Wings for Life World Run porta in Italia l'evento di corsa benefica
Wings for Life sostiene la ricerca all'avanguardia in tutto il mondo per trovare una cura per le lesioni del midollo spinale. Una corsa unica nel suo genere per tutti, sia runner che partecipanti in carrozzina. Invece del traguardo, tutti i partecipanti correranno insieme per tenere testa alla Catcher Car virtuale. Ora per l'undicesimo anno, il 4 maggio 2025 i partecipanti della Wings for Life World Run a Italia potranno correre insieme a Aosta. La nuova edizione è stata possibile grazie all’iniziativa di Samuele Buffa e Leonardo Lotto. Quest’ultimo è un giovane valdostano rimasto paralizzato in seguito a un incidente in Australia nel 2023 e oggi è impegnato attivamente nella sensibilizzazione sul tema delle lesioni al midollo spinale.
Rubrica: Dillo a Plaple
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Dillo a PlapleIn Madagascar energia solare per tutti
Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.
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Dillo a PlapleCloud seeding: scienza vs cambiamento climatico
In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.
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Dillo a PlapleIn aumento le spiagge certificate Bandiera Blu
In Italia è aumentato il numero totale delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu, la certificazione delle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni. Un po' di numeri: sono 246 i Comuni italiani che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro lidi. In totale si contano 487 spiagge e 84 approdi turistici. Si tratta di dati positivi, soprattutto perché in crescita rispetto allo scorso anno: parliamo di dieci Comuni in più. Questo trend positivo segue una crescita costante degli ultimi anni, segnale evidente dell’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi turistici. Anche quest'anno l'Italia si conferma l'eccellenza del turismo sostenibile: è innegabile l’impegno delle sue amministrazioni locali nella gestione sostenibile del territorio. Queste, infatti, operano in diversi ambiti, tra cui l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e il miglioramento generale della vivibilità durante la stagione turistica. E tu in quale spiaggia certificata Bandiera Blu andrai questa estate?
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Dillo a PlapleUn nuovo strumento per una rigenerazione territoriale più sostenibile
Le Aree Interne in Italia custodiscono un patrimonio unico, ma troppo spesso dimenticato. Sono oltre 4000 i Comuni in Italia situati ad una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali, come istruzione, salute e mobilità. Queste sono le cosiddette Aree Interne, definite dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e rappresentano il 48,5% del totale delle municipalità del Bel Paese, contando circa 13 milioni di persone (dati Openpolis). Dal dopoguerra ad oggi, questi territori hanno subito un costante fenomeno di marginalizzazione: diminuzione della popolazione residente, del livello di occupazione e dell'offerta di servizi, in un circolo vizioso acuito anche dal susseguirsi di eventi calamitosi che hanno ulteriormente colpito queste aree. Spopolamento, invecchiamento, mancanza di servizi: sono queste le sfide che affliggono migliaia di Comuni italiani. Eppure, proprio da questi luoghi può rinascere una nuova idea di sviluppo Oggi, grazie al lavoro della Federazione BCC Campania e Calabria e di NeXt Economia, con il sostegno di Fondosviluppo, prende forma uno strumento concreto e innovativo per invertire la rotta: la Guida completa per Comunità Coraggiose. La Guida nasce per accompagnare cittadini, imprese, amministrazioni e attori del Terzo Settore in un percorso di rigenerazione territoriale che diventa partecipata, sostenibile e inclusiva. “Questo progetto ricorda che le BCC sono banche di comunità e che investono non solo sul miglioramento delle condizioni economiche ma anche sulla crescita della coesione sociale, sullo sviluppo e sulla promozione della cooperazione, sulla crescita responsabile e sostenibile. Ogni territorio, se può contare su una BCC, è più forte e resiliente” - Dichiara Nicola Paldino, Vicepresidente della Federazione delle Banche di Comunità di Campania e Calabria. La pubblicazione nasce dall’esperienza diretta condotta nei Comuni di San Pietro al Tanagro (SA) e Bisignano (CS), dove si è avviato un processo di rigenerazione che ha coinvolto cittadini, imprese, enti del terzo settore e istituzioni, portando alla creazione di Mappe di Comunità, itinerari turistici sostenibili e modelli di cooperazione locale. Tra i contenuti chiave della guida: * Le 5 dimensioni per costruire una comunità resiliente: territorio, sostenibilità, impatto, cooperazione, digitale. * Gli strumenti per attivare partecipazione e inclusione: Patto di Comunità, Community Canvas, Indici ESG, piattaforme digitali. * Le fasi di sviluppo comunitario: dalla co-emersione alla co-valutazione e ri-progettazione. * Le metriche di impatto civile basate sui BES, SDGs e indicatori di benessere multidimensionale.
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Dillo a PlapleIl 13 maggio 1978 vennero aboliti per sempre i manicomi
Quando le cose non funzionano, bisogna avere il coraggio di cambiarle. Questo è stato il principio guida di Franco Basaglia, medico psichiatra e neurologo, che negli anni ’70 ha rivoluzionato profondamente il mondo della psichiatria in Italia. Da giovane medico, Basaglia arrivò a Gorizia per lavorare in uno dei manicomi dell’epoca. Lì, prese coscienza delle condizioni disumane in cui venivano trattati i pazienti psichiatrici. A partire da quell’esperienza, maturò una visione completamente nuova: il rapporto tra medico e paziente doveva essere fondato sul dialogo, sull’ascolto e sul rispetto reciproco, non sulla repressione o sull’annientamento dell’altro. Animato da questi ideali, Basaglia intraprese una battaglia per restituire dignità e diritti alle persone internate nei manicomi. Tra le sue innovazioni più significative ci fu l’introduzione dell’arte come strumento terapeutico. Nel 1971 diede vita a laboratori di pittura e teatro all’interno delle strutture psichiatriche, offrendo ai pazienti la possibilità di esprimersi, raccontarsi e riconnettersi con sé stessi e con gli altri. L’arte divenne così un ponte verso la libertà interiore e la riconquista della propria identità. Il 13 maggio è una data simbolica: proprio oggi si celebra l’abolizione dei manicomi, sancita nel 1978 dalla Legge 180, conosciuta anche come “Legge Basaglia”. Un traguardo epocale, reso possibile grazie alla tenacia, alle idee e agli scritti di un uomo che ha dedicato la sua vita a restituire umanità a chi l’aveva perduta. Franco Basaglia non è stato solo un medico, ma un rivoluzionario del pensiero e della cura, capace di cambiare per sempre il modo in cui la società guarda alla malattia mentale.
Quando le cose non funzionano, bisogna avere il coraggio di cambiarle. Questo è stato il principio guida di Franco Basaglia, medico psichiatra e neurologo, che negli anni ’70 ha rivoluzionato profondamente il mondo della psichiatria in Italia. Da giovane medico, Basaglia arrivò a Gorizia per lavorare in uno dei manicomi dell’epoca. Lì, prese coscienza delle condizioni disumane in cui venivano trattati i pazienti psichiatrici. A partire da quell’esperienza, maturò una visione completamente nuova: il rapporto tra medico e paziente doveva essere fondato sul dialogo, sull’ascolto e sul rispetto reciproco, non sulla repressione o sull’annientamento dell’altro. Animato da questi ideali, Basaglia intraprese una battaglia per restituire dignità e diritti alle persone internate nei manicomi. Tra le sue innovazioni più significative ci fu l’introduzione dell’arte come strumento terapeutico. Nel 1971 diede vita a laboratori di pittura e teatro all’interno delle strutture psichiatriche, offrendo ai pazienti la possibilità di esprimersi, raccontarsi e riconnettersi con sé stessi e con gli altri. L’arte divenne così un ponte verso la libertà interiore e la riconquista della propria identità. Il 13 maggio è una data simbolica: proprio oggi si celebra l’abolizione dei manicomi, sancita nel 1978 dalla Legge 180, conosciuta anche come “Legge Basaglia”. Un traguardo epocale, reso possibile grazie alla tenacia, alle idee e agli scritti di un uomo che ha dedicato la sua vita a restituire umanità a chi l’aveva perduta. Franco Basaglia non è stato solo un medico, ma un rivoluzionario del pensiero e della cura, capace di cambiare per sempre il modo in cui la società guarda alla malattia mentale.
Dillo a PlaplePrevenzione della malnutrizione infantile
Un’ondata di energia e solidarietà coinvolge 1.700 scuole italiane: circa 230.000 studenti pronti a correre per un obiettivo comune: combattere la malnutrizione. La “Corsa Contro la Fame” è il più grande progetto didattico, sportivo e solidale al mondo e, in Italia, giunge alla sua undicesima edizione, con il patrocinio del CONI. Promossa da Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, l’iniziativa unisce sport, educazione e solidarietà. Dal 2015 a oggi, in Italia, ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani e a livello globale, ha mobilitato oltre 9 milioni di studenti in 68.000 scuole. L’edizione 2025 sostiene le comunità della Costa d’Avorio, dove Azione Contro la Fame è attiva con interventi salvavita. Prima della corsa, gli studenti partecipano a un percorso formativo curato dagli operatori dell’organizzazione, con oltre 11.000 ore di attività in aula per approfondire cause, impatti e soluzioni della fame, che oggi colpisce più di 700 milioni di persone nel mondo. Giunta alla sua undicesima edizione, l’iniziativa Corsa Contro la Fame prevede che ogni anno venga consegnato a ogni studente partecipante un Passaporto Solidale, un librettino con le informazioni necessarie per sensibilizzare parenti e conoscenti alla cura e prevenzione della malnutrizione infantile: le persone sensibilizzate possono fare delle “promesse di donazione” per ogni giro di campo che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa. Le ragazze e i ragazzi coinvolti potranno moltiplicare le promesse di donazione raccolte per il numero di giri effettuati, contribuendo concretamente a generare un cambiamento nelle vite dei loro coetanei nati dall’altra parte del mondo.
Un’ondata di energia e solidarietà coinvolge 1.700 scuole italiane: circa 230.000 studenti pronti a correre per un obiettivo comune: combattere la malnutrizione. La “Corsa Contro la Fame” è il più grande progetto didattico, sportivo e solidale al mondo e, in Italia, giunge alla sua undicesima edizione, con il patrocinio del CONI. Promossa da Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, l’iniziativa unisce sport, educazione e solidarietà. Dal 2015 a oggi, in Italia, ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani e a livello globale, ha mobilitato oltre 9 milioni di studenti in 68.000 scuole. L’edizione 2025 sostiene le comunità della Costa d’Avorio, dove Azione Contro la Fame è attiva con interventi salvavita. Prima della corsa, gli studenti partecipano a un percorso formativo curato dagli operatori dell’organizzazione, con oltre 11.000 ore di attività in aula per approfondire cause, impatti e soluzioni della fame, che oggi colpisce più di 700 milioni di persone nel mondo. Giunta alla sua undicesima edizione, l’iniziativa Corsa Contro la Fame prevede che ogni anno venga consegnato a ogni studente partecipante un Passaporto Solidale, un librettino con le informazioni necessarie per sensibilizzare parenti e conoscenti alla cura e prevenzione della malnutrizione infantile: le persone sensibilizzate possono fare delle “promesse di donazione” per ogni giro di campo che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa. Le ragazze e i ragazzi coinvolti potranno moltiplicare le promesse di donazione raccolte per il numero di giri effettuati, contribuendo concretamente a generare un cambiamento nelle vite dei loro coetanei nati dall’altra parte del mondo.
Dillo a PlapleTorna in tutta Italia il contest per sconfiggere la povertà
Al centro del progetto “Social Contest 2025: i tanti volti del bisogno” vi sono temi importanti come la lotta alla povertà, promuovere la creazione di posti di lavoro dignitosi, promuovere l’inclusione sociale e creare spazi urbani verdi. Queste le mission principali del progetto rivolto alle organizzazioni non profit. Il Social Contest 2025 è promosso da Cdo Opere Sociali grazie al sostegno di JTI Italia e punta a promuovere iniziative sociali di cambiamento positivo in Italia, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il Contest prevede la selezione di 4 progetti, uno per ciascuno dei filoni suddetti, a cui verranno assegna come contributo per la realizzazione delle attività progettuali 20.000 euro cadauno.
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Dillo a PlapleNasce il più grande ponte per la fauna selvatica
Il Wallis Annenberg Wildlife Crossing è un partenariato pubblico-privato di portata monumentale che ha sfruttato l'esperienza e la leadership di decine di organizzazioni e istituzioni per proteggere e ripristinare gli habitat della fauna selvatica nella California meridionale. L'attraversamento sarà pronto entro il 2026. Nel 2015, la National Wildlife Foundation (NWF) e la Caltrans hanno proposto un imponente corridoio attraverso l'autostrada 101 ad Agoura Hills per offrire alla fauna selvatica un luogo sicuro per attraversare e raggiungere altri habitat. All'epoca, si prevedeva che il piano proposto avrebbe richiesto anni per essere finanziato e ancora di più per essere realizzato. A causa delle dimensioni e dei costi del ponte, il suo completamento sarebbe dipeso dalle donazioni del pubblico. Nel 2016, Wallis Annenberg e la Annenberg Foundation hanno raccolto la richiesta di fondi e hanno erogato un finanziamento di 1 milione di dollari per spronare la comunità e i leader locali a donare. Il finanziamento ha permesso a Caltrans di effettuare le necessarie valutazioni preliminari per garantire che il ponte non causasse alcun impatto ambientale sull'area circostante. I lavori sono ora in corso e, una volta ultimato, il Wallis Annenberg Wildlife Crossing sarà il più grande corridoio faunistico del mondo e ripristinerà habitat e un ecosistema che nel tempo sono stati degradati dallo sviluppo umano. Il ponte consentirà alla fauna selvatica di attraversare liberamente l'autostrada 101 senza il rischio di morte o incidenti, e garantirà la sopravvivenza di molte specie isolate.
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Dillo a Plaple2025, Anno del rispetto e della parità
Avendo rilevato un aumento della violenza di genere, l’associazione no-profit ICJLDS ha proclamato il 2025 «anno del rispetto e della parità», impegnandosi a promuove azioni concrete per combattere ogni forma di violenza e costruire una società fondata sul rispetto, la dignità e l’uguaglianza. Secondo un’indagine dell’Ue, 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale: il 30,7% del totale. In Italia la percentuale sale al 31,7%. ICJLDS ha così focalizzato quest’anno la sua attenzione sulla lotta contro la violenza di genere, organizzando studi, campagne di comunicazione mirate ed eventi pubblici per far conoscere le diverse forme di violenza e promuovere una cultura del rispetto: a novembre 2025 verranno presentati i risultati. «Il Codice rosso, introdotto nel 2019, ha rafforzato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, introducendo anche il reato di revenge porn e aumentando le pene per stalking e violenza domestica. Tuttavia, il fenomeno dei femminicidi rimane preoccupante» osserva Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente dell’ICJLDS. È vero infatti che il Consiglio d’Europa ha più volte espresso preoccupazione per l’elevata percentuale di archiviazioni nei procedimenti per maltrattamenti e violenza sessuale, nonché per l’insufficienza delle misure cautelari adottate. E per quanto riguarda i centri anti-violenza (CAV) che offrono supporto alle vittime, l’offerta è ancora insufficiente rispetto all’obiettivo di un centro ogni 10.000 abitanti stabilito dalla legge di ratifica della convenzione di Istanbul. E se a marzo 2025 il governo ha approvato un disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo, nonostante i progressi legislativi e le iniziative di sensibilizzazione, la violenza di genere, in particolare quella contro le donne, rimane una sfida significativa sia in Italia che a livello globale. «È fondamentale continuare a rafforzare le misure di prevenzione, protezione e perseguimento dei reati, ma anche e soprattutto promuovere un cambiamento culturale che elimini le radici della discriminazione e della violenza di genere» concludono gli analisti dell’ICJLDS.
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Dillo a PlapleContrastare il bullismo e i pericoli della rete
Oggi, 6 Maggio, parte da Biella e più precisamente dall’IIS EUGENIO BONA, il tour del progetto “Educyber Generations” l’iniziativa promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, realizzata nell’ambito del Progetto Diderot di Fondazione CRT, per contrastare il bullismo e i pericoli della rete, un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nella società e nelle scuole italiane. Durante la mattinata si terranno tre sessioni formative, condotte da Sara Valente e Antonella Silletti, psicologhe della task force anti bullismo del MOIGE per formare i ragazzi sui rischi e le opportunità del mondo digitale. Nel pomeriggio, il Centro Mobile Moige sarà presente nel cortile della scuola per accogliere la cittadinanza, seguito da un intervento rivolto a genitori e insegnanti. Il tour proseguirà fino a maggio 2025 raggiungendo oltre 6mila studenti appartenenti ad oltre 70 scuole in Piemonte e Valle D’Aosta. Secondo lo studio del MOIGE, condotto in collaborazione con l'Istituto Piepoli nel 2023, emergono dati allarmanti: l'8% dei ragazzi usa foto o video per prendere in giro qualcuno, un dato in costante aumento. Il 45% ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenze, con il 34% di casi legati a violenza verbale. Preoccupante è anche la percentuale di minori che navigano senza alcun filtro anti-porno (49%) e la scarsissima comunicazione con le famiglie riguardo a strumenti di protezione durante la navigazione online. Dallo studio emerge inoltre una generale fiducia nei confronti di quanto viene letto su internet. Il 42% crede che ciò che si legge online sia attendibile ma il 52% ammette di aver creduto almeno una volta ad una notizia che poi si è rivelata una fake news. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita. Un altro dato significativo è quello relativo al tipo di presenza sui social. Oltre 1 su 4 ha un proprio canale attraverso il quale condivide con gli utenti contenuti come video, tutorial, foto, dove racconta la propria vita, anche facendo live streaming. Questo fenomeno risente con ogni probabilità del ruolo sempre più importante che rivestono gli influencer agli occhi degli adolescenti, che aspirano a diventare come loro. In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali: 9%. Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. L'obiettivo di "Educyber Generations" è di promuovere la cultura della cittadinanza digitale. A questo scopo, infatti, verranno formati gruppi di studenti che opereranno nelle scuole in collaborazione con docenti, famiglie e forze dell'ordine, per garantire un supporto tra pari e una maggiore consapevolezza dei rischi online. Attraverso questi strumenti, Educyber Generations mira a fornire competenze digitali e supporto qualificato, prevenendo e contrastando episodi di cyberbullismo e rischi della rete. Un progetto che si pone come obiettivo non solo di proteggere, ma di costruire una generazione di cittadini digitali consapevoli e responsabili.
Oggi, 6 Maggio, parte da Biella e più precisamente dall’IIS EUGENIO BONA, il tour del progetto “Educyber Generations” l’iniziativa promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, realizzata nell’ambito del Progetto Diderot di Fondazione CRT, per contrastare il bullismo e i pericoli della rete, un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nella società e nelle scuole italiane. Durante la mattinata si terranno tre sessioni formative, condotte da Sara Valente e Antonella Silletti, psicologhe della task force anti bullismo del MOIGE per formare i ragazzi sui rischi e le opportunità del mondo digitale. Nel pomeriggio, il Centro Mobile Moige sarà presente nel cortile della scuola per accogliere la cittadinanza, seguito da un intervento rivolto a genitori e insegnanti. Il tour proseguirà fino a maggio 2025 raggiungendo oltre 6mila studenti appartenenti ad oltre 70 scuole in Piemonte e Valle D’Aosta. Secondo lo studio del MOIGE, condotto in collaborazione con l'Istituto Piepoli nel 2023, emergono dati allarmanti: l'8% dei ragazzi usa foto o video per prendere in giro qualcuno, un dato in costante aumento. Il 45% ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenze, con il 34% di casi legati a violenza verbale. Preoccupante è anche la percentuale di minori che navigano senza alcun filtro anti-porno (49%) e la scarsissima comunicazione con le famiglie riguardo a strumenti di protezione durante la navigazione online. Dallo studio emerge inoltre una generale fiducia nei confronti di quanto viene letto su internet. Il 42% crede che ciò che si legge online sia attendibile ma il 52% ammette di aver creduto almeno una volta ad una notizia che poi si è rivelata una fake news. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita. Un altro dato significativo è quello relativo al tipo di presenza sui social. Oltre 1 su 4 ha un proprio canale attraverso il quale condivide con gli utenti contenuti come video, tutorial, foto, dove racconta la propria vita, anche facendo live streaming. Questo fenomeno risente con ogni probabilità del ruolo sempre più importante che rivestono gli influencer agli occhi degli adolescenti, che aspirano a diventare come loro. In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali: 9%. Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. L'obiettivo di "Educyber Generations" è di promuovere la cultura della cittadinanza digitale. A questo scopo, infatti, verranno formati gruppi di studenti che opereranno nelle scuole in collaborazione con docenti, famiglie e forze dell'ordine, per garantire un supporto tra pari e una maggiore consapevolezza dei rischi online. Attraverso questi strumenti, Educyber Generations mira a fornire competenze digitali e supporto qualificato, prevenendo e contrastando episodi di cyberbullismo e rischi della rete. Un progetto che si pone come obiettivo non solo di proteggere, ma di costruire una generazione di cittadini digitali consapevoli e responsabili.
Dillo a PlapleNO ALLA DEFORESTAZIONE!
La Norvegia lancia un segnale forte a protezione dei numeri boschi presenti nel loro Paese: il divieto di deforestazione è diventato legge. Un azione che non è mirata solo all’abbattimento di alberi a causa delle attività istituzionali. Un divieto che si estende anche all’acquistare o produrre prodotti che contribuiscono alla distruzione delle foreste a livello globale. Una legge che pone le sue radici nel Settembre 2018: la Commissione permanente per l’energia e l’ambiente approvò il “Piano nazionale sulla biodiversità”. Un documento che dette inizio ad un cambiamento importante, in quanto il governo novarese ha interrotto di netto di siglare contratti che erano strettamente coinvolte nelle attività di deforestazione. Il governo non si è fermato solamente al suo territorio, ma si è anche impegnata a sostenere Paesi come il Brasile e Indonesia: sostenere attivamente progetti di riforestazione e strategie di conservazione.
La Norvegia lancia un segnale forte a protezione dei numeri boschi presenti nel loro Paese: il divieto di deforestazione è diventato legge. Un azione che non è mirata solo all’abbattimento di alberi a causa delle attività istituzionali. Un divieto che si estende anche all’acquistare o produrre prodotti che contribuiscono alla distruzione delle foreste a livello globale. Una legge che pone le sue radici nel Settembre 2018: la Commissione permanente per l’energia e l’ambiente approvò il “Piano nazionale sulla biodiversità”. Un documento che dette inizio ad un cambiamento importante, in quanto il governo novarese ha interrotto di netto di siglare contratti che erano strettamente coinvolte nelle attività di deforestazione. Il governo non si è fermato solamente al suo territorio, ma si è anche impegnata a sostenere Paesi come il Brasile e Indonesia: sostenere attivamente progetti di riforestazione e strategie di conservazione.
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