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“Dimora Verdeluce”, in Umbria un nuovo centro dedicato ai giovani che soffrono di DCA


Fondazione Cotarella nasce in Umbria, tra Orvieto e Montecchio, e si è avvicinata con rispetto e attenzione ai giovani che soffrono di DCA. Fondazione Verdeluce insieme a Intesa Sanpaolo hanno deciso di realizzare una bellissima dimora di circa 400 metri quadri immersa nel verde: Dimora Verdeluce. Sarà un centro dedicato proprio ai giovani che soffrono di DCA, per la riabilitazione e socializzazione di chi ha superato la fase più acuta.
Dimora Verdeluce fa parte del progetto Alimentarsi di Vita, il quale propone un percorso di accoglienza, con formula residenziale e diurna, per ragazzi e ragazze dai 12 ai 25 anni che hanno bisogno di rimettersi in gioco.
Verranno coinvolti in laboratori ed esperienze formative grazie ad un orto ed un giardino didattico, una fattoria con animali da cortile, sentieri dedicati al trekking, percorsi di orientamento nel bosco e strutture sportive per attività all’aria aperta.
Grazie ai laboratori, i ragazzi potranno scoprire il fascino della cucina, accogliere le emozioni legate ai sapori e ai profumi, farsi appassionare da colori e creatività. Insieme proveremo a trasformare obblighi e divieti in una scelta libera e consapevole. Circa 200 tra ragazzi e ragazze all’anno ospitati in formula residenziale e diurna. I ragazzi parteciperanno ai percorsi di laboratorio e riabilitativi.
Inoltre, per assicurare una maggiore coerenza ed efficacia dei percorsi, a loro supporto troveranno altre figure a cui sarà fornita adeguata formazione come operatori scolastici, sportivi e sanitari con cui entreranno in contatto quotidiano.

Rubrica: Dillo a Plaple

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"Prima di tutto la Pace", ad Assisi l'edizione straordinaria della marcia


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Si mobilita Assisi per una versione "small" dell'annuale marcia per la Pace, che nella sua interezza si terrà il 29 settembre. "Un appuntamento - secondo la Fondazione PerugiaAssisi per la Cultura della Pace - che mai come quest'anno è necessario e imperdibile per risvegliare le coscienze e fermare la follia bellicistica." Con partenza alle 15:00 da Santa Maria degli Angeli, si riuniranno tutti coloro che ancora credono in un mondo di pace e convivenza, che vogliono mettere fine a questa cultura dell'odio e della guerra. È ancora possibile, e lo dimostra l'incontro che si sta tenendo proprio adesso tra i Costruttori e le Costruttrici di pace, presso la Domus Pacis, sempre ad Assisi. "Prima di tutto la pace", questo lo slogan di quest'anno che vede mobilitate, insieme ai cittadini, Associazioni, Fondazioni, Istituzioni, tra cui anche Parlamentari Europei. Tutti riuniti con un solo scopo: risvegliare le coscienze e riportare di moda la cultura della cura dell'altro, dell'umanità e del pianeta.

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Camminando si imparano inclusione e sostenibilità. Ad Orvieto il primo anno scolastico itinerante


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È iniziato da Orvieto il primo anno scolastico in cammino, Strade Maestre, uno straordinario progetto educativo che porterà una decina tra ragazze e ragazzi delle scuole superiori e alcune guide-insegnanti a svolgere un programma di studio itinerante, viaggiando zaino in spalla per nove mesi, da settembre 2024 a giugno 2025, lungo un percorso di oltre mille chilometri attraverso 12 regioni italiane: Umbria, Lazio, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il gruppo in partenza è formato da 8 giovani tra i 17 e i 18 anni – Anna, Ariele, Aron, Edoardo, Gioele, Lisa, Lolevia e Neri – provenienti da diverse parti d’Italia, una di loro dall’Australia, e da quattro guide-insegnanti Roberta Cortella, Marco Saverio Loperfido, Marcello Paolocci e Roberto Tigani. La “classe” in viaggio è supportata da una squadra composta da altri accompagnatori satelliti, guide-insegnanti che si uniranno al gruppo in determinati periodi e faranno attività online, per proporre approfondimenti su specifici argomenti e per formarsi sul campo per condurre i prossimi anni scolastici di Strade Maestre e altre esperienze di educazione in cammino. Il primo anno sulle Strade Maestre si svolge nell’arco di circa 240 giorni, con due pause per le vacanze di Natale e di Pasqua, e prevede un’alternanza tra giornate di cammino e periodi residenziali. I processi di apprendimento ruotano attorno all’esperienza del viaggio a piedi, alla vita in comune, alla sperimentazione di stili di vita sostenibili, agli incontri con le persone lungo la strada, alle visite di città, paesi, montagne, campagne, foreste, siti archeologici, musei, alla partecipazione a laboratori, convegni, spettacoli e altri eventi, cui fanno da filo conduttore le attività transdisciplinari proposte delle guide-insegnanti.

È iniziato da Orvieto il primo anno scolastico in cammino, Strade Maestre, uno straordinario progetto educativo che porterà una decina tra ragazze e ragazzi delle scuole superiori e alcune guide-insegnanti a svolgere un programma di studio itinerante, viaggiando zaino in spalla per nove mesi, da settembre 2024 a giugno 2025, lungo un percorso di oltre mille chilometri attraverso 12 regioni italiane: Umbria, Lazio, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il gruppo in partenza è formato da 8 giovani tra i 17 e i 18 anni – Anna, Ariele, Aron, Edoardo, Gioele, Lisa, Lolevia e Neri – provenienti da diverse parti d’Italia, una di loro dall’Australia, e da quattro guide-insegnanti Roberta Cortella, Marco Saverio Loperfido, Marcello Paolocci e Roberto Tigani. La “classe” in viaggio è supportata da una squadra composta da altri accompagnatori satelliti, guide-insegnanti che si uniranno al gruppo in determinati periodi e faranno attività online, per proporre approfondimenti su specifici argomenti e per formarsi sul campo per condurre i prossimi anni scolastici di Strade Maestre e altre esperienze di educazione in cammino. Il primo anno sulle Strade Maestre si svolge nell’arco di circa 240 giorni, con due pause per le vacanze di Natale e di Pasqua, e prevede un’alternanza tra giornate di cammino e periodi residenziali. I processi di apprendimento ruotano attorno all’esperienza del viaggio a piedi, alla vita in comune, alla sperimentazione di stili di vita sostenibili, agli incontri con le persone lungo la strada, alle visite di città, paesi, montagne, campagne, foreste, siti archeologici, musei, alla partecipazione a laboratori, convegni, spettacoli e altri eventi, cui fanno da filo conduttore le attività transdisciplinari proposte delle guide-insegnanti.

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Bosco Monini, un polmone verde per combattere l’inquinamento dell’aria


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Il nuovo oliveto da 700 mila piante realizzato da Monini tra Umbria e Toscana è pronto per la prima raccolta che prenderà il via a ottobre. Ad annunciare il nuovo traguardo del progetto Bosco Monini, lanciato nel 2020 e che prevede di toccare quota un milione di nuovi ulivi entro il 2030. L’obiettivo è infatti quello di creare un polmone verde nel Centro Italia capace di combattere l’inquinamento dell’aria – l’olivo è infatti una delle specie arboree più idonea a ridurre la concentrazione di particolato nell’atmosfera - ma anche di contribuire in maniera sostenibile alla produzione di olio extravergine di oliva biologico 100% italiano e di alta qualità.

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Eremito, il primo eco eremo laico resort in Italia, nel cuore verde dell’Umbria


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EREMITO Società Benefit, un eremo laico e contemporaneo nel cuore verde dell’Umbria, abbracciato da oltre 3000 ettari di Riserva Naturale UNESCO, riceve con orgoglio la prestigiosa certificazione B Corp e diventa il primo Eco Resort in Italia certificato da B Lab. “L’ottenimento della certificazione B Corp è il risultato tangibile dell'impegno di un'azienda nell’adottare gli melevati standard B Lab per misurare, migliorare e promuovere pratiche sociali, ambientali e di governance. Questo è ciò che intendiamo per ottenere un impatto concreto sulle persone e sull’ambiente. Siamo orgogliosi di accogliere Eremito all’interno del movimento delle B Corp, e ci auguriamo che il suo impegno possa essere di ispirazione per la community delle B Corp e per altre imprese che vogliono iniziare questo percorso verso paradigmi rigenerativi” ha commentato Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia. Eremito è l’ultimo nato dalla mente creativa e imprenditoriale di Marcello Murzilli, da decenni precursore di una nuova filosofia di turismo Green: negli anni ’80 Marcello crea il marchio “El Charro“, in seguito decide di girare il mondo con una storica imbarcazione a vela e approdato sulla costa del Pacifico messicano, costruisce e gestisce per 14 anni l’ Hotelito, un eco-resort premiato a Londra come “One of the top five EcoResort in the World”. Ritornato in Italia inaugura Eremito, facendolo diventare a breve un punto di riferimento per il turismo di lusso per “Solo Traveller”, che oggi viene scelto anche da coppie e persone da tutto il mondo, spinte dalla necessità di distaccarsi dalla tecnologia e riconnettersi a sé, nella natura, ritrovando il Lusso dell’Essenziale. La struttura originale è stata recuperata con attenzione ai dettagli storici e alla sostenibilità, supportati da Matteo Murzilli, che ha coordinato e seguito anche tutto il processo di certificazione B Corp: impianto fotovoltaico che copre oltre il 100% dei consumi, sistemi di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, impianti solari termici e un concentratore solare ad inseguimento. L'edificio ha una classe energetica A4 e l'irrigazione avviene tramite acqua piovana raccolta. Il ristorante vegetariano utilizza prodotti biologici autoprodotti e locali, riducendo al minimo i rifiuti e promuovendo pratiche Plastic Free. La certificazione B Corp è un ulteriore riconoscimento dell'impegno di Eremito verso un futuro più sostenibile, confermando il suo ruolo pionieristico nell'hotellerie italiana e dimostrando come sia possibile coniugare ospitalità di alta qualità e impegno concreto verso la responsabilità sociale. Eremito con la sua recente certificazione rafforza ulteriormente la posizione dell'Italia nel panorama dell'ospitalità sostenibile globale.

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Nestlé, le nocciole da scarto a cibo per animali


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Il Gruppo Nestlé in Italia è partner del progetto sperimentale “Live-Haze”, finanziato da fondi PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell’Università e della Ricerca, che ha come obiettivo la riduzione e la valorizzazione degli scarti agroindustriali e il loro impiego nei mangimi per gli animali in ottica di economia circolare e di sostenibilità nel settore agroalimentare. Oltre alle diverse aziende del comparto, l’iniziativa vede l’importante partecipazione di un team di ricercatori di cinque Atenei italiani: Università di Torino (Principal Investigator del progetto Prof. Claudio Forte), Università di Catania (responsabile di Unità: Prof. Alessandro Priolo), Università degli Studi di Milano (responsabile di Unità: Prof. Davide Pravettoni), Università degli Studi di Perugia (responsabile di Unità: Prof. Massimo Trabalza Marinucci) e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (responsabile di Unità: Prof. Domenico Pietro Lo Fiego). Le cuticole di nocciola solitamente vengono separate dal frutto durante la fase di tostatura e gestite come scarti. Il loro utilizzo nell’alimentazione per gli animali risulterebbe particolarmente idoneo grazie all’elevata concentrazione di polisaccaridi, acidi grassi e sostanze antiossidanti come i tocoferoli. Al contempo, rappresenta una valida soluzione per contribuire a ridurre gli sprechi a tutti i livelli della filiera, incentivando pratiche di economia circolare. Il progetto di ricerca si articola in diverse fasi: parte dalla caratterizzazione delle cuticole di nocciola e dalla creazione di un estratto green di polifenoli per poi passare alle prove in vivo. Dopo aver studiato gli effetti in vivo sull’ossidazione, il microbiota, le prestazioni e su altri fattori, si procede all’analisi dei derivati, ovvero carne e latte. Contemporaneamente viene condotta un’indagine sugli impatti di questa idea circolare valutando l’accettabilità sociale e di sostenibilità ambientale, guidata dal Prof. Simone Blanc di UniTo, mediante il coinvolgimento di consumatori e delle aziende che aderiscono al progetto. Nestlé da anni si impegna per la sostenibilità del business, lavorando su diversi fronti per accelerare la transizione verso un sistema alimentare rigenerativo, dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere quota zero entro il 2050, migliorare la riciclabilità e il riutilizzo del packaging dei propri prodotti e adottare nuovi modelli di economia circolare. Per il progetto “Live-Haze” metterà a disposizione gli scarti di produzione delle nocciole del suo stabilimento Perugina di San Sisto (PG).

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Un concerto per i bambini vittime della guerra


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Si rinnova il tradizionale appuntamento con il Concerto di Pasqua in Duomo. Mercoledì 20 marzo alle ore 18 la Cattedrale di Orvieto ospiterà l’evento inserito nel Progetto “Omaggio all’Umbria” e anche quest’anno dedicato a tutti i bambini vittime delle guerre che si sono scatenate nel Mondo Protagonista del concerto di Pasqua 2024 sarà l’Orchestra del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, alla sua sedicesima partecipazione, diretta da Daniele Gatti, un prestigioso direttore d’orchestra nominato di recente direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dopo aver guidato più volte prestigiose orchestre come la Wiener Philharmoniker Orchestra, l’Orchestra dei Berliner Philharmoniker, la Royal Philarmonic Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra, l’Orchestra della Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2006 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito la onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. In programma la suite per orchestra ”Nobilissima Visione” di Paul Hindemith, la “Trauersymphonie” di Franz Joseph Haydn e ”L’Incantesimo del Venerdì Santo” di Richard Wagner. Il concerto sarà registrato dalla Rai mercoledì 20 marzo alle ore 18 nel Duomo di Orvieto e sarà trasmesso su Rai 1 il Venerdì Santo dopo la Via Crucis e su Rai 5 più volte nei giorni successivi la messa in onda su Rai 1. L’ingresso è libero fino ad esaurimento della capienza possibile. Presenti saranno i volontari dell’Unicef che patrocina il progetto Omaggio all’Umbria dal 2008 e di cui la presidente, Laura Musella, è stata nominata nel 2008 testimonial per l’Umbria. L’iniziativa è realizzato dall’associazione Omaggio all’Umbria finanziata dal F.U.S, con il contributo della Regione Umbria, Banca Intesa San Paolo,  Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Sviluppumbria (POR FESR 2014 2020 bando per progetti dello spettacolo dal vivo), e Camera di Commercio dell’Umbria, con la collaborazione dell’Opera del Duomo di Orvieto e il patrocinio del Ministero della Cultura , Regione Umbria,  Comune di Orvieto, Università per Stranieri di Perugia e Unicef Italia.

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Angsa Umbria, impegno e sensibilizzazione al tema autismo


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Per PlapleTv il racconto di AngsaUmbriaOnlus Dal 2000 un supporto concreto per bambini, ragazzi e adulti affetti dal disturbo dello spettro autistico. Contribuire a percorsi di integrazione, favorire la conoscenza e la sensibilizzazione del territorio sono tra le mission dell'associazione impegnata sul territorio. Tra le attività svolte, quella de "La Semente". Si tratta di un centro diurno semiresidenziale, nello specifico, è una struttura terapeutico- riabilitativa della rete complessiva di risorse e servizi afferenti al Dipartimento di Salute Mentale delle Aziende sanitarie. Il centro accoglie giovani e adulti con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Il centro riabilitativo semiresidenziale, che vanta un personale formato e qualificato con un’equipe multi-professionale, ha come obiettivi primari quelli del mantenimento delle abilità acquisite durante l’età evolutiva e del trasferimento delle capacità atte all’inserimento lavorativo di giovani/adulti autistici, così

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Riscoprire se stessi e la propria immagine! AssoStyle Image a sostegno di chi deve affrontare cure oncologiche


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Presso il reparto di ginecologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha preso il via il progetto ‘Io nonostante tutto’: prendersi cura di sé e riscoprirsi uniche ‘nonostante tutto’. L’obiettivo è accompagnare le donne che stanno affrontando le cure oncologiche in un percorso di valorizzazione della loro immagine attraverso l’utilizzo dei colori, l’abbigliamento, gli accessori, il make up e la skin care. Realizzato in collaborazione con Loto Odv e ASI - AssoStyle Image, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle pazienti attraverso un percorso di cura dell’immagine personalizzato Tre incontri per riscoprirsi attraenti e accompagnare il percorso di cura dal cancro, una malattia difficile da affrontare, un’esperienza spesso solitaria e che altrettanto spesso rende complicato guardarsi allo specchio: troppe volte in quell’immagine riflessa c’è chi non riconosce più il suo volto. Le preziose cure salva vita, a volte, lasciano dei segni e possono, più o meno temporaneamente, portare via quegli elementi di femminilità molto cari soprattutto alle donne che se ne vedono repentinamente private.   “IO nonostante tutto” è un progetto di ASI - AssoStyle Image che l’associazione Loto Odv, nata a Bologna e attiva contro i tumori ginecologici, ha fortemente voluto portare in città, a supporto delle pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Al termine del percorso, in base alle analisi che ogni persona avrà scelto di svolgere, verranno date indicazioni riguardanti capi e accessori che esaltano la figura e il viso coerentemente alla palette personalizzata, nel rispetto dello stile individuale. ‘Io nonostante tutto’ è qui ed ora, oltre le terapie, oltre il peso, oltre i fazzoletti in testa, oltre gli occhi della gente.

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“Green Project”, alle Cinque Terre nuovi polmoni verdi per la Posidonia Oceanica


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Parte ufficialmente il progetto di riforestazione della Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. La riforestazione fa parte del progetto “Green Project” ed è realizzato dall'International School for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia, mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del Mar Mediterraneo. ll progetto, che si sviluppa nell’arco di tre anni, nasce dall’idea di utilizzare materiali e replicare metodi già impiegati con successo nell’ambiente terrestre, nel settore dell’ingegneria naturalistica.  L’impianto prevede il posizionamento di geocompositi biodegradabili (biostuoie) costituiti da reti in fibra di cocco su una superficie totale di 100 m2 al fine di ripristinare porzioni del posidonieto esistente. Sulle reti verranno ancorate manualmente da personale qualificato (biologi ISSD e DISTAV) circa 2.000 talee di Posidonia reperite tra quelle già scalzate a causa delle mareggiate o degli ancoraggi. Altro tassello importante sarà la fase di monitoraggio che avrà una durata di almeno due anni al fine di verificare il successo dell’intervento in termini di attecchimento e sopravvivenza delle piante.

Parte ufficialmente il progetto di riforestazione della Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. La riforestazione fa parte del progetto “Green Project” ed è realizzato dall'International School for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia, mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del Mar Mediterraneo. ll progetto, che si sviluppa nell’arco di tre anni, nasce dall’idea di utilizzare materiali e replicare metodi già impiegati con successo nell’ambiente terrestre, nel settore dell’ingegneria naturalistica.  L’impianto prevede il posizionamento di geocompositi biodegradabili (biostuoie) costituiti da reti in fibra di cocco su una superficie totale di 100 m2 al fine di ripristinare porzioni del posidonieto esistente. Sulle reti verranno ancorate manualmente da personale qualificato (biologi ISSD e DISTAV) circa 2.000 talee di Posidonia reperite tra quelle già scalzate a causa delle mareggiate o degli ancoraggi. Altro tassello importante sarà la fase di monitoraggio che avrà una durata di almeno due anni al fine di verificare il successo dell’intervento in termini di attecchimento e sopravvivenza delle piante.

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Settimana della Salute Mentale, a Modena numerosi eventi per raccontare il disagio psichico e il “prendersi cura”


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Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

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Rispetto e tutela dell’ambiente, FeRFA premia il parco 'Gallipoli Cognato Dolomiti Lucane' con bandiera verde


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Dal 2022 ogni anno, in data 21 Ottobre viene assegnata una bandiera verde in segno di riconoscimento per il rispetto e la tutela di pachi e foreste. Questo 21 Ottobre, il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane riceverà, dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale, il riconoscimento di “Bandiera Verde Parchi e Foreste Ferfa”: lo hanno reso noto il presidente, Mario Ungaro, e il direttore, Marco Delorenzo.
La bandiera è stata assegnata per il rispetto dei requisiti relativi alla gestione sostenibile del patrimonio verde, per la sostenibilità ecologica e per la multifunzionalità delle foreste.
“Il progetto Bandiera Verde – hanno detto Ungaro e Delorenzo – si integra con la nuova strategia forestale Europea e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, integrazione con l’ambiente, con l’economia e le popolazioni locali”. Il Progetto FeRFA La Bandiera Verde Parchi e Foreste è un riconoscimento nazionale, istituito dalla Federazione rinascita forestale e Ambientale nel 2022 in occasione dei 200 anni dalla nascita del Corpo forestale dello Stato. La Commissione europea ha di recente adottato la “Nuova strategia forestale” per il 2030, iniziativa che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il progetto bandiera verde Parchi e Foreste, si integra con tale strategia Europea e mira a garantire la multifunzionalità delle foreste come alleati essenziali nella lotta ai cambiamenti climatici e luogo di tutela della biodiversità. Il progetto bandiera verde vuole implementare tutte quelle azioni concrete che aumentino la quantità e la qualità delle foreste in Italia. Il progetto Bandiera Verde Parchi e Foreste ha l'obiettivo di sensibilizzare la politica ad un uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, di sostenibilità e integrazione con l’ambiente, l’economia e le popolazioni locali.

Dal 2022 ogni anno, in data 21 Ottobre viene assegnata una bandiera verde in segno di riconoscimento per il rispetto e la tutela di pachi e foreste. Questo 21 Ottobre, il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane riceverà, dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale, il riconoscimento di “Bandiera Verde Parchi e Foreste Ferfa”: lo hanno reso noto il presidente, Mario Ungaro, e il direttore, Marco Delorenzo.
La bandiera è stata assegnata per il rispetto dei requisiti relativi alla gestione sostenibile del patrimonio verde, per la sostenibilità ecologica e per la multifunzionalità delle foreste.
“Il progetto Bandiera Verde – hanno detto Ungaro e Delorenzo – si integra con la nuova strategia forestale Europea e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, integrazione con l’ambiente, con l’economia e le popolazioni locali”. Il Progetto FeRFA La Bandiera Verde Parchi e Foreste è un riconoscimento nazionale, istituito dalla Federazione rinascita forestale e Ambientale nel 2022 in occasione dei 200 anni dalla nascita del Corpo forestale dello Stato. La Commissione europea ha di recente adottato la “Nuova strategia forestale” per il 2030, iniziativa che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il progetto bandiera verde Parchi e Foreste, si integra con tale strategia Europea e mira a garantire la multifunzionalità delle foreste come alleati essenziali nella lotta ai cambiamenti climatici e luogo di tutela della biodiversità. Il progetto bandiera verde vuole implementare tutte quelle azioni concrete che aumentino la quantità e la qualità delle foreste in Italia. Il progetto Bandiera Verde Parchi e Foreste ha l'obiettivo di sensibilizzare la politica ad un uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, di sostenibilità e integrazione con l’ambiente, l’economia e le popolazioni locali.

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