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Rispetto e tutela dell’ambiente, FeRFA premia il parco 'Gallipoli Cognato Dolomiti Lucane' con bandiera verde


Dal 2022 ogni anno, in data 21 Ottobre viene assegnata una bandiera verde in segno di riconoscimento per il rispetto e la tutela di pachi e foreste. Questo 21 Ottobre, il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane riceverà, dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale, il riconoscimento di “Bandiera Verde Parchi e Foreste Ferfa”: lo hanno reso noto il presidente, Mario Ungaro, e il direttore, Marco Delorenzo.
La bandiera è stata assegnata per il rispetto dei requisiti relativi alla gestione sostenibile del patrimonio verde, per la sostenibilità ecologica e per la multifunzionalità delle foreste.
“Il progetto Bandiera Verde – hanno detto Ungaro e Delorenzo – si integra con la nuova strategia forestale Europea e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, integrazione con l’ambiente, con l’economia e le popolazioni locali”.

Il Progetto FeRFA
La Bandiera Verde Parchi e Foreste è un riconoscimento nazionale, istituito dalla Federazione rinascita forestale e Ambientale nel 2022 in occasione dei 200 anni dalla nascita del Corpo forestale dello Stato.
La Commissione europea ha di recente adottato la “Nuova strategia forestale” per il 2030, iniziativa che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Il progetto bandiera verde Parchi e Foreste, si integra con tale strategia Europea e mira a garantire la multifunzionalità delle foreste come alleati essenziali nella lotta ai cambiamenti climatici e luogo di tutela della biodiversità.
Il progetto bandiera verde vuole implementare tutte quelle azioni concrete che aumentino la quantità e la qualità delle foreste in Italia.
Il progetto Bandiera Verde Parchi e Foreste ha l'obiettivo di sensibilizzare la politica ad un uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, di sostenibilità e integrazione con l’ambiente, l’economia e le popolazioni locali.

Rubrica: Dillo a Plaple

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Dal 2022 ogni anno, in data 21 Ottobre viene assegnata una bandiera verde in segno di riconoscimento per il rispetto e la tutela di pachi e foreste. Questo 21 Ottobre, il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane riceverà, dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale, il riconoscimento di “Bandiera Verde Parchi e Foreste Ferfa”: lo hanno reso noto il presidente, Mario Ungaro, e il direttore, Marco Delorenzo.
La bandiera è stata assegnata per il rispetto dei requisiti relativi alla gestione sostenibile del patrimonio verde, per la sostenibilità ecologica e per la multifunzionalità delle foreste.
“Il progetto Bandiera Verde – hanno detto Ungaro e Delorenzo – si integra con la nuova strategia forestale Europea e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, integrazione con l’ambiente, con l’economia e le popolazioni locali”. Il Progetto FeRFA La Bandiera Verde Parchi e Foreste è un riconoscimento nazionale, istituito dalla Federazione rinascita forestale e Ambientale nel 2022 in occasione dei 200 anni dalla nascita del Corpo forestale dello Stato. La Commissione europea ha di recente adottato la “Nuova strategia forestale” per il 2030, iniziativa che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il progetto bandiera verde Parchi e Foreste, si integra con tale strategia Europea e mira a garantire la multifunzionalità delle foreste come alleati essenziali nella lotta ai cambiamenti climatici e luogo di tutela della biodiversità. Il progetto bandiera verde vuole implementare tutte quelle azioni concrete che aumentino la quantità e la qualità delle foreste in Italia. Il progetto Bandiera Verde Parchi e Foreste ha l'obiettivo di sensibilizzare la politica ad un uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, di sostenibilità e integrazione con l’ambiente, l’economia e le popolazioni locali.

Dal 2022 ogni anno, in data 21 Ottobre viene assegnata una bandiera verde in segno di riconoscimento per il rispetto e la tutela di pachi e foreste. Questo 21 Ottobre, il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane riceverà, dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale, il riconoscimento di “Bandiera Verde Parchi e Foreste Ferfa”: lo hanno reso noto il presidente, Mario Ungaro, e il direttore, Marco Delorenzo.
La bandiera è stata assegnata per il rispetto dei requisiti relativi alla gestione sostenibile del patrimonio verde, per la sostenibilità ecologica e per la multifunzionalità delle foreste.
“Il progetto Bandiera Verde – hanno detto Ungaro e Delorenzo – si integra con la nuova strategia forestale Europea e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, integrazione con l’ambiente, con l’economia e le popolazioni locali”. Il Progetto FeRFA La Bandiera Verde Parchi e Foreste è un riconoscimento nazionale, istituito dalla Federazione rinascita forestale e Ambientale nel 2022 in occasione dei 200 anni dalla nascita del Corpo forestale dello Stato. La Commissione europea ha di recente adottato la “Nuova strategia forestale” per il 2030, iniziativa che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il progetto bandiera verde Parchi e Foreste, si integra con tale strategia Europea e mira a garantire la multifunzionalità delle foreste come alleati essenziali nella lotta ai cambiamenti climatici e luogo di tutela della biodiversità. Il progetto bandiera verde vuole implementare tutte quelle azioni concrete che aumentino la quantità e la qualità delle foreste in Italia. Il progetto Bandiera Verde Parchi e Foreste ha l'obiettivo di sensibilizzare la politica ad un uso sostenibile del soprassuolo forestale, in una nuova ottica di rispetto, di sostenibilità e integrazione con l’ambiente, l’economia e le popolazioni locali.

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Riscoprire se stessi e la propria immagine! AssoStyle Image a sostegno di chi deve affrontare cure oncologiche


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Presso il reparto di ginecologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha preso il via il progetto ‘Io nonostante tutto’: prendersi cura di sé e riscoprirsi uniche ‘nonostante tutto’. L’obiettivo è accompagnare le donne che stanno affrontando le cure oncologiche in un percorso di valorizzazione della loro immagine attraverso l’utilizzo dei colori, l’abbigliamento, gli accessori, il make up e la skin care. Realizzato in collaborazione con Loto Odv e ASI - AssoStyle Image, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle pazienti attraverso un percorso di cura dell’immagine personalizzato Tre incontri per riscoprirsi attraenti e accompagnare il percorso di cura dal cancro, una malattia difficile da affrontare, un’esperienza spesso solitaria e che altrettanto spesso rende complicato guardarsi allo specchio: troppe volte in quell’immagine riflessa c’è chi non riconosce più il suo volto. Le preziose cure salva vita, a volte, lasciano dei segni e possono, più o meno temporaneamente, portare via quegli elementi di femminilità molto cari soprattutto alle donne che se ne vedono repentinamente private.   “IO nonostante tutto” è un progetto di ASI - AssoStyle Image che l’associazione Loto Odv, nata a Bologna e attiva contro i tumori ginecologici, ha fortemente voluto portare in città, a supporto delle pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Al termine del percorso, in base alle analisi che ogni persona avrà scelto di svolgere, verranno date indicazioni riguardanti capi e accessori che esaltano la figura e il viso coerentemente alla palette personalizzata, nel rispetto dello stile individuale. ‘Io nonostante tutto’ è qui ed ora, oltre le terapie, oltre il peso, oltre i fazzoletti in testa, oltre gli occhi della gente.

Presso il reparto di ginecologia del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi ha preso il via il progetto ‘Io nonostante tutto’: prendersi cura di sé e riscoprirsi uniche ‘nonostante tutto’. L’obiettivo è accompagnare le donne che stanno affrontando le cure oncologiche in un percorso di valorizzazione della loro immagine attraverso l’utilizzo dei colori, l’abbigliamento, gli accessori, il make up e la skin care. Realizzato in collaborazione con Loto Odv e ASI - AssoStyle Image, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle pazienti attraverso un percorso di cura dell’immagine personalizzato Tre incontri per riscoprirsi attraenti e accompagnare il percorso di cura dal cancro, una malattia difficile da affrontare, un’esperienza spesso solitaria e che altrettanto spesso rende complicato guardarsi allo specchio: troppe volte in quell’immagine riflessa c’è chi non riconosce più il suo volto. Le preziose cure salva vita, a volte, lasciano dei segni e possono, più o meno temporaneamente, portare via quegli elementi di femminilità molto cari soprattutto alle donne che se ne vedono repentinamente private.   “IO nonostante tutto” è un progetto di ASI - AssoStyle Image che l’associazione Loto Odv, nata a Bologna e attiva contro i tumori ginecologici, ha fortemente voluto portare in città, a supporto delle pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Al termine del percorso, in base alle analisi che ogni persona avrà scelto di svolgere, verranno date indicazioni riguardanti capi e accessori che esaltano la figura e il viso coerentemente alla palette personalizzata, nel rispetto dello stile individuale. ‘Io nonostante tutto’ è qui ed ora, oltre le terapie, oltre il peso, oltre i fazzoletti in testa, oltre gli occhi della gente.

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“Green Project”, alle Cinque Terre nuovi polmoni verdi per la Posidonia Oceanica


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Parte ufficialmente il progetto di riforestazione della Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. La riforestazione fa parte del progetto “Green Project” ed è realizzato dall'International School for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia, mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del Mar Mediterraneo. ll progetto, che si sviluppa nell’arco di tre anni, nasce dall’idea di utilizzare materiali e replicare metodi già impiegati con successo nell’ambiente terrestre, nel settore dell’ingegneria naturalistica.  L’impianto prevede il posizionamento di geocompositi biodegradabili (biostuoie) costituiti da reti in fibra di cocco su una superficie totale di 100 m2 al fine di ripristinare porzioni del posidonieto esistente. Sulle reti verranno ancorate manualmente da personale qualificato (biologi ISSD e DISTAV) circa 2.000 talee di Posidonia reperite tra quelle già scalzate a causa delle mareggiate o degli ancoraggi. Altro tassello importante sarà la fase di monitoraggio che avrà una durata di almeno due anni al fine di verificare il successo dell’intervento in termini di attecchimento e sopravvivenza delle piante.

Parte ufficialmente il progetto di riforestazione della Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. La riforestazione fa parte del progetto “Green Project” ed è realizzato dall'International School for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia, mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del Mar Mediterraneo. ll progetto, che si sviluppa nell’arco di tre anni, nasce dall’idea di utilizzare materiali e replicare metodi già impiegati con successo nell’ambiente terrestre, nel settore dell’ingegneria naturalistica.  L’impianto prevede il posizionamento di geocompositi biodegradabili (biostuoie) costituiti da reti in fibra di cocco su una superficie totale di 100 m2 al fine di ripristinare porzioni del posidonieto esistente. Sulle reti verranno ancorate manualmente da personale qualificato (biologi ISSD e DISTAV) circa 2.000 talee di Posidonia reperite tra quelle già scalzate a causa delle mareggiate o degli ancoraggi. Altro tassello importante sarà la fase di monitoraggio che avrà una durata di almeno due anni al fine di verificare il successo dell’intervento in termini di attecchimento e sopravvivenza delle piante.

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Settimana della Salute Mentale, a Modena numerosi eventi per raccontare il disagio psichico e il “prendersi cura”


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Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

Dal 19 al 26 ottobre un centinaio di eventi tra incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, musica a Modena e nei comuni della provincia per affrontare il tema: Màt è la più grande manifestazione corale in Italia dedicata a un aspetto spesso dimenticato. Il focus della quattordicesima edizione di Màt sta tutto in due parole: “prendersi cura”. Secondo Fabrizio Starace, psichiatra direttore del Festival e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP): “Prendersi cura non riguarda esclusivamente il supporto professionale; la cura della salute mentale va oltre il singolo: abbraccia il contesto familiare e sociale, promuovendo l’inclusione e il benessere collettivo. Obiettivo di Màt è riportare l’attenzione su questo aspetto e superare lo stigma e il pregiudizio legati alla malattia mentale” Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari.   Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre: otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno su tutti i distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.   Promossa dall'azienda sanitaria territoriale e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti.   La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore.

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Meno consumi energetici per Banco Alimentare Piemonte, inaugurato impianto fotovoltaico


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Si rinforza l’impegno concreto per la sostenibilità ambientale e sociale del Banco Alimentare del Piemonte che da oggi potrà contare su un nuovo impianto fotovoltaico e su un’area dedicata al volontariato aziendale completamente rinnovata. L’inaugurazione, avvenuta questa mattina nella sede di Moncalieri, ha visto l’accensione del nuovo impianto da 80 KW che, progettato per ridurre del 50% i consumi energetici del magazzino dell’organizzazione di volontariato, rappresenta una svolta per la sostenibilità del Banco Alimentare. Il risparmio energetico si tradurrà infatti in risparmio economico, il che consentirà di avere più risorse da destinare al sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà. L’intervento rappresenta quindi un importante passo avanti per contribuire ad un futuro più sostenibile, ma non solo. L’impianto infatti, oltre a soddisfare il fabbisogno energetico della struttura del Banco, permetterà anche di alimentare con energia pulita la Comunità Energetica USE (Unione Sociale ed Energia) Nord, condividendo così benefici ecologici ed economici con cittadini, volontari e aziende partner del territorio. Contemporaneamente all’accensione dell’impianto, è stata inaugurata anche la nuova area del magazzino dedicata al volontariato aziendale dove, con una modalità di collaborazione tra profit e no profit, viene data alle aziende l’opportunità di coniugare la formazione dei propri dipendenti con attività di volontariato solidale, come la selezione, il controllo e il riconfezionamento dei prodotti donati al Banco, e che da questo vengono ridistribuiti alle oltre 550 organizzazioni territoriali che in Piemonte supportano più di 112mila persone in condizioni di difficoltà.

Si rinforza l’impegno concreto per la sostenibilità ambientale e sociale del Banco Alimentare del Piemonte che da oggi potrà contare su un nuovo impianto fotovoltaico e su un’area dedicata al volontariato aziendale completamente rinnovata. L’inaugurazione, avvenuta questa mattina nella sede di Moncalieri, ha visto l’accensione del nuovo impianto da 80 KW che, progettato per ridurre del 50% i consumi energetici del magazzino dell’organizzazione di volontariato, rappresenta una svolta per la sostenibilità del Banco Alimentare. Il risparmio energetico si tradurrà infatti in risparmio economico, il che consentirà di avere più risorse da destinare al sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà. L’intervento rappresenta quindi un importante passo avanti per contribuire ad un futuro più sostenibile, ma non solo. L’impianto infatti, oltre a soddisfare il fabbisogno energetico della struttura del Banco, permetterà anche di alimentare con energia pulita la Comunità Energetica USE (Unione Sociale ed Energia) Nord, condividendo così benefici ecologici ed economici con cittadini, volontari e aziende partner del territorio. Contemporaneamente all’accensione dell’impianto, è stata inaugurata anche la nuova area del magazzino dedicata al volontariato aziendale dove, con una modalità di collaborazione tra profit e no profit, viene data alle aziende l’opportunità di coniugare la formazione dei propri dipendenti con attività di volontariato solidale, come la selezione, il controllo e il riconfezionamento dei prodotti donati al Banco, e che da questo vengono ridistribuiti alle oltre 550 organizzazioni territoriali che in Piemonte supportano più di 112mila persone in condizioni di difficoltà.

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Modena, Spazio Uau! inaugura nuovo centro per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico


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Una vera e propria palestra di vita che vuole fornire ai bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico la possibilità di lavorare sulle loro autonomie: lo Spazio UAU è un centro polifunzionale accreditato e integrato con la rete dei servizi dell’Azienda USL di Modena che ha inaugurato questa mattina a Villa Igea. Qui i pazienti della fascia di età dai 6 ai 15 anni hanno a disposizione 430 metri quadrati, 7 stanze, 21 professionisti specializzati. Nello Spazio UAU sono stati ricreati gli ambienti di vita quotidiana – la cucina, il bagno, la camera da letto – per insegnare e allenare le capacità individuali in maniera strutturata, all’interno di contesti di vita che riproducono il più possibile la quotidianità. Da inizio settembre 45 minori seguono in questa sede i loro percorsi di trattamenti abilitativi e riabilitativi     Dalla cucina, al bagno con doccia, dalla scrivania per disegnare alla camera da letto: sono tra gli ambienti di una abitazione ricreati nel nuovo Spazio UAU presso Villa Igea a Modena. E sono stati ideati e realizzati per aiutare i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a sviluppare e allenare le loro autonomie in contesti di vita quotidiana.   Lo Spazio UAU è un nuovo centro polifunzionale modenese - accreditato e convenzionato con l’AUSL - per il trattamento abilitativo e riabilitativo rivolto in particolare alla fascia di età 6-15 anni: qui è quotidianamente al lavoro un’equipe multiprofessionale specializzata sull’autismo, composta da un medico, tre psicologhe, dieci tecnici della riabilitazione psichiatrica, quattro terapisti occupazionali, un logopedista, un pedagogista e un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; l’obiettivo è quello di costruire un percorso di trattamento individualizzato per ogni paziente.  Da inizio settembre, dunque in poco più di un mese, sono in trattamento 45 bambini su segnalazione dei servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di Modena con cui questo percorso di trattamento è integrato. Lo Spazio UAU è quindi un ulteriore e innovativo tassello che si aggiunge agli altri spazi di trattamento presenti nel territorio di Modena e provincia (il Gelso a Vignola, Frignaut a Pavullo, AUT AUT a Fiorano) e collaborazioni con enti attivi nel territorio (biblioteche e ludoteche comunali, Villa Forni e Citta dei ragazzi a Modena), lavorando in rete con le Associazioni dei familiari degli utenti e le istituzioni scolastiche. Modalità, spazi e obiettivi di trattamento Questo nuovo spazio si sviluppa su 430 metri quadrati e dispone di sette stanze, tra cui una cucina, un bagno con doccia e uno senza, una camera da letto, tre ambulatori educativi, una palestra e una “stanza morbida”. La suddivisione degli spazi in aree funzionali specifiche e la loro personalizzazione con colori, scritte e simboli di identificazione aiutano il bambino a sapere con precisione ciò che si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento: facilitare l’apprendimento riduce l’ansia e l’incertezza, problemi comuni nei bambini autistici che presso lo Spazio UAU hanno a disposizione una “palestra di vita” per familiarizzare con abilità che potranno poi utilizzate nei contesti di vita personali e migliorare comportamenti socialmente significativi. Il percorso terapeutico si articola in quattro macro aree di intervento: comunicazione, competenze adattive, autonomia, abilità sociali; è sempre condiviso con la referente clinica della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) del territorio, la famiglia e la scuola, con l’obiettivo di dare continuità all’intervento negli ambienti di vita dei minori.

Una vera e propria palestra di vita che vuole fornire ai bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico la possibilità di lavorare sulle loro autonomie: lo Spazio UAU è un centro polifunzionale accreditato e integrato con la rete dei servizi dell’Azienda USL di Modena che ha inaugurato questa mattina a Villa Igea. Qui i pazienti della fascia di età dai 6 ai 15 anni hanno a disposizione 430 metri quadrati, 7 stanze, 21 professionisti specializzati. Nello Spazio UAU sono stati ricreati gli ambienti di vita quotidiana – la cucina, il bagno, la camera da letto – per insegnare e allenare le capacità individuali in maniera strutturata, all’interno di contesti di vita che riproducono il più possibile la quotidianità. Da inizio settembre 45 minori seguono in questa sede i loro percorsi di trattamenti abilitativi e riabilitativi     Dalla cucina, al bagno con doccia, dalla scrivania per disegnare alla camera da letto: sono tra gli ambienti di una abitazione ricreati nel nuovo Spazio UAU presso Villa Igea a Modena. E sono stati ideati e realizzati per aiutare i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a sviluppare e allenare le loro autonomie in contesti di vita quotidiana.   Lo Spazio UAU è un nuovo centro polifunzionale modenese - accreditato e convenzionato con l’AUSL - per il trattamento abilitativo e riabilitativo rivolto in particolare alla fascia di età 6-15 anni: qui è quotidianamente al lavoro un’equipe multiprofessionale specializzata sull’autismo, composta da un medico, tre psicologhe, dieci tecnici della riabilitazione psichiatrica, quattro terapisti occupazionali, un logopedista, un pedagogista e un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; l’obiettivo è quello di costruire un percorso di trattamento individualizzato per ogni paziente.  Da inizio settembre, dunque in poco più di un mese, sono in trattamento 45 bambini su segnalazione dei servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di Modena con cui questo percorso di trattamento è integrato. Lo Spazio UAU è quindi un ulteriore e innovativo tassello che si aggiunge agli altri spazi di trattamento presenti nel territorio di Modena e provincia (il Gelso a Vignola, Frignaut a Pavullo, AUT AUT a Fiorano) e collaborazioni con enti attivi nel territorio (biblioteche e ludoteche comunali, Villa Forni e Citta dei ragazzi a Modena), lavorando in rete con le Associazioni dei familiari degli utenti e le istituzioni scolastiche. Modalità, spazi e obiettivi di trattamento Questo nuovo spazio si sviluppa su 430 metri quadrati e dispone di sette stanze, tra cui una cucina, un bagno con doccia e uno senza, una camera da letto, tre ambulatori educativi, una palestra e una “stanza morbida”. La suddivisione degli spazi in aree funzionali specifiche e la loro personalizzazione con colori, scritte e simboli di identificazione aiutano il bambino a sapere con precisione ciò che si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento: facilitare l’apprendimento riduce l’ansia e l’incertezza, problemi comuni nei bambini autistici che presso lo Spazio UAU hanno a disposizione una “palestra di vita” per familiarizzare con abilità che potranno poi utilizzate nei contesti di vita personali e migliorare comportamenti socialmente significativi. Il percorso terapeutico si articola in quattro macro aree di intervento: comunicazione, competenze adattive, autonomia, abilità sociali; è sempre condiviso con la referente clinica della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) del territorio, la famiglia e la scuola, con l’obiettivo di dare continuità all’intervento negli ambienti di vita dei minori.

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Italia - Belgio è inclusione! Allo Stadio Olimpico una ‘Quiet Room’ per i bambini con autismo


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Per la prima volta nella storia della Nazionale i piccoli tifosi con disabilità potranno assistere alla gara in un ambiente protetto e accogliente. In occasione delle sfide di Nations League con i Diavoli Rossi e Israele sarà inoltre attivo il servizio di audio-descrizione per i tifosi non vedenti. Nuovo importante passo in avanti nell’ambito della strategia di sostenibilità adottata dalla FIGC. Grazie al supporto di Sport e Salute per la prima volta nella storia della Nazionale - in occasione dell’incontro di UEFA Nations League tra Italia e Belgio in programma giovedì 10 ottobre allo Stadio Olimpico di Roma - verrà offerta la possibilità ad alcuni bambini con autismo di assistere al match da una ‘Quiet Room’ dedicata presso la Tribuna Monte Mario. Un ambiente protetto e accogliente - già utilizzato in occasione dell’ultima finale di Coppa Italia nonché per concerti e altri eventi come i Campionati Europei di atletica leggera - in cui i piccoli tifosi, protagonisti del progetto del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC ‘Calcio Integrato’, potranno seguire la partita in totale sicurezza vivendo un’esperienza entusiasmante come faranno anche i propri compagni di squadra e i 3.000 bambini delle Scuole di Calcio di Roma e del Lazio. Così come giocano insieme sullo stesso campo, condividendo la passione per il calcio, allo stesso modo possono essere tutti insieme allo stadio. L’obiettivo è creare un ambiente dove ogni bambino, con abilità diverse, possa partecipare e sentirsi parte dello stesso grande movimento, sia sul campo sia sugli spalti.

Per la prima volta nella storia della Nazionale i piccoli tifosi con disabilità potranno assistere alla gara in un ambiente protetto e accogliente. In occasione delle sfide di Nations League con i Diavoli Rossi e Israele sarà inoltre attivo il servizio di audio-descrizione per i tifosi non vedenti. Nuovo importante passo in avanti nell’ambito della strategia di sostenibilità adottata dalla FIGC. Grazie al supporto di Sport e Salute per la prima volta nella storia della Nazionale - in occasione dell’incontro di UEFA Nations League tra Italia e Belgio in programma giovedì 10 ottobre allo Stadio Olimpico di Roma - verrà offerta la possibilità ad alcuni bambini con autismo di assistere al match da una ‘Quiet Room’ dedicata presso la Tribuna Monte Mario. Un ambiente protetto e accogliente - già utilizzato in occasione dell’ultima finale di Coppa Italia nonché per concerti e altri eventi come i Campionati Europei di atletica leggera - in cui i piccoli tifosi, protagonisti del progetto del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC ‘Calcio Integrato’, potranno seguire la partita in totale sicurezza vivendo un’esperienza entusiasmante come faranno anche i propri compagni di squadra e i 3.000 bambini delle Scuole di Calcio di Roma e del Lazio. Così come giocano insieme sullo stesso campo, condividendo la passione per il calcio, allo stesso modo possono essere tutti insieme allo stadio. L’obiettivo è creare un ambiente dove ogni bambino, con abilità diverse, possa partecipare e sentirsi parte dello stesso grande movimento, sia sul campo sia sugli spalti.

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Occhiali e dispositivi elettronici, a Messina parte la raccolta per aiutare la popolazione del Burundi


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Parte ufficialmente oggi l’iniziativa pro Burundi promossa da CittadinanzAttiva Sicilia Onlus An.tu.do Messina Giostra Ritiro e patrocinata dal Comune di Messina e dall’A.N.I.O.M.R.I.D. (ass. Naz. Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Decorati), con il contributo di diciassette realtà associative del territorio. L’iniziativa prevede di dare l’opportunità al Burundi, il paese più povero del mondo e con l’indice di sviluppo umano più basso del pianeta, di essere artefice della propria crescita dotando la popolazione, per il tramite dell’Associazione Onlus Aiutiamo il Burundi, di presidi indispensabili per il campo visivo come occhiali da vista e da sole usati, oltre che cellulari e tablet. Sarà possibile trovare in posti diversi della città dei contenitori di cartone e la locandina per la raccolta occhiali, cellulari, tablet e computer con indicazione dei referenti a cui rivolgersi.

Parte ufficialmente oggi l’iniziativa pro Burundi promossa da CittadinanzAttiva Sicilia Onlus An.tu.do Messina Giostra Ritiro e patrocinata dal Comune di Messina e dall’A.N.I.O.M.R.I.D. (ass. Naz. Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Decorati), con il contributo di diciassette realtà associative del territorio. L’iniziativa prevede di dare l’opportunità al Burundi, il paese più povero del mondo e con l’indice di sviluppo umano più basso del pianeta, di essere artefice della propria crescita dotando la popolazione, per il tramite dell’Associazione Onlus Aiutiamo il Burundi, di presidi indispensabili per il campo visivo come occhiali da vista e da sole usati, oltre che cellulari e tablet. Sarà possibile trovare in posti diversi della città dei contenitori di cartone e la locandina per la raccolta occhiali, cellulari, tablet e computer con indicazione dei referenti a cui rivolgersi.

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Genova Jeans Week per il sociale, devolveranno il ricavato ad attività eco-solidali


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Tra le novità della Genova Jeans Week che sta per iniziare, il progetto pilota “Riuso attivo” nato dalla collaborazione tra Comune, Camera di Commercio, Humana People to People, Confcommercio e Confesercenti È un’iniziativa unica nel suo genere a Genova, cui hanno aderito finora 18 fra negozi della Jeans Trail e jeanserie di tutta la città, che ha lo scopo di sensibilizzare i genovesi sulla necessità di ridurre lo spreco e l’inquinamento collegato all’industria del jeans e più in generale del tessile, facendo rivivere i capi usati e destinandoli a iniziative di utilità sociale.   I genovesi che hanno in casa un capo che non usano più, potranno consegnarlo durante la settimana dall’1 al 6 ottobre in uno dei 18 negozi aderenti, riconoscibili dal bollo “Il jeans è per sempre – Io partecipo alla Genova Jeans week” e indicati di seguito. I capi verranno raccolti da Humana Paople to People tramite appositi scatoloni, recuperati e rigenerati e rimessi in commercio. I proventi di successive vendite, come nel caso di tutte le attività di Humana People to People, saranno utilizzati per promuovere attività di utilità sociale e ambientale.   Alla raccolta, come ad altri importanti progetti della Jeans Week, partecipa l’associazionismo della rete territoriale costruita dal Comune con l’iniziativa “Start Tappe” che mette in rete realtà impegnate all’attivazione di progetti inclusione sociale. Con una piccola azione, il cittadino può contribuire a coprire la preziosa tappa dell’economia circolare costituita dal “riuso”, su cui è impegnato il Comune di Genova, in particolare con il progetto CCity, Genova Città Circolare nell’ambito dell’Action plan Genova 2050. “Riuso Attivo” è un’iniziativa pilota che verrà testata durante la prima edizione della settimana del jeans per essere riproposta nelle prossime edizioni. Un grande gioco di squadra lanciato da Comune , Camera di Commercio e Humana People to People nel segno della sostenibilità ambientale, economica e sociale, che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione attiva dei partner Confcommercio e Confesercenti per la sensibilizzazione dei negozianti e la collaborazione operativa.

Tra le novità della Genova Jeans Week che sta per iniziare, il progetto pilota “Riuso attivo” nato dalla collaborazione tra Comune, Camera di Commercio, Humana People to People, Confcommercio e Confesercenti È un’iniziativa unica nel suo genere a Genova, cui hanno aderito finora 18 fra negozi della Jeans Trail e jeanserie di tutta la città, che ha lo scopo di sensibilizzare i genovesi sulla necessità di ridurre lo spreco e l’inquinamento collegato all’industria del jeans e più in generale del tessile, facendo rivivere i capi usati e destinandoli a iniziative di utilità sociale.   I genovesi che hanno in casa un capo che non usano più, potranno consegnarlo durante la settimana dall’1 al 6 ottobre in uno dei 18 negozi aderenti, riconoscibili dal bollo “Il jeans è per sempre – Io partecipo alla Genova Jeans week” e indicati di seguito. I capi verranno raccolti da Humana Paople to People tramite appositi scatoloni, recuperati e rigenerati e rimessi in commercio. I proventi di successive vendite, come nel caso di tutte le attività di Humana People to People, saranno utilizzati per promuovere attività di utilità sociale e ambientale.   Alla raccolta, come ad altri importanti progetti della Jeans Week, partecipa l’associazionismo della rete territoriale costruita dal Comune con l’iniziativa “Start Tappe” che mette in rete realtà impegnate all’attivazione di progetti inclusione sociale. Con una piccola azione, il cittadino può contribuire a coprire la preziosa tappa dell’economia circolare costituita dal “riuso”, su cui è impegnato il Comune di Genova, in particolare con il progetto CCity, Genova Città Circolare nell’ambito dell’Action plan Genova 2050. “Riuso Attivo” è un’iniziativa pilota che verrà testata durante la prima edizione della settimana del jeans per essere riproposta nelle prossime edizioni. Un grande gioco di squadra lanciato da Comune , Camera di Commercio e Humana People to People nel segno della sostenibilità ambientale, economica e sociale, che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione attiva dei partner Confcommercio e Confesercenti per la sensibilizzazione dei negozianti e la collaborazione operativa.

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Lo sport è per tutti, a Bologna il primo campionato di paracadutismo italiano per persone disabili


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La gara di paracadutismo con persone con disabilità, prima volta in Italia, è organizzato dall'associazione Veramente Abili e ha il preciso intento di evidenziare l’azione ed il significato di inclusività, intrinseco nel messaggio che il Governo Italiano presenterà nel G7 di ottobre 2024. La gara di paracadutismo inclusivo consiste nell’effettuazione di un Lanco in Tandem, dove la persona con disabilità si lancerà in caduta libera, agganciato ad un Istruttore di paracadutismo, utilizzando una imbragatura speciale e con il paracadute biposto (ndr: tandem). L’istruttore avrà una telecamera, in Alta Definizione, posizionata sulla mano per filmare gli esercizi e per la successiva condivisione al pubblico presente. L’atleta effettuerà due esercizi. Il primo esercizio sarà eseguito in caduta libera ove realizzerà un giro a destra ed un giro a sinistra, nel minor tempo possibile. Il secondo esercizio si svolgerà a paracadute aperto e consisterà nell’effettuare un atterraggio all’interno di una area delimitata. L’evento si terrà il 29 Settembre e sarà svolto presso l’aviosuperficie di Molinella (Bologna).

La gara di paracadutismo con persone con disabilità, prima volta in Italia, è organizzato dall'associazione Veramente Abili e ha il preciso intento di evidenziare l’azione ed il significato di inclusività, intrinseco nel messaggio che il Governo Italiano presenterà nel G7 di ottobre 2024. La gara di paracadutismo inclusivo consiste nell’effettuazione di un Lanco in Tandem, dove la persona con disabilità si lancerà in caduta libera, agganciato ad un Istruttore di paracadutismo, utilizzando una imbragatura speciale e con il paracadute biposto (ndr: tandem). L’istruttore avrà una telecamera, in Alta Definizione, posizionata sulla mano per filmare gli esercizi e per la successiva condivisione al pubblico presente. L’atleta effettuerà due esercizi. Il primo esercizio sarà eseguito in caduta libera ove realizzerà un giro a destra ed un giro a sinistra, nel minor tempo possibile. Il secondo esercizio si svolgerà a paracadute aperto e consisterà nell’effettuare un atterraggio all’interno di una area delimitata. L’evento si terrà il 29 Settembre e sarà svolto presso l’aviosuperficie di Molinella (Bologna).

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Diritto ambientale e innovazione tecnologica, a Napoli la prima edizione Festival del Rifiorismo


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Il 20 settembre 2024 si è svolto il convegno "Rifiorismo: Benvenuti nell’Ecocene" presso l'Auditorium di Bagnoli, a Napoli. Un evento unico che ha riunito esperti e professionisti di diversi settori per discutere le sfide e le opportunità della rigenerazione ambientale e del progresso sostenibile. Dal diritto ambientale all'innovazione tecnologica, passando per la salute e lo sport, abbiamo esplorato insieme soluzioni e prospettive per un futuro più ecologico e inclusivo. Numerose sessioni e tematiche affrontate durante il Festival. Tra queste troviamo: - Legalità e Sviluppo Territoriale: Approfondimenti sul diritto ambientale e il progresso sostenibile. - Economia e Innovazione: Il ruolo dell'innovazione come impulso per la sostenibilità. - Salute e Ricerca Scientifica: Discussioni sugli impatti ambientali sulla salute cardiaca e nuove terapie. - Sport e Sostenibilità: L'importanza dello sport come modello inclusivo e strumento di rigenerazione sociale.

Il 20 settembre 2024 si è svolto il convegno "Rifiorismo: Benvenuti nell’Ecocene" presso l'Auditorium di Bagnoli, a Napoli. Un evento unico che ha riunito esperti e professionisti di diversi settori per discutere le sfide e le opportunità della rigenerazione ambientale e del progresso sostenibile. Dal diritto ambientale all'innovazione tecnologica, passando per la salute e lo sport, abbiamo esplorato insieme soluzioni e prospettive per un futuro più ecologico e inclusivo. Numerose sessioni e tematiche affrontate durante il Festival. Tra queste troviamo: - Legalità e Sviluppo Territoriale: Approfondimenti sul diritto ambientale e il progresso sostenibile. - Economia e Innovazione: Il ruolo dell'innovazione come impulso per la sostenibilità. - Salute e Ricerca Scientifica: Discussioni sugli impatti ambientali sulla salute cardiaca e nuove terapie. - Sport e Sostenibilità: L'importanza dello sport come modello inclusivo e strumento di rigenerazione sociale.

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"Prima di tutto la Pace", ad Assisi l'edizione straordinaria della marcia


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Si mobilita Assisi per una versione "small" dell'annuale marcia per la Pace, che nella sua interezza si terrà il 29 settembre. "Un appuntamento - secondo la Fondazione PerugiaAssisi per la Cultura della Pace - che mai come quest'anno è necessario e imperdibile per risvegliare le coscienze e fermare la follia bellicistica." Con partenza alle 15:00 da Santa Maria degli Angeli, si riuniranno tutti coloro che ancora credono in un mondo di pace e convivenza, che vogliono mettere fine a questa cultura dell'odio e della guerra. È ancora possibile, e lo dimostra l'incontro che si sta tenendo proprio adesso tra i Costruttori e le Costruttrici di pace, presso la Domus Pacis, sempre ad Assisi. "Prima di tutto la pace", questo lo slogan di quest'anno che vede mobilitate, insieme ai cittadini, Associazioni, Fondazioni, Istituzioni, tra cui anche Parlamentari Europei. Tutti riuniti con un solo scopo: risvegliare le coscienze e riportare di moda la cultura della cura dell'altro, dell'umanità e del pianeta.

Si mobilita Assisi per una versione "small" dell'annuale marcia per la Pace, che nella sua interezza si terrà il 29 settembre. "Un appuntamento - secondo la Fondazione PerugiaAssisi per la Cultura della Pace - che mai come quest'anno è necessario e imperdibile per risvegliare le coscienze e fermare la follia bellicistica." Con partenza alle 15:00 da Santa Maria degli Angeli, si riuniranno tutti coloro che ancora credono in un mondo di pace e convivenza, che vogliono mettere fine a questa cultura dell'odio e della guerra. È ancora possibile, e lo dimostra l'incontro che si sta tenendo proprio adesso tra i Costruttori e le Costruttrici di pace, presso la Domus Pacis, sempre ad Assisi. "Prima di tutto la pace", questo lo slogan di quest'anno che vede mobilitate, insieme ai cittadini, Associazioni, Fondazioni, Istituzioni, tra cui anche Parlamentari Europei. Tutti riuniti con un solo scopo: risvegliare le coscienze e riportare di moda la cultura della cura dell'altro, dell'umanità e del pianeta.

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