendo la propria disponibilità per svolgere attività di volontariato.

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Canopoleno Green, un progetto sostenibile a Sassari


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Si svolge oggi negli spazi del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari l’appuntamento con “Canopoleno Green”. Appuntamento fissato con la responsabilità e la sostenibilità, con la sensibilità ed il rispetto. Protagonista sarà l’ambiente. Protagonisti saranno i giovani studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto che dal 2018 con la sua equipe educativa porta avanti un progetto di sostenibilità ambientale sviluppato attraverso iniziative annuali che confluiscono poi in una manifestazione finale, “Canopoleno Green” appunto. Lungo il suo percorso l’equipe è supportata da partner come Legambiente ed Eco volontari di Sassari e Assessorato all’Ambiente del Comune di Sassari. Il tema 2024 risponde appieno agli obiettivi della agenda 2030 e nello specifico all’obiettivo 14: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. Il Canopoleno crede fermamente che il parlare ai bambini e alle bambine di sostenibilità, di pesca illegale a salvaguardia delle aree marine protette con strumenti didattici e strategie educative alternative sia chiave utile al prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolare modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma.

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Trasformare la scuola in un laboratorio green


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Il progetto educativo gratuito mette a disposizione strumenti per analizzare la carbon footprint della scuola e trasformare i dati in azioni concrete in chiave green su mobilità, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Il percorso consente inoltre agli studenti di ottenere fino a 30 ore di Formazione Scuola-Lavoro e di partecipare al concorso nazionale. Il progetto è dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli istituti. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit con il sostegno di ASviS, il percorso offre gratuitamente agli istituti secondari di secondo grado la possibilità di valutare la carbon footprint della scuola e di individuare interventi mirati nei tre ambiti più rilevanti: mobilità casa-scuola, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Attraverso la piattaforma improntafutura.scuola.net, messa a disposizione dai promotori, studenti e docenti possono raccogliere in modo semplice i dati relativi alla vita scolastica e disporre di strumenti che li guidano nella definizione di azioni concrete in chiave green. In questo modo, la scuola si trasforma in un laboratorio di sostenibilità, dove la conoscenza diventa pratica quotidiana. Come evidenzia Fondazione Ambienta: «Il progetto nasce con l’intento di promuovere consapevolezza e partecipazione su temi cruciali del nostro tempo, diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente tra le nuove generazioni». Il progetto, totalmente gratuito, integra in modo concreto i principi dell’Agenda 2030 nei programmi di Educazione civica e permette agli studenti di ottenere fino a 30 ore certificate di Formazione Scuola-Lavoro: 15 ore per la partecipazione alle fasi di analisi e sperimentazione, e ulteriori 15 ore per chi realizza un project work dedicato a ideare e proporre soluzioni sostenibili per la propria scuola. Inoltre, le scuole possono candidare il proprio project work al concorso nazionale “Impronta Futura”, che premierà le proposte più efficaci con voucher per l’acquisto di materiale didattico. Le candidature dovranno essere inviate entro l’11 maggio 2026 e i vincitori saranno annunciati dalla giuria di esperti entro il 4 giugno 2026.

Il progetto educativo gratuito mette a disposizione strumenti per analizzare la carbon footprint della scuola e trasformare i dati in azioni concrete in chiave green su mobilità, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Il percorso consente inoltre agli studenti di ottenere fino a 30 ore di Formazione Scuola-Lavoro e di partecipare al concorso nazionale. Il progetto è dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli istituti. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit con il sostegno di ASviS, il percorso offre gratuitamente agli istituti secondari di secondo grado la possibilità di valutare la carbon footprint della scuola e di individuare interventi mirati nei tre ambiti più rilevanti: mobilità casa-scuola, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Attraverso la piattaforma improntafutura.scuola.net, messa a disposizione dai promotori, studenti e docenti possono raccogliere in modo semplice i dati relativi alla vita scolastica e disporre di strumenti che li guidano nella definizione di azioni concrete in chiave green. In questo modo, la scuola si trasforma in un laboratorio di sostenibilità, dove la conoscenza diventa pratica quotidiana. Come evidenzia Fondazione Ambienta: «Il progetto nasce con l’intento di promuovere consapevolezza e partecipazione su temi cruciali del nostro tempo, diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente tra le nuove generazioni». Il progetto, totalmente gratuito, integra in modo concreto i principi dell’Agenda 2030 nei programmi di Educazione civica e permette agli studenti di ottenere fino a 30 ore certificate di Formazione Scuola-Lavoro: 15 ore per la partecipazione alle fasi di analisi e sperimentazione, e ulteriori 15 ore per chi realizza un project work dedicato a ideare e proporre soluzioni sostenibili per la propria scuola. Inoltre, le scuole possono candidare il proprio project work al concorso nazionale “Impronta Futura”, che premierà le proposte più efficaci con voucher per l’acquisto di materiale didattico. Le candidature dovranno essere inviate entro l’11 maggio 2026 e i vincitori saranno annunciati dalla giuria di esperti entro il 4 giugno 2026.

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Nasce a Schio il “Regalo di Natale sospeso”, l’iniziativa che vuole donare speranza


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Il “Regalo di Natale sospeso” è un progetto solidale lanciato dal Comune di Schio in collaborazione con l’Avis Comunale Schio Altovicentino, con l’obiettivo di portare un gesto concreto di vicinanza alle famiglie che vivono situazioni di fragilità economica o sociale. Chi lo desidera può donare un gioco, un libro o un piccolo regalo nuovo, già incartato e accompagnato da un biglietto che ne indichi il contenuto. I doni vengono raccolti fino al 17 dicembre presso alcuni punti individuati dal Comune e da Avis, e poi consegnati alle famiglie segnalate dai Servizi Sociali e dalla rete solidale locale. In questo modo, la città trasforma lo spirito natalizio in un abbraccio comunitario, offrendo un momento di gioia e conforto a chi rischia di restare nell’ombra. Secondo la presidente di Avis Schio, Giusi Tognetti, l’iniziativa si inserisce perfettamente nel percorso di “Schio – Città del Dono”, valorizzando la cultura della generosità e della responsabilità condivisa.

Il “Regalo di Natale sospeso” è un progetto solidale lanciato dal Comune di Schio in collaborazione con l’Avis Comunale Schio Altovicentino, con l’obiettivo di portare un gesto concreto di vicinanza alle famiglie che vivono situazioni di fragilità economica o sociale. Chi lo desidera può donare un gioco, un libro o un piccolo regalo nuovo, già incartato e accompagnato da un biglietto che ne indichi il contenuto. I doni vengono raccolti fino al 17 dicembre presso alcuni punti individuati dal Comune e da Avis, e poi consegnati alle famiglie segnalate dai Servizi Sociali e dalla rete solidale locale. In questo modo, la città trasforma lo spirito natalizio in un abbraccio comunitario, offrendo un momento di gioia e conforto a chi rischia di restare nell’ombra. Secondo la presidente di Avis Schio, Giusi Tognetti, l’iniziativa si inserisce perfettamente nel percorso di “Schio – Città del Dono”, valorizzando la cultura della generosità e della responsabilità condivisa.

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Bologna apre le porte dei teatri ai detenuti


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L’iniziativa “Uscire per motivi spettacolari” prende vita a Bologna e mette a disposizione biglietti gratis per rappresentazioni teatrali ai detenuti autorizzati a uscire con permessi premio o ammessi a misure alternative al carcere. Proposto dalla Camera Penale di Bologna “Franco Bricola”, in collaborazione con l’Osservatorio Diritti Umani, carcere e altri luoghi di privazione della libertà, e l’attore Alessandro Bergonzoni, il progetto coinvolge i principali teatri della città: Teatro Comunale, Arena del Sole, Teatro Duse, Teatro Celebrazioni, Teatro Dehon e l’Oratorio San Filippo Neri. Presentato a Palazzo d’Accursio alla presenza di istituzioni, magistratura e direzioni carcerarie, il progetto vuole essere un segnale di fiducia e rigenerazione: per chi è in permesso significa condividere un momento di socialità con familiari o volontari, sedendosi accanto a qualsiasi altra persona. Bergonzoni paragona la distanza tra carcere e città a quella dello spazio: l’arte come ponte per avvicinare mondi altrimenti separati.

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Il gesto solidale di Jaden Smith che nutre chi non può permettersi un pasto


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Jaden Smith ha avviato un’iniziativa profondamente solidale chiamata I Love You, nata con l’obiettivo di portare pasti nutrienti e gratuiti alle persone che vivono in condizioni di difficoltà. Attraverso un food truck vegano attivo nelle aree più fragili di Los Angeles, Jaden offre cibo sano a chi non può permetterselo, trasformando un semplice pasto in un gesto di cura e rispetto. Il progetto mira a restituire dignità a chi è spesso invisibile, creando uno spazio in cui esigenze primarie e umanità si incontrano. L’iniziativa si basa su un modello di condivisione: chi può pagare contribuisce anche al pasto di chi non ha risorse, in un circolo virtuoso di solidarietà concreta. Con l’intenzione di aprire un ristorante stabile che continui a servire gratuitamente chi è in difficoltà, Jaden vuole ampliare l’impatto del progetto e dimostrare come la generosità possa diventare un atto quotidiano. I Love You non è solo un servizio di ristorazione: è un messaggio potente che ricorda come empatia e altruismo possano cambiare, un pasto alla volta, la vita delle persone più vulnerabili.

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La nuova resistenza verde dell’Ecuador


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Nell’Amazzonia ecuadoriana, un gruppo di nove giovani attiviste indigene, le Niñas Amazonas, lotta per difendere la foresta e i diritti delle loro comunità.
Chiamate anche Guerriere per l’Amazzonia, si battono contro l’inquinamento, la deforestazione e gli incendi provocati dall’estrazione di petrolio e dalle grandi industrie. Con coraggio hanno portato in tribunale lo Stato ecuadoriano, ottenendo una storica vittoria legale contro il gas flaring, pratica che avvelenava aria, acqua e persone. Le loro armi sono la parola, la conoscenza e l’unione delle comunità indigene. Attraverso campagne, incontri e testimonianze, denunciano al mondo la distruzione della foresta, cuore vitale del pianeta. Simbolo di una nuova generazione di difensori della Terra, le Guerriere trasformano la rabbia in speranza e la paura in azione. La loro voce ricorda a tutti che proteggere l’Amazzonia significa proteggere la vita stessa.

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Un polmone verde per il futuro, in Australia arriva il Great Koala National Park


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In Australia è in fase di creazione il Great Koala National Park, un progetto ambizioso per proteggere i koala dall’estinzione. Il parco si estenderà su circa 476.000 ettari nella regione Mid North Coast del New South Wales, combinando foreste statali e aree già protette. L’obiettivo principale è salvaguardare oltre 12.000 koala selvatici, garantendo loro habitat sicuri e ricchi di cibo naturale. Il progetto prevede la conservazione di altre specie minacciate, contribuendo alla tutela della biodiversità dell’intera regione. Il governo ha imposto una moratoria al disboscamento nelle zone interessate, proteggendo così gli alberi essenziali per la sopravvivenza dei koala. Verranno implementate iniziative di monitoraggio e ricerca scientifica per studiare le popolazioni animali e la salute degli ecosistemi. Il progetto prevede anche supporto alle comunità locali e alternative economiche sostenibili per chi dipendeva dall’industria forestale. Il parco rappresenta un esempio concreto di come conservazione ambientale e sviluppo sostenibile possano andare di pari passo. Si tratta di un impegno pluriennale, volto a garantire un futuro stabile per i koala e gli ecosistemi circostanti. Il Great Koala National Park diventa così un simbolo internazionale di protezione della fauna e della biodiversità in Australia.

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