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Il Comune si impegna per l'inclusione con il nuovo servizio di taxi sociale.
Un veicolo dotato di pedana elettrica, dato a disposizione delle associazioni di volontariato per aumentare i trasporti delle persone con ridotta mobilità.
Un passo avanti verso una comunità più inclusiva e solidale!
Città ad Impatto Positivo è un progetto di @pmgitalia

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Riscoprire se stessi e la propria immagine! AssoStyle Image a sostegno di chi deve affrontare cure oncologiche


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Presso il reparto di ginecologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha preso il via il progetto ‘Io nonostante tutto’: prendersi cura di sé e riscoprirsi uniche ‘nonostante tutto’. L’obiettivo è accompagnare le donne che stanno affrontando le cure oncologiche in un percorso di valorizzazione della loro immagine attraverso l’utilizzo dei colori, l’abbigliamento, gli accessori, il make up e la skin care. Realizzato in collaborazione con Loto Odv e ASI - AssoStyle Image, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle pazienti attraverso un percorso di cura dell’immagine personalizzato Tre incontri per riscoprirsi attraenti e accompagnare il percorso di cura dal cancro, una malattia difficile da affrontare, un’esperienza spesso solitaria e che altrettanto spesso rende complicato guardarsi allo specchio: troppe volte in quell’immagine riflessa c’è chi non riconosce più il suo volto. Le preziose cure salva vita, a volte, lasciano dei segni e possono, più o meno temporaneamente, portare via quegli elementi di femminilità molto cari soprattutto alle donne che se ne vedono repentinamente private.   “IO nonostante tutto” è un progetto di ASI - AssoStyle Image che l’associazione Loto Odv, nata a Bologna e attiva contro i tumori ginecologici, ha fortemente voluto portare in città, a supporto delle pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Al termine del percorso, in base alle analisi che ogni persona avrà scelto di svolgere, verranno date indicazioni riguardanti capi e accessori che esaltano la figura e il viso coerentemente alla palette personalizzata, nel rispetto dello stile individuale. ‘Io nonostante tutto’ è qui ed ora, oltre le terapie, oltre il peso, oltre i fazzoletti in testa, oltre gli occhi della gente.

Presso il reparto di ginecologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha preso il via il progetto ‘Io nonostante tutto’: prendersi cura di sé e riscoprirsi uniche ‘nonostante tutto’. L’obiettivo è accompagnare le donne che stanno affrontando le cure oncologiche in un percorso di valorizzazione della loro immagine attraverso l’utilizzo dei colori, l’abbigliamento, gli accessori, il make up e la skin care. Realizzato in collaborazione con Loto Odv e ASI - AssoStyle Image, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle pazienti attraverso un percorso di cura dell’immagine personalizzato Tre incontri per riscoprirsi attraenti e accompagnare il percorso di cura dal cancro, una malattia difficile da affrontare, un’esperienza spesso solitaria e che altrettanto spesso rende complicato guardarsi allo specchio: troppe volte in quell’immagine riflessa c’è chi non riconosce più il suo volto. Le preziose cure salva vita, a volte, lasciano dei segni e possono, più o meno temporaneamente, portare via quegli elementi di femminilità molto cari soprattutto alle donne che se ne vedono repentinamente private.   “IO nonostante tutto” è un progetto di ASI - AssoStyle Image che l’associazione Loto Odv, nata a Bologna e attiva contro i tumori ginecologici, ha fortemente voluto portare in città, a supporto delle pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Al termine del percorso, in base alle analisi che ogni persona avrà scelto di svolgere, verranno date indicazioni riguardanti capi e accessori che esaltano la figura e il viso coerentemente alla palette personalizzata, nel rispetto dello stile individuale. ‘Io nonostante tutto’ è qui ed ora, oltre le terapie, oltre il peso, oltre i fazzoletti in testa, oltre gli occhi della gente.

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Settimana della Salute Mentale, a Modena numerosi eventi per raccontare il disagio psichico e il “prendersi cura”


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Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

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Modena, Spazio Uau! inaugura nuovo centro per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico


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Una vera e propria palestra di vita che vuole fornire ai bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico la possibilità di lavorare sulle loro autonomie: lo Spazio UAU è un centro polifunzionale accreditato e integrato con la rete dei servizi dell’Azienda USL di Modena che ha inaugurato questa mattina a Villa Igea. Qui i pazienti della fascia di età dai 6 ai 15 anni hanno a disposizione 430 metri quadrati, 7 stanze, 21 professionisti specializzati. Nello Spazio UAU sono stati ricreati gli ambienti di vita quotidiana – la cucina, il bagno, la camera da letto – per insegnare e allenare le capacità individuali in maniera strutturata, all’interno di contesti di vita che riproducono il più possibile la quotidianità. Da inizio settembre 45 minori seguono in questa sede i loro percorsi di trattamenti abilitativi e riabilitativi     Dalla cucina, al bagno con doccia, dalla scrivania per disegnare alla camera da letto: sono tra gli ambienti di una abitazione ricreati nel nuovo Spazio UAU presso Villa Igea a Modena. E sono stati ideati e realizzati per aiutare i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a sviluppare e allenare le loro autonomie in contesti di vita quotidiana.   Lo Spazio UAU è un nuovo centro polifunzionale modenese - accreditato e convenzionato con l’AUSL - per il trattamento abilitativo e riabilitativo rivolto in particolare alla fascia di età 6-15 anni: qui è quotidianamente al lavoro un’equipe multiprofessionale specializzata sull’autismo, composta da un medico, tre psicologhe, dieci tecnici della riabilitazione psichiatrica, quattro terapisti occupazionali, un logopedista, un pedagogista e un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; l’obiettivo è quello di costruire un percorso di trattamento individualizzato per ogni paziente.  Da inizio settembre, dunque in poco più di un mese, sono in trattamento 45 bambini su segnalazione dei servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di Modena con cui questo percorso di trattamento è integrato. Lo Spazio UAU è quindi un ulteriore e innovativo tassello che si aggiunge agli altri spazi di trattamento presenti nel territorio di Modena e provincia (il Gelso a Vignola, Frignaut a Pavullo, AUT AUT a Fiorano) e collaborazioni con enti attivi nel territorio (biblioteche e ludoteche comunali, Villa Forni e Citta dei ragazzi a Modena), lavorando in rete con le Associazioni dei familiari degli utenti e le istituzioni scolastiche. Modalità, spazi e obiettivi di trattamento Questo nuovo spazio si sviluppa su 430 metri quadrati e dispone di sette stanze, tra cui una cucina, un bagno con doccia e uno senza, una camera da letto, tre ambulatori educativi, una palestra e una “stanza morbida”. La suddivisione degli spazi in aree funzionali specifiche e la loro personalizzazione con colori, scritte e simboli di identificazione aiutano il bambino a sapere con precisione ciò che si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento: facilitare l’apprendimento riduce l’ansia e l’incertezza, problemi comuni nei bambini autistici che presso lo Spazio UAU hanno a disposizione una “palestra di vita” per familiarizzare con abilità che potranno poi utilizzate nei contesti di vita personali e migliorare comportamenti socialmente significativi. Il percorso terapeutico si articola in quattro macro aree di intervento: comunicazione, competenze adattive, autonomia, abilità sociali; è sempre condiviso con la referente clinica della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) del territorio, la famiglia e la scuola, con l’obiettivo di dare continuità all’intervento negli ambienti di vita dei minori.

Una vera e propria palestra di vita che vuole fornire ai bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico la possibilità di lavorare sulle loro autonomie: lo Spazio UAU è un centro polifunzionale accreditato e integrato con la rete dei servizi dell’Azienda USL di Modena che ha inaugurato questa mattina a Villa Igea. Qui i pazienti della fascia di età dai 6 ai 15 anni hanno a disposizione 430 metri quadrati, 7 stanze, 21 professionisti specializzati. Nello Spazio UAU sono stati ricreati gli ambienti di vita quotidiana – la cucina, il bagno, la camera da letto – per insegnare e allenare le capacità individuali in maniera strutturata, all’interno di contesti di vita che riproducono il più possibile la quotidianità. Da inizio settembre 45 minori seguono in questa sede i loro percorsi di trattamenti abilitativi e riabilitativi     Dalla cucina, al bagno con doccia, dalla scrivania per disegnare alla camera da letto: sono tra gli ambienti di una abitazione ricreati nel nuovo Spazio UAU presso Villa Igea a Modena. E sono stati ideati e realizzati per aiutare i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a sviluppare e allenare le loro autonomie in contesti di vita quotidiana.   Lo Spazio UAU è un nuovo centro polifunzionale modenese - accreditato e convenzionato con l’AUSL - per il trattamento abilitativo e riabilitativo rivolto in particolare alla fascia di età 6-15 anni: qui è quotidianamente al lavoro un’equipe multiprofessionale specializzata sull’autismo, composta da un medico, tre psicologhe, dieci tecnici della riabilitazione psichiatrica, quattro terapisti occupazionali, un logopedista, un pedagogista e un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; l’obiettivo è quello di costruire un percorso di trattamento individualizzato per ogni paziente.  Da inizio settembre, dunque in poco più di un mese, sono in trattamento 45 bambini su segnalazione dei servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di Modena con cui questo percorso di trattamento è integrato. Lo Spazio UAU è quindi un ulteriore e innovativo tassello che si aggiunge agli altri spazi di trattamento presenti nel territorio di Modena e provincia (il Gelso a Vignola, Frignaut a Pavullo, AUT AUT a Fiorano) e collaborazioni con enti attivi nel territorio (biblioteche e ludoteche comunali, Villa Forni e Citta dei ragazzi a Modena), lavorando in rete con le Associazioni dei familiari degli utenti e le istituzioni scolastiche. Modalità, spazi e obiettivi di trattamento Questo nuovo spazio si sviluppa su 430 metri quadrati e dispone di sette stanze, tra cui una cucina, un bagno con doccia e uno senza, una camera da letto, tre ambulatori educativi, una palestra e una “stanza morbida”. La suddivisione degli spazi in aree funzionali specifiche e la loro personalizzazione con colori, scritte e simboli di identificazione aiutano il bambino a sapere con precisione ciò che si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento: facilitare l’apprendimento riduce l’ansia e l’incertezza, problemi comuni nei bambini autistici che presso lo Spazio UAU hanno a disposizione una “palestra di vita” per familiarizzare con abilità che potranno poi utilizzate nei contesti di vita personali e migliorare comportamenti socialmente significativi. Il percorso terapeutico si articola in quattro macro aree di intervento: comunicazione, competenze adattive, autonomia, abilità sociali; è sempre condiviso con la referente clinica della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) del territorio, la famiglia e la scuola, con l’obiettivo di dare continuità all’intervento negli ambienti di vita dei minori.

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Lo sport è per tutti, a Bologna il primo campionato di paracadutismo italiano per persone disabili


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La gara di paracadutismo con persone con disabilità, prima volta in Italia, è organizzato dall'associazione Veramente Abili e ha il preciso intento di evidenziare l’azione ed il significato di inclusività, intrinseco nel messaggio che il Governo Italiano presenterà nel G7 di ottobre 2024. La gara di paracadutismo inclusivo consiste nell’effettuazione di un Lanco in Tandem, dove la persona con disabilità si lancerà in caduta libera, agganciato ad un Istruttore di paracadutismo, utilizzando una imbragatura speciale e con il paracadute biposto (ndr: tandem). L’istruttore avrà una telecamera, in Alta Definizione, posizionata sulla mano per filmare gli esercizi e per la successiva condivisione al pubblico presente. L’atleta effettuerà due esercizi. Il primo esercizio sarà eseguito in caduta libera ove realizzerà un giro a destra ed un giro a sinistra, nel minor tempo possibile. Il secondo esercizio si svolgerà a paracadute aperto e consisterà nell’effettuare un atterraggio all’interno di una area delimitata. L’evento si terrà il 29 Settembre e sarà svolto presso l’aviosuperficie di Molinella (Bologna).

La gara di paracadutismo con persone con disabilità, prima volta in Italia, è organizzato dall'associazione Veramente Abili e ha il preciso intento di evidenziare l’azione ed il significato di inclusività, intrinseco nel messaggio che il Governo Italiano presenterà nel G7 di ottobre 2024. La gara di paracadutismo inclusivo consiste nell’effettuazione di un Lanco in Tandem, dove la persona con disabilità si lancerà in caduta libera, agganciato ad un Istruttore di paracadutismo, utilizzando una imbragatura speciale e con il paracadute biposto (ndr: tandem). L’istruttore avrà una telecamera, in Alta Definizione, posizionata sulla mano per filmare gli esercizi e per la successiva condivisione al pubblico presente. L’atleta effettuerà due esercizi. Il primo esercizio sarà eseguito in caduta libera ove realizzerà un giro a destra ed un giro a sinistra, nel minor tempo possibile. Il secondo esercizio si svolgerà a paracadute aperto e consisterà nell’effettuare un atterraggio all’interno di una area delimitata. L’evento si terrà il 29 Settembre e sarà svolto presso l’aviosuperficie di Molinella (Bologna).

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24 Bottles, la sfida dell'impatto zero


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Per PlapleTv il racconto dell'esperienza di 24Bottles, il brand di design italiano nato nel 2013 con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle bottiglie di plastica usa e getta sul pianeta e sulle nostre vite. L’idea nasce dalla ricerca della soluzione più comoda e funzionale per soddisfare l’esigenza di idratarsi in modo sano, elegante ed ecologico, giorno per giorno. #plaple #plapletv #design #24bottles #impattozero

Per PlapleTv il racconto dell'esperienza di 24Bottles, il brand di design italiano nato nel 2013 con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle bottiglie di plastica usa e getta sul pianeta e sulle nostre vite. L’idea nasce dalla ricerca della soluzione più comoda e funzionale per soddisfare l’esigenza di idratarsi in modo sano, elegante ed ecologico, giorno per giorno. #plaple #plapletv #design #24bottles #impattozero

News

Mobilità Green a Modena, l’Ecovillaggio di Montale riceve nuova colonnina FAST


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Una buona notizia per i possessori di auto elettriche. Dal mese di luglio in Ecovillaggio, ecoquartiere nella frazione di Montale, nel Comune di Castelnuovo Rangone, è attiva una nuova colonnina FAST a velocità 50 KW, con due punti di ricarica.  
 L’ iniziativa, voluta da Ecovillaggio per fornire un servizio sul territorio modenese alla mobilità elettrica, consentirà di ricaricare la propria auto tramite brevi soste in un luogo privato ad uso pubblico. Con una sosta di soli 15 minuti, in via Beniamino Gigli, sarà possibile ricaricare la propria vettura elettrica per 100 KM di autonomia.
 La colonnina posta su di un’area aperta a tutti - dalle 7 del mattino fino a mezzanotte – risulta già mappata sulle principali piattaforme che segnalano i punti di ricarica elettrica. In Ecovillaggio oggi sono presenti complessivamente cinque punti di ricarica: due super fast (100 KW, non ancora attivi), due fast (50 KW, di proprietà di Ecovillaggio come detto già attiva e mappata). Inoltre, per la flotta di auto aziendali (full elettric) di Ecovillaggio è presente e dedicato un altro punto di ricarica che utilizza l’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico presente sul tetto dei propri uffici, siti nel Centro Servizi nZEB (nearly zero energy buildings) prospiciente a Piazza Pavarotti. 
 L’impegno a favore della mobilità sostenibile ed elettrica nasceva in Ecovillaggio già undici anni fa con l’installazione in via Caruso di un punto di ricarica a velocità 22 KW. Come si può evincere dal report di sostenibilità e relazione di impatto 2023, Ecovillaggio ha realizzato al 100%, in questa metà di anno, l’obiettivo di aumentare i punti di ricarica per le auto elettriche.

Una buona notizia per i possessori di auto elettriche. Dal mese di luglio in Ecovillaggio, ecoquartiere nella frazione di Montale, nel Comune di Castelnuovo Rangone, è attiva una nuova colonnina FAST a velocità 50 KW, con due punti di ricarica.  
 L’ iniziativa, voluta da Ecovillaggio per fornire un servizio sul territorio modenese alla mobilità elettrica, consentirà di ricaricare la propria auto tramite brevi soste in un luogo privato ad uso pubblico. Con una sosta di soli 15 minuti, in via Beniamino Gigli, sarà possibile ricaricare la propria vettura elettrica per 100 KM di autonomia.
 La colonnina posta su di un’area aperta a tutti - dalle 7 del mattino fino a mezzanotte – risulta già mappata sulle principali piattaforme che segnalano i punti di ricarica elettrica. In Ecovillaggio oggi sono presenti complessivamente cinque punti di ricarica: due super fast (100 KW, non ancora attivi), due fast (50 KW, di proprietà di Ecovillaggio come detto già attiva e mappata). Inoltre, per la flotta di auto aziendali (full elettric) di Ecovillaggio è presente e dedicato un altro punto di ricarica che utilizza l’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico presente sul tetto dei propri uffici, siti nel Centro Servizi nZEB (nearly zero energy buildings) prospiciente a Piazza Pavarotti. 
 L’impegno a favore della mobilità sostenibile ed elettrica nasceva in Ecovillaggio già undici anni fa con l’installazione in via Caruso di un punto di ricarica a velocità 22 KW. Come si può evincere dal report di sostenibilità e relazione di impatto 2023, Ecovillaggio ha realizzato al 100%, in questa metà di anno, l’obiettivo di aumentare i punti di ricarica per le auto elettriche.

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Attività paralimpiche, il CSI assegna gli scudetti


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Riconosciuto dal CIP quale primo Ente di Promozione Sportiva Paralimpico, il CSI ha in programma nel weekend a Castellarano (RE) le finali dei Campionati Nazionali nelle Attività Paralimpiche, realizzate con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di APT Servizi Emilia-Romagna. Sono oltre 300 atleti nelle discipline di calcio a 5 (8 squadre), basket integrato (6 squadre), pallavolo (4 squadre), con in programma anche un’esibizione di sitting volley, presso la palestra delle scuole elementari con due gruppi lombardi protagonisti. Le squadre vengono dalla Puglia, dalla Sicilia, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna. Nel calcio a 5, che si gioca (sfide in due tempi da 15 minuti ciascuno) presso l’Oratorio in via Chiaviche, i campioni in carica della Sportinsieme Castellarano, straordinari organizzatori della manifestazione finale, giocano in casa e accoglieranno Fuorigioco Mantova, Istituto Villa Angela Catania, Sport senza barriere Cuneo e due formazioni marchigiane, del CSI Fermo: Frolla e Soccer Dream Team. Sono queste le 6 squadre che si contenderanno lo scudetto Plus, mentre il titolo Superplus se lo giocheranno in partita secca domenica la Virtus Bagnolo (RE) e il Pepo Team Cremona. Nelle palestre Giovanni XXIII e nella Polivalente si giocherà il volley integrato con protagonisti l’Oratorio Murialdo Ravenna, la US Talamonese del CSI Sondrio, ASD Ushac Carpi, e il Dosso Cremona. Le sei formazioni che andranno a canestro sono invece ancora il Dosso Cremona e Fuorigioco Mantova, quindi le Cince Crema, Dream Team Piacenza, Shark Cremona e la pugliese Fortitudo Basket Gravina. Saranno 14 i direttori di gara impegnati a fischiare: sei arbitri nel basket, tre nella pallavolo e cinque nel calcio a 5. Alle premiazioni, oltre al Presidente regionale CSI Emilia-Romagna, Raffaele Candini, non mancherà il Presidente del CSI Reggio Emilia, Alessandro Munarini, che è per il CSI il responsabile nazionale delle attività sportive paralimpiche. Le sue parole sono incoraggianti e di encomio: «La soddisfazione è tanta, paragonabile solamente all'entusiasmo che, so per certo, porteranno gli atleti e i loro dirigenti. Le gare saranno sicuramente agonisticamente combattute, ma saranno i momenti di convivialità che vivremo assieme a rimanere indelebili nella memoria. Una menzione speciale voglio farla per Luigi e Umberto, due volontari dell'ASD Sportinsieme, persone dal cuore grande, che stanno lavorando alacremente da più d’un mese e lo fanno perché vogliono bene a tutti i ragazzi che invaderanno Castellarano nel prossimo weekend».

Riconosciuto dal CIP quale primo Ente di Promozione Sportiva Paralimpico, il CSI ha in programma nel weekend a Castellarano (RE) le finali dei Campionati Nazionali nelle Attività Paralimpiche, realizzate con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di APT Servizi Emilia-Romagna. Sono oltre 300 atleti nelle discipline di calcio a 5 (8 squadre), basket integrato (6 squadre), pallavolo (4 squadre), con in programma anche un’esibizione di sitting volley, presso la palestra delle scuole elementari con due gruppi lombardi protagonisti. Le squadre vengono dalla Puglia, dalla Sicilia, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna. Nel calcio a 5, che si gioca (sfide in due tempi da 15 minuti ciascuno) presso l’Oratorio in via Chiaviche, i campioni in carica della Sportinsieme Castellarano, straordinari organizzatori della manifestazione finale, giocano in casa e accoglieranno Fuorigioco Mantova, Istituto Villa Angela Catania, Sport senza barriere Cuneo e due formazioni marchigiane, del CSI Fermo: Frolla e Soccer Dream Team. Sono queste le 6 squadre che si contenderanno lo scudetto Plus, mentre il titolo Superplus se lo giocheranno in partita secca domenica la Virtus Bagnolo (RE) e il Pepo Team Cremona. Nelle palestre Giovanni XXIII e nella Polivalente si giocherà il volley integrato con protagonisti l’Oratorio Murialdo Ravenna, la US Talamonese del CSI Sondrio, ASD Ushac Carpi, e il Dosso Cremona. Le sei formazioni che andranno a canestro sono invece ancora il Dosso Cremona e Fuorigioco Mantova, quindi le Cince Crema, Dream Team Piacenza, Shark Cremona e la pugliese Fortitudo Basket Gravina. Saranno 14 i direttori di gara impegnati a fischiare: sei arbitri nel basket, tre nella pallavolo e cinque nel calcio a 5. Alle premiazioni, oltre al Presidente regionale CSI Emilia-Romagna, Raffaele Candini, non mancherà il Presidente del CSI Reggio Emilia, Alessandro Munarini, che è per il CSI il responsabile nazionale delle attività sportive paralimpiche. Le sue parole sono incoraggianti e di encomio: «La soddisfazione è tanta, paragonabile solamente all'entusiasmo che, so per certo, porteranno gli atleti e i loro dirigenti. Le gare saranno sicuramente agonisticamente combattute, ma saranno i momenti di convivialità che vivremo assieme a rimanere indelebili nella memoria. Una menzione speciale voglio farla per Luigi e Umberto, due volontari dell'ASD Sportinsieme, persone dal cuore grande, che stanno lavorando alacremente da più d’un mese e lo fanno perché vogliono bene a tutti i ragazzi che invaderanno Castellarano nel prossimo weekend».

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Bologna, sabato 18 maggio la Festa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza


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Un giorno di festa dedicato ai bambini tra musica, giochi e burattini ma anche un giorno per riflettere sulla negazione dei diritti, nel contesto di una crisi umanitaria internazionale in corso. Il Comitato Provinciale UNICEF di Bologna e il Comune di Bologna organizzano anche quest’anno, con un intento sociale ed etico, la “Festa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” aperta a tutta la cittadinanza. L’evento, sabato 18 maggio, a partire dalle 9:30, in Piazza Lucio Dalla, celebra un evento fondamentale per la storia dei diritti. Infatti, nel 1991, (in data 27 maggio), l’Italia ratificava la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza con la legge n. 176, garantendo l’applicazione della Convenzione e la promozione dei suoi principi fondamentali a tutela dei diritti inviolabili dei bambini. La festa dei diritti vuole essere un’occasione per porre l’accento sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo. Per ribadire e promuovere i principi della Convenzione ONU a cui nessun essere umano dovrebbe sottrarsi. Tra le iniziative che si svolgeranno nella mattinata del 18 maggio, è prevista la premiazione del concorso fotografico “La felicità in uno scatto” nell’ambito del progetto del Comune di Bologna “Patente smartphone”. A seguire sul palco interverranno il presidente Unicef Bologna Raffaele Pignone e l’assessore del Comune di Bologna Daniele Ara, con la moderazione della giornalista Deborah Annolino. Si proseguirà con i racconti e musica dal vivo con la scuola Jam Session.

Un giorno di festa dedicato ai bambini tra musica, giochi e burattini ma anche un giorno per riflettere sulla negazione dei diritti, nel contesto di una crisi umanitaria internazionale in corso. Il Comitato Provinciale UNICEF di Bologna e il Comune di Bologna organizzano anche quest’anno, con un intento sociale ed etico, la “Festa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” aperta a tutta la cittadinanza. L’evento, sabato 18 maggio, a partire dalle 9:30, in Piazza Lucio Dalla, celebra un evento fondamentale per la storia dei diritti. Infatti, nel 1991, (in data 27 maggio), l’Italia ratificava la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza con la legge n. 176, garantendo l’applicazione della Convenzione e la promozione dei suoi principi fondamentali a tutela dei diritti inviolabili dei bambini. La festa dei diritti vuole essere un’occasione per porre l’accento sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo. Per ribadire e promuovere i principi della Convenzione ONU a cui nessun essere umano dovrebbe sottrarsi. Tra le iniziative che si svolgeranno nella mattinata del 18 maggio, è prevista la premiazione del concorso fotografico “La felicità in uno scatto” nell’ambito del progetto del Comune di Bologna “Patente smartphone”. A seguire sul palco interverranno il presidente Unicef Bologna Raffaele Pignone e l’assessore del Comune di Bologna Daniele Ara, con la moderazione della giornalista Deborah Annolino. Si proseguirà con i racconti e musica dal vivo con la scuola Jam Session.

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Bambini e famiglie a teatro con la ricetta del pediatra


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Anche per il 2024 torna Sciroppo di Teatro, l'iniziativa di welfare culturale di ATER Fondazione in collaborazione con gli assessorati alla Cultura, alla Sanità e al Welfare della Regione Emilia-Romagna. A partire da questa stagione, i voucher saranno in distribuzione solo presso gli ambulatori dei pediatri, nei Comuni che hanno aderito all’iniziativa ma anche in alcuni comuni limitrofi. In tutto sono 253 i pediatri che hanno aderito al progetto e che si sono resi disponibili a prescrivere lo Sciroppo di Teatro. Nei 25 comuni dell’Emilia-Romagna aderenti al progetto, i bambini e le bambine dai 3 agli 11 anni, assieme ai loro accompagnatori, potranno recarsi negli spazi teatrali con un voucher fornito dai pediatri attivi nel proprio distretto e che espongono la locandina dell’iniziativa. Sono loro a fornire, già a partire da dicembre 2023, lo Sciroppo di teatro: si tratta di un libretto, impreziosito dalle illustrazioni di Matteo Pagani, nel quale è inserito anche un bugiardino che contiene le indicazioni per la somministrazione e l’assunzione di questa straordinaria medicina. il libretto contiene tre “ricette”, cioè tre tagliandi staccabili, ognuno dei quali corrisponde a un biglietto, al prezzo di 3 euro, per ogni bambino e per ciascun accompagnatore, che potranno assistere in questo modo allo spettacolo.

Anche per il 2024 torna Sciroppo di Teatro, l'iniziativa di welfare culturale di ATER Fondazione in collaborazione con gli assessorati alla Cultura, alla Sanità e al Welfare della Regione Emilia-Romagna. A partire da questa stagione, i voucher saranno in distribuzione solo presso gli ambulatori dei pediatri, nei Comuni che hanno aderito all’iniziativa ma anche in alcuni comuni limitrofi. In tutto sono 253 i pediatri che hanno aderito al progetto e che si sono resi disponibili a prescrivere lo Sciroppo di Teatro. Nei 25 comuni dell’Emilia-Romagna aderenti al progetto, i bambini e le bambine dai 3 agli 11 anni, assieme ai loro accompagnatori, potranno recarsi negli spazi teatrali con un voucher fornito dai pediatri attivi nel proprio distretto e che espongono la locandina dell’iniziativa. Sono loro a fornire, già a partire da dicembre 2023, lo Sciroppo di teatro: si tratta di un libretto, impreziosito dalle illustrazioni di Matteo Pagani, nel quale è inserito anche un bugiardino che contiene le indicazioni per la somministrazione e l’assunzione di questa straordinaria medicina. il libretto contiene tre “ricette”, cioè tre tagliandi staccabili, ognuno dei quali corrisponde a un biglietto, al prezzo di 3 euro, per ogni bambino e per ciascun accompagnatore, che potranno assistere in questo modo allo spettacolo.

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Cervia, verso un’economia circolare etica e sostenibile


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In collaborazione tra l'Associazione Amici di San Vitale e il Comune di Cervia, supportati dal contributo della Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando 2023 LR 15/2018, viene annunciato l'avvio del progetto “Cervia R.I.U.S.A.”. Questa iniziativa segna un passo significativo verso la realizzazione di un'infrastruttura di welfare ecologico che intende riformulare il concetto di riuso, ponendosi come fulcro di un'economia circolare etica e sostenibile. Fondamenti e Obiettivi. Il progetto “Cervia R.I.U.S.A.” si distingue per la sua ambizione di trasformare il Centro del Riuso in un polo di attività che promuova non solo la sostenibilità ambientale ma anche l'inclusione sociale, attraverso la rigenerazione di beni e la valorizzazione delle risorse comunitarie. Riflettendo su teorie contemporanee del welfare ecologico, l'iniziativa mira a stimolare una gestione partecipativa e consapevole delle risorse, innescando un processo virtuoso che contribuisca attivamente allo sviluppo sostenibile. Confermando il valore innovativo e la rilevanza del progetto, “Cervia R.I.U.S.A.” ha ottenuto una posizione di primo piano nella valutazione regionale, classificandosi primo tra i progetti avanzati da soggetti privati e secondo nella graduatoria generale di 44 proposte. Questo risultato sottolinea l'importanza di approcci innovativi al welfare ecologico come veicolo per affrontare le sfide ambientali contemporanee. Contributi e Partecipazione. Per realizzare questi obiettivi, la partecipazione attiva della comunità è essenziale. Si sollecita quindi la compilazione di un questionario strutturato attorno a due assi principali: le abitudini di riuso individuali e le percezioni relative al potenziale di sviluppo del Centro del Riuso. I dati raccolti guideranno le fasi successive dell'intervento, assicurando che le iniziative implementate siano allineate con le esigenze e le aspettative dei cittadini.

In collaborazione tra l'Associazione Amici di San Vitale e il Comune di Cervia, supportati dal contributo della Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando 2023 LR 15/2018, viene annunciato l'avvio del progetto “Cervia R.I.U.S.A.”. Questa iniziativa segna un passo significativo verso la realizzazione di un'infrastruttura di welfare ecologico che intende riformulare il concetto di riuso, ponendosi come fulcro di un'economia circolare etica e sostenibile. Fondamenti e Obiettivi. Il progetto “Cervia R.I.U.S.A.” si distingue per la sua ambizione di trasformare il Centro del Riuso in un polo di attività che promuova non solo la sostenibilità ambientale ma anche l'inclusione sociale, attraverso la rigenerazione di beni e la valorizzazione delle risorse comunitarie. Riflettendo su teorie contemporanee del welfare ecologico, l'iniziativa mira a stimolare una gestione partecipativa e consapevole delle risorse, innescando un processo virtuoso che contribuisca attivamente allo sviluppo sostenibile. Confermando il valore innovativo e la rilevanza del progetto, “Cervia R.I.U.S.A.” ha ottenuto una posizione di primo piano nella valutazione regionale, classificandosi primo tra i progetti avanzati da soggetti privati e secondo nella graduatoria generale di 44 proposte. Questo risultato sottolinea l'importanza di approcci innovativi al welfare ecologico come veicolo per affrontare le sfide ambientali contemporanee. Contributi e Partecipazione. Per realizzare questi obiettivi, la partecipazione attiva della comunità è essenziale. Si sollecita quindi la compilazione di un questionario strutturato attorno a due assi principali: le abitudini di riuso individuali e le percezioni relative al potenziale di sviluppo del Centro del Riuso. I dati raccolti guideranno le fasi successive dell'intervento, assicurando che le iniziative implementate siano allineate con le esigenze e le aspettative dei cittadini.

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Eco-condominio solidale, Ravenna lancia la scommessa


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Il progetto è ambizioso e costruito guardando alla società che cambia, nella sua connotazione anagrafica così come rispetto alle necessità del futuro. Cesaa, il nome del primo condominio eco-energetico solidale per anziani autosufficienti, atteso nell’ex scuola materna di San Michele, a Ravenna. Il progetto prevede la realizzazione di unità di alloggio per ogni ospite che garantiranno privacy e spazi individuali ma anche spazi comuni di coabitazione nel medesimo stabile; il tutto alimentato da energie rinnovabili che attenueranno sensibilmente i costi delle bollette. Per PlapleTv, il racconto del consigliere comunale Giancarlo Schiano

Il progetto è ambizioso e costruito guardando alla società che cambia, nella sua connotazione anagrafica così come rispetto alle necessità del futuro. Cesaa, il nome del primo condominio eco-energetico solidale per anziani autosufficienti, atteso nell’ex scuola materna di San Michele, a Ravenna. Il progetto prevede la realizzazione di unità di alloggio per ogni ospite che garantiranno privacy e spazi individuali ma anche spazi comuni di coabitazione nel medesimo stabile; il tutto alimentato da energie rinnovabili che attenueranno sensibilmente i costi delle bollette. Per PlapleTv, il racconto del consigliere comunale Giancarlo Schiano

News

Viva Femme Fashion Show, Giovani contro la violenza sulle donne


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l progetto è nato nell'ambito del contest scolastico di Ravenna Città ad Impatto Positivo. E l'idea si trasforma in realtà. Dal Teatro Dante Alighieri si sviluppa il Viva Femme Fashion Sohw, evento di moda e beneficenza nato dal sogno di quattro ragazze. L'intento di 𝘔𝘪𝘤𝘩𝘦𝘭𝘢, 𝘋è𝘴𝘪𝘳è𝘦, 𝘊𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢 𝘦 𝘈𝘭𝘦𝘹𝘢𝘯𝘥𝘳𝘢 era quello di farsi portavoce di un messaggio chiaro, diretto e semplice: No alla violenza sulle donne. Nel loro messaggio hanno voluto coinvolgere prima di tutto ragazzi e ragazze della loro età, come primi possibili artefici di un vero cambiamento VIVA FEMME è nato dalla collaborazione tra Pmg Italia Società Benefit, Pubblica Assistenza di Ravenna, Comune di Ravenna e l’Istituto Professionale Statale Olivetti Callegari. Beneficenze nel corso della serata, con donazione a favore del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna

l progetto è nato nell'ambito del contest scolastico di Ravenna Città ad Impatto Positivo. E l'idea si trasforma in realtà. Dal Teatro Dante Alighieri si sviluppa il Viva Femme Fashion Sohw, evento di moda e beneficenza nato dal sogno di quattro ragazze. L'intento di 𝘔𝘪𝘤𝘩𝘦𝘭𝘢, 𝘋è𝘴𝘪𝘳è𝘦, 𝘊𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢 𝘦 𝘈𝘭𝘦𝘹𝘢𝘯𝘥𝘳𝘢 era quello di farsi portavoce di un messaggio chiaro, diretto e semplice: No alla violenza sulle donne. Nel loro messaggio hanno voluto coinvolgere prima di tutto ragazzi e ragazze della loro età, come primi possibili artefici di un vero cambiamento VIVA FEMME è nato dalla collaborazione tra Pmg Italia Società Benefit, Pubblica Assistenza di Ravenna, Comune di Ravenna e l’Istituto Professionale Statale Olivetti Callegari. Beneficenze nel corso della serata, con donazione a favore del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna

I giovani