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Dillo a Plaple

“Non porto gioia soltanto ai piccoli, ma loro la donano a me”


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La star hollywoodiana Johnny Depp si è resa protagonista al di fuori dei grandi schermi con un gesto di solidarietà non indifferente: vestirsi un'ultima volta nel celebre pirata Jack Sparrow per andare a visitare i bambini malati all’ospedale infantile Niño Jesús a Madrid. L’attore attualmente si trova in Spagna per girare un nuovo film e tra un ciak e un altro ha colto l’occasione di regalare una giornata indimenticabile ai giovani pazienti malati di cancro.

La star hollywoodiana Johnny Depp si è resa protagonista al di fuori dei grandi schermi con un gesto di solidarietà non indifferente: vestirsi un'ultima volta nel celebre pirata Jack Sparrow per andare a visitare i bambini malati all’ospedale infantile Niño Jesús a Madrid. L’attore attualmente si trova in Spagna per girare un nuovo film e tra un ciak e un altro ha colto l’occasione di regalare una giornata indimenticabile ai giovani pazienti malati di cancro.

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Barriere coralline artificiali grazie alle ceneri animali e umane per ripristinare gli ecosistemi marini


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Resting Reef è una startup britannica che con il suo progetto, si impegna attivamente nel ripristino degli ecosistemi marini, trasformando le ceneri dei defunti in barriere coralline artificiali, chiamate "reef balls". Un processo di realizzazione che si ottiene tramite una miscela di ceneri e materiale biodegradabile, che verranno poi posizionate sul fondale marino per realizzare dei veri e propri habitat per la vita marina, favorendo un aumento della biodiversità. Il progetto, oltre a creare un impatto positivo sulle comunità costiere, si inserisce nel progetto italiano “MER”, con l’obiettivo di salvaguardare gli oceani e la biodiversità.

Resting Reef è una startup britannica che con il suo progetto, si impegna attivamente nel ripristino degli ecosistemi marini, trasformando le ceneri dei defunti in barriere coralline artificiali, chiamate "reef balls". Un processo di realizzazione che si ottiene tramite una miscela di ceneri e materiale biodegradabile, che verranno poi posizionate sul fondale marino per realizzare dei veri e propri habitat per la vita marina, favorendo un aumento della biodiversità. Il progetto, oltre a creare un impatto positivo sulle comunità costiere, si inserisce nel progetto italiano “MER”, con l’obiettivo di salvaguardare gli oceani e la biodiversità.

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Nasce la Giornata Nazionale contro il Body Shaming


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Sarà il 16 Maggio la Giornata Nazionale contro il Body Shaming. La legge A.C. 1049-A è stata approvata dall'Assemblea della Camera e si suddivide in 6 articoli. Nel primo punto la Repubblica riconosca il giorno 16 maggio come Giornata nazionale contro il body shaming, al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona e di promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico. Il secondo punto prevede che in occasione della Giornata nazionale le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile e associazioni ed enti del Terzo settore possono promuovere iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e alla prevenzione del body shaming. L'articolo 3 detta disposizioni relative alla celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici del sistema nazionale di istruzione e formazione. L'articolo 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni del contratto di servizio, può assicurare adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale. Infine, l’articolo 6  reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che  dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono ai relativi adempimenti nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Sarà il 16 Maggio la Giornata Nazionale contro il Body Shaming. La legge A.C. 1049-A è stata approvata dall'Assemblea della Camera e si suddivide in 6 articoli. Nel primo punto la Repubblica riconosca il giorno 16 maggio come Giornata nazionale contro il body shaming, al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona e di promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico. Il secondo punto prevede che in occasione della Giornata nazionale le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile e associazioni ed enti del Terzo settore possono promuovere iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e alla prevenzione del body shaming. L'articolo 3 detta disposizioni relative alla celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici del sistema nazionale di istruzione e formazione. L'articolo 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni del contratto di servizio, può assicurare adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale. Infine, l’articolo 6  reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che  dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono ai relativi adempimenti nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

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"Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite"


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Un progetto scientifico nato dalla preoccupazione personale per l'inquinamento a Santiago ha portato Esteban Castro, uno studente quattordicenne del Colegio Mayor de Peñalolén, a rappresentare il Cile a uno degli eventi scientifici scolastici più importanti del continente: l'Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che si è tenuto dall'11 al 15 maggio a Fortaleza. La proposta di Esteban, intitolata "Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite", è stata precedentemente premiata all'Expo nazionale della scienza del Cile 2024 e propone una soluzione concreta e replicabile al problema delle emissioni dei veicoli. Il suo progetto consisteste nella realizzazione di un filtro per tubi di scappamento realizzato con zeolite, un minerale in grado di assorbire anidride carbonica. Un piccolo prodtto economico che può essere installato negli scarichi delle auto. Questa invenzione, oltre a fargli vincere l’edizione 2025 dell’Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che mescola scienza e invenzione possono portare a soluzione di grande impatto nella lotta all’inquinamento dell’ambiente.

Un progetto scientifico nato dalla preoccupazione personale per l'inquinamento a Santiago ha portato Esteban Castro, uno studente quattordicenne del Colegio Mayor de Peñalolén, a rappresentare il Cile a uno degli eventi scientifici scolastici più importanti del continente: l'Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che si è tenuto dall'11 al 15 maggio a Fortaleza. La proposta di Esteban, intitolata "Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite", è stata precedentemente premiata all'Expo nazionale della scienza del Cile 2024 e propone una soluzione concreta e replicabile al problema delle emissioni dei veicoli. Il suo progetto consisteste nella realizzazione di un filtro per tubi di scappamento realizzato con zeolite, un minerale in grado di assorbire anidride carbonica. Un piccolo prodtto economico che può essere installato negli scarichi delle auto. Questa invenzione, oltre a fargli vincere l’edizione 2025 dell’Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che mescola scienza e invenzione possono portare a soluzione di grande impatto nella lotta all’inquinamento dell’ambiente.

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Uno psicologo a disposizione di tutti nelle scuole medie e superiori!


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La Calabria, grazie al progetto, sarà la prima Regione Italiana a fornire supporto psicologico agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, creando un ambiente scolastico più accogliente e attento al benessere psicofisico. Lo psicologo scolastico offrirà sportelli di ascolto per gli studenti, supporto al corpo docente e interventi mirati per affrontare situazioni di disagio, difficoltà relazionali o problematiche legate all'apprendimento. L'obiettivo è promuovere il benessere psicologico e sociale all'interno della scuola, migliorando l'ambiente educativo e prevenendo fenomeni di dispersione scolastica e disagio.

La Calabria, grazie al progetto, sarà la prima Regione Italiana a fornire supporto psicologico agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, creando un ambiente scolastico più accogliente e attento al benessere psicofisico. Lo psicologo scolastico offrirà sportelli di ascolto per gli studenti, supporto al corpo docente e interventi mirati per affrontare situazioni di disagio, difficoltà relazionali o problematiche legate all'apprendimento. L'obiettivo è promuovere il benessere psicologico e sociale all'interno della scuola, migliorando l'ambiente educativo e prevenendo fenomeni di dispersione scolastica e disagio.

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Malo Cashmere e Axpo Energy Solutions Italia insieme per una moda più Green


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Il legame tra lusso e sostenibilità si rafforza grazie a un nuovo progetto che porta la firma di Axpo Energy Solutions Italia (AESI) e Malo Cashmere, storico marchio italiano che da oltre cinquant’anni rappresenta l’eccellenza nella produzione di capi in cashmere e maglieria di pregio. L’azienda, punto di riferimento del Made in Italy d’alta gamma, compie un passo significativo nel percorso verso la transizione ecologica attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sede principale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in Via Gattinella 6. L’impianto, della potenza complessiva di 151 kWp, permetterà una produzione annua stimata in 174.000kWh di energia elettrica rinnovabile, con una riduzione del 42% dei consumi energetici dello stabilimento e una diminuzione di circa 45 tonnellate di CO₂. Si tratta di un investimento che non solo incrementa l’indipendenza dalla rete, ma posiziona Malo Cashmere tra le realtà del fashion system più attente alla sostenibilità ambientale. In un comparto come quello della moda, sempre più impegnato a ripensare le proprie filiere in ottica green, il progetto rappresenta un esempio concreto di come anche la produzione di capi di lusso possa evolvere abbracciando la transizione energetica. Dalla scelta delle materie prime all’approvvigionamento energetico, l’intero sistema produttivo viene ripensato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e autenticità.

Il legame tra lusso e sostenibilità si rafforza grazie a un nuovo progetto che porta la firma di Axpo Energy Solutions Italia (AESI) e Malo Cashmere, storico marchio italiano che da oltre cinquant’anni rappresenta l’eccellenza nella produzione di capi in cashmere e maglieria di pregio. L’azienda, punto di riferimento del Made in Italy d’alta gamma, compie un passo significativo nel percorso verso la transizione ecologica attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sede principale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in Via Gattinella 6. L’impianto, della potenza complessiva di 151 kWp, permetterà una produzione annua stimata in 174.000kWh di energia elettrica rinnovabile, con una riduzione del 42% dei consumi energetici dello stabilimento e una diminuzione di circa 45 tonnellate di CO₂. Si tratta di un investimento che non solo incrementa l’indipendenza dalla rete, ma posiziona Malo Cashmere tra le realtà del fashion system più attente alla sostenibilità ambientale. In un comparto come quello della moda, sempre più impegnato a ripensare le proprie filiere in ottica green, il progetto rappresenta un esempio concreto di come anche la produzione di capi di lusso possa evolvere abbracciando la transizione energetica. Dalla scelta delle materie prime all’approvvigionamento energetico, l’intero sistema produttivo viene ripensato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e autenticità.

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Studenti contribuiscono alla riqualificazione di cabine elettriche


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“Scatole di Luce” è un progetto di E_Distribuzione, società del Gruppo Enel, che ha visto impegnati gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata nel dare nuova vita a bambine telefoniche abbandonate: nuove opere di street art che omaggiano la natura e le energie rinnovabili. Delle vere e proprie opere corali di riqualificazione urbana che si snodano tra i Comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). La prima cabina restaurata è situata in via E. Fernanducci (comune di Belforte del Chienti), è realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini e prende il nome di "Vento di Speranza”. Un’opra d’arte che omaggia l’importanza dell’arte, ma soprattutto insegna il rispetto dell’ambiente. Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell'energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla professoressa Teresa Marasca, coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.

“Scatole di Luce” è un progetto di E_Distribuzione, società del Gruppo Enel, che ha visto impegnati gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata nel dare nuova vita a bambine telefoniche abbandonate: nuove opere di street art che omaggiano la natura e le energie rinnovabili. Delle vere e proprie opere corali di riqualificazione urbana che si snodano tra i Comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). La prima cabina restaurata è situata in via E. Fernanducci (comune di Belforte del Chienti), è realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini e prende il nome di "Vento di Speranza”. Un’opra d’arte che omaggia l’importanza dell’arte, ma soprattutto insegna il rispetto dell’ambiente. Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell'energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla professoressa Teresa Marasca, coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.

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Nuova vita ai medicinali ancora validi


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La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.

La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.

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Una catena umana per proteggere 2500 alberi secolari


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In india, un’intera popolazione si è mobilitata per protestare contro l’abbattimento del polmone verde di Jaipur. Per fermare le ruspe all’opera, si sono uniti formando una vera e propria catena umana e hanno urlato a gran voce un preciso slogan: "Save Dol Ka Badh" ("Salva Dol Ka Badh”). Un chiarissimo messaggio per opporsi al progetto “PM Unity Mall”, il quale prevede l’abbattimento di un’area di 40 ettari per far sorgere un grande centro commerciale e aree residenziali. Un messaggio forte per impedire la deforestazione e far si he oltre 80 specie di uccelli possano continuare a vivere nel loro habitat.

In india, un’intera popolazione si è mobilitata per protestare contro l’abbattimento del polmone verde di Jaipur. Per fermare le ruspe all’opera, si sono uniti formando una vera e propria catena umana e hanno urlato a gran voce un preciso slogan: "Save Dol Ka Badh" ("Salva Dol Ka Badh”). Un chiarissimo messaggio per opporsi al progetto “PM Unity Mall”, il quale prevede l’abbattimento di un’area di 40 ettari per far sorgere un grande centro commerciale e aree residenziali. Un messaggio forte per impedire la deforestazione e far si he oltre 80 specie di uccelli possano continuare a vivere nel loro habitat.

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La scuola che respira aria pulita


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Il miglioramento della qualità dell'aria e delle superfici all’interno degli edifici scolastici rappresenta, sempre di più, un aspetto rilevante, influendo direttamente sul benessere, fisico e mentale, di alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che sulle capacità cognitive e sull’efficacia del processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare. I risultati di una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health mostrano come la scarsa qualità dell'aria all'interno delle scuole può influire negativamente sulla salute del sistema respiratorio, sulle funzioni cognitive, sul rendimento scolastico e sui tassi di assenteismo degli studenti e del personale docente e amministrativo. L'impatto significativo che la qualità dell'aria ha sul benessere degli individui che frequentano gli ambienti scolastici è evidente nei dati, come chiarito da un altro studio pubblicato su Science Direct, poiché le scuole con una qualità dell'aria inferiore spesso registrano tassi di assenze per malattia più elevati rispetto a quelle con una migliore qualità dell'aria. Gli edifici scolastici insalubri, come confermato anche da uno studio ripreso dall’Annual Reviews of Resource Economics, rappresentano una minaccia considerevole per gli insegnanti e gli studenti, che trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di queste strutture, diventando così altamente suscettibili a fattori fisici e psicologici che possono intensificare i livelli di stress, incidendo negativamente sulla salute fisica (disturbi respiratori, asma, allergie) e sul benessere mentale (disturbi cognitivi). Per contribuire a migliorare il benessere fisico e mentale di alunni, insegnanti e personale scolastico arriva, all’interno delle aule delle circa 8mila scuole lombarde, «La Scuola che Respira», l’innovativo progetto promosso e lanciato da REair, company di ricerca, sviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici, in collaborazione con Acrobatica, azienda leader nel settore dell’edilizia operativa su fune. Si tratta del primo progetto in Italia che, unendo l’impiego della nanotecnologia fotocatalitica Made in Italy eCoating brevettata da REair con l’applicazione rapida e non invasiva effettuata da Acrobatica, punta a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno delle scuole lombarde, eliminando fino all’80% dei principali inquinanti presenti nell’ambiente, garantendo un effetto sanificante e duraturo nel tempo e trasformando così le aule e gli ambienti scolastici in piccoli ecosistemi puliti, sicuri e rigenerati. Il valore ambientale e sociale del progetto «La Scuola che Respira» è testimoniato anche da un importante caso di studio che ha interessato l’Istituto Gonzaga di Milano. Qui grazie all’applicazione da parte di REair, fin da agosto 2020 in piena pandemia, della tecnologia fotocatalitica eCoating su una superficie totale di 24mila metri quadrati tra aule, corridoi, mense, sale riunioni, uffici, aula magna, palestre, servizi igienici e all’installazione di 80 apparecchi, tra sensori e hub, per la misurazione della qualità dell’aria è stato possibile mantenere, duranti i 5 anni dall’avvio dell’applicazione, i livelli di carica microbica sulle superfici vicino allo zero e i livelli dei VOC, tra i principali inquinanti indoor, negli ambienti al di sotto delle soglie di rischio fissate dalle normative vigenti. L’applicazione del prodotto Original Plus di REair sugli oltre 24mila metri quadrati di superficie, ha consentito, in 5 anni, di abbattere fino a 4.100 kg di NOx l’anno, l’equivalente prodotto dalla piantumazione di 9.800 alberi di città e dall’eliminazione dalle strade di 5.700 veicoli Euro6 l’anno, che percorrono una media di 12.000 km/anno (stime ACI)

Il miglioramento della qualità dell'aria e delle superfici all’interno degli edifici scolastici rappresenta, sempre di più, un aspetto rilevante, influendo direttamente sul benessere, fisico e mentale, di alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che sulle capacità cognitive e sull’efficacia del processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare. I risultati di una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health mostrano come la scarsa qualità dell'aria all'interno delle scuole può influire negativamente sulla salute del sistema respiratorio, sulle funzioni cognitive, sul rendimento scolastico e sui tassi di assenteismo degli studenti e del personale docente e amministrativo. L'impatto significativo che la qualità dell'aria ha sul benessere degli individui che frequentano gli ambienti scolastici è evidente nei dati, come chiarito da un altro studio pubblicato su Science Direct, poiché le scuole con una qualità dell'aria inferiore spesso registrano tassi di assenze per malattia più elevati rispetto a quelle con una migliore qualità dell'aria. Gli edifici scolastici insalubri, come confermato anche da uno studio ripreso dall’Annual Reviews of Resource Economics, rappresentano una minaccia considerevole per gli insegnanti e gli studenti, che trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di queste strutture, diventando così altamente suscettibili a fattori fisici e psicologici che possono intensificare i livelli di stress, incidendo negativamente sulla salute fisica (disturbi respiratori, asma, allergie) e sul benessere mentale (disturbi cognitivi). Per contribuire a migliorare il benessere fisico e mentale di alunni, insegnanti e personale scolastico arriva, all’interno delle aule delle circa 8mila scuole lombarde, «La Scuola che Respira», l’innovativo progetto promosso e lanciato da REair, company di ricerca, sviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici, in collaborazione con Acrobatica, azienda leader nel settore dell’edilizia operativa su fune. Si tratta del primo progetto in Italia che, unendo l’impiego della nanotecnologia fotocatalitica Made in Italy eCoating brevettata da REair con l’applicazione rapida e non invasiva effettuata da Acrobatica, punta a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno delle scuole lombarde, eliminando fino all’80% dei principali inquinanti presenti nell’ambiente, garantendo un effetto sanificante e duraturo nel tempo e trasformando così le aule e gli ambienti scolastici in piccoli ecosistemi puliti, sicuri e rigenerati. Il valore ambientale e sociale del progetto «La Scuola che Respira» è testimoniato anche da un importante caso di studio che ha interessato l’Istituto Gonzaga di Milano. Qui grazie all’applicazione da parte di REair, fin da agosto 2020 in piena pandemia, della tecnologia fotocatalitica eCoating su una superficie totale di 24mila metri quadrati tra aule, corridoi, mense, sale riunioni, uffici, aula magna, palestre, servizi igienici e all’installazione di 80 apparecchi, tra sensori e hub, per la misurazione della qualità dell’aria è stato possibile mantenere, duranti i 5 anni dall’avvio dell’applicazione, i livelli di carica microbica sulle superfici vicino allo zero e i livelli dei VOC, tra i principali inquinanti indoor, negli ambienti al di sotto delle soglie di rischio fissate dalle normative vigenti. L’applicazione del prodotto Original Plus di REair sugli oltre 24mila metri quadrati di superficie, ha consentito, in 5 anni, di abbattere fino a 4.100 kg di NOx l’anno, l’equivalente prodotto dalla piantumazione di 9.800 alberi di città e dall’eliminazione dalle strade di 5.700 veicoli Euro6 l’anno, che percorrono una media di 12.000 km/anno (stime ACI)

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Un chiosco, tante vite


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Con il motto "Società per azioni, azioni per la società", Skynet Technology da il suo sostegno al progetto "Apperò" promosso dalla Cooperativa Marameo. Non si tratta di un semplice chiosco in Piazza della Repubblica a Montevarchi, ma di un vero e proprio spazio di inclusione e valorizzazione delle diversità, dove azioni tangibili diventano occasioni reali di cambiamento e crescita per molte persone. L’origine del progetto risale al 2019, grazie alla visione condivisa dell’associazione Crisalide e del Comune di Montevarchi, che ha creduto nell’idea di legare la gestione di un chiosco pubblico a un percorso di inclusione lavorativa. Questa intuizione ha trovato piena realizzazione con l’impegno della Cooperativa Marameo, che ha dato forma a un luogo capace di coniugare professionalità, accoglienza e impatto sociale. Questa iniziativa rappresenta una testimonianza concreta di come un progetto non solo migliori la qualità della vita di chi vi partecipa, ma ne arricchisce anche il tessuto sociale e culturale del territorio.

Con il motto "Società per azioni, azioni per la società", Skynet Technology da il suo sostegno al progetto "Apperò" promosso dalla Cooperativa Marameo. Non si tratta di un semplice chiosco in Piazza della Repubblica a Montevarchi, ma di un vero e proprio spazio di inclusione e valorizzazione delle diversità, dove azioni tangibili diventano occasioni reali di cambiamento e crescita per molte persone. L’origine del progetto risale al 2019, grazie alla visione condivisa dell’associazione Crisalide e del Comune di Montevarchi, che ha creduto nell’idea di legare la gestione di un chiosco pubblico a un percorso di inclusione lavorativa. Questa intuizione ha trovato piena realizzazione con l’impegno della Cooperativa Marameo, che ha dato forma a un luogo capace di coniugare professionalità, accoglienza e impatto sociale. Questa iniziativa rappresenta una testimonianza concreta di come un progetto non solo migliori la qualità della vita di chi vi partecipa, ma ne arricchisce anche il tessuto sociale e culturale del territorio.

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Staccarsi dal digitale e tornare alla realtà


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Vuoi staccarti dal mondo digitale per tornare ad assaporare la realtà, la lettura, le relazioni con altre persone? Si chiamano “Offline Club” e sono delle vere e proprie stanze dove tutto ciò che è digitale è proibito. Degli spazi sociali dove le persone possono prendersi del loro tempo per fare qualsiasi attività: divertimento, studi e socializzazione con ologrammi scopo di riscoprire forme di socialità più genuine. Gli Offline Club sono nati nei Paesi Bassi e l’iniziativa si è già diffusa in grandi metropoli come Amsterdam, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Barcellona e Dubai. Organizzano eventi pubblici in bar e caffè, dove smartphone e dispositivi digitali sono vietati.

Vuoi staccarti dal mondo digitale per tornare ad assaporare la realtà, la lettura, le relazioni con altre persone? Si chiamano “Offline Club” e sono delle vere e proprie stanze dove tutto ciò che è digitale è proibito. Degli spazi sociali dove le persone possono prendersi del loro tempo per fare qualsiasi attività: divertimento, studi e socializzazione con ologrammi scopo di riscoprire forme di socialità più genuine. Gli Offline Club sono nati nei Paesi Bassi e l’iniziativa si è già diffusa in grandi metropoli come Amsterdam, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Barcellona e Dubai. Organizzano eventi pubblici in bar e caffè, dove smartphone e dispositivi digitali sono vietati.

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In Madagascar energia solare per tutti


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Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.

Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.

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Cloud seeding: scienza vs cambiamento climatico


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In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.

In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.

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In aumento le spiagge certificate Bandiera Blu


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In Italia è aumentato il numero totale delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu, la certificazione delle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni. Un po' di numeri: sono 246 i Comuni italiani che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro lidi. In totale si contano 487 spiagge e 84 approdi turistici. Si tratta di dati positivi, soprattutto perché in crescita rispetto allo scorso anno: parliamo di dieci Comuni in più. Questo trend positivo segue una crescita costante degli ultimi anni, segnale evidente dell’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi turistici. Anche quest'anno l'Italia si conferma l'eccellenza del turismo sostenibile: è innegabile l’impegno delle sue amministrazioni locali nella gestione sostenibile del territorio. Queste, infatti, operano in diversi ambiti, tra cui l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e il miglioramento generale della vivibilità durante la stagione turistica. E tu in quale spiaggia certificata Bandiera Blu andrai questa estate?

In Italia è aumentato il numero totale delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu, la certificazione delle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni. Un po' di numeri: sono 246 i Comuni italiani che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro lidi. In totale si contano 487 spiagge e 84 approdi turistici. Si tratta di dati positivi, soprattutto perché in crescita rispetto allo scorso anno: parliamo di dieci Comuni in più. Questo trend positivo segue una crescita costante degli ultimi anni, segnale evidente dell’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi turistici. Anche quest'anno l'Italia si conferma l'eccellenza del turismo sostenibile: è innegabile l’impegno delle sue amministrazioni locali nella gestione sostenibile del territorio. Queste, infatti, operano in diversi ambiti, tra cui l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e il miglioramento generale della vivibilità durante la stagione turistica. E tu in quale spiaggia certificata Bandiera Blu andrai questa estate?

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Un nuovo strumento per una rigenerazione territoriale più sostenibile


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Le Aree Interne in Italia custodiscono un patrimonio unico, ma troppo spesso dimenticato. Sono oltre 4000 i Comuni in Italia situati ad una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali, come istruzione, salute e mobilità. Queste sono le cosiddette Aree Interne, definite dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e rappresentano il 48,5% del totale delle municipalità del Bel Paese, contando circa 13 milioni di persone (dati Openpolis). Dal dopoguerra ad oggi, questi territori hanno subito un costante fenomeno di marginalizzazione: diminuzione della popolazione residente, del livello di occupazione e dell'offerta di servizi, in un circolo vizioso acuito anche dal susseguirsi di eventi calamitosi che hanno ulteriormente colpito queste aree. Spopolamento, invecchiamento, mancanza di servizi: sono queste le sfide che affliggono migliaia di Comuni italiani. Eppure, proprio da questi luoghi può rinascere una nuova idea di sviluppo Oggi, grazie al lavoro della Federazione BCC Campania e Calabria e di NeXt Economia, con il sostegno di Fondosviluppo, prende forma uno strumento concreto e innovativo per invertire la rotta: la Guida completa per Comunità Coraggiose. La Guida nasce per accompagnare cittadini, imprese, amministrazioni e attori del Terzo Settore in un percorso di rigenerazione territoriale che diventa partecipata, sostenibile e inclusiva. “Questo progetto ricorda che le BCC sono banche di comunità e che investono non solo sul miglioramento delle condizioni economiche ma anche sulla crescita della coesione sociale, sullo sviluppo e sulla promozione della cooperazione, sulla crescita responsabile e sostenibile. Ogni territorio, se può contare su una BCC, è più forte e resiliente” - Dichiara Nicola Paldino, Vicepresidente della Federazione delle Banche di Comunità di Campania e Calabria. La pubblicazione nasce dall’esperienza diretta condotta nei Comuni di San Pietro al Tanagro (SA) e Bisignano (CS), dove si è avviato un processo di rigenerazione che ha coinvolto cittadini, imprese, enti del terzo settore e istituzioni, portando alla creazione di Mappe di Comunità, itinerari turistici sostenibili e modelli di cooperazione locale. Tra i contenuti chiave della guida: * Le 5 dimensioni per costruire una comunità resiliente: territorio, sostenibilità, impatto, cooperazione, digitale. * Gli strumenti per attivare partecipazione e inclusione: Patto di Comunità, Community Canvas, Indici ESG, piattaforme digitali. * Le fasi di sviluppo comunitario: dalla co-emersione alla co-valutazione e ri-progettazione. * Le metriche di impatto civile basate sui BES, SDGs e indicatori di benessere multidimensionale.

Le Aree Interne in Italia custodiscono un patrimonio unico, ma troppo spesso dimenticato. Sono oltre 4000 i Comuni in Italia situati ad una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali, come istruzione, salute e mobilità. Queste sono le cosiddette Aree Interne, definite dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e rappresentano il 48,5% del totale delle municipalità del Bel Paese, contando circa 13 milioni di persone (dati Openpolis). Dal dopoguerra ad oggi, questi territori hanno subito un costante fenomeno di marginalizzazione: diminuzione della popolazione residente, del livello di occupazione e dell'offerta di servizi, in un circolo vizioso acuito anche dal susseguirsi di eventi calamitosi che hanno ulteriormente colpito queste aree. Spopolamento, invecchiamento, mancanza di servizi: sono queste le sfide che affliggono migliaia di Comuni italiani. Eppure, proprio da questi luoghi può rinascere una nuova idea di sviluppo Oggi, grazie al lavoro della Federazione BCC Campania e Calabria e di NeXt Economia, con il sostegno di Fondosviluppo, prende forma uno strumento concreto e innovativo per invertire la rotta: la Guida completa per Comunità Coraggiose. La Guida nasce per accompagnare cittadini, imprese, amministrazioni e attori del Terzo Settore in un percorso di rigenerazione territoriale che diventa partecipata, sostenibile e inclusiva. “Questo progetto ricorda che le BCC sono banche di comunità e che investono non solo sul miglioramento delle condizioni economiche ma anche sulla crescita della coesione sociale, sullo sviluppo e sulla promozione della cooperazione, sulla crescita responsabile e sostenibile. Ogni territorio, se può contare su una BCC, è più forte e resiliente” - Dichiara Nicola Paldino, Vicepresidente della Federazione delle Banche di Comunità di Campania e Calabria. La pubblicazione nasce dall’esperienza diretta condotta nei Comuni di San Pietro al Tanagro (SA) e Bisignano (CS), dove si è avviato un processo di rigenerazione che ha coinvolto cittadini, imprese, enti del terzo settore e istituzioni, portando alla creazione di Mappe di Comunità, itinerari turistici sostenibili e modelli di cooperazione locale. Tra i contenuti chiave della guida: * Le 5 dimensioni per costruire una comunità resiliente: territorio, sostenibilità, impatto, cooperazione, digitale. * Gli strumenti per attivare partecipazione e inclusione: Patto di Comunità, Community Canvas, Indici ESG, piattaforme digitali. * Le fasi di sviluppo comunitario: dalla co-emersione alla co-valutazione e ri-progettazione. * Le metriche di impatto civile basate sui BES, SDGs e indicatori di benessere multidimensionale.

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Il 13 maggio 1978 vennero aboliti per sempre i manicomi


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Quando le cose non funzionano, bisogna avere il coraggio di cambiarle. Questo è stato il principio guida di Franco Basaglia, medico psichiatra e neurologo, che negli anni ’70 ha rivoluzionato profondamente il mondo della psichiatria in Italia. Da giovane medico, Basaglia arrivò a Gorizia per lavorare in uno dei manicomi dell’epoca. Lì, prese coscienza delle condizioni disumane in cui venivano trattati i pazienti psichiatrici. A partire da quell’esperienza, maturò una visione completamente nuova: il rapporto tra medico e paziente doveva essere fondato sul dialogo, sull’ascolto e sul rispetto reciproco, non sulla repressione o sull’annientamento dell’altro. Animato da questi ideali, Basaglia intraprese una battaglia per restituire dignità e diritti alle persone internate nei manicomi. Tra le sue innovazioni più significative ci fu l’introduzione dell’arte come strumento terapeutico. Nel 1971 diede vita a laboratori di pittura e teatro all’interno delle strutture psichiatriche, offrendo ai pazienti la possibilità di esprimersi, raccontarsi e riconnettersi con sé stessi e con gli altri. L’arte divenne così un ponte verso la libertà interiore e la riconquista della propria identità. Il 13 maggio è una data simbolica: proprio oggi si celebra l’abolizione dei manicomi, sancita nel 1978 dalla Legge 180, conosciuta anche come “Legge Basaglia”. Un traguardo epocale, reso possibile grazie alla tenacia, alle idee e agli scritti di un uomo che ha dedicato la sua vita a restituire umanità a chi l’aveva perduta. Franco Basaglia non è stato solo un medico, ma un rivoluzionario del pensiero e della cura, capace di cambiare per sempre il modo in cui la società guarda alla malattia mentale.

Quando le cose non funzionano, bisogna avere il coraggio di cambiarle. Questo è stato il principio guida di Franco Basaglia, medico psichiatra e neurologo, che negli anni ’70 ha rivoluzionato profondamente il mondo della psichiatria in Italia. Da giovane medico, Basaglia arrivò a Gorizia per lavorare in uno dei manicomi dell’epoca. Lì, prese coscienza delle condizioni disumane in cui venivano trattati i pazienti psichiatrici. A partire da quell’esperienza, maturò una visione completamente nuova: il rapporto tra medico e paziente doveva essere fondato sul dialogo, sull’ascolto e sul rispetto reciproco, non sulla repressione o sull’annientamento dell’altro. Animato da questi ideali, Basaglia intraprese una battaglia per restituire dignità e diritti alle persone internate nei manicomi. Tra le sue innovazioni più significative ci fu l’introduzione dell’arte come strumento terapeutico. Nel 1971 diede vita a laboratori di pittura e teatro all’interno delle strutture psichiatriche, offrendo ai pazienti la possibilità di esprimersi, raccontarsi e riconnettersi con sé stessi e con gli altri. L’arte divenne così un ponte verso la libertà interiore e la riconquista della propria identità. Il 13 maggio è una data simbolica: proprio oggi si celebra l’abolizione dei manicomi, sancita nel 1978 dalla Legge 180, conosciuta anche come “Legge Basaglia”. Un traguardo epocale, reso possibile grazie alla tenacia, alle idee e agli scritti di un uomo che ha dedicato la sua vita a restituire umanità a chi l’aveva perduta. Franco Basaglia non è stato solo un medico, ma un rivoluzionario del pensiero e della cura, capace di cambiare per sempre il modo in cui la società guarda alla malattia mentale.

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Prevenzione della malnutrizione infantile


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Un’ondata di energia e solidarietà coinvolge 1.700 scuole italiane: circa 230.000 studenti pronti a correre per un obiettivo comune: combattere la malnutrizione. La “Corsa Contro la Fame” è il più grande progetto didattico, sportivo e solidale al mondo e, in Italia, giunge alla sua undicesima edizione, con il patrocinio del CONI. Promossa da Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, l’iniziativa unisce sport, educazione e solidarietà. Dal 2015 a oggi, in Italia, ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani e a livello globale, ha mobilitato oltre 9 milioni di studenti in 68.000 scuole. L’edizione 2025 sostiene le comunità della Costa d’Avorio, dove Azione Contro la Fame è attiva con interventi salvavita. Prima della corsa, gli studenti partecipano a un percorso formativo curato dagli operatori dell’organizzazione, con oltre 11.000 ore di attività in aula per approfondire cause, impatti e soluzioni della fame, che oggi colpisce più di 700 milioni di persone nel mondo. Giunta alla sua undicesima edizione, l’iniziativa Corsa Contro la Fame prevede che ogni anno venga consegnato a ogni studente partecipante un Passaporto Solidale, un librettino con le informazioni necessarie per sensibilizzare parenti e conoscenti alla cura e prevenzione della malnutrizione infantile: le persone sensibilizzate possono fare delle “promesse di donazione” per ogni giro di campo che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa. Le ragazze e i ragazzi coinvolti potranno moltiplicare le promesse di donazione raccolte per il numero di giri effettuati, contribuendo concretamente a generare un cambiamento nelle vite dei loro coetanei nati dall’altra parte del mondo.

Un’ondata di energia e solidarietà coinvolge 1.700 scuole italiane: circa 230.000 studenti pronti a correre per un obiettivo comune: combattere la malnutrizione. La “Corsa Contro la Fame” è il più grande progetto didattico, sportivo e solidale al mondo e, in Italia, giunge alla sua undicesima edizione, con il patrocinio del CONI. Promossa da Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, l’iniziativa unisce sport, educazione e solidarietà. Dal 2015 a oggi, in Italia, ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani e a livello globale, ha mobilitato oltre 9 milioni di studenti in 68.000 scuole. L’edizione 2025 sostiene le comunità della Costa d’Avorio, dove Azione Contro la Fame è attiva con interventi salvavita. Prima della corsa, gli studenti partecipano a un percorso formativo curato dagli operatori dell’organizzazione, con oltre 11.000 ore di attività in aula per approfondire cause, impatti e soluzioni della fame, che oggi colpisce più di 700 milioni di persone nel mondo. Giunta alla sua undicesima edizione, l’iniziativa Corsa Contro la Fame prevede che ogni anno venga consegnato a ogni studente partecipante un Passaporto Solidale, un librettino con le informazioni necessarie per sensibilizzare parenti e conoscenti alla cura e prevenzione della malnutrizione infantile: le persone sensibilizzate possono fare delle “promesse di donazione” per ogni giro di campo che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa. Le ragazze e i ragazzi coinvolti potranno moltiplicare le promesse di donazione raccolte per il numero di giri effettuati, contribuendo concretamente a generare un cambiamento nelle vite dei loro coetanei nati dall’altra parte del mondo.

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Torna in tutta Italia il contest per sconfiggere la povertà


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Al centro del progetto “Social Contest 2025: i tanti volti del bisogno” vi sono temi importanti come la lotta alla povertà, promuovere la creazione di posti di lavoro dignitosi, promuovere l’inclusione sociale e creare spazi urbani verdi. Queste le mission principali del progetto rivolto alle organizzazioni non profit. Il Social Contest 2025 è promosso da Cdo Opere Sociali grazie al sostegno di JTI Italia e punta a promuovere iniziative sociali di cambiamento positivo in Italia, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il Contest prevede la selezione di 4 progetti, uno per ciascuno dei filoni suddetti, a cui verranno assegna come contributo per la realizzazione delle attività progettuali 20.000 euro cadauno.

Al centro del progetto “Social Contest 2025: i tanti volti del bisogno” vi sono temi importanti come la lotta alla povertà, promuovere la creazione di posti di lavoro dignitosi, promuovere l’inclusione sociale e creare spazi urbani verdi. Queste le mission principali del progetto rivolto alle organizzazioni non profit. Il Social Contest 2025 è promosso da Cdo Opere Sociali grazie al sostegno di JTI Italia e punta a promuovere iniziative sociali di cambiamento positivo in Italia, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il Contest prevede la selezione di 4 progetti, uno per ciascuno dei filoni suddetti, a cui verranno assegna come contributo per la realizzazione delle attività progettuali 20.000 euro cadauno.

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Nasce il più grande ponte per la fauna selvatica


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Il Wallis Annenberg Wildlife Crossing è un partenariato pubblico-privato di portata monumentale che ha sfruttato l'esperienza e la leadership di decine di organizzazioni e istituzioni per proteggere e ripristinare gli habitat della fauna selvatica nella California meridionale. L'attraversamento sarà pronto entro il 2026. Nel 2015, la National Wildlife Foundation (NWF) e la Caltrans hanno proposto un imponente corridoio attraverso l'autostrada 101 ad Agoura Hills per offrire alla fauna selvatica un luogo sicuro per attraversare e raggiungere altri habitat. All'epoca, si prevedeva che il piano proposto avrebbe richiesto anni per essere finanziato e ancora di più per essere realizzato. A causa delle dimensioni e dei costi del ponte, il suo completamento sarebbe dipeso dalle donazioni del pubblico. Nel 2016, Wallis Annenberg e la Annenberg Foundation hanno raccolto la richiesta di fondi e hanno erogato un finanziamento di 1 milione di dollari per spronare la comunità e i leader locali a donare. Il finanziamento ha permesso a Caltrans di effettuare le necessarie valutazioni preliminari per garantire che il ponte non causasse alcun impatto ambientale sull'area circostante. I lavori sono ora in corso e, una volta ultimato, il Wallis Annenberg Wildlife Crossing sarà il più grande corridoio faunistico del mondo e ripristinerà habitat e un ecosistema che nel tempo sono stati degradati dallo sviluppo umano. Il ponte consentirà alla fauna selvatica di attraversare liberamente l'autostrada 101 senza il rischio di morte o incidenti, e garantirà la sopravvivenza di molte specie isolate.

Il Wallis Annenberg Wildlife Crossing è un partenariato pubblico-privato di portata monumentale che ha sfruttato l'esperienza e la leadership di decine di organizzazioni e istituzioni per proteggere e ripristinare gli habitat della fauna selvatica nella California meridionale. L'attraversamento sarà pronto entro il 2026. Nel 2015, la National Wildlife Foundation (NWF) e la Caltrans hanno proposto un imponente corridoio attraverso l'autostrada 101 ad Agoura Hills per offrire alla fauna selvatica un luogo sicuro per attraversare e raggiungere altri habitat. All'epoca, si prevedeva che il piano proposto avrebbe richiesto anni per essere finanziato e ancora di più per essere realizzato. A causa delle dimensioni e dei costi del ponte, il suo completamento sarebbe dipeso dalle donazioni del pubblico. Nel 2016, Wallis Annenberg e la Annenberg Foundation hanno raccolto la richiesta di fondi e hanno erogato un finanziamento di 1 milione di dollari per spronare la comunità e i leader locali a donare. Il finanziamento ha permesso a Caltrans di effettuare le necessarie valutazioni preliminari per garantire che il ponte non causasse alcun impatto ambientale sull'area circostante. I lavori sono ora in corso e, una volta ultimato, il Wallis Annenberg Wildlife Crossing sarà il più grande corridoio faunistico del mondo e ripristinerà habitat e un ecosistema che nel tempo sono stati degradati dallo sviluppo umano. Il ponte consentirà alla fauna selvatica di attraversare liberamente l'autostrada 101 senza il rischio di morte o incidenti, e garantirà la sopravvivenza di molte specie isolate.

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2025, Anno del rispetto e della parità


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Avendo rilevato un aumento della violenza di genere, l’associazione no-profit ICJLDS ha proclamato il 2025 «anno del rispetto e della parità», impegnandosi a promuove azioni concrete per combattere ogni forma di violenza e costruire una società fondata sul rispetto, la dignità e l’uguaglianza. Secondo un’indagine dell’Ue, 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale: il 30,7% del totale. In Italia la percentuale sale al 31,7%. ICJLDS ha così focalizzato quest’anno la sua attenzione sulla lotta contro la violenza di genere, organizzando studi, campagne di comunicazione mirate ed eventi pubblici per far conoscere le diverse forme di violenza e promuovere una cultura del rispetto: a novembre 2025 verranno presentati i risultati. «Il Codice rosso, introdotto nel 2019, ha rafforzato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, introducendo anche il reato di revenge porn e aumentando le pene per stalking e violenza domestica. Tuttavia, il fenomeno dei femminicidi rimane preoccupante» osserva Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente dell’ICJLDS. È vero infatti che il Consiglio d’Europa ha più volte espresso preoccupazione per l’elevata percentuale di archiviazioni nei procedimenti per maltrattamenti e violenza sessuale, nonché per l’insufficienza delle misure cautelari adottate. E per quanto riguarda i centri anti-violenza (CAV) che offrono supporto alle vittime, l’offerta è ancora insufficiente rispetto all’obiettivo di un centro ogni 10.000 abitanti stabilito dalla legge di ratifica della convenzione di Istanbul. E se a marzo 2025 il governo ha approvato un disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo, nonostante i progressi legislativi e le iniziative di sensibilizzazione, la violenza di genere, in particolare quella contro le donne, rimane una sfida significativa sia in Italia che a livello globale. «È fondamentale continuare a rafforzare le misure di prevenzione, protezione e perseguimento dei reati, ma anche e soprattutto promuovere un cambiamento culturale che elimini le radici della discriminazione e della violenza di genere» concludono gli analisti dell’ICJLDS.

Avendo rilevato un aumento della violenza di genere, l’associazione no-profit ICJLDS ha proclamato il 2025 «anno del rispetto e della parità», impegnandosi a promuove azioni concrete per combattere ogni forma di violenza e costruire una società fondata sul rispetto, la dignità e l’uguaglianza. Secondo un’indagine dell’Ue, 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale: il 30,7% del totale. In Italia la percentuale sale al 31,7%. ICJLDS ha così focalizzato quest’anno la sua attenzione sulla lotta contro la violenza di genere, organizzando studi, campagne di comunicazione mirate ed eventi pubblici per far conoscere le diverse forme di violenza e promuovere una cultura del rispetto: a novembre 2025 verranno presentati i risultati. «Il Codice rosso, introdotto nel 2019, ha rafforzato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, introducendo anche il reato di revenge porn e aumentando le pene per stalking e violenza domestica. Tuttavia, il fenomeno dei femminicidi rimane preoccupante» osserva Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente dell’ICJLDS. È vero infatti che il Consiglio d’Europa ha più volte espresso preoccupazione per l’elevata percentuale di archiviazioni nei procedimenti per maltrattamenti e violenza sessuale, nonché per l’insufficienza delle misure cautelari adottate. E per quanto riguarda i centri anti-violenza (CAV) che offrono supporto alle vittime, l’offerta è ancora insufficiente rispetto all’obiettivo di un centro ogni 10.000 abitanti stabilito dalla legge di ratifica della convenzione di Istanbul. E se a marzo 2025 il governo ha approvato un disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo, nonostante i progressi legislativi e le iniziative di sensibilizzazione, la violenza di genere, in particolare quella contro le donne, rimane una sfida significativa sia in Italia che a livello globale. «È fondamentale continuare a rafforzare le misure di prevenzione, protezione e perseguimento dei reati, ma anche e soprattutto promuovere un cambiamento culturale che elimini le radici della discriminazione e della violenza di genere» concludono gli analisti dell’ICJLDS.

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Contrastare il bullismo e i pericoli della rete


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Oggi, 6 Maggio, parte da Biella e più precisamente dall’IIS EUGENIO BONA, il tour del progetto  “Educyber Generations” l’iniziativa promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, realizzata nell’ambito del Progetto Diderot di Fondazione CRT, per contrastare il bullismo e i pericoli della rete, un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nella società e nelle scuole italiane.  Durante la mattinata si terranno tre sessioni formative, condotte da Sara Valente e Antonella Silletti, psicologhe della task force anti bullismo del MOIGE per formare i ragazzi sui rischi e le opportunità del mondo digitale. Nel pomeriggio, il Centro Mobile Moige sarà presente nel cortile della scuola per accogliere la cittadinanza, seguito da un intervento rivolto a genitori e insegnanti. Il tour proseguirà fino a maggio 2025 raggiungendo oltre 6mila studenti appartenenti ad oltre 70 scuole in Piemonte e Valle D’Aosta. Secondo lo studio del MOIGE, condotto in collaborazione con l'Istituto Piepoli nel 2023, emergono dati allarmanti: l'8% dei ragazzi usa foto o video per prendere in giro qualcuno, un dato in costante aumento. Il 45% ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenze, con il 34% di casi legati a violenza verbale. Preoccupante è anche la percentuale di minori che navigano senza alcun filtro anti-porno (49%) e la scarsissima comunicazione con le famiglie riguardo a strumenti di protezione durante la navigazione online. Dallo studio emerge inoltre una generale fiducia nei confronti di quanto viene letto su internet. Il 42% crede che ciò che si legge online sia attendibile  ma il 52% ammette di aver creduto almeno una volta ad una notizia che poi si è rivelata una fake news. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita. Un altro dato significativo è quello relativo al tipo di presenza sui social. Oltre 1 su 4   ha un proprio canale attraverso il quale condivide con gli utenti contenuti come video, tutorial, foto, dove racconta la propria vita, anche facendo live streaming. Questo fenomeno risente con ogni probabilità del ruolo sempre più importante che rivestono gli influencer agli occhi degli adolescenti, che aspirano a diventare come loro. In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali: 9%. Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. L'obiettivo di "Educyber Generations" è di promuovere la cultura della cittadinanza digitale. A questo scopo, infatti, verranno formati gruppi di studenti che opereranno nelle scuole in collaborazione con docenti, famiglie e forze dell'ordine, per garantire un supporto tra pari e una maggiore consapevolezza dei rischi online. Attraverso questi strumenti, Educyber Generations mira a fornire competenze digitali e supporto qualificato, prevenendo e contrastando episodi di cyberbullismo e rischi della rete. Un progetto che si pone come obiettivo non solo di proteggere, ma di costruire una generazione di cittadini digitali consapevoli e responsabili.

Oggi, 6 Maggio, parte da Biella e più precisamente dall’IIS EUGENIO BONA, il tour del progetto  “Educyber Generations” l’iniziativa promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, realizzata nell’ambito del Progetto Diderot di Fondazione CRT, per contrastare il bullismo e i pericoli della rete, un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nella società e nelle scuole italiane.  Durante la mattinata si terranno tre sessioni formative, condotte da Sara Valente e Antonella Silletti, psicologhe della task force anti bullismo del MOIGE per formare i ragazzi sui rischi e le opportunità del mondo digitale. Nel pomeriggio, il Centro Mobile Moige sarà presente nel cortile della scuola per accogliere la cittadinanza, seguito da un intervento rivolto a genitori e insegnanti. Il tour proseguirà fino a maggio 2025 raggiungendo oltre 6mila studenti appartenenti ad oltre 70 scuole in Piemonte e Valle D’Aosta. Secondo lo studio del MOIGE, condotto in collaborazione con l'Istituto Piepoli nel 2023, emergono dati allarmanti: l'8% dei ragazzi usa foto o video per prendere in giro qualcuno, un dato in costante aumento. Il 45% ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenze, con il 34% di casi legati a violenza verbale. Preoccupante è anche la percentuale di minori che navigano senza alcun filtro anti-porno (49%) e la scarsissima comunicazione con le famiglie riguardo a strumenti di protezione durante la navigazione online. Dallo studio emerge inoltre una generale fiducia nei confronti di quanto viene letto su internet. Il 42% crede che ciò che si legge online sia attendibile  ma il 52% ammette di aver creduto almeno una volta ad una notizia che poi si è rivelata una fake news. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita. Un altro dato significativo è quello relativo al tipo di presenza sui social. Oltre 1 su 4   ha un proprio canale attraverso il quale condivide con gli utenti contenuti come video, tutorial, foto, dove racconta la propria vita, anche facendo live streaming. Questo fenomeno risente con ogni probabilità del ruolo sempre più importante che rivestono gli influencer agli occhi degli adolescenti, che aspirano a diventare come loro. In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali: 9%. Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. L'obiettivo di "Educyber Generations" è di promuovere la cultura della cittadinanza digitale. A questo scopo, infatti, verranno formati gruppi di studenti che opereranno nelle scuole in collaborazione con docenti, famiglie e forze dell'ordine, per garantire un supporto tra pari e una maggiore consapevolezza dei rischi online. Attraverso questi strumenti, Educyber Generations mira a fornire competenze digitali e supporto qualificato, prevenendo e contrastando episodi di cyberbullismo e rischi della rete. Un progetto che si pone come obiettivo non solo di proteggere, ma di costruire una generazione di cittadini digitali consapevoli e responsabili.

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NO ALLA DEFORESTAZIONE!


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La Norvegia lancia un segnale forte a protezione dei numeri boschi presenti nel loro Paese: il divieto di deforestazione è diventato legge. Un azione che non è mirata solo all’abbattimento di alberi a causa delle attività istituzionali. Un divieto che si estende anche all’acquistare o produrre prodotti che contribuiscono alla distruzione delle foreste a livello globale. Una legge che pone le sue radici nel Settembre 2018: la Commissione permanente per l’energia e l’ambiente approvò il “Piano nazionale sulla biodiversità”. Un documento che dette inizio ad un cambiamento importante, in quanto il governo novarese ha interrotto di netto di siglare contratti che erano strettamente coinvolte nelle attività di deforestazione. Il governo non si è fermato solamente al suo territorio, ma si è anche impegnata a sostenere Paesi come il Brasile e Indonesia: sostenere attivamente progetti di riforestazione e strategie di conservazione.

La Norvegia lancia un segnale forte a protezione dei numeri boschi presenti nel loro Paese: il divieto di deforestazione è diventato legge. Un azione che non è mirata solo all’abbattimento di alberi a causa delle attività istituzionali. Un divieto che si estende anche all’acquistare o produrre prodotti che contribuiscono alla distruzione delle foreste a livello globale. Una legge che pone le sue radici nel Settembre 2018: la Commissione permanente per l’energia e l’ambiente approvò il “Piano nazionale sulla biodiversità”. Un documento che dette inizio ad un cambiamento importante, in quanto il governo novarese ha interrotto di netto di siglare contratti che erano strettamente coinvolte nelle attività di deforestazione. Il governo non si è fermato solamente al suo territorio, ma si è anche impegnata a sostenere Paesi come il Brasile e Indonesia: sostenere attivamente progetti di riforestazione e strategie di conservazione.

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7 Eroi a difesa dell’ambiente


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Il Goldman Environmental Prize è un riconoscimento alle persone che si sono distinte per gli sforzi significativi e costanti volti a proteggere e migliorare l'ambiente naturale. La cerimonia del Goldman Environmental Prize ispira migliaia di persone con storie di urgenza, azione e ottimismo. La cerimonia si tiene ogni primavera a San Francisco e Washington, D.C., con l’obiettivo di riunire la comunità ambientalista per celebrare questi protettori del pianeta. Persone con culture differenti, provenienti da ogni parte del pianeta. Ognuna di queste persone si prende cura del pianeta con azione concrete, ma con metodi differenti da altri. Nell’edizione del 2025 sono state 7 persone ad essere premiate per il loro impegno con azioni concrete: Lauren Allen Quando una delle più grandi crisi ambientali nella storia del New England è stata scoperta nella sua comunità, Laurene Allen si è fatta avanti per proteggere migliaia di famiglie colpite dall'acqua potabile contaminata. La campagna di Laurene ha fatto pressione sullo stabilimento di Saint-Gobain Performance Plastics, responsabile della fuoriuscita di sostanze chimiche tossiche nelle fonti di acqua potabile della comunità, affinché annunciasse la sua chiusura nell'agosto 2023. La chiusura dell'impianto nel maggio 2024 ha segnato la fine di oltre 20 anni di dilagante inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua. Mari Luz Canaquiri Murayari Nel marzo 2024, Mari Luz Canaquiri Murayari e l'Asociación de Mujeres Huaynakana Kamatahuara Kana, un'associazione di donne Kukama di cui è presidente, hanno ottenuto una sentenza storica in tribunale per i diritti della natura, che ha sancito la protezione del fiume Marañón in Perù. Per la prima volta nella storia del Paese, a un fiume è stata riconosciuta la personalità giuridica, con il diritto di scorrere liberamente e senza contaminazione. Dopo aver accertato la violazione dei diritti intrinseci del fiume da parte del governo peruviano, il tribunale ha ordinato al governo di intervenire immediatamente per prevenire future fuoriuscite di petrolio nel fiume, ha imposto la creazione di un piano di protezione per l'intero bacino e ha riconosciuto i Kukama come custodi del fiume. Semia Gharbi Semia Gharbi ha contribuito a guidare una campagna che ha sfidato un sistema corrotto di traffico di rifiuti tra Italia e Tunisia, che ha portato alla restituzione di 6.000 tonnellate di rifiuti domestici esportati illegalmente in Italia, il suo Paese di origine, nel febbraio 2022. Oltre 40 funzionari governativi corrotti e altre persone coinvolte nel traffico di rifiuti in entrambi i Paesi sono stati arrestati nello scandalo. Il suo impegno ha stimolato cambiamenti politici all'interno dell'UE, che ha ora inasprito le sue procedure e normative per le spedizioni di rifiuti all'estero. Besjana Guri & Olsi Nika La campagna di Besjana Guri e Olsi Nika per proteggere il fiume Vjosa dal boom dello sviluppo di dighe idroelettriche ha portato alla sua storica designazione come Parco Nazionale del Fiume Selvaggio della Vjosa da parte del governo albanese nel marzo 2023. Questa azione senza precedenti salvaguarda non solo i 267 chilometri della Vjosa, che scorrono liberamente attraverso l'Albania, ma anche i suoi affluenti a flusso libero, per un totale di 400 chilometri di corridoi fluviali indisturbati. L'ecosistema della Vjosa è un importante baluardo di biodiversità di acqua dolce che fornisce un habitat fondamentale per diverse specie in via di estinzione. Il nuovo parco nazionale è il primo in Albania e in Europa a proteggere un fiume selvaggio. Batmunkh Luvsandash Determinato a proteggere la sua terra natale dall'attività mineraria, l'attivismo di Batmunkh Luvsandash ha portato alla creazione di un'area protetta di 66.000 acri nella provincia di Dornogovi nell'aprile 2022, adiacente a decine di migliaia di acri già protetti da Batmunkh e dai suoi alleati. Patria della pecora Argali, del 75% della popolazione mondiale di asino selvatico asiatico in via di estinzione e di un'ampia varietà di piante endemiche, l'area protetta costituisce un importante baluardo contro il boom minerario della Mongolia. Carlos Mallo Molina Carlos Mallo Molina ha contribuito a guidare una sofisticata campagna globale per impedire la costruzione del Porto di Fonsalía, un enorme terminal per imbarcazioni da diporto e traghetti che minacciava un'area marina protetta di 170.000 acri ricca di biodiversità nelle Isole Canarie. La costruzione del porto, prevista sull'isola di Tenerife, avrebbe distrutto un habitat vitale per tartarughe marine, balene e squali in via di estinzione. Nell'ottobre 2021, grazie alla campagna, il governo delle Canarie ha ufficialmente annullato il progetto del porto. Al posto del porto, Carlos sta ora realizzando la sua visione di un centro di conservazione e istruzione marina di livello mondiale, il primo del suo genere nelle Isole Canarie.

Il Goldman Environmental Prize è un riconoscimento alle persone che si sono distinte per gli sforzi significativi e costanti volti a proteggere e migliorare l'ambiente naturale. La cerimonia del Goldman Environmental Prize ispira migliaia di persone con storie di urgenza, azione e ottimismo. La cerimonia si tiene ogni primavera a San Francisco e Washington, D.C., con l’obiettivo di riunire la comunità ambientalista per celebrare questi protettori del pianeta. Persone con culture differenti, provenienti da ogni parte del pianeta. Ognuna di queste persone si prende cura del pianeta con azione concrete, ma con metodi differenti da altri. Nell’edizione del 2025 sono state 7 persone ad essere premiate per il loro impegno con azioni concrete: Lauren Allen Quando una delle più grandi crisi ambientali nella storia del New England è stata scoperta nella sua comunità, Laurene Allen si è fatta avanti per proteggere migliaia di famiglie colpite dall'acqua potabile contaminata. La campagna di Laurene ha fatto pressione sullo stabilimento di Saint-Gobain Performance Plastics, responsabile della fuoriuscita di sostanze chimiche tossiche nelle fonti di acqua potabile della comunità, affinché annunciasse la sua chiusura nell'agosto 2023. La chiusura dell'impianto nel maggio 2024 ha segnato la fine di oltre 20 anni di dilagante inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua. Mari Luz Canaquiri Murayari Nel marzo 2024, Mari Luz Canaquiri Murayari e l'Asociación de Mujeres Huaynakana Kamatahuara Kana, un'associazione di donne Kukama di cui è presidente, hanno ottenuto una sentenza storica in tribunale per i diritti della natura, che ha sancito la protezione del fiume Marañón in Perù. Per la prima volta nella storia del Paese, a un fiume è stata riconosciuta la personalità giuridica, con il diritto di scorrere liberamente e senza contaminazione. Dopo aver accertato la violazione dei diritti intrinseci del fiume da parte del governo peruviano, il tribunale ha ordinato al governo di intervenire immediatamente per prevenire future fuoriuscite di petrolio nel fiume, ha imposto la creazione di un piano di protezione per l'intero bacino e ha riconosciuto i Kukama come custodi del fiume. Semia Gharbi Semia Gharbi ha contribuito a guidare una campagna che ha sfidato un sistema corrotto di traffico di rifiuti tra Italia e Tunisia, che ha portato alla restituzione di 6.000 tonnellate di rifiuti domestici esportati illegalmente in Italia, il suo Paese di origine, nel febbraio 2022. Oltre 40 funzionari governativi corrotti e altre persone coinvolte nel traffico di rifiuti in entrambi i Paesi sono stati arrestati nello scandalo. Il suo impegno ha stimolato cambiamenti politici all'interno dell'UE, che ha ora inasprito le sue procedure e normative per le spedizioni di rifiuti all'estero. Besjana Guri & Olsi Nika La campagna di Besjana Guri e Olsi Nika per proteggere il fiume Vjosa dal boom dello sviluppo di dighe idroelettriche ha portato alla sua storica designazione come Parco Nazionale del Fiume Selvaggio della Vjosa da parte del governo albanese nel marzo 2023. Questa azione senza precedenti salvaguarda non solo i 267 chilometri della Vjosa, che scorrono liberamente attraverso l'Albania, ma anche i suoi affluenti a flusso libero, per un totale di 400 chilometri di corridoi fluviali indisturbati. L'ecosistema della Vjosa è un importante baluardo di biodiversità di acqua dolce che fornisce un habitat fondamentale per diverse specie in via di estinzione. Il nuovo parco nazionale è il primo in Albania e in Europa a proteggere un fiume selvaggio. Batmunkh Luvsandash Determinato a proteggere la sua terra natale dall'attività mineraria, l'attivismo di Batmunkh Luvsandash ha portato alla creazione di un'area protetta di 66.000 acri nella provincia di Dornogovi nell'aprile 2022, adiacente a decine di migliaia di acri già protetti da Batmunkh e dai suoi alleati. Patria della pecora Argali, del 75% della popolazione mondiale di asino selvatico asiatico in via di estinzione e di un'ampia varietà di piante endemiche, l'area protetta costituisce un importante baluardo contro il boom minerario della Mongolia. Carlos Mallo Molina Carlos Mallo Molina ha contribuito a guidare una sofisticata campagna globale per impedire la costruzione del Porto di Fonsalía, un enorme terminal per imbarcazioni da diporto e traghetti che minacciava un'area marina protetta di 170.000 acri ricca di biodiversità nelle Isole Canarie. La costruzione del porto, prevista sull'isola di Tenerife, avrebbe distrutto un habitat vitale per tartarughe marine, balene e squali in via di estinzione. Nell'ottobre 2021, grazie alla campagna, il governo delle Canarie ha ufficialmente annullato il progetto del porto. Al posto del porto, Carlos sta ora realizzando la sua visione di un centro di conservazione e istruzione marina di livello mondiale, il primo del suo genere nelle Isole Canarie.

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