Loading...

La didattica incontra l’orto botanico innovativo


La serra SmartyBall è il giusto mini-ambiente per realizzare un orto didattico innovativo attento alla sostenibilità e con un design ricercato, fresco e contemporaneo che arreda ogni spazio esterno, dove si pone con raffinatezza sia in contesti storici che moderni.
In definitiva è ideale per realizzare i progetti PON EDUGREEN e LABORATORI GREEN per avvicinare gli studenti alle tematiche legate alla transizione ecologica.


In SmartyBall, infatti, si entra dalla porta in metacrilato in una tecnologica bolla con robuste superfici trasparenti. Sui lati corti sono sistemati i vasi su cui coltivare gli ortaggi, le erbe aromatiche, le piante ornamentali…su uno o più piani.
Gli studenti si scoprono piccoli esploratori del verde della serra-bolla, dove tecnologia e natura trovano un impensato connubio, tutto questo in uno spazio raccolto ma organizzato per poter gestire le piante dalla semina fino allo sviluppo e all’eventuale raccolta dei frutti. Una serra automatizzata da esterno che permette il coinvolgimento didattico durante tutto l’anno.

La serra SmartyBall, è anche un vero laboratorio per la sensibilizzazione alla gestione dei consumi e quindi alla sostenibilità, dove l’attività di gestione automatica dell’irrigazione e illuminazione sfrutta anche l’energia solare. Per questo, può essere dichiarata un sistema mild hybrid dove l’energia della rete viene utilizzata in aiuto a quella solare qualora necessario. Inoltre se collegata ad un eventuale accumulo di acque piovane, disponibile o realizzabile nella struttura scolastica, diverrebbe autonoma anche dal punto di vista idrico.

L’energia solare è trasformata in elettrica da due pannelli fotovoltaici e messa a servizio della serra insieme alla rete elettrica. Quindi tutti i dispositivi smart wifi compresa la consolle (Alexa o Google Home) con schermo touch con i comandi vocali e anche la diffusione di musica, dispongono nei periodi più assolati di energia con notevole risparmio di risorse. La ventilazione automatica è affidata ad una silenziosa ventola ad alta portata e basso assorbimento.
L’acqua, inoltre, è finemente regolata e dispensata grazie a un sistema di irrigazione a goccia con 4 sezioni indipendenti e programmabili ciascuna tramite app.
Un sistema autonomo che sensibilizza quindi gli studenti alla razionalizzazione delle risorse e dimostra la possibilità di intervento per ridurre i consumi mediante la tecnologia.

Rubrica: News

Tag: Nessun tag

Titoli simili

Bicipolitana, il modello green della città di Pesaro


play

La Bicipolitana è una metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde, arancione...) che collegano diverse zone della città, permettendo uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress.

La Bicipolitana è una metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde, arancione...) che collegano diverse zone della città, permettendo uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress.

News

RisorgiMarche, il festival inclusivo, solidale ed ecosostenibile


play

Un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche del 2016 che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia, con opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica, volontà di ribadire la bellezza del territorio e la sua inalterata capacità di accoglienza, desiderio di essere vicini anche fisicamente alle comunità colpite dal terremoto. Concerti pomeridiani che si svolgono sui prati montani e nei borghi dei territori colpiti dal sisma, in luoghi sicuri ed accessibili, raggiungibili dal pubblico attraverso un percorso di qualche chilometro, adatto a tutte le età, da coprire esclusivamente a piedi o in bicicletta. RisorgiMarche vede la collaborazione con Anffass, per sostenere la casa del Cuore nei sibillini. Oltre a questa collaborazione, vi è anche quella con microbiscottificio Frolla, in cui lavorano ragazzi con disabilità, o con il birrificio Acca. Qui vi lavorano adolescenti e giovani adulti con diagnosi dello spettro autistico. Questo concerto comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche che il violoncellista olandese ha composto come colonna sonora per alcuni film diretti da Werner Herzog: opere cinematografiche, a dir poco visionarie, sulle quali la musica di Reijseger si adagia come un velo magico, contribuendo a creare un effetto ipnotico fuori dal tempo. Da un lato il virtuosismo di Reijseger, che sorprende per la tecnica alquanto trasgressiva e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro le screziature armoniche del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante.

Un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche del 2016 che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia, con opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica, volontà di ribadire la bellezza del territorio e la sua inalterata capacità di accoglienza, desiderio di essere vicini anche fisicamente alle comunità colpite dal terremoto. Concerti pomeridiani che si svolgono sui prati montani e nei borghi dei territori colpiti dal sisma, in luoghi sicuri ed accessibili, raggiungibili dal pubblico attraverso un percorso di qualche chilometro, adatto a tutte le età, da coprire esclusivamente a piedi o in bicicletta. RisorgiMarche vede la collaborazione con Anffass, per sostenere la casa del Cuore nei sibillini. Oltre a questa collaborazione, vi è anche quella con microbiscottificio Frolla, in cui lavorano ragazzi con disabilità, o con il birrificio Acca. Qui vi lavorano adolescenti e giovani adulti con diagnosi dello spettro autistico. Questo concerto comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche che il violoncellista olandese ha composto come colonna sonora per alcuni film diretti da Werner Herzog: opere cinematografiche, a dir poco visionarie, sulle quali la musica di Reijseger si adagia come un velo magico, contribuendo a creare un effetto ipnotico fuori dal tempo. Da un lato il virtuosismo di Reijseger, che sorprende per la tecnica alquanto trasgressiva e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro le screziature armoniche del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante.

Dillo a Plaple

La didattica incontra l’orto botanico innovativo


play

La serra SmartyBall è il giusto mini-ambiente per realizzare un orto didattico innovativo attento alla sostenibilità e con un design ricercato, fresco e contemporaneo che arreda ogni spazio esterno, dove si pone con raffinatezza sia in contesti storici che moderni.
In definitiva è ideale per realizzare i progetti PON EDUGREEN e LABORATORI GREEN per avvicinare gli studenti alle tematiche legate alla transizione ecologica. In SmartyBall, infatti, si entra dalla porta in metacrilato in una tecnologica bolla con robuste superfici trasparenti. Sui lati corti sono sistemati i vasi su cui coltivare gli ortaggi, le erbe aromatiche, le piante ornamentali…su uno o più piani.
Gli studenti si scoprono piccoli esploratori del verde della serra-bolla, dove tecnologia e natura trovano un impensato connubio, tutto questo in uno spazio raccolto ma organizzato per poter gestire le piante dalla semina fino allo sviluppo e all’eventuale raccolta dei frutti. Una serra automatizzata da esterno che permette il coinvolgimento didattico durante tutto l’anno. La serra SmartyBall, è anche un vero laboratorio per la sensibilizzazione alla gestione dei consumi e quindi alla sostenibilità, dove l’attività di gestione automatica dell’irrigazione e illuminazione sfrutta anche l’energia solare. Per questo, può essere dichiarata un sistema mild hybrid dove l’energia della rete viene utilizzata in aiuto a quella solare qualora necessario. Inoltre se collegata ad un eventuale accumulo di acque piovane, disponibile o realizzabile nella struttura scolastica, diverrebbe autonoma anche dal punto di vista idrico. L’energia solare è trasformata in elettrica da due pannelli fotovoltaici e messa a servizio della serra insieme alla rete elettrica. Quindi tutti i dispositivi smart wifi compresa la consolle (Alexa o Google Home) con schermo touch con i comandi vocali e anche la diffusione di musica, dispongono nei periodi più assolati di energia con notevole risparmio di risorse. La ventilazione automatica è affidata ad una silenziosa ventola ad alta portata e basso assorbimento.
L’acqua, inoltre, è finemente regolata e dispensata grazie a un sistema di irrigazione a goccia con 4 sezioni indipendenti e programmabili ciascuna tramite app.
Un sistema autonomo che sensibilizza quindi gli studenti alla razionalizzazione delle risorse e dimostra la possibilità di intervento per ridurre i consumi mediante la tecnologia.

La serra SmartyBall è il giusto mini-ambiente per realizzare un orto didattico innovativo attento alla sostenibilità e con un design ricercato, fresco e contemporaneo che arreda ogni spazio esterno, dove si pone con raffinatezza sia in contesti storici che moderni.
In definitiva è ideale per realizzare i progetti PON EDUGREEN e LABORATORI GREEN per avvicinare gli studenti alle tematiche legate alla transizione ecologica. In SmartyBall, infatti, si entra dalla porta in metacrilato in una tecnologica bolla con robuste superfici trasparenti. Sui lati corti sono sistemati i vasi su cui coltivare gli ortaggi, le erbe aromatiche, le piante ornamentali…su uno o più piani.
Gli studenti si scoprono piccoli esploratori del verde della serra-bolla, dove tecnologia e natura trovano un impensato connubio, tutto questo in uno spazio raccolto ma organizzato per poter gestire le piante dalla semina fino allo sviluppo e all’eventuale raccolta dei frutti. Una serra automatizzata da esterno che permette il coinvolgimento didattico durante tutto l’anno. La serra SmartyBall, è anche un vero laboratorio per la sensibilizzazione alla gestione dei consumi e quindi alla sostenibilità, dove l’attività di gestione automatica dell’irrigazione e illuminazione sfrutta anche l’energia solare. Per questo, può essere dichiarata un sistema mild hybrid dove l’energia della rete viene utilizzata in aiuto a quella solare qualora necessario. Inoltre se collegata ad un eventuale accumulo di acque piovane, disponibile o realizzabile nella struttura scolastica, diverrebbe autonoma anche dal punto di vista idrico. L’energia solare è trasformata in elettrica da due pannelli fotovoltaici e messa a servizio della serra insieme alla rete elettrica. Quindi tutti i dispositivi smart wifi compresa la consolle (Alexa o Google Home) con schermo touch con i comandi vocali e anche la diffusione di musica, dispongono nei periodi più assolati di energia con notevole risparmio di risorse. La ventilazione automatica è affidata ad una silenziosa ventola ad alta portata e basso assorbimento.
L’acqua, inoltre, è finemente regolata e dispensata grazie a un sistema di irrigazione a goccia con 4 sezioni indipendenti e programmabili ciascuna tramite app.
Un sistema autonomo che sensibilizza quindi gli studenti alla razionalizzazione delle risorse e dimostra la possibilità di intervento per ridurre i consumi mediante la tecnologia.

News

L’orto botanico - Per il coding e le scienze


play

L’Orto Mobile BioBot è un Orto Botanico su ruote programmabile attraverso Arduino. Gli studenti, attraverso esercizi di coding in classe e attraverso il linguaggio di programmazione a blocchi, possono gestire l’attività piantando le sementa, programmando l’irrigazione grazie ai tanti sensori inclusi, e possono osservare con occhio critico i fenomeni scientifici. La parte Tecnologica di BioBot è Arduino, microcontrollore semplice e didattico per l’Elettronica Educativa, integrato nel pannello frontale, che permette la conduzione dell’orto e del registratore di dati (o datalogger) integrato.
Gli studenti hanno la possibilità di accedere ad Arduino, ai sensori (i sensori di umidità del terreno, il sensore di luminosità, di anidride carbonica,di  PH, di rumore, di livello dell’acqua) e agli attuatori (il buzzer, gli avvisatori LED luminosi, il Display a colori touch) e ne scoprono le potenzialità facendo uso di un linguaggio di programmazione a blocchi (Coding) appositamente studiato (con guida) e scalare in base al livello di apprendimento, a partire dalle classi della scuola primaria (i ragazzi più grandi potranno, infatti, arrivare alla programmazione con linguaggio IDE di Arduino).

L’Orto Mobile BioBot è un Orto Botanico su ruote programmabile attraverso Arduino. Gli studenti, attraverso esercizi di coding in classe e attraverso il linguaggio di programmazione a blocchi, possono gestire l’attività piantando le sementa, programmando l’irrigazione grazie ai tanti sensori inclusi, e possono osservare con occhio critico i fenomeni scientifici. La parte Tecnologica di BioBot è Arduino, microcontrollore semplice e didattico per l’Elettronica Educativa, integrato nel pannello frontale, che permette la conduzione dell’orto e del registratore di dati (o datalogger) integrato.
Gli studenti hanno la possibilità di accedere ad Arduino, ai sensori (i sensori di umidità del terreno, il sensore di luminosità, di anidride carbonica,di  PH, di rumore, di livello dell’acqua) e agli attuatori (il buzzer, gli avvisatori LED luminosi, il Display a colori touch) e ne scoprono le potenzialità facendo uso di un linguaggio di programmazione a blocchi (Coding) appositamente studiato (con guida) e scalare in base al livello di apprendimento, a partire dalle classi della scuola primaria (i ragazzi più grandi potranno, infatti, arrivare alla programmazione con linguaggio IDE di Arduino).

News

Saper guardare oltre il limite


play

L'esempio che Linda, professoressa presso IIS L. Donati di Fossombrone, ci dà nel rapporto educativo con i ragazzi affetti da disabilità. Esempio di una visione più profonda rispetto a quelle a cui siamo abituati. Un saper guardare oltre il limite e scoprire la vera natura che ogni persona, che ogni ragazzo nasconde in sé.

L'esempio che Linda, professoressa presso IIS L. Donati di Fossombrone, ci dà nel rapporto educativo con i ragazzi affetti da disabilità. Esempio di una visione più profonda rispetto a quelle a cui siamo abituati. Un saper guardare oltre il limite e scoprire la vera natura che ogni persona, che ogni ragazzo nasconde in sé.

News

Francesca Conti


play

Plaple incontra Francesca Conti, Presidente di Anteas Pesaro. Francesca racconta cosa la spinge ad impegnarsi ogni giorno per gli altri, le sue emozioni e la sua allegria... "un vulcano" come la definiscono in molti che guarda la vita con gli occhi della gioia!

Plaple incontra Francesca Conti, Presidente di Anteas Pesaro. Francesca racconta cosa la spinge ad impegnarsi ogni giorno per gli altri, le sue emozioni e la sua allegria... "un vulcano" come la definiscono in molti che guarda la vita con gli occhi della gioia!

Plaple incontra

Alzheimer e consapevolezza, la missione di Nonno Mino


play

Per Plaple Tv la storia di "Nonno Mino", associazione nata con lo scopo di realizzare progetti innovativi e sperimentali a favore delle persone affette dalla malattia di Alzheimer con finalità riabilitative, soprattutto nelle prime fasi della malattia e che presentano lievi o moderate compromissioni cognitive e funzionali. L'associazione si dedica ad informare ed organizzare corsi di formazione per Volontari, Famigliari ed Operatori. Attiva gruppi di auto mutuo- aiuto e sostegno psicologico per le famiglie. Promuove e sensibilizza la cittadinanza all’accoglienza delle persone affette dalla malattia di Alzheimer attraverso uscite sociali e culturali sul territorio

Per Plaple Tv la storia di "Nonno Mino", associazione nata con lo scopo di realizzare progetti innovativi e sperimentali a favore delle persone affette dalla malattia di Alzheimer con finalità riabilitative, soprattutto nelle prime fasi della malattia e che presentano lievi o moderate compromissioni cognitive e funzionali. L'associazione si dedica ad informare ed organizzare corsi di formazione per Volontari, Famigliari ed Operatori. Attiva gruppi di auto mutuo- aiuto e sostegno psicologico per le famiglie. Promuove e sensibilizza la cittadinanza all’accoglienza delle persone affette dalla malattia di Alzheimer attraverso uscite sociali e culturali sul territorio

News

Urbania


play

Urbania si unisce alle Città ad Impatto Positivo. Grazie all’intervento degli imprenditori del territorio il comune di Urbania ha ricevuto un veicolo attrezzato per il trasporto di persone con fragilità. Area sociale Il Comune di Urbania ha ricevuto un veicolo appositamente attrezzato per il trasporto di persone con fragilità. Il veicolo servirà per garantire l’accompagnamento ad attività delle persone fragili sul territorio, garantendo loro il maggior grado di autonomia possibile. “Aiutare qualcuno è un boomerang: ti ritorna indietro sempre più di quello che hai dato”, Annalisa Tannino – Assessore Servizi Sociali.

Urbania si unisce alle Città ad Impatto Positivo. Grazie all’intervento degli imprenditori del territorio il comune di Urbania ha ricevuto un veicolo attrezzato per il trasporto di persone con fragilità. Area sociale Il Comune di Urbania ha ricevuto un veicolo appositamente attrezzato per il trasporto di persone con fragilità. Il veicolo servirà per garantire l’accompagnamento ad attività delle persone fragili sul territorio, garantendo loro il maggior grado di autonomia possibile. “Aiutare qualcuno è un boomerang: ti ritorna indietro sempre più di quello che hai dato”, Annalisa Tannino – Assessore Servizi Sociali.

Città ad impatto positivo

Gilberto e la Croce Rossa Italiana, una storia di volontariato


play

Con #PlapleTv Gilberto Ugoccioni Presidente del Comitato Urbino della Croce Rossa Italiana. Una storia di volontariato, di impegno per gli altri, di servizio. Una società più sociale, meno social, è l'appello lanciato alle nuove generazioni

Con #PlapleTv Gilberto Ugoccioni Presidente del Comitato Urbino della Croce Rossa Italiana. Una storia di volontariato, di impegno per gli altri, di servizio. Una società più sociale, meno social, è l'appello lanciato alle nuove generazioni

Storie ad impatto

Alessandra Di Giuseppe


play

Plaple Incontra Alessandra di Giuseppe, Dirigente Scolastico dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Donati" di Fossombrone.

Plaple Incontra Alessandra di Giuseppe, Dirigente Scolastico dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Donati" di Fossombrone.

Plaple incontra

L'emporio, l'aiuto, l'ascolto. La rete solidale della Caritas di Loreto


play

Da Loreto l'impegno della Caritas locale, la rete solidale con il territorio, esperienze finalizzate all'aiuto alle persone in condizione di disagio economico ma non solo. Un emporio è stato allestito all'interno degli spazi parrocchiali per la spesa dei meno abbienti. Qui è come essere all'interno di un market come gli altri. Aiuto concreto alle famiglie, ma anche spazio di socialità e di ascolto.

Da Loreto l'impegno della Caritas locale, la rete solidale con il territorio, esperienze finalizzate all'aiuto alle persone in condizione di disagio economico ma non solo. Un emporio è stato allestito all'interno degli spazi parrocchiali per la spesa dei meno abbienti. Qui è come essere all'interno di un market come gli altri. Aiuto concreto alle famiglie, ma anche spazio di socialità e di ascolto.

Storie ad impatto

Una "Foresta invisibile" da record, presentato il progetto


play

Una riduzione, entro il 2030, di più di 2.000 tonnellate di ossidi di azoto all’anno presenti nell’aria delle principali metropoli italiane, l’equivalente del potere antismog di un’area verde pari a 1.430 campi da calcio per un totale di 10 km². Una strategia per affrontare, anche con l’aiuto della tecnologia, la sfida dell’inquinamento atmosferico dell’aria che colpisce, indistintamente, i cieli delle più grandi città principali metropoli italiane e mondiali, con impatti diretti sulla salute delle persone e sull’economia. Infatti, come recentemente emerso dagli allarmanti dati dell’European Environment Agency, sono ben 11 le città italiane tra cui Milano, Venezia, Torino, Bergamo e Brescia nella lista delle 20 peggiori città europee per la qualità dell’aria. È stato questo uno degli obiettivi dell’evento “Liberi di respirare insieme” promosso a Milano da REair, con il patrocinio di Green Building Council Italia e della Fondazione Politecnico di Milano e con il supporto dei partner Acrobatica, AXA IM Alts, Monte Rosa 91 e Acone Associati che ha messo a confronto, attorno allo stesso tavolo, istituzioni, imprese, mondo accademico e comunità scientifica, tutti uniti in un’alleanza strategica per un bene comune, rappresentato dalla creazione di innovazione e sostenibilità a tutela dell’ambiente e delle persone, nel pieno rispetto dei criteri per uno sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda ONU 2030. Per mettere in pratica questo obiettivo diventa fondamentale sfruttare le skyline delle metropoli italiane sulle quali “far crescere” la più grande “foresta invisibile” diffusa mai realizzata al mondo, vasta ben 10 km², come se l’intero centro storico di Milano fosse ricoperto da 4,3 milioni di alberi: qui, le superfici outdoor di edifici come condomini, scuole e grattacieli catturano gli agenti inquinanti convertendoli in residui non nocivi, riducendo l'impatto ambientale e garantendo anche spazi indoor più salubri e a zero costi energetici. Una rinnovata visione urbanistica e architettonica nella quale facciate di palazzi, monumenti, abitazioni e spazi interni diventano parte attiva nel promuovere il benessere e la salute delle persone, trasformando le città in ecosistemi viventi e sostenibili. Ma non è tutto perché quest’area mangia smog, oltre agli ossidi di azoto, è in grado anche di decomporre proattivamente composti organici volatili (VOC), polveri PM organiche e altri agenti patogeni nocivi. La reazione consente di disgregare i principali inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sottoprodotti innocui come sali, anidride carbonica e acqua. Secondo una stima realizzata da REair* trattando, entro il 2030, con i prodotti fotocatalitici una superficie totale di 10 km², calcolata sulla base della densità degli edifici presenti all’interno delle aree urbane delle principali metropoli italiane, si otterrebbe un abbattimento di emissioni di NOx (ossidi di azoto) pari a 2.000 tonnellate l’anno, l’equivalente di 1.430 campi da calcio, quasi 3 Central Park di New York (3,4 km²) o più dell’intero centro storico di Milano (9,7 km²). “Grazie all’innovazione sviluppata da REair e al supporto di partner di rilievo nazionale e internazionale nel settore dell'edilizia e del facility management, stiamo rendendo possibile un nuovo approccio alla salubrità dell’aria e al benessere delle persone, sia all’interno che all’esterno degli edifici. La nostra tecnologia all’avanguardia si basa su una visione delle metropoli come «foreste invisibili», un concetto che proietta le città verso un futuro più sostenibile e umano – afferma Raffaella Moro, CEO di REair – Questa tecnologia propone una visione urbanistica e architettonica innovativa in cui le facciate degli edifici non saranno più solo elementi passivi, ma si trasformeranno in strumenti attivi per promuovere il benessere e la salute, contribuendo a trasformare le città in ecosistemi viventi. L’obiettivo è quello di rendere democraticamente accessibile la sostenibilità, applicando su larga scala soluzioni che abbracciano salute, ambiente ed equità sociale, dal centro città alle periferie. Grazie a questa tecnologia, REair si impegna a costruire un futuro urbano in cui le città diventino luoghi più sani e sostenibili, offrendo benefici tangibili a livello ambientale e sociale”.

Una riduzione, entro il 2030, di più di 2.000 tonnellate di ossidi di azoto all’anno presenti nell’aria delle principali metropoli italiane, l’equivalente del potere antismog di un’area verde pari a 1.430 campi da calcio per un totale di 10 km². Una strategia per affrontare, anche con l’aiuto della tecnologia, la sfida dell’inquinamento atmosferico dell’aria che colpisce, indistintamente, i cieli delle più grandi città principali metropoli italiane e mondiali, con impatti diretti sulla salute delle persone e sull’economia. Infatti, come recentemente emerso dagli allarmanti dati dell’European Environment Agency, sono ben 11 le città italiane tra cui Milano, Venezia, Torino, Bergamo e Brescia nella lista delle 20 peggiori città europee per la qualità dell’aria. È stato questo uno degli obiettivi dell’evento “Liberi di respirare insieme” promosso a Milano da REair, con il patrocinio di Green Building Council Italia e della Fondazione Politecnico di Milano e con il supporto dei partner Acrobatica, AXA IM Alts, Monte Rosa 91 e Acone Associati che ha messo a confronto, attorno allo stesso tavolo, istituzioni, imprese, mondo accademico e comunità scientifica, tutti uniti in un’alleanza strategica per un bene comune, rappresentato dalla creazione di innovazione e sostenibilità a tutela dell’ambiente e delle persone, nel pieno rispetto dei criteri per uno sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda ONU 2030. Per mettere in pratica questo obiettivo diventa fondamentale sfruttare le skyline delle metropoli italiane sulle quali “far crescere” la più grande “foresta invisibile” diffusa mai realizzata al mondo, vasta ben 10 km², come se l’intero centro storico di Milano fosse ricoperto da 4,3 milioni di alberi: qui, le superfici outdoor di edifici come condomini, scuole e grattacieli catturano gli agenti inquinanti convertendoli in residui non nocivi, riducendo l'impatto ambientale e garantendo anche spazi indoor più salubri e a zero costi energetici. Una rinnovata visione urbanistica e architettonica nella quale facciate di palazzi, monumenti, abitazioni e spazi interni diventano parte attiva nel promuovere il benessere e la salute delle persone, trasformando le città in ecosistemi viventi e sostenibili. Ma non è tutto perché quest’area mangia smog, oltre agli ossidi di azoto, è in grado anche di decomporre proattivamente composti organici volatili (VOC), polveri PM organiche e altri agenti patogeni nocivi. La reazione consente di disgregare i principali inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sottoprodotti innocui come sali, anidride carbonica e acqua. Secondo una stima realizzata da REair* trattando, entro il 2030, con i prodotti fotocatalitici una superficie totale di 10 km², calcolata sulla base della densità degli edifici presenti all’interno delle aree urbane delle principali metropoli italiane, si otterrebbe un abbattimento di emissioni di NOx (ossidi di azoto) pari a 2.000 tonnellate l’anno, l’equivalente di 1.430 campi da calcio, quasi 3 Central Park di New York (3,4 km²) o più dell’intero centro storico di Milano (9,7 km²). “Grazie all’innovazione sviluppata da REair e al supporto di partner di rilievo nazionale e internazionale nel settore dell'edilizia e del facility management, stiamo rendendo possibile un nuovo approccio alla salubrità dell’aria e al benessere delle persone, sia all’interno che all’esterno degli edifici. La nostra tecnologia all’avanguardia si basa su una visione delle metropoli come «foreste invisibili», un concetto che proietta le città verso un futuro più sostenibile e umano – afferma Raffaella Moro, CEO di REair – Questa tecnologia propone una visione urbanistica e architettonica innovativa in cui le facciate degli edifici non saranno più solo elementi passivi, ma si trasformeranno in strumenti attivi per promuovere il benessere e la salute, contribuendo a trasformare le città in ecosistemi viventi. L’obiettivo è quello di rendere democraticamente accessibile la sostenibilità, applicando su larga scala soluzioni che abbracciano salute, ambiente ed equità sociale, dal centro città alle periferie. Grazie a questa tecnologia, REair si impegna a costruire un futuro urbano in cui le città diventino luoghi più sani e sostenibili, offrendo benefici tangibili a livello ambientale e sociale”.

News