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Dedicarsi agli altri, l'esperienza "Il Mosaico Onlus"


Il Centro Occupazionale Diurno “Il Mosaico” ha come finalità il benessere globale della persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita, raggiunti principalmente attraverso la relazione con gli educatori, i compagni, il mondo esterno. In particolare la Cooperativa ha il fine di rimuovere gli ostacoli di ordine soggettivo, economico e sociale che impediscono la piena realizzazione spirituale e materiale della persona e la sua compartecipazione alla crescita ed allo sviluppo della comunità d’appartenenza.
Per le sue origini, il Mosaico persegue l’obiettivo di offrire occasioni concrete per vivere un’esperienza di condivisione, allo scopo di favorire un cambiamento culturale nei confronti della disabilità.
Un mosaico non può essere completo senza ogni sua tessera.
Una società non può essere completa senza la partecipazione di ogni suo individuo.

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Il Centro Occupazionale Diurno “Il Mosaico” ha come finalità il benessere globale della persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita, raggiunti principalmente attraverso la relazione con gli educatori, i compagni, il mondo esterno. In particolare la Cooperativa ha il fine di rimuovere gli ostacoli di ordine soggettivo, economico e sociale che impediscono la piena realizzazione spirituale e materiale della persona e la sua compartecipazione alla crescita ed allo sviluppo della comunità d’appartenenza. Per le sue origini, il Mosaico persegue l’obiettivo di offrire occasioni concrete per vivere un’esperienza di condivisione, allo scopo di favorire un cambiamento culturale nei confronti della disabilità. Un mosaico non può essere completo senza ogni sua tessera. Una società non può essere completa senza la partecipazione di ogni suo individuo.

Il Centro Occupazionale Diurno “Il Mosaico” ha come finalità il benessere globale della persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita, raggiunti principalmente attraverso la relazione con gli educatori, i compagni, il mondo esterno. In particolare la Cooperativa ha il fine di rimuovere gli ostacoli di ordine soggettivo, economico e sociale che impediscono la piena realizzazione spirituale e materiale della persona e la sua compartecipazione alla crescita ed allo sviluppo della comunità d’appartenenza. Per le sue origini, il Mosaico persegue l’obiettivo di offrire occasioni concrete per vivere un’esperienza di condivisione, allo scopo di favorire un cambiamento culturale nei confronti della disabilità. Un mosaico non può essere completo senza ogni sua tessera. Una società non può essere completa senza la partecipazione di ogni suo individuo.

Storie ad impatto

Riciclare la carta - I ragazzi dell'Associazione Mosaico


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I ragazzi che frequentano dell'Associazione Mosaico di Codroipo partecipano al laboratorio di riciclo della carta. Un esempio eccellente di sostenibilità e solidarietà.

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News

Vivere la musica con gioia, la "lezione" del Maestro Allevi


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Un tour per celebrare il ritorno alla musica, una lezione importante da impartire ai giovani rispetto alla passione, alla dedizione per il sogno. Nasce un pò così "Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra", una promessa a sé stesso, un’opera partorita durante la degenza ospedaliera, costruita proprio a partire dalla parola “mieloma”, intoppo lungo il percorso, scoglio importante da superare nella vita di uomo ed artista. Si reagisce così, attraverso un racconto che è fragilità e forza insieme, personale, carico delle emozioni che hanno accompagnato i mesi della sofferenza, del desiderio di tornare sul palco.

Un tour per celebrare il ritorno alla musica, una lezione importante da impartire ai giovani rispetto alla passione, alla dedizione per il sogno. Nasce un pò così "Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra", una promessa a sé stesso, un’opera partorita durante la degenza ospedaliera, costruita proprio a partire dalla parola “mieloma”, intoppo lungo il percorso, scoglio importante da superare nella vita di uomo ed artista. Si reagisce così, attraverso un racconto che è fragilità e forza insieme, personale, carico delle emozioni che hanno accompagnato i mesi della sofferenza, del desiderio di tornare sul palco.

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"Coltivare felicità", l'esperienza Dynamo Camp


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Serenità, sorriso, gioia di vivere: la felicità di ogni bambino passa da questo. Sono i principi dell'attività di Dynamo Camp, impegnato ad offrire gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, alle loro famiglie e a fratelli e sorelle, permettendo loro di ritrovare fiducia in se stessi e migliorando la loro qualità di vita. Attività che incontra l'arte nel percorso promosso con la Dynamo Art Factory dove hanno trovato spazio i lavori dei tanti ragazzi passati per l'oasi nel cuore della Toscana. "Per tutti, il Camp è e sarà sempre un ambiente stimolante e protetto, in cui socializzare, sperimentare, divertirsi e affrontare la vita senza barriere". #Art #architetture #oca #oasidynamo #nature #dynamocamp #dynamoart #plaple #plapletv

Serenità, sorriso, gioia di vivere: la felicità di ogni bambino passa da questo. Sono i principi dell'attività di Dynamo Camp, impegnato ad offrire gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, alle loro famiglie e a fratelli e sorelle, permettendo loro di ritrovare fiducia in se stessi e migliorando la loro qualità di vita. Attività che incontra l'arte nel percorso promosso con la Dynamo Art Factory dove hanno trovato spazio i lavori dei tanti ragazzi passati per l'oasi nel cuore della Toscana. "Per tutti, il Camp è e sarà sempre un ambiente stimolante e protetto, in cui socializzare, sperimentare, divertirsi e affrontare la vita senza barriere". #Art #architetture #oca #oasidynamo #nature #dynamocamp #dynamoart #plaple #plapletv

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Dare valore alla diversità - La missione di “Noi da Grandi”


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L'associazione "Noi da ...Grandi" nasce nel 2008 su iniziativa di genitori di ragazzi portatori di handicap. Le istituzioni fanno fatica a vedere il mondo della disabilità con i nostri occhi e di conseguenza difficilmente troviamo risposta alle nostre esigenze. Un’unione di forze e idee per un progetto importante e ambizioso, che si pone come obiettivo quello di rendere i giovani con disabilità autonome sia a livello personale che a livello lavorativo. Un modo per dare un valore importante alla disabilità di chiunque.

L'associazione "Noi da ...Grandi" nasce nel 2008 su iniziativa di genitori di ragazzi portatori di handicap. Le istituzioni fanno fatica a vedere il mondo della disabilità con i nostri occhi e di conseguenza difficilmente troviamo risposta alle nostre esigenze. Un’unione di forze e idee per un progetto importante e ambizioso, che si pone come obiettivo quello di rendere i giovani con disabilità autonome sia a livello personale che a livello lavorativo. Un modo per dare un valore importante alla disabilità di chiunque.

Storie ad impatto

Quando il grano maturò, Storie di gente r-esistente


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Esistere per resistere e ricordare, questo l'obiettivo dello spettacolo "Quando il grano maturò". Creato dalla realtà Cuntaterra, un teatro d’Arte Popolare che racconta storie che nascono dalla terra abruzzese per incontrare il mondo, interpretato dall'attore Marcello Sacerdote, promosso, in questa occasione, dall'Associazione Nazionale Forense, questo spettacolo è un carico di emozioni e di grande impatto. Negli anni della guerra, si raccontano le storie della "brava gente" che ha contribuito alla liberazione dell'Italia durante la guerra. Tante canzoni sono state scritte, tanti spettacoli inscenati e tanti film sono stati girati, perchè? Perchè ricordare, perchè rivedere, perchè "rivivere" aiuta l'uomo a migliorare sé stesso, a cercare di creare un mondo e un futuro migliore. Questo progetto viaggia in lungo e in largo per l'Italia, soprattutto nelle scuole, perchè i giovani di oggi, adulti e decisori del domani, possano sempre ricordare e scegliere la strada migliore. Una spinta e una grinta che celebra anche la memoria dell'Avvocato Rolando Roffi, che ha sempre ricordato il giorno della liberazione attraverso il sapore del cioccolato, per la prima volta assaggiato.

Esistere per resistere e ricordare, questo l'obiettivo dello spettacolo "Quando il grano maturò". Creato dalla realtà Cuntaterra, un teatro d’Arte Popolare che racconta storie che nascono dalla terra abruzzese per incontrare il mondo, interpretato dall'attore Marcello Sacerdote, promosso, in questa occasione, dall'Associazione Nazionale Forense, questo spettacolo è un carico di emozioni e di grande impatto. Negli anni della guerra, si raccontano le storie della "brava gente" che ha contribuito alla liberazione dell'Italia durante la guerra. Tante canzoni sono state scritte, tanti spettacoli inscenati e tanti film sono stati girati, perchè? Perchè ricordare, perchè rivedere, perchè "rivivere" aiuta l'uomo a migliorare sé stesso, a cercare di creare un mondo e un futuro migliore. Questo progetto viaggia in lungo e in largo per l'Italia, soprattutto nelle scuole, perchè i giovani di oggi, adulti e decisori del domani, possano sempre ricordare e scegliere la strada migliore. Una spinta e una grinta che celebra anche la memoria dell'Avvocato Rolando Roffi, che ha sempre ricordato il giorno della liberazione attraverso il sapore del cioccolato, per la prima volta assaggiato.

Storie ad impatto

Qui si fa teatro, Shakespeare in RSA


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Il progetto è ambizioso, ma la sua crescita degli ultimi anni ne testimonia l’insieme di valori positivi che lo contraddistinguono. Parliamo del laboratorio teatrale “RSSA – Residenze Socio Shakespeariane Assistite”, realizzato dall’Associazione Verso Oklahoma, fondata da Alessio Martinoli Ponzoni e Matteo Pecorini. Un percorso finalizzato ad aprire il teatro verso nuovi spazi che ha trovato, proprio nel dialogo con “l’ospitante” un possibile valore aggiunto. Ne è un esempio proprio l’incontro tra Matteo Percorini e “Lilla” Mangano, protagonisti del nostro incontro presso il centro diurno “Il Gignoro”. Il teatro raggiunge lo scopo. Emozionare, trasmettere emozioni forti, far riflettere, dare un senso alla vita.

Il progetto è ambizioso, ma la sua crescita degli ultimi anni ne testimonia l’insieme di valori positivi che lo contraddistinguono. Parliamo del laboratorio teatrale “RSSA – Residenze Socio Shakespeariane Assistite”, realizzato dall’Associazione Verso Oklahoma, fondata da Alessio Martinoli Ponzoni e Matteo Pecorini. Un percorso finalizzato ad aprire il teatro verso nuovi spazi che ha trovato, proprio nel dialogo con “l’ospitante” un possibile valore aggiunto. Ne è un esempio proprio l’incontro tra Matteo Percorini e “Lilla” Mangano, protagonisti del nostro incontro presso il centro diurno “Il Gignoro”. Il teatro raggiunge lo scopo. Emozionare, trasmettere emozioni forti, far riflettere, dare un senso alla vita.

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"Ci vuole coraggio", esperienze di vita indipendente


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Convivere con la fragilità, lottare per conquistare il sogno della vita indipendente. La sfida non è semplice, "ci vuole coraggio" è l'espressione che riassume il pensiero di Alessandro Rizzello. Per PlapleTv il racconto dell'esperienza dell'ora Presidente dell'Associazione Rete Uniti Non Ultimi ETS. L'Associazione è impegnata nella. promozione dei diritti esistenziali, sociali, politici ed economici delle persone fragili, con particolare attenzione al mondo della disabilità.

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"Il giorno che mi ha cambiato la vita" - La storia di Andrea Lanfri


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"Sono passati esattamente 10 anni dall'ultima volta che ho camminato con le mie gambe". Parole dette con un sorriso sulle labbra, consapevoli di tutto ciò che sono riuscite a conquistare, festeggiare, raggiungere. Con solo tre dita, Andrea Lanfri è stato il primo pluriamputato non solo a raggiungere la cima dell'Everest, ma anche a correre il miglio più veloce ad un'altitudine di 5164m. Un ragazzo che non si è fatto abbattere dagli accadimenti, da quell' "esserino (meningite) che lo voleva frenare", ma si è riscoperto ancora più forte. Nel 2015 perde le gambe? Nel 2016 diventa campione paralimpico e il primo atleta uomo italiano della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori sotto i 12 secondi nei 100 metri piani. Nel 2015 perde sette dita? Nel 2017 diventa alpinista professionista, raggiungendo poi nel 2022 la vetta più alta del mondo: l'Everest. Cosa lo caratterizza? La voglia di VIVERE, perchè alla vita non si può dire mai veramente fine.

"Sono passati esattamente 10 anni dall'ultima volta che ho camminato con le mie gambe". Parole dette con un sorriso sulle labbra, consapevoli di tutto ciò che sono riuscite a conquistare, festeggiare, raggiungere. Con solo tre dita, Andrea Lanfri è stato il primo pluriamputato non solo a raggiungere la cima dell'Everest, ma anche a correre il miglio più veloce ad un'altitudine di 5164m. Un ragazzo che non si è fatto abbattere dagli accadimenti, da quell' "esserino (meningite) che lo voleva frenare", ma si è riscoperto ancora più forte. Nel 2015 perde le gambe? Nel 2016 diventa campione paralimpico e il primo atleta uomo italiano della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori sotto i 12 secondi nei 100 metri piani. Nel 2015 perde sette dita? Nel 2017 diventa alpinista professionista, raggiungendo poi nel 2022 la vetta più alta del mondo: l'Everest. Cosa lo caratterizza? La voglia di VIVERE, perchè alla vita non si può dire mai veramente fine.

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Restituire - "Dal '97 cucino per i bisognosi"


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Come ogni anno dal 1997, lo storico locale fiorentino accoglie tutte le persone bisognose che desiderano condividere un momento di calore e convivialità: senzatetto, immigrati, anziani soli, madri in difficoltà, lavoratori che hanno perso il lavoro, messi in ginocchio dalla crisi e dai rincari.

Come ogni anno dal 1997, lo storico locale fiorentino accoglie tutte le persone bisognose che desiderano condividere un momento di calore e convivialità: senzatetto, immigrati, anziani soli, madri in difficoltà, lavoratori che hanno perso il lavoro, messi in ginocchio dalla crisi e dai rincari.

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“A noi basta un sorriso” - La solidarietà secondo Associazione Pane Quotidiano


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L’Associazione Pane Quotidiano Firenze ODV è un’organizzazione di volontariato che svolge la sua opera nell’area fiorentina sin dal 1898 a favore dei meno fortunati, degli indigenti e dei bisognosi, grazie alle generose donazioni di Soci e Benefattori e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’Associazione Pane Quotidiano Firenze  opera per realizzare un mondo in cui tutti i più deboli e indigenti, sopratutto bambini, anziani soli e persone costrette ai margini della società, abbiano garantiti almeno livelli minimi di salute e benessere L’Associazione Pane Quotidiano Firenze si pone l’obiettivo di offrire, ai soggetti bisognosi, sostegno materiale ed economico che ne garantisca salute e benessere, e ne renda possibile l’avviamento allo studio ed al lavoro, e l’inserimento a pieno titolo nella società.

L’Associazione Pane Quotidiano Firenze ODV è un’organizzazione di volontariato che svolge la sua opera nell’area fiorentina sin dal 1898 a favore dei meno fortunati, degli indigenti e dei bisognosi, grazie alle generose donazioni di Soci e Benefattori e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’Associazione Pane Quotidiano Firenze  opera per realizzare un mondo in cui tutti i più deboli e indigenti, sopratutto bambini, anziani soli e persone costrette ai margini della società, abbiano garantiti almeno livelli minimi di salute e benessere L’Associazione Pane Quotidiano Firenze si pone l’obiettivo di offrire, ai soggetti bisognosi, sostegno materiale ed economico che ne garantisca salute e benessere, e ne renda possibile l’avviamento allo studio ed al lavoro, e l’inserimento a pieno titolo nella società.

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Era mio padre, l'ultimo giorno di vita di Giorgio Ambrosoli


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Eroi contemporanei, uomini di giustizia. Resta un esempio di rettitudine la storia di Giorgio Ambrosoli. Ogni anno la città di Milano gli rende omaggio nel giorno in cui ricorre l'anniversario dell'assassinio. L'ultimo giorno di vita, la scelta di non cedere alle minacce, nel racconto di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, nel corso di un evento promosso dall'Ordine degli Avvocati di Milano. "La sera dell’11 luglio 1979 l’avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana portata al crack dal banchiere siciliano Michele Sindona, fu ucciso mentre rientrava a casa sua, al numero 1 di via Morozzo della Rocca, nel centro di Milano. Il giorno dopo avrebbe dovuto sottoscrivere in tribunale la relazione finale sul fallimento della banca. Nessuna autorità pubblica salvo Paolo Baffi, allora Governatore della Banca d’Italia, presenziò ai suoi funerali".

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