Dillo a Plaple
Sostenibilità in musica, I Coldplay lanciano l’ecocd
La musica come veicolo di trasformazione ed azione sociale. Ne sono consapevoli i Coldplay che per il decimo album in studio hanno deciso di dare un importante segnale in termini di sostenibilità ambientale. Moon Music, atteso per il prossimo ottobre, sarà il primo disco ad essere realizzato su EcoCd, prodotto prevalentemente in plastica riciclata (90% con plastica riciclata; il restante 10% invece è in plastica prodotta da combustibili fossili). Il disco sarà realizzato dalla Sonopress, azienda che già nei mesi scorsi aveva svelato EcoRecord, un vinile prodotto con polietilene tereftalato riciclato. Sono stati realizzati in questo modo l'album X di Ed Sheeran, Liam Gallagher John Squire dei due artisti e anche Demidevil di Ashnikko. Spazio anche all’inclusione sociale. Linguaggio Lis protagonista del singolo che anticipa l’album, feelslikeimfallinginlove.
La musica come veicolo di trasformazione ed azione sociale. Ne sono consapevoli i Coldplay che per il decimo album in studio hanno deciso di dare un importante segnale in termini di sostenibilità ambientale. Moon Music, atteso per il prossimo ottobre, sarà il primo disco ad essere realizzato su EcoCd, prodotto prevalentemente in plastica riciclata (90% con plastica riciclata; il restante 10% invece è in plastica prodotta da combustibili fossili). Il disco sarà realizzato dalla Sonopress, azienda che già nei mesi scorsi aveva svelato EcoRecord, un vinile prodotto con polietilene tereftalato riciclato. Sono stati realizzati in questo modo l'album X di Ed Sheeran, Liam Gallagher John Squire dei due artisti e anche Demidevil di Ashnikko. Spazio anche all’inclusione sociale. Linguaggio Lis protagonista del singolo che anticipa l’album, feelslikeimfallinginlove.
Dillo a PlapleSostenibilità marittima, installata in nave da crociera la connessione zero gas serra
Una svolta storica nel settore della sostenibilità marittima è stata raggiunta con l'inaugurazione del primo sistema di connessione elettrica di terra per navi da crociera nel Mar Mediterraneo. Questo rivoluzionario sistema è stato attivato a bordo della MSC World Europa nel porto della Valletta, segnando un passo decisivo verso un futuro più verde per il trasporto marittimo. Grazie a questa innovazione, MSC World Europa è ora in grado di spegnere i motori e utilizzare l'energia elettrica fornita direttamente dal porto, eliminando completamente le emissioni di gas serra durante la sosta. Questo non solo riduce l'impatto ambientale, ma migliora anche la qualità dell'aria nelle aree portuali, proteggendo la salute delle comunità locali. Il sistema, noto anche come "cold ironing" o "shore-to-ship power" (SSP), consente di fornire energia elettrica da terra alla nave ormeggiata, mentre i suoi motori principali e ausiliari sono spenti. In questo modo, le attrezzature di emergenza, refrigerazione, riscaldamento, illuminazione e altre apparecchiature continuano a ricevere energia elettrica durante le operazioni di carico e scarico, riducendo le emissioni nocive derivanti dai generatori diesel ausiliari che funzionano con olio combustibile pesante. Fino alla fine della stagione estiva, MSC World Europa si collegherà ogni mercoledì alla rete elettrica del porto di Malta, una tappa fissa del suo itinerario settimanale che accompagna gli ospiti alla scoperta di luoghi suggestivi tra Malta, Spagna, Francia e Italia. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio piano di MSC Crociere per raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
Una svolta storica nel settore della sostenibilità marittima è stata raggiunta con l'inaugurazione del primo sistema di connessione elettrica di terra per navi da crociera nel Mar Mediterraneo. Questo rivoluzionario sistema è stato attivato a bordo della MSC World Europa nel porto della Valletta, segnando un passo decisivo verso un futuro più verde per il trasporto marittimo. Grazie a questa innovazione, MSC World Europa è ora in grado di spegnere i motori e utilizzare l'energia elettrica fornita direttamente dal porto, eliminando completamente le emissioni di gas serra durante la sosta. Questo non solo riduce l'impatto ambientale, ma migliora anche la qualità dell'aria nelle aree portuali, proteggendo la salute delle comunità locali. Il sistema, noto anche come "cold ironing" o "shore-to-ship power" (SSP), consente di fornire energia elettrica da terra alla nave ormeggiata, mentre i suoi motori principali e ausiliari sono spenti. In questo modo, le attrezzature di emergenza, refrigerazione, riscaldamento, illuminazione e altre apparecchiature continuano a ricevere energia elettrica durante le operazioni di carico e scarico, riducendo le emissioni nocive derivanti dai generatori diesel ausiliari che funzionano con olio combustibile pesante. Fino alla fine della stagione estiva, MSC World Europa si collegherà ogni mercoledì alla rete elettrica del porto di Malta, una tappa fissa del suo itinerario settimanale che accompagna gli ospiti alla scoperta di luoghi suggestivi tra Malta, Spagna, Francia e Italia. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio piano di MSC Crociere per raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
Dillo a PlapleMobilità Green a Modena, l’Ecovillaggio di Montale riceve nuova colonnina FAST
Una buona notizia per i possessori di auto elettriche. Dal mese di luglio in Ecovillaggio, ecoquartiere nella frazione di Montale, nel Comune di Castelnuovo Rangone, è attiva una nuova colonnina FAST a velocità 50 KW, con due punti di ricarica. L’ iniziativa, voluta da Ecovillaggio per fornire un servizio sul territorio modenese alla mobilità elettrica, consentirà di ricaricare la propria auto tramite brevi soste in un luogo privato ad uso pubblico. Con una sosta di soli 15 minuti, in via Beniamino Gigli, sarà possibile ricaricare la propria vettura elettrica per 100 KM di autonomia. La colonnina posta su di un’area aperta a tutti - dalle 7 del mattino fino a mezzanotte – risulta già mappata sulle principali piattaforme che segnalano i punti di ricarica elettrica. In Ecovillaggio oggi sono presenti complessivamente cinque punti di ricarica: due super fast (100 KW, non ancora attivi), due fast (50 KW, di proprietà di Ecovillaggio come detto già attiva e mappata). Inoltre, per la flotta di auto aziendali (full elettric) di Ecovillaggio è presente e dedicato un altro punto di ricarica che utilizza l’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico presente sul tetto dei propri uffici, siti nel Centro Servizi nZEB (nearly zero energy buildings) prospiciente a Piazza Pavarotti. L’impegno a favore della mobilità sostenibile ed elettrica nasceva in Ecovillaggio già undici anni fa con l’installazione in via Caruso di un punto di ricarica a velocità 22 KW. Come si può evincere dal report di sostenibilità e relazione di impatto 2023, Ecovillaggio ha realizzato al 100%, in questa metà di anno, l’obiettivo di aumentare i punti di ricarica per le auto elettriche.
Una buona notizia per i possessori di auto elettriche. Dal mese di luglio in Ecovillaggio, ecoquartiere nella frazione di Montale, nel Comune di Castelnuovo Rangone, è attiva una nuova colonnina FAST a velocità 50 KW, con due punti di ricarica. L’ iniziativa, voluta da Ecovillaggio per fornire un servizio sul territorio modenese alla mobilità elettrica, consentirà di ricaricare la propria auto tramite brevi soste in un luogo privato ad uso pubblico. Con una sosta di soli 15 minuti, in via Beniamino Gigli, sarà possibile ricaricare la propria vettura elettrica per 100 KM di autonomia. La colonnina posta su di un’area aperta a tutti - dalle 7 del mattino fino a mezzanotte – risulta già mappata sulle principali piattaforme che segnalano i punti di ricarica elettrica. In Ecovillaggio oggi sono presenti complessivamente cinque punti di ricarica: due super fast (100 KW, non ancora attivi), due fast (50 KW, di proprietà di Ecovillaggio come detto già attiva e mappata). Inoltre, per la flotta di auto aziendali (full elettric) di Ecovillaggio è presente e dedicato un altro punto di ricarica che utilizza l’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico presente sul tetto dei propri uffici, siti nel Centro Servizi nZEB (nearly zero energy buildings) prospiciente a Piazza Pavarotti. L’impegno a favore della mobilità sostenibile ed elettrica nasceva in Ecovillaggio già undici anni fa con l’installazione in via Caruso di un punto di ricarica a velocità 22 KW. Come si può evincere dal report di sostenibilità e relazione di impatto 2023, Ecovillaggio ha realizzato al 100%, in questa metà di anno, l’obiettivo di aumentare i punti di ricarica per le auto elettriche.
Dillo a PlapleIl “caffè solidale” di Bialetti e Fondazione Ronald McDonald
Da Giugno a Dicembre nei negozi Bialetti è in vendita la Moka Express personalizzata con il logo della Fondazione Ronald McDonald. Il ricavato di questa iniziativa servirà per contribuire a sostenere le famiglie dei bambini malati, ospitate in una Casa Ronald. Con l’aiuto di chi comprerà il prodotto solidale, la Fondazione potrà continuare a implementare il modello di assistenza “Family Centered Care”. Questo approccio sottolinea l’importanza di tenere la famiglia vicina durante la malattia di un bambino, considerandola parte integrante del processo di cura. Un piccolo gesto che ti permette di gustare un eccellente caffè e di contribuire a una causa nobile.
Da Giugno a Dicembre nei negozi Bialetti è in vendita la Moka Express personalizzata con il logo della Fondazione Ronald McDonald. Il ricavato di questa iniziativa servirà per contribuire a sostenere le famiglie dei bambini malati, ospitate in una Casa Ronald. Con l’aiuto di chi comprerà il prodotto solidale, la Fondazione potrà continuare a implementare il modello di assistenza “Family Centered Care”. Questo approccio sottolinea l’importanza di tenere la famiglia vicina durante la malattia di un bambino, considerandola parte integrante del processo di cura. Un piccolo gesto che ti permette di gustare un eccellente caffè e di contribuire a una causa nobile.
Dillo a PlapleSbarca a Milano Planeat.eco, una pausa pranzo che produce zero spreco
Eliminare gli imballaggi monouso e il micro-packaging e obbligare luoghi di ristoro, fast food e supermercati a impiegare solo stoviglie riutilizzabili. L’Agenda 2030 prevede un cambio di paradigma molto importante per garantire la sostenibilità delle risorse sul pianeta: passare dal riciclo, al riuso. Ora è arrivata a Milano la pausa pranzo zero waste: pietanze realizzate con nessuno spreco di ingredienti consegnate in contenitori riutilizzabili che, dopo l’uso, vengono ritirati e sanificati e continuamente rimessi in circolazione. A proporla è Planeat.eco, piattaforma per la spesa antispreco e startup innovativa che coniuga due anime: quella di società Benefit, che vuole avere un impatto positivo sull’intero ecosistema, e quella di impresa innovativa che si fonda su un’infrastruttura tecnologica altamente sofisticata, grazie all’expertise del suo founder, il fisico Nicola Lamberti già fondatore di 7Pixel e Trovaprezzi. Nata a fine 2020 dall’iniziativa dell’imprenditore Nicola Lamberti, Planeat.eco propone a famiglie, single e aziende la possibilità di fare la spesa alimentare e di pianificare i pasti acquistando ingredienti di qualità, freschi e preparati nelle esatte dosi per comporre le ricette, quindi senza sprechi e dispersioni (grazie a una tecnologia in grado di tracciare le abitudini di ciascun cliente, le quantità di ingredienti vengono ribilanciate per evitare sprechi). Estremamente modulare e flessibile, Planeat offre agli utenti la possibilità di comporre menù a scelta sul portale, per il numero desiderato di giorni (per più settimane di seguito, o una ogni tanto) ricevendo poi a domicilio i kit di ingredienti freschi. Tra le 400 proposte sul portale si trovano piatti della tradizione ma anche vegetariani e vegani, studiati da un biologo nutrizionista per offrire miglior bilanciamento nutrizionale.
Eliminare gli imballaggi monouso e il micro-packaging e obbligare luoghi di ristoro, fast food e supermercati a impiegare solo stoviglie riutilizzabili. L’Agenda 2030 prevede un cambio di paradigma molto importante per garantire la sostenibilità delle risorse sul pianeta: passare dal riciclo, al riuso. Ora è arrivata a Milano la pausa pranzo zero waste: pietanze realizzate con nessuno spreco di ingredienti consegnate in contenitori riutilizzabili che, dopo l’uso, vengono ritirati e sanificati e continuamente rimessi in circolazione. A proporla è Planeat.eco, piattaforma per la spesa antispreco e startup innovativa che coniuga due anime: quella di società Benefit, che vuole avere un impatto positivo sull’intero ecosistema, e quella di impresa innovativa che si fonda su un’infrastruttura tecnologica altamente sofisticata, grazie all’expertise del suo founder, il fisico Nicola Lamberti già fondatore di 7Pixel e Trovaprezzi. Nata a fine 2020 dall’iniziativa dell’imprenditore Nicola Lamberti, Planeat.eco propone a famiglie, single e aziende la possibilità di fare la spesa alimentare e di pianificare i pasti acquistando ingredienti di qualità, freschi e preparati nelle esatte dosi per comporre le ricette, quindi senza sprechi e dispersioni (grazie a una tecnologia in grado di tracciare le abitudini di ciascun cliente, le quantità di ingredienti vengono ribilanciate per evitare sprechi). Estremamente modulare e flessibile, Planeat offre agli utenti la possibilità di comporre menù a scelta sul portale, per il numero desiderato di giorni (per più settimane di seguito, o una ogni tanto) ricevendo poi a domicilio i kit di ingredienti freschi. Tra le 400 proposte sul portale si trovano piatti della tradizione ma anche vegetariani e vegani, studiati da un biologo nutrizionista per offrire miglior bilanciamento nutrizionale.
Dillo a Plaple“Dimora Verdeluce”, in Umbria un nuovo centro dedicato ai giovani che soffrono di DCA
Fondazione Cotarella nasce in Umbria, tra Orvieto e Montecchio, e si è avvicinata con rispetto e attenzione ai giovani che soffrono di DCA. Fondazione Verdeluce insieme a Intesa Sanpaolo hanno deciso di realizzare una bellissima dimora di circa 400 metri quadri immersa nel verde: Dimora Verdeluce. Sarà un centro dedicato proprio ai giovani che soffrono di DCA, per la riabilitazione e socializzazione di chi ha superato la fase più acuta. Dimora Verdeluce fa parte del progetto Alimentarsi di Vita, il quale propone un percorso di accoglienza, con formula residenziale e diurna, per ragazzi e ragazze dai 12 ai 25 anni che hanno bisogno di rimettersi in gioco. Verranno coinvolti in laboratori ed esperienze formative grazie ad un orto ed un giardino didattico, una fattoria con animali da cortile, sentieri dedicati al trekking, percorsi di orientamento nel bosco e strutture sportive per attività all’aria aperta. Grazie ai laboratori, i ragazzi potranno scoprire il fascino della cucina, accogliere le emozioni legate ai sapori e ai profumi, farsi appassionare da colori e creatività. Insieme proveremo a trasformare obblighi e divieti in una scelta libera e consapevole. Circa 200 tra ragazzi e ragazze all’anno ospitati in formula residenziale e diurna. I ragazzi parteciperanno ai percorsi di laboratorio e riabilitativi. Inoltre, per assicurare una maggiore coerenza ed efficacia dei percorsi, a loro supporto troveranno altre figure a cui sarà fornita adeguata formazione come operatori scolastici, sportivi e sanitari con cui entreranno in contatto quotidiano.
Fondazione Cotarella nasce in Umbria, tra Orvieto e Montecchio, e si è avvicinata con rispetto e attenzione ai giovani che soffrono di DCA. Fondazione Verdeluce insieme a Intesa Sanpaolo hanno deciso di realizzare una bellissima dimora di circa 400 metri quadri immersa nel verde: Dimora Verdeluce. Sarà un centro dedicato proprio ai giovani che soffrono di DCA, per la riabilitazione e socializzazione di chi ha superato la fase più acuta. Dimora Verdeluce fa parte del progetto Alimentarsi di Vita, il quale propone un percorso di accoglienza, con formula residenziale e diurna, per ragazzi e ragazze dai 12 ai 25 anni che hanno bisogno di rimettersi in gioco. Verranno coinvolti in laboratori ed esperienze formative grazie ad un orto ed un giardino didattico, una fattoria con animali da cortile, sentieri dedicati al trekking, percorsi di orientamento nel bosco e strutture sportive per attività all’aria aperta. Grazie ai laboratori, i ragazzi potranno scoprire il fascino della cucina, accogliere le emozioni legate ai sapori e ai profumi, farsi appassionare da colori e creatività. Insieme proveremo a trasformare obblighi e divieti in una scelta libera e consapevole. Circa 200 tra ragazzi e ragazze all’anno ospitati in formula residenziale e diurna. I ragazzi parteciperanno ai percorsi di laboratorio e riabilitativi. Inoltre, per assicurare una maggiore coerenza ed efficacia dei percorsi, a loro supporto troveranno altre figure a cui sarà fornita adeguata formazione come operatori scolastici, sportivi e sanitari con cui entreranno in contatto quotidiano.
Dillo a PlapleVaticano, primo veicolo di prossimità, a zero emissioni, dall’azienda Exelentia
Il Governatorato dello stato della Città del Vaticano proseguo il suo programma inerente alla mobilità sostenibile, grazie al progetto “Conversione Ecologica 2030”, lanciato nel Novembre 2023. Progetto che prevede la sostituzione graduale delle vetture di proprietà del Vaticano con veicoli a impatto zero. Rientra in questo percorso l’avvenuta consegna consegna da parte di Exelentia (Italian mobility factory), di una navetta elettrica Melex a otto posti omologata per la circolazione su strada. Grazie a un equipaggiamento apposito, la navetta consente il trasporto di una carrozzina per persone fragili e per una sedia a rotelle. In questo modo, il Governatorato pone l’attenzione nei confronti delle persone fragili e, al contempo, promuove la mobilità elettrica e ibrida per raggiungere la neutralità climatica, in modo da compensare le emissioni di CO2.
Il Governatorato dello stato della Città del Vaticano proseguo il suo programma inerente alla mobilità sostenibile, grazie al progetto “Conversione Ecologica 2030”, lanciato nel Novembre 2023. Progetto che prevede la sostituzione graduale delle vetture di proprietà del Vaticano con veicoli a impatto zero. Rientra in questo percorso l’avvenuta consegna consegna da parte di Exelentia (Italian mobility factory), di una navetta elettrica Melex a otto posti omologata per la circolazione su strada. Grazie a un equipaggiamento apposito, la navetta consente il trasporto di una carrozzina per persone fragili e per una sedia a rotelle. In questo modo, il Governatorato pone l’attenzione nei confronti delle persone fragili e, al contempo, promuove la mobilità elettrica e ibrida per raggiungere la neutralità climatica, in modo da compensare le emissioni di CO2.
Dillo a PlapleTorre del Greco, cuochi in piazza per sostenere l'associazione Unitalsi
Una super squadra ai fornelli per solidarietà, martedì 16 luglio, per la terza edizione “Cuore buono di chef”. L’iniziativa è ideata e promossa da Antonio Sorrentino e Massimo Passarelli e ha come finalità una raccolta di fondi per sostenere persone meno fortunate. Obiettivo dell’edizione 2024 è quella di aiutare la sottosezione dell’Unitalsi di Torre del Greco. Una serata dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio: un carosello del gusto messo in opera da professionisti della cucina, panetteria, pizzeria e pasticceria-gelaterie con varie degustazioni ad un prezzo scontato (appena 25 euro a persona), il cui ricavato sarà interamente devoluto ai volontari dell’Unitalsi.
Una super squadra ai fornelli per solidarietà, martedì 16 luglio, per la terza edizione “Cuore buono di chef”. L’iniziativa è ideata e promossa da Antonio Sorrentino e Massimo Passarelli e ha come finalità una raccolta di fondi per sostenere persone meno fortunate. Obiettivo dell’edizione 2024 è quella di aiutare la sottosezione dell’Unitalsi di Torre del Greco. Una serata dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio: un carosello del gusto messo in opera da professionisti della cucina, panetteria, pizzeria e pasticceria-gelaterie con varie degustazioni ad un prezzo scontato (appena 25 euro a persona), il cui ricavato sarà interamente devoluto ai volontari dell’Unitalsi.
Dillo a PlapleCatania: Progetto “Paesaggi aperti” di IN/Arch per una riqualificazione urbana attenta alla sostenibilità
Partecipazione attiva nei processi di rigenerazione urbana, per incentivare la sostenibilità, l’innovazione, l’occupazione, riappropriandosi del senso d’identità e d’appartenenza. Il progetto Paesaggi Aperti di IN/Arch e IN/Arch Sicilia – finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, progetto Fres 2021-22 – prosegue il tour siciliano e torna a fare tappa a Catania. Due sono gli eventi in programma: uno il prossimo giovedì 11 luglio, l’altro a partire da giorno 15 luglio. «Si tratta – spiega la presidente di IN/Arch Sicilia Mariagrazia Leonardi – di due appuntamenti che concluderanno il ciclo etneo di Paesaggi Aperti. Un’occasione per tirare le somme di quanto fatto nel corso delle attività dei mesi scorsi e raccogliere ulteriori idee e proposte da parte di chi vive la città». L’interesse sarà rivolto al Quartiere Antico Corso, già oggetto di analisi lo scorso aprile – in collaborazione con il Comitato Popolare Antico Corso, l’Associazione Officine Culturali, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania – e San Berillo, su sui cui sono stati puntati i riflettori in sinergia con l’accademia Abadir e il laboratorio sociale organizzato dal sociologo urbano Carlo Colloca. «Con il supporto di Valentina Pantaleo e Natalia Cucuzza – illustra il professore Colloca – abbiamo organizzato tre gruppi di ricerca sul campo costituiti da studentesse del CdL Magistrale in Politiche e Servizi Sociali del DSPS-Unict, su temi emersi a seguito del dibattito con residenti e non di San Berillo e in particolare con la Cooperativa di Comunità “Trame di Quartiere”. Nello specifico, le aree individuate riguardano le sfide socio-territoriali e la realizzazione di un urban center, l’accesso alla residenza per cittadini autoctoni e stranieri, i metodi e le tecniche di una progettazione partecipata». Scopo degli incontri sarà quello di sintetizzare quanto raccolto durante il confronto con i cittadini e gli stakeholders del territorio, focalizzando l’attenzione sulle esigenze sociali dei due quartieri e - nel Quartiere Antico Corso - sulla qualità degli spazi pubblici, sul verde urbano, sugli spazi interstiziali e di connessione tra i grandi interventi di ristrutturazione urbanistica previsti dalla Legge 13/2015 e sul valore delle presenze archeologiche presenti. Un percorso di conoscenza dei luoghi durante il quale è stata coinvolta anche la “città-satellite” Librino, grazie alla preziosa collaborazione di Paolo Romania e del museo MAGMA del mecenate Antonio Presti. «Da poco – commenta la Leonardi – si è concluso il laboratorio “Il quartiere che vorrei. La città dei bambini”. L’arte della ceramica ha dato sfogo ai desideri dei più piccini, ma non solo, rappresentando la loro idea di città ideale. L’iniziativa ha perseguito l’obiettivo di promuovere l’educazione e la politica della bellezza, essenziali nel processo di riqualificazione condivisa dei paesaggi. Un concetto – continua – emerso anche nell’ultimo doppio incontro organizzato a fine giugno a Fiumara d’Arte, con l’Ordine degli Architetti di Messina, la Consulta Regionale degli Ordini APPC di Sicilia e la Fondazione degli Architetti del Mediterraneo». Primo appuntamento, dunque, l’11 luglio, a San Berillo, nella sede di Trame di Quartiere, a partire dalle ore 18. Oltre a Luca Aiello, presidente dell’associazione ospitante, interverranno Carla Barbanti (Trame di Quartiere), Mariagrazia Leonardi (presidente IN/Arch Sicilia), Veronica Leone (presidente Ordine APPC di Catania), Eleonora Bonanno (presidente Fondazione APPC di Catania), Enrico Trantino (sindaco del Comune di Catania), Carlo Colloca (professore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio UniCT), Natalia Cocuzza e Valentina Pantaleo (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali UniCT), Lucia Giuliano (direttrice dell’Accademia Abadir di Catania), Biagio Bisignani (dirigente della Direzione Urbanistica del Comune di Catania) e Ignazio Lutri (IN/Arch Sicilia). Ampio spazio sarà riservato al dibattito. L’incontro dell’11 luglio registra anche la collaborazione della Comunità scientifica nazionale dei Sociologi dell’Ambiente e del Territorio. Dal 15 al 19 luglio, invece, spazio al workshop di progettazione “Paesaggi aperti per il Quartiere Antico Corso”, con numerose attività laboratoriali e visite conoscitive.
Partecipazione attiva nei processi di rigenerazione urbana, per incentivare la sostenibilità, l’innovazione, l’occupazione, riappropriandosi del senso d’identità e d’appartenenza. Il progetto Paesaggi Aperti di IN/Arch e IN/Arch Sicilia – finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, progetto Fres 2021-22 – prosegue il tour siciliano e torna a fare tappa a Catania. Due sono gli eventi in programma: uno il prossimo giovedì 11 luglio, l’altro a partire da giorno 15 luglio. «Si tratta – spiega la presidente di IN/Arch Sicilia Mariagrazia Leonardi – di due appuntamenti che concluderanno il ciclo etneo di Paesaggi Aperti. Un’occasione per tirare le somme di quanto fatto nel corso delle attività dei mesi scorsi e raccogliere ulteriori idee e proposte da parte di chi vive la città». L’interesse sarà rivolto al Quartiere Antico Corso, già oggetto di analisi lo scorso aprile – in collaborazione con il Comitato Popolare Antico Corso, l’Associazione Officine Culturali, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania – e San Berillo, su sui cui sono stati puntati i riflettori in sinergia con l’accademia Abadir e il laboratorio sociale organizzato dal sociologo urbano Carlo Colloca. «Con il supporto di Valentina Pantaleo e Natalia Cucuzza – illustra il professore Colloca – abbiamo organizzato tre gruppi di ricerca sul campo costituiti da studentesse del CdL Magistrale in Politiche e Servizi Sociali del DSPS-Unict, su temi emersi a seguito del dibattito con residenti e non di San Berillo e in particolare con la Cooperativa di Comunità “Trame di Quartiere”. Nello specifico, le aree individuate riguardano le sfide socio-territoriali e la realizzazione di un urban center, l’accesso alla residenza per cittadini autoctoni e stranieri, i metodi e le tecniche di una progettazione partecipata». Scopo degli incontri sarà quello di sintetizzare quanto raccolto durante il confronto con i cittadini e gli stakeholders del territorio, focalizzando l’attenzione sulle esigenze sociali dei due quartieri e - nel Quartiere Antico Corso - sulla qualità degli spazi pubblici, sul verde urbano, sugli spazi interstiziali e di connessione tra i grandi interventi di ristrutturazione urbanistica previsti dalla Legge 13/2015 e sul valore delle presenze archeologiche presenti. Un percorso di conoscenza dei luoghi durante il quale è stata coinvolta anche la “città-satellite” Librino, grazie alla preziosa collaborazione di Paolo Romania e del museo MAGMA del mecenate Antonio Presti. «Da poco – commenta la Leonardi – si è concluso il laboratorio “Il quartiere che vorrei. La città dei bambini”. L’arte della ceramica ha dato sfogo ai desideri dei più piccini, ma non solo, rappresentando la loro idea di città ideale. L’iniziativa ha perseguito l’obiettivo di promuovere l’educazione e la politica della bellezza, essenziali nel processo di riqualificazione condivisa dei paesaggi. Un concetto – continua – emerso anche nell’ultimo doppio incontro organizzato a fine giugno a Fiumara d’Arte, con l’Ordine degli Architetti di Messina, la Consulta Regionale degli Ordini APPC di Sicilia e la Fondazione degli Architetti del Mediterraneo». Primo appuntamento, dunque, l’11 luglio, a San Berillo, nella sede di Trame di Quartiere, a partire dalle ore 18. Oltre a Luca Aiello, presidente dell’associazione ospitante, interverranno Carla Barbanti (Trame di Quartiere), Mariagrazia Leonardi (presidente IN/Arch Sicilia), Veronica Leone (presidente Ordine APPC di Catania), Eleonora Bonanno (presidente Fondazione APPC di Catania), Enrico Trantino (sindaco del Comune di Catania), Carlo Colloca (professore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio UniCT), Natalia Cocuzza e Valentina Pantaleo (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali UniCT), Lucia Giuliano (direttrice dell’Accademia Abadir di Catania), Biagio Bisignani (dirigente della Direzione Urbanistica del Comune di Catania) e Ignazio Lutri (IN/Arch Sicilia). Ampio spazio sarà riservato al dibattito. L’incontro dell’11 luglio registra anche la collaborazione della Comunità scientifica nazionale dei Sociologi dell’Ambiente e del Territorio. Dal 15 al 19 luglio, invece, spazio al workshop di progettazione “Paesaggi aperti per il Quartiere Antico Corso”, con numerose attività laboratoriali e visite conoscitive.
Dillo a PlapleDocente di italiano per agevolare l’inserimento degli studenti stranieri, approvato il decreto legge
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge proposto dal ministro Valditara, inerente alle Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri. La novità riguarda l’inserimento di un docente di italiano per aiutare gli studenti stranieri nel loro inserimento. Ancor più nel dettaglio, il docente dovrà dare supporto agli altri insegnanti, affiancando il lavoro della classe con lezioni di potenziamento. Per avere la presenza di tale docente, nelle classi ci dovrà essere un 20% o più di stranieri con importanti carenze nella lingua italiana. Qualora diventasse legge, il decreto entrerebbe in vigore dall’anno scolastico 2025/2026.
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge proposto dal ministro Valditara, inerente alle Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri. La novità riguarda l’inserimento di un docente di italiano per aiutare gli studenti stranieri nel loro inserimento. Ancor più nel dettaglio, il docente dovrà dare supporto agli altri insegnanti, affiancando il lavoro della classe con lezioni di potenziamento. Per avere la presenza di tale docente, nelle classi ci dovrà essere un 20% o più di stranieri con importanti carenze nella lingua italiana. Qualora diventasse legge, il decreto entrerebbe in vigore dall’anno scolastico 2025/2026.
Dillo a PlapleAttività paralimpiche, il CSI assegna gli scudetti
Riconosciuto dal CIP quale primo Ente di Promozione Sportiva Paralimpico, il CSI ha in programma nel weekend a Castellarano (RE) le finali dei Campionati Nazionali nelle Attività Paralimpiche, realizzate con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di APT Servizi Emilia-Romagna. Sono oltre 300 atleti nelle discipline di calcio a 5 (8 squadre), basket integrato (6 squadre), pallavolo (4 squadre), con in programma anche un’esibizione di sitting volley, presso la palestra delle scuole elementari con due gruppi lombardi protagonisti. Le squadre vengono dalla Puglia, dalla Sicilia, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna. Nel calcio a 5, che si gioca (sfide in due tempi da 15 minuti ciascuno) presso l’Oratorio in via Chiaviche, i campioni in carica della Sportinsieme Castellarano, straordinari organizzatori della manifestazione finale, giocano in casa e accoglieranno Fuorigioco Mantova, Istituto Villa Angela Catania, Sport senza barriere Cuneo e due formazioni marchigiane, del CSI Fermo: Frolla e Soccer Dream Team. Sono queste le 6 squadre che si contenderanno lo scudetto Plus, mentre il titolo Superplus se lo giocheranno in partita secca domenica la Virtus Bagnolo (RE) e il Pepo Team Cremona. Nelle palestre Giovanni XXIII e nella Polivalente si giocherà il volley integrato con protagonisti l’Oratorio Murialdo Ravenna, la US Talamonese del CSI Sondrio, ASD Ushac Carpi, e il Dosso Cremona. Le sei formazioni che andranno a canestro sono invece ancora il Dosso Cremona e Fuorigioco Mantova, quindi le Cince Crema, Dream Team Piacenza, Shark Cremona e la pugliese Fortitudo Basket Gravina. Saranno 14 i direttori di gara impegnati a fischiare: sei arbitri nel basket, tre nella pallavolo e cinque nel calcio a 5. Alle premiazioni, oltre al Presidente regionale CSI Emilia-Romagna, Raffaele Candini, non mancherà il Presidente del CSI Reggio Emilia, Alessandro Munarini, che è per il CSI il responsabile nazionale delle attività sportive paralimpiche. Le sue parole sono incoraggianti e di encomio: «La soddisfazione è tanta, paragonabile solamente all'entusiasmo che, so per certo, porteranno gli atleti e i loro dirigenti. Le gare saranno sicuramente agonisticamente combattute, ma saranno i momenti di convivialità che vivremo assieme a rimanere indelebili nella memoria. Una menzione speciale voglio farla per Luigi e Umberto, due volontari dell'ASD Sportinsieme, persone dal cuore grande, che stanno lavorando alacremente da più d’un mese e lo fanno perché vogliono bene a tutti i ragazzi che invaderanno Castellarano nel prossimo weekend».
Riconosciuto dal CIP quale primo Ente di Promozione Sportiva Paralimpico, il CSI ha in programma nel weekend a Castellarano (RE) le finali dei Campionati Nazionali nelle Attività Paralimpiche, realizzate con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di APT Servizi Emilia-Romagna. Sono oltre 300 atleti nelle discipline di calcio a 5 (8 squadre), basket integrato (6 squadre), pallavolo (4 squadre), con in programma anche un’esibizione di sitting volley, presso la palestra delle scuole elementari con due gruppi lombardi protagonisti. Le squadre vengono dalla Puglia, dalla Sicilia, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna. Nel calcio a 5, che si gioca (sfide in due tempi da 15 minuti ciascuno) presso l’Oratorio in via Chiaviche, i campioni in carica della Sportinsieme Castellarano, straordinari organizzatori della manifestazione finale, giocano in casa e accoglieranno Fuorigioco Mantova, Istituto Villa Angela Catania, Sport senza barriere Cuneo e due formazioni marchigiane, del CSI Fermo: Frolla e Soccer Dream Team. Sono queste le 6 squadre che si contenderanno lo scudetto Plus, mentre il titolo Superplus se lo giocheranno in partita secca domenica la Virtus Bagnolo (RE) e il Pepo Team Cremona. Nelle palestre Giovanni XXIII e nella Polivalente si giocherà il volley integrato con protagonisti l’Oratorio Murialdo Ravenna, la US Talamonese del CSI Sondrio, ASD Ushac Carpi, e il Dosso Cremona. Le sei formazioni che andranno a canestro sono invece ancora il Dosso Cremona e Fuorigioco Mantova, quindi le Cince Crema, Dream Team Piacenza, Shark Cremona e la pugliese Fortitudo Basket Gravina. Saranno 14 i direttori di gara impegnati a fischiare: sei arbitri nel basket, tre nella pallavolo e cinque nel calcio a 5. Alle premiazioni, oltre al Presidente regionale CSI Emilia-Romagna, Raffaele Candini, non mancherà il Presidente del CSI Reggio Emilia, Alessandro Munarini, che è per il CSI il responsabile nazionale delle attività sportive paralimpiche. Le sue parole sono incoraggianti e di encomio: «La soddisfazione è tanta, paragonabile solamente all'entusiasmo che, so per certo, porteranno gli atleti e i loro dirigenti. Le gare saranno sicuramente agonisticamente combattute, ma saranno i momenti di convivialità che vivremo assieme a rimanere indelebili nella memoria. Una menzione speciale voglio farla per Luigi e Umberto, due volontari dell'ASD Sportinsieme, persone dal cuore grande, che stanno lavorando alacremente da più d’un mese e lo fanno perché vogliono bene a tutti i ragazzi che invaderanno Castellarano nel prossimo weekend».
Dillo a PlapleUna mano concreta alle persone in difficoltà, grazie a “Molfetta All Inclusive”
Dall’11 al 13 luglio tra le vie di Molfetta ci saranno incontri, spettacoli, musica e divertimento con l’obiettivo di migliorare la salute e la qualità di vita delle persone senza che la disabilità, la malattia o altra forma di condizione sfavorevole possano costituire un limite. Si chiama “Molfetta All Inclusive”, progetto ideato appunto da “Contasudinoi”, la onlus nata all’interno di Network Contacts per farsi piacevolmente carico delle iniziative di solidarietà. Tutto nel segno dell’inclusione. Valori, quelli di inclusione e solidarietà, mutuati da Network Contacts ma poi sviluppatisi in un percorso ormai consolidato e ogni volta capace di sorprendere. L’obiettivo è dare una mano concreta alle persone che ne hanno bisogno. Fornire un contributo alla causa di chi vive situazioni di sofferenza e difficoltà. In fondo basta poco e ci vuole solo buona volontà. Noi ci crediamo e faremo il massimo”. “Contasudinoi” si conferma ancora una volta punto di riferimento per l’inclusione sociale e proprio in quest’ottica va letta l’ideazione e organizzazione di un evento lungo tre giorni dedicato alla solidarietà che non conosce barriere.
Dall’11 al 13 luglio tra le vie di Molfetta ci saranno incontri, spettacoli, musica e divertimento con l’obiettivo di migliorare la salute e la qualità di vita delle persone senza che la disabilità, la malattia o altra forma di condizione sfavorevole possano costituire un limite. Si chiama “Molfetta All Inclusive”, progetto ideato appunto da “Contasudinoi”, la onlus nata all’interno di Network Contacts per farsi piacevolmente carico delle iniziative di solidarietà. Tutto nel segno dell’inclusione. Valori, quelli di inclusione e solidarietà, mutuati da Network Contacts ma poi sviluppatisi in un percorso ormai consolidato e ogni volta capace di sorprendere. L’obiettivo è dare una mano concreta alle persone che ne hanno bisogno. Fornire un contributo alla causa di chi vive situazioni di sofferenza e difficoltà. In fondo basta poco e ci vuole solo buona volontà. Noi ci crediamo e faremo il massimo”. “Contasudinoi” si conferma ancora una volta punto di riferimento per l’inclusione sociale e proprio in quest’ottica va letta l’ideazione e organizzazione di un evento lungo tre giorni dedicato alla solidarietà che non conosce barriere.
Dillo a PlapleExtraVoltaico, il nuovo servizio per il corretto riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita
Per creare cambiamento, bisogna agevolarlo in ogni misura possibile, tenendo soprattutto conto delle esigenze dei soggetti coinvolti. Questo concetto - da ormai vent’anni - muove l’operato di Ecolamp, Consorzio nazionale per il corretto riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Per tale ragione, da sempre, il Consorzio offre servizi dedicati al pubblico professionale con l’obiettivo di rispondere alle principali esigenze di questa categoria di utenti e, di conseguenza, incentivare il corretto smaltimento dei RAEE derivanti dalle loro attività. In quest’ottica si pone anche ExtraVoltaico: il nuovo servizio destinato ai professionisti del settore per quanto riguarda lo smaltimento di tutte le tipologie di pannelli fotovoltaici. Con ExtraVoltaico, in particolare, Ecolamp gestisce il recupero e trattamento dei pannelli distinti in: pannelli fotovoltaici mono/poli cristallini con cornice, mono/poli cristallini senza cornice, in silicio amorfo e in tellururo di cadmio. ExtraVoltaico si aggiunge ad altri quattro servizi che il Consorzio Ecolamp già dedica ad installatori e manutentori, quali: ExtraLamp, per il trasporto e trattamento delle sorgenti luminose esauste (R5); ExtraPro, per il trasporto e il trattamento dei RAEE del raggruppamento R4 come elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione, cabine elettriche e molto altro; Waste-In, la convenzione riservata ai centri di stoccaggio autorizzati, per la gestione dei RAEE R5 e R4; ExtraRAEE, che consente di confrontare preventivi per ritiro e trattamento di pile, accumulatori, toner e RAEE dei raggruppamenti R1, R2, R3. Per attivare il servizio basta registrarsi gratuitamente al portale di Ecolamp, selezionare il servizio ExtraVoltaico, indicare la quantità e la tipologia dei pannelli da smaltire allegando foto, schede tecniche e inviare la richiesta di ritiro. Accettando il preventivo proposto si attiverà l’operatore logistico che effettuerà il ritiro entro venti giorni. Nel caso in cui si trattasse di pannelli incentivati, Ecolamp supporta il cliente anche nella gestione della documentazione da fornire al GSE.
Per creare cambiamento, bisogna agevolarlo in ogni misura possibile, tenendo soprattutto conto delle esigenze dei soggetti coinvolti. Questo concetto - da ormai vent’anni - muove l’operato di Ecolamp, Consorzio nazionale per il corretto riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Per tale ragione, da sempre, il Consorzio offre servizi dedicati al pubblico professionale con l’obiettivo di rispondere alle principali esigenze di questa categoria di utenti e, di conseguenza, incentivare il corretto smaltimento dei RAEE derivanti dalle loro attività. In quest’ottica si pone anche ExtraVoltaico: il nuovo servizio destinato ai professionisti del settore per quanto riguarda lo smaltimento di tutte le tipologie di pannelli fotovoltaici. Con ExtraVoltaico, in particolare, Ecolamp gestisce il recupero e trattamento dei pannelli distinti in: pannelli fotovoltaici mono/poli cristallini con cornice, mono/poli cristallini senza cornice, in silicio amorfo e in tellururo di cadmio. ExtraVoltaico si aggiunge ad altri quattro servizi che il Consorzio Ecolamp già dedica ad installatori e manutentori, quali: ExtraLamp, per il trasporto e trattamento delle sorgenti luminose esauste (R5); ExtraPro, per il trasporto e il trattamento dei RAEE del raggruppamento R4 come elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione, cabine elettriche e molto altro; Waste-In, la convenzione riservata ai centri di stoccaggio autorizzati, per la gestione dei RAEE R5 e R4; ExtraRAEE, che consente di confrontare preventivi per ritiro e trattamento di pile, accumulatori, toner e RAEE dei raggruppamenti R1, R2, R3. Per attivare il servizio basta registrarsi gratuitamente al portale di Ecolamp, selezionare il servizio ExtraVoltaico, indicare la quantità e la tipologia dei pannelli da smaltire allegando foto, schede tecniche e inviare la richiesta di ritiro. Accettando il preventivo proposto si attiverà l’operatore logistico che effettuerà il ritiro entro venti giorni. Nel caso in cui si trattasse di pannelli incentivati, Ecolamp supporta il cliente anche nella gestione della documentazione da fornire al GSE.
Dillo a PlapleRisorgiMarche, il festival inclusivo, solidale ed ecosostenibile
Un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche del 2016 che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia, con opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica, volontà di ribadire la bellezza del territorio e la sua inalterata capacità di accoglienza, desiderio di essere vicini anche fisicamente alle comunità colpite dal terremoto. Concerti pomeridiani che si svolgono sui prati montani e nei borghi dei territori colpiti dal sisma, in luoghi sicuri ed accessibili, raggiungibili dal pubblico attraverso un percorso di qualche chilometro, adatto a tutte le età, da coprire esclusivamente a piedi o in bicicletta. RisorgiMarche vede la collaborazione con Anffass, per sostenere la casa del Cuore nei sibillini. Oltre a questa collaborazione, vi è anche quella con microbiscottificio Frolla, in cui lavorano ragazzi con disabilità, o con il birrificio Acca. Qui vi lavorano adolescenti e giovani adulti con diagnosi dello spettro autistico. Questo concerto comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche che il violoncellista olandese ha composto come colonna sonora per alcuni film diretti da Werner Herzog: opere cinematografiche, a dir poco visionarie, sulle quali la musica di Reijseger si adagia come un velo magico, contribuendo a creare un effetto ipnotico fuori dal tempo. Da un lato il virtuosismo di Reijseger, che sorprende per la tecnica alquanto trasgressiva e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro le screziature armoniche del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante.
Un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche del 2016 che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia, con opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica, volontà di ribadire la bellezza del territorio e la sua inalterata capacità di accoglienza, desiderio di essere vicini anche fisicamente alle comunità colpite dal terremoto. Concerti pomeridiani che si svolgono sui prati montani e nei borghi dei territori colpiti dal sisma, in luoghi sicuri ed accessibili, raggiungibili dal pubblico attraverso un percorso di qualche chilometro, adatto a tutte le età, da coprire esclusivamente a piedi o in bicicletta. RisorgiMarche vede la collaborazione con Anffass, per sostenere la casa del Cuore nei sibillini. Oltre a questa collaborazione, vi è anche quella con microbiscottificio Frolla, in cui lavorano ragazzi con disabilità, o con il birrificio Acca. Qui vi lavorano adolescenti e giovani adulti con diagnosi dello spettro autistico. Questo concerto comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche che il violoncellista olandese ha composto come colonna sonora per alcuni film diretti da Werner Herzog: opere cinematografiche, a dir poco visionarie, sulle quali la musica di Reijseger si adagia come un velo magico, contribuendo a creare un effetto ipnotico fuori dal tempo. Da un lato il virtuosismo di Reijseger, che sorprende per la tecnica alquanto trasgressiva e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro le screziature armoniche del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante.
Dillo a PlapleBosco Monini, un polmone verde per combattere l’inquinamento dell’aria
Il nuovo oliveto da 700 mila piante realizzato da Monini tra Umbria e Toscana è pronto per la prima raccolta che prenderà il via a ottobre. Ad annunciare il nuovo traguardo del progetto Bosco Monini, lanciato nel 2020 e che prevede di toccare quota un milione di nuovi ulivi entro il 2030. L’obiettivo è infatti quello di creare un polmone verde nel Centro Italia capace di combattere l’inquinamento dell’aria – l’olivo è infatti una delle specie arboree più idonea a ridurre la concentrazione di particolato nell’atmosfera - ma anche di contribuire in maniera sostenibile alla produzione di olio extravergine di oliva biologico 100% italiano e di alta qualità.
Il nuovo oliveto da 700 mila piante realizzato da Monini tra Umbria e Toscana è pronto per la prima raccolta che prenderà il via a ottobre. Ad annunciare il nuovo traguardo del progetto Bosco Monini, lanciato nel 2020 e che prevede di toccare quota un milione di nuovi ulivi entro il 2030. L’obiettivo è infatti quello di creare un polmone verde nel Centro Italia capace di combattere l’inquinamento dell’aria – l’olivo è infatti una delle specie arboree più idonea a ridurre la concentrazione di particolato nell’atmosfera - ma anche di contribuire in maniera sostenibile alla produzione di olio extravergine di oliva biologico 100% italiano e di alta qualità.
Dillo a PlapleA Luglio una festa per aiutare il reparto Pediatrico dell’ospedale S.Croce e Carle
Cuneo Illuminata torna ad accendere la città con la sua ottava edizione estiva, a partire da venerdì 5 luglio 2024. Dopo il grande successo dello scorso anno, la manifestazione più colorata, luminosa e vivace dell’anno si prepara ad accogliere migliaia di spettatori per quattro settimane di divertimento, tradizioni e tanta solidarietà. La storia Nata nel 2015 attorno alla processione della Madonna del Carmine, la manifestazione raggiunge fin da subito un grande successo, tanto da essere riproposta negli anni successivi con sempre più appuntamenti. Fermatasi solo nel biennio 20-21 e dopo una versione “light” nel 2022, Cuneo Illuminata è tornata nel 2023 riconfermandosi un appuntamento attesissimo e amato da decine di migliaia di cuneesi e non solo. Le finalità Fin dall’inizio, Cuneo Illuminata ha obiettivi ben chiari: lo sviluppo locale e la promozione del territorio, la diffusione di attività legate all’arte e ai beni culturali e in particolare la solidarietà. Proprio per questo, dopo aver donato oltre 22.600 euro tra estate e inverno 2023, la finalità benefica sarà ancora più forte: parte dei fondi raccolti durante gli eventi saranno donati all’associazione ABIO Cuneo O.D.V. per il progetto di allestimento delle stanze del reparto Pediatria dell’Ospedale S. Croce e Carle. Anche quest’anno, inoltre, Cuneo Illuminata sarà più inclusiva grazie ai pannelli tattili per non vedenti e la traduzione dell’inaugurazione in lingua dei segni.
Cuneo Illuminata torna ad accendere la città con la sua ottava edizione estiva, a partire da venerdì 5 luglio 2024. Dopo il grande successo dello scorso anno, la manifestazione più colorata, luminosa e vivace dell’anno si prepara ad accogliere migliaia di spettatori per quattro settimane di divertimento, tradizioni e tanta solidarietà. La storia Nata nel 2015 attorno alla processione della Madonna del Carmine, la manifestazione raggiunge fin da subito un grande successo, tanto da essere riproposta negli anni successivi con sempre più appuntamenti. Fermatasi solo nel biennio 20-21 e dopo una versione “light” nel 2022, Cuneo Illuminata è tornata nel 2023 riconfermandosi un appuntamento attesissimo e amato da decine di migliaia di cuneesi e non solo. Le finalità Fin dall’inizio, Cuneo Illuminata ha obiettivi ben chiari: lo sviluppo locale e la promozione del territorio, la diffusione di attività legate all’arte e ai beni culturali e in particolare la solidarietà. Proprio per questo, dopo aver donato oltre 22.600 euro tra estate e inverno 2023, la finalità benefica sarà ancora più forte: parte dei fondi raccolti durante gli eventi saranno donati all’associazione ABIO Cuneo O.D.V. per il progetto di allestimento delle stanze del reparto Pediatria dell’Ospedale S. Croce e Carle. Anche quest’anno, inoltre, Cuneo Illuminata sarà più inclusiva grazie ai pannelli tattili per non vedenti e la traduzione dell’inaugurazione in lingua dei segni.
Dillo a Plaple40 borse di studio disponibili per persone con disabilità per seguire il percorso coreutico
40 borse di studio di cui 24 dedicate a giovani e adulti con disabilità intellettiva, trisomia 21, ipovedenti e non vedenti, amanti delle arti performative con o senza esperienze pregresse e 16 dedicate a caregiver, operatori sanitari, operatori sociali, educatori che affiancano abitualmente persone con disabilità. Si chiama “Ogni corpo, ogni espressione” il progetto coreutico professionale inclusivo all’interno del progetto Welfare culturale 2024 di Fondazione CR Firenze, a cura di MAD - MUS.E e Versiliadanza. I vincitori del bando (aperto da oggi al 13 settembre) parteciperanno a un percorso formativo, che impegnerà i borsisti per l’intero anno scolastico organizzato da MAD Murate Art District, una volta la settimana, il sabato mattina, dal 5 ottobre 2024 al 31 maggio 2025. Coreografia, sensorialità e danza, voce e musica, sono questi gli ambiti che verranno esplorati dai partecipanti durante le lezioni, tenute da docenti e artisti con alle spalle una lunga esperienza di insegnamento a persone con disabilità. In “cattedra” l’artista sonora e musicista Agnese Delia Banti, la coreografa, danzatrice e psicologa Marta Bellu, la ricercatrice e performer Angela Burico, i danzatori Laura Lucioli, Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello, la psicopedagogista, formatrice, performer, artista interdisciplinare Benedetta Manfriani e il compositore, performer e tecnico del suono Francesco Toninelli, grazie alle loro capacità e competenze, condurranno una serie di interventi basati su pratiche artistiche declinate con attenzione alle necessità di artisti con disabilità intellettiva o visiva e loro caregiver. Viene pubblicata oggi la call per i partecipanti, qui, aperta fino al 13 settembre ore 9.00. La presentazione ufficiale del corso avverrà presso MAD Murate Art District, piazza delle Murate, il 5 settembre alle ore 17.30 a MAD, piazza delle Murate. Al termine della selezione – che avverrà tramite un incontro conoscitivo in programma al MAD il 21 settembre mattina, improntata esclusivamente sulle motivazioni dei partecipanti -, verranno formati un corso misto per principianti e un corso misto avanzato, per chi ha già confidenza con almeno una delle discipline praticate. A parità di valutazione saranno privilegiate persone provenienti da famiglie a basso reddito. A tal fine i candidati potranno allegare attestazione ISEE.
40 borse di studio di cui 24 dedicate a giovani e adulti con disabilità intellettiva, trisomia 21, ipovedenti e non vedenti, amanti delle arti performative con o senza esperienze pregresse e 16 dedicate a caregiver, operatori sanitari, operatori sociali, educatori che affiancano abitualmente persone con disabilità. Si chiama “Ogni corpo, ogni espressione” il progetto coreutico professionale inclusivo all’interno del progetto Welfare culturale 2024 di Fondazione CR Firenze, a cura di MAD - MUS.E e Versiliadanza. I vincitori del bando (aperto da oggi al 13 settembre) parteciperanno a un percorso formativo, che impegnerà i borsisti per l’intero anno scolastico organizzato da MAD Murate Art District, una volta la settimana, il sabato mattina, dal 5 ottobre 2024 al 31 maggio 2025. Coreografia, sensorialità e danza, voce e musica, sono questi gli ambiti che verranno esplorati dai partecipanti durante le lezioni, tenute da docenti e artisti con alle spalle una lunga esperienza di insegnamento a persone con disabilità. In “cattedra” l’artista sonora e musicista Agnese Delia Banti, la coreografa, danzatrice e psicologa Marta Bellu, la ricercatrice e performer Angela Burico, i danzatori Laura Lucioli, Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello, la psicopedagogista, formatrice, performer, artista interdisciplinare Benedetta Manfriani e il compositore, performer e tecnico del suono Francesco Toninelli, grazie alle loro capacità e competenze, condurranno una serie di interventi basati su pratiche artistiche declinate con attenzione alle necessità di artisti con disabilità intellettiva o visiva e loro caregiver. Viene pubblicata oggi la call per i partecipanti, qui, aperta fino al 13 settembre ore 9.00. La presentazione ufficiale del corso avverrà presso MAD Murate Art District, piazza delle Murate, il 5 settembre alle ore 17.30 a MAD, piazza delle Murate. Al termine della selezione – che avverrà tramite un incontro conoscitivo in programma al MAD il 21 settembre mattina, improntata esclusivamente sulle motivazioni dei partecipanti -, verranno formati un corso misto per principianti e un corso misto avanzato, per chi ha già confidenza con almeno una delle discipline praticate. A parità di valutazione saranno privilegiate persone provenienti da famiglie a basso reddito. A tal fine i candidati potranno allegare attestazione ISEE.
Dillo a PlapleChi è Donato Notarangelo, il neo eletto presidente di Confindustria Cisambiente?
Il Consiglio Generale di Confindustria Cisambiente, riunito in seduta questo pomeriggio, ha designato Presidente Donato Notarangelo per il prossimo biennio, 2024 – 2026. Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bari e BAT, Consigliere Generale di Confindustria fino allo scorso anno, Notarangelo è alla guida di Eco Trend, azienda leader nelle bonifiche di siti contaminati, e fondatore della Green Oil, attiva nella gestione dei rifiuti nel campo della rigenerazione degli oli vegetali esausti. Trentasette anni, sposato con due figli, il neo designato Presidente ha dichiarato: “Sono orgoglioso di aver incontrato il favore dei Consiglieri. Confindustria Cisambiente assume un ruolo di rilievo nell’attuale fase di transizione ecologica; con il nostro lavoro possiamo intervenire in maniera determinante sia nei processi di recupero delle materie prime che nel percorso di indipendenza energetica del Paese”. L’Associazione Cisambiente, Confederazione Servizi Ambiente, è nata il 29 settembre 2016 all’interno dello storico Palazzo di Confindustria. La Confederazione è stata fortemente voluta da un gruppo di imprenditori del settore ambiente ed energia rinnovabile. Una realtà che si è costituita per tutelare e valorizzare quelle imprese che da sempre hanno mostrato un effort di grande rilievo nei settori della gestione dei rifiuti urbani e speciali. Un associazionismo che sta realizzando l’obiettivo di rendere concreti i principi dell’economia circolare e l’inserimento degli stessi nel contesto territoriale delle singole aziende associate del mondo confindustriale. Cisambiente diviene, quindi, modello di un nuovo sistema associativo, trasversale a più piani confindustriali e rappresentativo non più solo dei classici servizi di igiene ambientale, ma catalizzatore di imprese che trovano così la realizzazione e l’adeguata tutela dei loro progetti e delle loro aspirazioni.
Il Consiglio Generale di Confindustria Cisambiente, riunito in seduta questo pomeriggio, ha designato Presidente Donato Notarangelo per il prossimo biennio, 2024 – 2026. Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bari e BAT, Consigliere Generale di Confindustria fino allo scorso anno, Notarangelo è alla guida di Eco Trend, azienda leader nelle bonifiche di siti contaminati, e fondatore della Green Oil, attiva nella gestione dei rifiuti nel campo della rigenerazione degli oli vegetali esausti. Trentasette anni, sposato con due figli, il neo designato Presidente ha dichiarato: “Sono orgoglioso di aver incontrato il favore dei Consiglieri. Confindustria Cisambiente assume un ruolo di rilievo nell’attuale fase di transizione ecologica; con il nostro lavoro possiamo intervenire in maniera determinante sia nei processi di recupero delle materie prime che nel percorso di indipendenza energetica del Paese”. L’Associazione Cisambiente, Confederazione Servizi Ambiente, è nata il 29 settembre 2016 all’interno dello storico Palazzo di Confindustria. La Confederazione è stata fortemente voluta da un gruppo di imprenditori del settore ambiente ed energia rinnovabile. Una realtà che si è costituita per tutelare e valorizzare quelle imprese che da sempre hanno mostrato un effort di grande rilievo nei settori della gestione dei rifiuti urbani e speciali. Un associazionismo che sta realizzando l’obiettivo di rendere concreti i principi dell’economia circolare e l’inserimento degli stessi nel contesto territoriale delle singole aziende associate del mondo confindustriale. Cisambiente diviene, quindi, modello di un nuovo sistema associativo, trasversale a più piani confindustriali e rappresentativo non più solo dei classici servizi di igiene ambientale, ma catalizzatore di imprese che trovano così la realizzazione e l’adeguata tutela dei loro progetti e delle loro aspirazioni.
Dillo a PlapleDal gas all'Idrogeno, un passo decisivo verso l'energia sostenibile
Il tema della transizione energetica e delle soluzioni per interpretarla al meglio investe da tempo la ricerca di 2G Energy AG, uno dei maggiori produttori mondiali di impianti di cogenerazione che si appresta nel 2025 a celebrare i suoi 30 anni di fondazione. Lo dimostra il suo ultimo progetto di ricerca applicata che ha coinvolto la prestigiosa Università di Amberg-Weiden in Germania nella trasformazione di un preesistente impianto di cogenerazione dall’alimentazione a gas a quella ad idrogeno. A fronte di un numero importante di centrali decentralizzate esistenti alimentate a gas – dall’industria alle aziende di servizi municipali – la dimostrazione che la conversione all’idrogeno non è solo possibile ma anche gestibile in tempi rapidi e con efficienza di costi, risulta cruciale per la realizzazione della transizione energetica e per il raggiungimento dei più alti obiettivi in termini di emissioni. Sono proprio queste le motivazioni che hanno spinto 2G, insieme all’Ostbayerische Technische Hochschule Amberg-Weiden (OTH Amberg-Weiden) a raggiungere tale traguardo. L’impianto protagonista del progetto di conversione è un cogeneratore a gas naturale preesistente con una capacità elettrica di 250 kW, installato presso l’OTH di Amberg nel marzo 2019 e già impiegato nella ricerca e nell’insegnamento fin dalla sua messa in funzione. L’impegno di 2G nella produzione di energia elettrica e termica on site tramite idrogeno risale al 2014. Uno dei primi impianti di cogenerazione 100% idrogeno è stato realizzato nell’ambito di un progetto collaborativo tra Stadwerk Hassfurt GmBH e lo stesso Istituto di Tecnologia Energetica presso l’OTH di Amber- Weiden. La ricerca è continuata con il successivo “Progetto CH2P”, un’iniziativa di ricerca tecnico-scientifica finanziata dal Ministero Federale per gli Affari Economici e la Protezione del Clima con obiettivo l’aumento della densità di potenza dei generatori ad idrogeno. Tale know-how, acquisito nell’installazione di nuovi impianti, è stato sicuramente determinante nel facilitare il processo di conversione dell’impianto di cogenerazione a gas di Amberg-Weiden. Il successo del progetto appena concluso, infatti, ha radici profonde anche nella progettazione: da diversi anni tutti gli impianti di cogenerazione 2G presentano un design modulare che, grazie agli esiti delle continue ricerche e installazioni, è stato sempre più ottimizzato in funzione del nuovo carburante, facilitando la conversione tramite una sostituzione dei singoli elementi. È il caso dell’adattamento della geometria della camera di combustione. Oltre al cambiamento del rapporto di compressione determinato dall'impiego di pistoni differenti, durante la conversione è stato necessario modificare anche il processo di formazione della miscela che, con l’idrogeno, deve avvenire direttamente nella camera di combustione. A tal fine, l'idrogeno viene introdotto nel condotto di aspirazione tramite un iniettore di gas prima che la miscela pronta per l'accensione venga immessa nella camera di combustione. Oltre alla maggiore facilità di accensione rispetto ai gas convenzionali, l'idrogeno presenta anche una velocità di fiamma laminare superiore, il che richiede che l'aria compressa venga mescolata con l'idrogeno solo poco prima della combustione per evitare un'ignizione incontrollata. Un altro importante e determinante aspetto è quello della necessità di collegare fin da subito i programmi di manutenzione e retrofit ai piani di conversione all’idrogeno. Sia i pistoni che gli iniettori di gas 2G, oltre al turbo compressore adatto all’idrogeno, sono standardizzati da tempo al punto da poter essere sostituiti o aggiornati – come già normalmente accade in fase di regolare revisione - in un secondo momento con un costo della conversione che può essere ridotto al 10-15% dell’investimento iniziale. L'altro versante riguarda l’impianto di stoccaggio dedicato, i cui lavori per la costruzione della stazione di alimentazione a idrogeno per il cogeneratore pilota ad Amberg vedranno un completamento nel prossimo futuro a dimostrazione dell’impegno continuo di 2G come facilitatore dei processi di autonomia energetica nella direzione della sostenibilità. Ad ulteriore testimonianza dell’impegno di 2G nella ricerca scientifica in materia di idrogeno e per una transizione energetica sostenibile, l’azienda tedesca ha appena ospitato gli associati del progetto “HydrogenJRP” e i professori del Politecnico di Milano presso l'impianto di Stadtwerk Haßfurt, dove è stato presentato l’innovativo cogeneratore a idrogeno 2G.
Il tema della transizione energetica e delle soluzioni per interpretarla al meglio investe da tempo la ricerca di 2G Energy AG, uno dei maggiori produttori mondiali di impianti di cogenerazione che si appresta nel 2025 a celebrare i suoi 30 anni di fondazione. Lo dimostra il suo ultimo progetto di ricerca applicata che ha coinvolto la prestigiosa Università di Amberg-Weiden in Germania nella trasformazione di un preesistente impianto di cogenerazione dall’alimentazione a gas a quella ad idrogeno. A fronte di un numero importante di centrali decentralizzate esistenti alimentate a gas – dall’industria alle aziende di servizi municipali – la dimostrazione che la conversione all’idrogeno non è solo possibile ma anche gestibile in tempi rapidi e con efficienza di costi, risulta cruciale per la realizzazione della transizione energetica e per il raggiungimento dei più alti obiettivi in termini di emissioni. Sono proprio queste le motivazioni che hanno spinto 2G, insieme all’Ostbayerische Technische Hochschule Amberg-Weiden (OTH Amberg-Weiden) a raggiungere tale traguardo. L’impianto protagonista del progetto di conversione è un cogeneratore a gas naturale preesistente con una capacità elettrica di 250 kW, installato presso l’OTH di Amberg nel marzo 2019 e già impiegato nella ricerca e nell’insegnamento fin dalla sua messa in funzione. L’impegno di 2G nella produzione di energia elettrica e termica on site tramite idrogeno risale al 2014. Uno dei primi impianti di cogenerazione 100% idrogeno è stato realizzato nell’ambito di un progetto collaborativo tra Stadwerk Hassfurt GmBH e lo stesso Istituto di Tecnologia Energetica presso l’OTH di Amber- Weiden. La ricerca è continuata con il successivo “Progetto CH2P”, un’iniziativa di ricerca tecnico-scientifica finanziata dal Ministero Federale per gli Affari Economici e la Protezione del Clima con obiettivo l’aumento della densità di potenza dei generatori ad idrogeno. Tale know-how, acquisito nell’installazione di nuovi impianti, è stato sicuramente determinante nel facilitare il processo di conversione dell’impianto di cogenerazione a gas di Amberg-Weiden. Il successo del progetto appena concluso, infatti, ha radici profonde anche nella progettazione: da diversi anni tutti gli impianti di cogenerazione 2G presentano un design modulare che, grazie agli esiti delle continue ricerche e installazioni, è stato sempre più ottimizzato in funzione del nuovo carburante, facilitando la conversione tramite una sostituzione dei singoli elementi. È il caso dell’adattamento della geometria della camera di combustione. Oltre al cambiamento del rapporto di compressione determinato dall'impiego di pistoni differenti, durante la conversione è stato necessario modificare anche il processo di formazione della miscela che, con l’idrogeno, deve avvenire direttamente nella camera di combustione. A tal fine, l'idrogeno viene introdotto nel condotto di aspirazione tramite un iniettore di gas prima che la miscela pronta per l'accensione venga immessa nella camera di combustione. Oltre alla maggiore facilità di accensione rispetto ai gas convenzionali, l'idrogeno presenta anche una velocità di fiamma laminare superiore, il che richiede che l'aria compressa venga mescolata con l'idrogeno solo poco prima della combustione per evitare un'ignizione incontrollata. Un altro importante e determinante aspetto è quello della necessità di collegare fin da subito i programmi di manutenzione e retrofit ai piani di conversione all’idrogeno. Sia i pistoni che gli iniettori di gas 2G, oltre al turbo compressore adatto all’idrogeno, sono standardizzati da tempo al punto da poter essere sostituiti o aggiornati – come già normalmente accade in fase di regolare revisione - in un secondo momento con un costo della conversione che può essere ridotto al 10-15% dell’investimento iniziale. L'altro versante riguarda l’impianto di stoccaggio dedicato, i cui lavori per la costruzione della stazione di alimentazione a idrogeno per il cogeneratore pilota ad Amberg vedranno un completamento nel prossimo futuro a dimostrazione dell’impegno continuo di 2G come facilitatore dei processi di autonomia energetica nella direzione della sostenibilità. Ad ulteriore testimonianza dell’impegno di 2G nella ricerca scientifica in materia di idrogeno e per una transizione energetica sostenibile, l’azienda tedesca ha appena ospitato gli associati del progetto “HydrogenJRP” e i professori del Politecnico di Milano presso l'impianto di Stadtwerk Haßfurt, dove è stato presentato l’innovativo cogeneratore a idrogeno 2G.
Dillo a PlapleLa regione Toscana riceve medaglia d’oro per concorso di educazione alimentare
Un libro che raccoglie diversi giochi da tavolo, come il Sudoku o Forza 4, più un “eco” gioco sugli opposti dedicato a tematiche ambientali e di sostenibilità. È l’originale lavoro che è valso alla 3A e 3B della Scuola Primaria Amicizia-Margine Coperta, Massa e Cozzile (PT) la vittoria al concorso - Mò e Nini per il Pianeta – tappa finale del progetto di educazione alimentare e ambientale promosso da Monini in collaborazione con La Fabbrica e la casa editrice Gribaudo. Un progetto al quale la Toscana ha aderito con convinzione con ben 50 scuole coinvolte. Alla vincitrice un buono spesa da 1.000 euro per materiale didattico e una fornitura di olio extravergine di oliva Monini. L’edizione 2023-24 segna 10 anni del percorso didattico-educativo “Monini per la Scuola”, che ha permesso di sensibilizzare a un corretto rapporto con il cibo e a una corretta cultura agro-ambientale circa 900 mila bambini e ragazzi di istituti di ogni ordine e grado lungo la Penisola. Il tema, che ricopre un grande valore per un’azienda del food made in Italy come Monini, è del resto di grande attualità e rilevanza sociale: secondo i dati del Ministero della Salute oggi sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione (erano circa 300 mila 20 anni fa) e negli ultimi 3 anni i nuovi casi sono più che raddoppiati. Ad esserne colpiti sono principalmente gli adolescenti, ma l’esordio è purtroppo sempre più precoce. Estremamente preoccupanti anche i dati sul sovrappeso e sull’obesità, con circa il 20% dei bambini tra 8 e 9 anni sovrappeso e quasi il 10% obeso secondo un recente studio di “Okkio alla Salute”, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Un libro che raccoglie diversi giochi da tavolo, come il Sudoku o Forza 4, più un “eco” gioco sugli opposti dedicato a tematiche ambientali e di sostenibilità. È l’originale lavoro che è valso alla 3A e 3B della Scuola Primaria Amicizia-Margine Coperta, Massa e Cozzile (PT) la vittoria al concorso - Mò e Nini per il Pianeta – tappa finale del progetto di educazione alimentare e ambientale promosso da Monini in collaborazione con La Fabbrica e la casa editrice Gribaudo. Un progetto al quale la Toscana ha aderito con convinzione con ben 50 scuole coinvolte. Alla vincitrice un buono spesa da 1.000 euro per materiale didattico e una fornitura di olio extravergine di oliva Monini. L’edizione 2023-24 segna 10 anni del percorso didattico-educativo “Monini per la Scuola”, che ha permesso di sensibilizzare a un corretto rapporto con il cibo e a una corretta cultura agro-ambientale circa 900 mila bambini e ragazzi di istituti di ogni ordine e grado lungo la Penisola. Il tema, che ricopre un grande valore per un’azienda del food made in Italy come Monini, è del resto di grande attualità e rilevanza sociale: secondo i dati del Ministero della Salute oggi sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione (erano circa 300 mila 20 anni fa) e negli ultimi 3 anni i nuovi casi sono più che raddoppiati. Ad esserne colpiti sono principalmente gli adolescenti, ma l’esordio è purtroppo sempre più precoce. Estremamente preoccupanti anche i dati sul sovrappeso e sull’obesità, con circa il 20% dei bambini tra 8 e 9 anni sovrappeso e quasi il 10% obeso secondo un recente studio di “Okkio alla Salute”, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Dillo a PlapleInaugurato a Roma l’ettaro di acquaponica: è l’impianto più grande in Europa
The Circle, la prima azienda agricola acquaponica di origini romane e la più grande nel contesto europeo, annuncia di aver esteso la superficie del proprio impianto di Roma, che raggiunge così la dimensione produttiva totale di 12.500 mq. Il nuovo impianto utilizzerà innovazioni e tecnologie frutto del lavoro di ricerca e sviluppo portato avanti in questi anni. L’importante traguardo è stato reso possibile a seguito della chiusura di un round di finanziamenti di 2,1 milioni di euro, guidato da Opes Italia, fondo di Venture Capital che opera nell’ambito dell’impact investing, con la partecipazione in minoranza della Sparviero Holding. Il nuovo sito produttivo è stato progettato per unire innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale e consentirà il risparmio di 180 litri di acqua per kg di prodotto, la riduzione di oltre il 90% di emissioni inquinanti, oltre che all’eliminazione dell’uso di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi. La tecnologia agricola alla base della produzione di The Circle combina, infatti, la coltivazione fuori suolo e allevamento di pesci, simulando i cicli naturali in cui non avvengono sprechi. In particolare, un impianto di acquaponica ricrea un ecosistema in cui i pesci d’acqua dolce e le piante condividono la stessa acqua, necessaria per lo sviluppo e la crescita, grazie a un sistema di ricircolo continuo. I pesci, allevati all’interno di grandi vasche, rilasciano sostanze di scarto nell’acqua, la quale viene prelevata e purificata da batteri che vivono nell’impianto e capaci di replicare i processi naturali del terreno. In seguito, l’acqua viene convogliata all’interno di torri verticali che ospitano le piante, le quali assorbono i nutrienti necessari e, contemporaneamente, purificano l’acqua in eccesso che tornerà nelle vasche dei pesci, permettendone la crescita. A seguito dell’ampliamento, l’impianto romano, in cui vengono coltivate insalate ed erbe aromatiche, destinate alla ristorazione, quadruplicherà il numero di piante in produzione, che passerà da 42 mila a 200 mila al mese entro l’autunno. L’aumento produttivo consentirà a sua volta a The Circle di rifornire con i propri prodotti dall’altissima qualità dal punto di vista del gusto, della conservazione e dell'estetica, un numero sempre maggiore di ristoranti, con l’obbiettivo di raggiungere le 500 attività, entro la fine del 2025. About The Circle Prima azienda agricola acquaponica italiana di origini romane, The Circle nasce nel 2017 da un’intuizione di Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, quattro giovani imprenditori classe 1992 che, nell’acquaponica, hanno intravisto la fattibilità di un business oggi scalabile che contribuisce a risolvere le più spinose problematiche ambientali. Ad oggi The Circle possiede il più grande impianto acquaponico del continente europeo, esteso su 5000 mq. Varietà di piante ed erbe di altissima qualità e pregiate, pesti, oli e sali aromatizzati hanno attirato l’attenzione di alcuni dei maggiori player del settore ristorazione tra cui Il Pagliaccio, Acquolina, Bulgari, Roscioli, Imàgo, Il Giglio in Toscana, Glass, All'oro, Cracco Portofino, Luciano Cucina Italiana, Seu e decretato l’ingresso dei trasformati nella GDO grazie ad un’importante partnership con Gruppo CR. Attualmente sostengono The Circle Regione Lazio, Bricofer, Gruppo CR, famiglia Brachetti Peretti e De Marinis Srl. The Circle è tra le 10 startup selezionate per rappresentare le innovazioni italiane nell’ambito della filiera agroalimentare all’Italian Agri-Innovation for Sustainability e tra le migliori 500 realtà FoodTech al mondo.
The Circle, la prima azienda agricola acquaponica di origini romane e la più grande nel contesto europeo, annuncia di aver esteso la superficie del proprio impianto di Roma, che raggiunge così la dimensione produttiva totale di 12.500 mq. Il nuovo impianto utilizzerà innovazioni e tecnologie frutto del lavoro di ricerca e sviluppo portato avanti in questi anni. L’importante traguardo è stato reso possibile a seguito della chiusura di un round di finanziamenti di 2,1 milioni di euro, guidato da Opes Italia, fondo di Venture Capital che opera nell’ambito dell’impact investing, con la partecipazione in minoranza della Sparviero Holding. Il nuovo sito produttivo è stato progettato per unire innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale e consentirà il risparmio di 180 litri di acqua per kg di prodotto, la riduzione di oltre il 90% di emissioni inquinanti, oltre che all’eliminazione dell’uso di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi. La tecnologia agricola alla base della produzione di The Circle combina, infatti, la coltivazione fuori suolo e allevamento di pesci, simulando i cicli naturali in cui non avvengono sprechi. In particolare, un impianto di acquaponica ricrea un ecosistema in cui i pesci d’acqua dolce e le piante condividono la stessa acqua, necessaria per lo sviluppo e la crescita, grazie a un sistema di ricircolo continuo. I pesci, allevati all’interno di grandi vasche, rilasciano sostanze di scarto nell’acqua, la quale viene prelevata e purificata da batteri che vivono nell’impianto e capaci di replicare i processi naturali del terreno. In seguito, l’acqua viene convogliata all’interno di torri verticali che ospitano le piante, le quali assorbono i nutrienti necessari e, contemporaneamente, purificano l’acqua in eccesso che tornerà nelle vasche dei pesci, permettendone la crescita. A seguito dell’ampliamento, l’impianto romano, in cui vengono coltivate insalate ed erbe aromatiche, destinate alla ristorazione, quadruplicherà il numero di piante in produzione, che passerà da 42 mila a 200 mila al mese entro l’autunno. L’aumento produttivo consentirà a sua volta a The Circle di rifornire con i propri prodotti dall’altissima qualità dal punto di vista del gusto, della conservazione e dell'estetica, un numero sempre maggiore di ristoranti, con l’obbiettivo di raggiungere le 500 attività, entro la fine del 2025. About The Circle Prima azienda agricola acquaponica italiana di origini romane, The Circle nasce nel 2017 da un’intuizione di Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, quattro giovani imprenditori classe 1992 che, nell’acquaponica, hanno intravisto la fattibilità di un business oggi scalabile che contribuisce a risolvere le più spinose problematiche ambientali. Ad oggi The Circle possiede il più grande impianto acquaponico del continente europeo, esteso su 5000 mq. Varietà di piante ed erbe di altissima qualità e pregiate, pesti, oli e sali aromatizzati hanno attirato l’attenzione di alcuni dei maggiori player del settore ristorazione tra cui Il Pagliaccio, Acquolina, Bulgari, Roscioli, Imàgo, Il Giglio in Toscana, Glass, All'oro, Cracco Portofino, Luciano Cucina Italiana, Seu e decretato l’ingresso dei trasformati nella GDO grazie ad un’importante partnership con Gruppo CR. Attualmente sostengono The Circle Regione Lazio, Bricofer, Gruppo CR, famiglia Brachetti Peretti e De Marinis Srl. The Circle è tra le 10 startup selezionate per rappresentare le innovazioni italiane nell’ambito della filiera agroalimentare all’Italian Agri-Innovation for Sustainability e tra le migliori 500 realtà FoodTech al mondo.
Dillo a PlapleDai topi resistenti ai tumori alle piante che sopravvivono alla siccità: i nuovi traguardi della biochimica
Migliorare la vita e la salute umana, ma anche l'interazione dell'uomo con gli altri organismi: è questo il principale obiettivo della biochimica, che rappresenta un vasto settore della ricerca scientifica, in gran parte applicata allo studio dei processi chimico-biologici alla base della vita. Non solo i processi molecolari che avvengono nei viventi, ma anche le basi molecolari delle malattie, lo sviluppo di farmaci innovativi e i loro meccanismi di azione, la nutrizione, le applicazioni tecnologiche delle reazioni biologiche (biotecnologie) per lo sviluppo di processi sostenibili e innovativi, l'interazione dell'uomo con la biosfera. I nuovi traguardi della biochimica mondiale vengono presentati nel corso del 48° congresso internazionale sulla ricerca biochimica: il FEBS Congress si tiene a Milano - per la terza volta in Italia dal 1964 - dal 29 giugno al 3 luglio all'Allianz MiCo e il titolo di questa edizione è "Mining Biochemistry for Human Health and Well-Being" proprio per evidenziare la dimensione scientifica e sociale ricoperto dalla biochimica a livello mondiale. Si tratta dell'evento più rilevante in Europa nell'ambito delle scienze della vita per il 2024 e sottolinea il ruolo della ricerca italiana nel contesto globale. Le frontiere della biochimica sono oggi aperte in molteplici direzioni e gli studi più innovativi riguardano, tra gli altri, l'analisi con altissima precisione dei meccanismi molecolari che garantiscono il regolare funzionamento della cellula, l'analisi delle proteine responsabili per la infettività di un virus, la progettazione di vegetali di interesse agronomico resistenti alla siccità, un ampio filone che studia la biochimica per la diagnosi e terapia dei tumori, la produzione di nuovi materiali bio-compatibili, lo sviluppo di processi sostenibili attraverso enzimi ingegnerizzati, la systems biology. Queste tematiche costituiscono alcuni dei filoni portanti del Congresso che vedrà intervenire 15 scienziate e scienziati tra i più importanti al mondo con altrettante lezioni plenarie - tra cui i quattro Premi Nobel Bruce Beutler, Robert Huber, Venki Ramakrishnan, John Walker - a cui si affiancano speed talk, sessioni parallele e una serie di "simposi", con la partecipazione di oltre 2mila ricercatori da tutto il mondo. I quattro scienziati premiati con il Nobel terranno altrettante lezioni per illustrare gli ultimi traguardi nei rispettivi ambiti di studio: - Bruce Beutler (University of Texas Southwestern Medical Center, Dallas, TX, USA), Premio Nobel per la Fisiologia e Medicina nel 2011, aprirà il Congresso il 29 giugno con la lezione "Cancer-resistant mice", dimostrando che è possibile indurre (nei topi, per ora) la resistenza a tumori sia solidi che leucemie; - Robert Huber (Max-Planck-Institut für Biochemie, Monaco di Baviera, Germania), Premio Nobel per la Chimica nel 1988, fornirà ai giovani ricercatori, una visione sui progressi spettacolari delle scienze bio-molecolari e della nostra conoscenza sulle proteine negli ultimi decenni; - Venki Ramakrishnan (Medical Research Council, Cambridge e past-President della Royal Society, UK), Premio Nobel 2009 per la Chimica, è uscito da poco con il libro "Why We Die: The New Science of Ageing and the Quest for Immortality" dove esamina attentamente le ricerche passate e quelle nuove per comprendere le teorie ambiziose e i limiti pratici della longevità e condivide le sue prospettive scientifiche sulle realtà dell'invecchiamento, della morte e dell'immortalità; al Convegno fornirà una visione aggiornata sui meccanismi di funzionamento del ribosoma, il principale bersaglio degli antibiotici, nella sintesi delle proteine; - John Walker (Medical Research Council, Cambridge, UK), Premio Nobel 1997 per la Chimica, illustrerà il meccanismo di funzionamento della ATP-sintasi, il motore molecolare alla base della produzione di energia nella cellula. Il Congresso darà voce a numerosi scienziati italiani noti nel mondo. Tra questi l'immunologo Alberto Mantovani (professore emerito presso Humanitas University, e direttore scientifico dell'IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano) parlerà del sistema immunitario nella risposta al cancro e a COVID-19; Luigi Naldini (direttore dell'Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica, Milano), pioniere nel campo della terapia genica e dell'impatto della sua ricerca nella cura di gravi malattie, genetiche, è il «padre» dei vettori lenti virali, strumenti terapeutici oggi ampiamente utilizzati in clinica e derivati da uno dei virus umani più temuti, l'HIV; Elena Conti (direttrice dell'Istituto Max Planck di Biochimica a Martinsried, Germania) è tra i massimi esperti al mondo nelle ricerche sul metabolismo e i processi di degradazione dell'RNA, correlati a molte patologie, specialmente neuro degenerative; Fabrizio Chiti (Professore di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell'Università di Firenze) ha recentemente scoperto che una piccola molecola (trodusquemina) presente nell'intestino dello squalo potrebbe diventare la base per un nuovo farmaco contro Alzheimer; Daniela Corda (Direttrice Istituto di Biochimica delle Proteine, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli) è esperta in signaling, ovvero lo studio dei segnali biochimici che indirizzano e garantiscono il corretto funzionamento della cellula.
Migliorare la vita e la salute umana, ma anche l'interazione dell'uomo con gli altri organismi: è questo il principale obiettivo della biochimica, che rappresenta un vasto settore della ricerca scientifica, in gran parte applicata allo studio dei processi chimico-biologici alla base della vita. Non solo i processi molecolari che avvengono nei viventi, ma anche le basi molecolari delle malattie, lo sviluppo di farmaci innovativi e i loro meccanismi di azione, la nutrizione, le applicazioni tecnologiche delle reazioni biologiche (biotecnologie) per lo sviluppo di processi sostenibili e innovativi, l'interazione dell'uomo con la biosfera. I nuovi traguardi della biochimica mondiale vengono presentati nel corso del 48° congresso internazionale sulla ricerca biochimica: il FEBS Congress si tiene a Milano - per la terza volta in Italia dal 1964 - dal 29 giugno al 3 luglio all'Allianz MiCo e il titolo di questa edizione è "Mining Biochemistry for Human Health and Well-Being" proprio per evidenziare la dimensione scientifica e sociale ricoperto dalla biochimica a livello mondiale. Si tratta dell'evento più rilevante in Europa nell'ambito delle scienze della vita per il 2024 e sottolinea il ruolo della ricerca italiana nel contesto globale. Le frontiere della biochimica sono oggi aperte in molteplici direzioni e gli studi più innovativi riguardano, tra gli altri, l'analisi con altissima precisione dei meccanismi molecolari che garantiscono il regolare funzionamento della cellula, l'analisi delle proteine responsabili per la infettività di un virus, la progettazione di vegetali di interesse agronomico resistenti alla siccità, un ampio filone che studia la biochimica per la diagnosi e terapia dei tumori, la produzione di nuovi materiali bio-compatibili, lo sviluppo di processi sostenibili attraverso enzimi ingegnerizzati, la systems biology. Queste tematiche costituiscono alcuni dei filoni portanti del Congresso che vedrà intervenire 15 scienziate e scienziati tra i più importanti al mondo con altrettante lezioni plenarie - tra cui i quattro Premi Nobel Bruce Beutler, Robert Huber, Venki Ramakrishnan, John Walker - a cui si affiancano speed talk, sessioni parallele e una serie di "simposi", con la partecipazione di oltre 2mila ricercatori da tutto il mondo. I quattro scienziati premiati con il Nobel terranno altrettante lezioni per illustrare gli ultimi traguardi nei rispettivi ambiti di studio: - Bruce Beutler (University of Texas Southwestern Medical Center, Dallas, TX, USA), Premio Nobel per la Fisiologia e Medicina nel 2011, aprirà il Congresso il 29 giugno con la lezione "Cancer-resistant mice", dimostrando che è possibile indurre (nei topi, per ora) la resistenza a tumori sia solidi che leucemie; - Robert Huber (Max-Planck-Institut für Biochemie, Monaco di Baviera, Germania), Premio Nobel per la Chimica nel 1988, fornirà ai giovani ricercatori, una visione sui progressi spettacolari delle scienze bio-molecolari e della nostra conoscenza sulle proteine negli ultimi decenni; - Venki Ramakrishnan (Medical Research Council, Cambridge e past-President della Royal Society, UK), Premio Nobel 2009 per la Chimica, è uscito da poco con il libro "Why We Die: The New Science of Ageing and the Quest for Immortality" dove esamina attentamente le ricerche passate e quelle nuove per comprendere le teorie ambiziose e i limiti pratici della longevità e condivide le sue prospettive scientifiche sulle realtà dell'invecchiamento, della morte e dell'immortalità; al Convegno fornirà una visione aggiornata sui meccanismi di funzionamento del ribosoma, il principale bersaglio degli antibiotici, nella sintesi delle proteine; - John Walker (Medical Research Council, Cambridge, UK), Premio Nobel 1997 per la Chimica, illustrerà il meccanismo di funzionamento della ATP-sintasi, il motore molecolare alla base della produzione di energia nella cellula. Il Congresso darà voce a numerosi scienziati italiani noti nel mondo. Tra questi l'immunologo Alberto Mantovani (professore emerito presso Humanitas University, e direttore scientifico dell'IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano) parlerà del sistema immunitario nella risposta al cancro e a COVID-19; Luigi Naldini (direttore dell'Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica, Milano), pioniere nel campo della terapia genica e dell'impatto della sua ricerca nella cura di gravi malattie, genetiche, è il «padre» dei vettori lenti virali, strumenti terapeutici oggi ampiamente utilizzati in clinica e derivati da uno dei virus umani più temuti, l'HIV; Elena Conti (direttrice dell'Istituto Max Planck di Biochimica a Martinsried, Germania) è tra i massimi esperti al mondo nelle ricerche sul metabolismo e i processi di degradazione dell'RNA, correlati a molte patologie, specialmente neuro degenerative; Fabrizio Chiti (Professore di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell'Università di Firenze) ha recentemente scoperto che una piccola molecola (trodusquemina) presente nell'intestino dello squalo potrebbe diventare la base per un nuovo farmaco contro Alzheimer; Daniela Corda (Direttrice Istituto di Biochimica delle Proteine, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Napoli) è esperta in signaling, ovvero lo studio dei segnali biochimici che indirizzano e garantiscono il corretto funzionamento della cellula.
Dillo a PlapleBiologa ambientale vince finanziamento da National Geographic Society
I rischi dell'inquinamento per le api: biologa ambientale dell’Università di Firenze vince finanziamento della National Geographic Society Il progetto coordinato dalla ricercatrice Ilaria Colzi studierà i possibili effetti delle microplastiche sulle interazioni tra piante e insetti impollinatori. Ancora un riconoscimento della qualità della ricerca condotta dall’Ateneo in difesa delle api, insetti fondamentali per l’ecosistema planetario. Ilaria Colzi, ricercatrice in Fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Biologia, ha vinto un finanziamento da parte di National Geographic Society per studiare se l’inquinamento da microplastiche nei suoli può mettere a rischio l’interazione benefica tra piante e insetti impollinatori. BeeSafe (“Bee-ing polluted: studying the microplastic effects on plant-pollinator interactions”), progetto di durata biennale di cui Colzi è coordinatrice, parte dall’ipotesi che le microplastiche nel suolo possano influenzare alcune caratteristiche fenotipiche e chimiche dei fiori coinvolte nell’attrazione degli impollinatori – colori, odori, qualità del nettare – interferendo così con le preferenze e il comportamento degli insetti in cerca di cibo. A oggi, nessuna indagine di questo tipo è stata mai svolta, pertanto l’attività di ricerca darà un contributo interessante e innovativo. Tutti i dati acquisiti per i siti urbani antropizzati verranno confrontati con le aree più naturali e indisturbate consentendo di ottenere un quadro generale dell'effettiva diffusione di questi inquinanti e del rischio per gli impollinatori. La ricerca è caratterizzata da un forte aspetto multidisciplinare, coinvolgendo, oltre a tutti i collaboratori del Laboratorio di Fisiologia Vegetale, altri tre “project members” in modo da coprire tutte le competenze necessarie: David Baracchi, docente del Dipartimento di Biologia ed esperto dello studio delle capacità cognitive e la neurobiologia degli impollinatori; Cosimo Taiti, tecnologo presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali ed esperto nella caratterizzazione delle sostanze volatili emesse dalle piante; Massimo Nepi, docente del Dipartimento Scienze della vita dell’Università di Siena, esperto dello studio del nettare e delle interazioni piante-impollinatori.
I rischi dell'inquinamento per le api: biologa ambientale dell’Università di Firenze vince finanziamento della National Geographic Society Il progetto coordinato dalla ricercatrice Ilaria Colzi studierà i possibili effetti delle microplastiche sulle interazioni tra piante e insetti impollinatori. Ancora un riconoscimento della qualità della ricerca condotta dall’Ateneo in difesa delle api, insetti fondamentali per l’ecosistema planetario. Ilaria Colzi, ricercatrice in Fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Biologia, ha vinto un finanziamento da parte di National Geographic Society per studiare se l’inquinamento da microplastiche nei suoli può mettere a rischio l’interazione benefica tra piante e insetti impollinatori. BeeSafe (“Bee-ing polluted: studying the microplastic effects on plant-pollinator interactions”), progetto di durata biennale di cui Colzi è coordinatrice, parte dall’ipotesi che le microplastiche nel suolo possano influenzare alcune caratteristiche fenotipiche e chimiche dei fiori coinvolte nell’attrazione degli impollinatori – colori, odori, qualità del nettare – interferendo così con le preferenze e il comportamento degli insetti in cerca di cibo. A oggi, nessuna indagine di questo tipo è stata mai svolta, pertanto l’attività di ricerca darà un contributo interessante e innovativo. Tutti i dati acquisiti per i siti urbani antropizzati verranno confrontati con le aree più naturali e indisturbate consentendo di ottenere un quadro generale dell'effettiva diffusione di questi inquinanti e del rischio per gli impollinatori. La ricerca è caratterizzata da un forte aspetto multidisciplinare, coinvolgendo, oltre a tutti i collaboratori del Laboratorio di Fisiologia Vegetale, altri tre “project members” in modo da coprire tutte le competenze necessarie: David Baracchi, docente del Dipartimento di Biologia ed esperto dello studio delle capacità cognitive e la neurobiologia degli impollinatori; Cosimo Taiti, tecnologo presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali ed esperto nella caratterizzazione delle sostanze volatili emesse dalle piante; Massimo Nepi, docente del Dipartimento Scienze della vita dell’Università di Siena, esperto dello studio del nettare e delle interazioni piante-impollinatori.
Dillo a PlapleI giocatori del Cile sono scesi in campo con i bambini autistici per sensibilizzare sul tema
La Universidad de Cile è scesa in campo per giocare contro il Coquimbo Unido insieme a bambini affetti da disordine dello spettro di autismo, durante il mese della sensibilizzazione sul tema. I giocatori e i minori sono entrati nello Stadio Nazionale portando le cuffie con la riduzione del rumore, perché i giovani tifosi si unissero ai festeggiamenti dei fan.
La Universidad de Cile è scesa in campo per giocare contro il Coquimbo Unido insieme a bambini affetti da disordine dello spettro di autismo, durante il mese della sensibilizzazione sul tema. I giocatori e i minori sono entrati nello Stadio Nazionale portando le cuffie con la riduzione del rumore, perché i giovani tifosi si unissero ai festeggiamenti dei fan.
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