La Calabria, grazie al progetto, sarà la prima Regione Italiana a fornire supporto psicologico agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, creando un ambiente scolastico più accogliente e attento al benessere psicofisico. Lo psicologo scolastico offrirà sportelli di ascolto per gli studenti, supporto al corpo docente e interventi mirati per affrontare situazioni di disagio, difficoltà relazionali o problematiche legate all'apprendimento. L'obiettivo è promuovere il benessere psicologico e sociale all'interno della scuola, migliorando l'ambiente educativo e prevenendo fenomeni di dispersione scolastica e disagio.
Rubrica: Dillo a Plaple
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Dillo a PlapleGiusy Versace
Plaple incontra Giusy Versace, non solo un atleta paralimpica, scrittrice e senatrice, ma anche un grande esempio di forza e tenacia. Nel 2005, all'età di 28 anni, perde entrambe le gambe a seguito di un grave incidente. "Ho imparato veramente a vivere nel momento in cui ho rischiato di perdere la vita". Queste le sue parole per descrivere la rinascita che la caratterizzata e che tutt'oggi la rende quella che è: determinata, allegra e soprattutto grata.
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Plaple incontra"Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite"
Un progetto scientifico nato dalla preoccupazione personale per l'inquinamento a Santiago ha portato Esteban Castro, uno studente quattordicenne del Colegio Mayor de Peñalolén, a rappresentare il Cile a uno degli eventi scientifici scolastici più importanti del continente: l'Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che si è tenuto dall'11 al 15 maggio a Fortaleza. La proposta di Esteban, intitolata "Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite", è stata precedentemente premiata all'Expo nazionale della scienza del Cile 2024 e propone una soluzione concreta e replicabile al problema delle emissioni dei veicoli. Il suo progetto consisteste nella realizzazione di un filtro per tubi di scappamento realizzato con zeolite, un minerale in grado di assorbire anidride carbonica. Un piccolo prodtto economico che può essere installato negli scarichi delle auto. Questa invenzione, oltre a fargli vincere l’edizione 2025 dell’Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che mescola scienza e invenzione possono portare a soluzione di grande impatto nella lotta all’inquinamento dell’ambiente.
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Dillo a PlapleMalo Cashmere e Axpo Energy Solutions Italia insieme per una moda più Green
Il legame tra lusso e sostenibilità si rafforza grazie a un nuovo progetto che porta la firma di Axpo Energy Solutions Italia (AESI) e Malo Cashmere, storico marchio italiano che da oltre cinquant’anni rappresenta l’eccellenza nella produzione di capi in cashmere e maglieria di pregio. L’azienda, punto di riferimento del Made in Italy d’alta gamma, compie un passo significativo nel percorso verso la transizione ecologica attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sede principale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in Via Gattinella 6. L’impianto, della potenza complessiva di 151 kWp, permetterà una produzione annua stimata in 174.000kWh di energia elettrica rinnovabile, con una riduzione del 42% dei consumi energetici dello stabilimento e una diminuzione di circa 45 tonnellate di CO₂. Si tratta di un investimento che non solo incrementa l’indipendenza dalla rete, ma posiziona Malo Cashmere tra le realtà del fashion system più attente alla sostenibilità ambientale. In un comparto come quello della moda, sempre più impegnato a ripensare le proprie filiere in ottica green, il progetto rappresenta un esempio concreto di come anche la produzione di capi di lusso possa evolvere abbracciando la transizione energetica. Dalla scelta delle materie prime all’approvvigionamento energetico, l’intero sistema produttivo viene ripensato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e autenticità.
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Dillo a PlapleStudenti contribuiscono alla riqualificazione di cabine elettriche
“Scatole di Luce” è un progetto di E_Distribuzione, società del Gruppo Enel, che ha visto impegnati gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata nel dare nuova vita a bambine telefoniche abbandonate: nuove opere di street art che omaggiano la natura e le energie rinnovabili. Delle vere e proprie opere corali di riqualificazione urbana che si snodano tra i Comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). La prima cabina restaurata è situata in via E. Fernanducci (comune di Belforte del Chienti), è realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini e prende il nome di "Vento di Speranza”. Un’opra d’arte che omaggia l’importanza dell’arte, ma soprattutto insegna il rispetto dell’ambiente. Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell'energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla professoressa Teresa Marasca, coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.
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Dillo a PlapleNuova vita ai medicinali ancora validi
La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.
La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.
Dillo a PlapleUna catena umana per proteggere 2500 alberi secolari
In india, un’intera popolazione si è mobilitata per protestare contro l’abbattimento del polmone verde di Jaipur. Per fermare le ruspe all’opera, si sono uniti formando una vera e propria catena umana e hanno urlato a gran voce un preciso slogan: "Save Dol Ka Badh" ("Salva Dol Ka Badh”). Un chiarissimo messaggio per opporsi al progetto “PM Unity Mall”, il quale prevede l’abbattimento di un’area di 40 ettari per far sorgere un grande centro commerciale e aree residenziali. Un messaggio forte per impedire la deforestazione e far si he oltre 80 specie di uccelli possano continuare a vivere nel loro habitat.
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Dillo a PlapleLa scuola che respira aria pulita
Il miglioramento della qualità dell'aria e delle superfici all’interno degli edifici scolastici rappresenta, sempre di più, un aspetto rilevante, influendo direttamente sul benessere, fisico e mentale, di alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che sulle capacità cognitive e sull’efficacia del processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare. I risultati di una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health mostrano come la scarsa qualità dell'aria all'interno delle scuole può influire negativamente sulla salute del sistema respiratorio, sulle funzioni cognitive, sul rendimento scolastico e sui tassi di assenteismo degli studenti e del personale docente e amministrativo. L'impatto significativo che la qualità dell'aria ha sul benessere degli individui che frequentano gli ambienti scolastici è evidente nei dati, come chiarito da un altro studio pubblicato su Science Direct, poiché le scuole con una qualità dell'aria inferiore spesso registrano tassi di assenze per malattia più elevati rispetto a quelle con una migliore qualità dell'aria. Gli edifici scolastici insalubri, come confermato anche da uno studio ripreso dall’Annual Reviews of Resource Economics, rappresentano una minaccia considerevole per gli insegnanti e gli studenti, che trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di queste strutture, diventando così altamente suscettibili a fattori fisici e psicologici che possono intensificare i livelli di stress, incidendo negativamente sulla salute fisica (disturbi respiratori, asma, allergie) e sul benessere mentale (disturbi cognitivi). Per contribuire a migliorare il benessere fisico e mentale di alunni, insegnanti e personale scolastico arriva, all’interno delle aule delle circa 8mila scuole lombarde, «La Scuola che Respira», l’innovativo progetto promosso e lanciato da REair, company di ricerca, sviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici, in collaborazione con Acrobatica, azienda leader nel settore dell’edilizia operativa su fune. Si tratta del primo progetto in Italia che, unendo l’impiego della nanotecnologia fotocatalitica Made in Italy eCoating brevettata da REair con l’applicazione rapida e non invasiva effettuata da Acrobatica, punta a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno delle scuole lombarde, eliminando fino all’80% dei principali inquinanti presenti nell’ambiente, garantendo un effetto sanificante e duraturo nel tempo e trasformando così le aule e gli ambienti scolastici in piccoli ecosistemi puliti, sicuri e rigenerati. Il valore ambientale e sociale del progetto «La Scuola che Respira» è testimoniato anche da un importante caso di studio che ha interessato l’Istituto Gonzaga di Milano. Qui grazie all’applicazione da parte di REair, fin da agosto 2020 in piena pandemia, della tecnologia fotocatalitica eCoating su una superficie totale di 24mila metri quadrati tra aule, corridoi, mense, sale riunioni, uffici, aula magna, palestre, servizi igienici e all’installazione di 80 apparecchi, tra sensori e hub, per la misurazione della qualità dell’aria è stato possibile mantenere, duranti i 5 anni dall’avvio dell’applicazione, i livelli di carica microbica sulle superfici vicino allo zero e i livelli dei VOC, tra i principali inquinanti indoor, negli ambienti al di sotto delle soglie di rischio fissate dalle normative vigenti. L’applicazione del prodotto Original Plus di REair sugli oltre 24mila metri quadrati di superficie, ha consentito, in 5 anni, di abbattere fino a 4.100 kg di NOx l’anno, l’equivalente prodotto dalla piantumazione di 9.800 alberi di città e dall’eliminazione dalle strade di 5.700 veicoli Euro6 l’anno, che percorrono una media di 12.000 km/anno (stime ACI)
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Dillo a PlapleUn chiosco, tante vite
Con il motto "Società per azioni, azioni per la società", Skynet Technology da il suo sostegno al progetto "Apperò" promosso dalla Cooperativa Marameo. Non si tratta di un semplice chiosco in Piazza della Repubblica a Montevarchi, ma di un vero e proprio spazio di inclusione e valorizzazione delle diversità, dove azioni tangibili diventano occasioni reali di cambiamento e crescita per molte persone. L’origine del progetto risale al 2019, grazie alla visione condivisa dell’associazione Crisalide e del Comune di Montevarchi, che ha creduto nell’idea di legare la gestione di un chiosco pubblico a un percorso di inclusione lavorativa. Questa intuizione ha trovato piena realizzazione con l’impegno della Cooperativa Marameo, che ha dato forma a un luogo capace di coniugare professionalità, accoglienza e impatto sociale. Questa iniziativa rappresenta una testimonianza concreta di come un progetto non solo migliori la qualità della vita di chi vi partecipa, ma ne arricchisce anche il tessuto sociale e culturale del territorio.
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Dillo a PlapleStaccarsi dal digitale e tornare alla realtà
Vuoi staccarti dal mondo digitale per tornare ad assaporare la realtà, la lettura, le relazioni con altre persone? Si chiamano “Offline Club” e sono delle vere e proprie stanze dove tutto ciò che è digitale è proibito. Degli spazi sociali dove le persone possono prendersi del loro tempo per fare qualsiasi attività: divertimento, studi e socializzazione con ologrammi scopo di riscoprire forme di socialità più genuine. Gli Offline Club sono nati nei Paesi Bassi e l’iniziativa si è già diffusa in grandi metropoli come Amsterdam, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Barcellona e Dubai. Organizzano eventi pubblici in bar e caffè, dove smartphone e dispositivi digitali sono vietati.
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Dillo a PlapleIn Madagascar energia solare per tutti
Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.
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Dillo a PlapleCloud seeding: scienza vs cambiamento climatico
In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.
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