Sartoria Toscana è un guardaroba da collezione di vestiti da donna unicamente bianchi, nato da un idea di Margherita Batelli. L'abbigliamento viene disegnato e realizzato solo artigianalmente in Toscana, ed è acquistabile attraverso un e-commerce online per ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente.
Rubrica: News
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Messaggi e voci contro la violenza, perché “l’amore è un’altra cosa”
All’ingresso del Centro Donna dell’ospedale San Giuseppe c’è un albero che non ha foglie, ma parole. Parole brevi, pensieri scritti in fretta, frasi nate da un ricordo o da una ferita. Oggi, 25 novembre, quell’albero è diventato il punto attorno a cui si è raccolta la comunità dell’ospedale di Empoli per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’incontro ha messo insieme operatori, utenti e cittadini in uno spazio pensato per fermarsi, ascoltare e capire. Ad aprire il momento è stata la lettura dell’attore Dario Spinelli, che ha portato un brano tratto dal libro “L’ho uccisa perché l’amavo” di Michela Murgia e Loredana Lipperini. Un testo diretto, che parla del femminicidio senza giri di parole e smonta l’idea distorta che possa nascondersi dietro un finto “amore”. La lettura ha aperto uno spazio di silenzio e ascolto, utile a riportare al centro la realtà dei fatti e la responsabilità culturale che riguarda tutta la comunità. Subito dopo sono stati condivisi alcuni dei messaggi lasciati sull'“Albero delle Parole”. L’albero, collocato da giorni negli spazi antistanti il Centro Donna, si è riempito grazie ai post-it appesi da uomini e donne, operatori e utenti. Ognuno ha lasciato un "fiore-parola", trasformando un gesto semplice in un segno comune di consapevolezza. Tra quei messaggi c’è la storia di una donna che ha scritto poche righe sul suo passato: il dramma, la fuga improvvisa "con pochi vestiti e con i bambini", poi il lungo percorso che l’ha portata a ritrovare sicurezza e a vivere un amore nuovo. Un'altra donna ha ricordato che la violenza non lascia sempre lividi, perché può essere mentale, emotiva, economica, sociale. Qualcuno ha scritto il proprio “no” alla violenza verbale sul posto di lavoro, segnalando un tema spesso taciuto. Accanto ai racconti più duri ci sono parole di sostegno e incoraggiamento: “ti meriti la felicità”, “l’amore non è violenza”, “la luce delle donne rende il mondo migliore”. Altri messaggi diventano ammonimenti chiari: “la libertà è un diritto, non devo imparare a difendermi dagli uomini, sono loro che devono imparare ad amare”, oppure “il silenzio è violenza”, “la violenza è anche negli sguardi”. C’è chi ha scritto una frase che ritorna spesso nelle campagne di sensibilizzazione: “non è amore se fa male, la violenza non è mai giustificabile”. A leggere i messaggi sono stati la direttrice del PO Francesca Bellini e lo pneumologo Alessio Garcea, i dottori Matteo Bastiani e Giuseppe Carello della Direzione sanitaria del presidio empolese, il professor Roberto Bernardini direttore della Pediatria, il professor Roberto Tarquini direttore della Medicina interna 1, il dottor Filippo Pelagatti responsabile della Farmacia ospedaliera, il dottor Massimo Calistri direttore della Chirurgia generale, la dottoressa Giuditta Martelli della Psicologia ospedaliera e lo pneumologo Marco De Martino. La lettura collettiva dei messaggi ha chiuso il cerchio della giornata: un gesto semplice, ma utile a dare voce a esperienze, paure, desideri e responsabilità condivise. Ognuna delle parole appese all’albero ricorda che la violenza di genere non è un fatto privato, ma un fenomeno che riguarda tutti. E tra i tanti pensieri lasciati, uno è rimasto come sintesi e monito, limpido nella sua essenza: L’amore è un’altra cosa.
All’ingresso del Centro Donna dell’ospedale San Giuseppe c’è un albero che non ha foglie, ma parole. Parole brevi, pensieri scritti in fretta, frasi nate da un ricordo o da una ferita. Oggi, 25 novembre, quell’albero è diventato il punto attorno a cui si è raccolta la comunità dell’ospedale di Empoli per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’incontro ha messo insieme operatori, utenti e cittadini in uno spazio pensato per fermarsi, ascoltare e capire. Ad aprire il momento è stata la lettura dell’attore Dario Spinelli, che ha portato un brano tratto dal libro “L’ho uccisa perché l’amavo” di Michela Murgia e Loredana Lipperini. Un testo diretto, che parla del femminicidio senza giri di parole e smonta l’idea distorta che possa nascondersi dietro un finto “amore”. La lettura ha aperto uno spazio di silenzio e ascolto, utile a riportare al centro la realtà dei fatti e la responsabilità culturale che riguarda tutta la comunità. Subito dopo sono stati condivisi alcuni dei messaggi lasciati sull'“Albero delle Parole”. L’albero, collocato da giorni negli spazi antistanti il Centro Donna, si è riempito grazie ai post-it appesi da uomini e donne, operatori e utenti. Ognuno ha lasciato un "fiore-parola", trasformando un gesto semplice in un segno comune di consapevolezza. Tra quei messaggi c’è la storia di una donna che ha scritto poche righe sul suo passato: il dramma, la fuga improvvisa "con pochi vestiti e con i bambini", poi il lungo percorso che l’ha portata a ritrovare sicurezza e a vivere un amore nuovo. Un'altra donna ha ricordato che la violenza non lascia sempre lividi, perché può essere mentale, emotiva, economica, sociale. Qualcuno ha scritto il proprio “no” alla violenza verbale sul posto di lavoro, segnalando un tema spesso taciuto. Accanto ai racconti più duri ci sono parole di sostegno e incoraggiamento: “ti meriti la felicità”, “l’amore non è violenza”, “la luce delle donne rende il mondo migliore”. Altri messaggi diventano ammonimenti chiari: “la libertà è un diritto, non devo imparare a difendermi dagli uomini, sono loro che devono imparare ad amare”, oppure “il silenzio è violenza”, “la violenza è anche negli sguardi”. C’è chi ha scritto una frase che ritorna spesso nelle campagne di sensibilizzazione: “non è amore se fa male, la violenza non è mai giustificabile”. A leggere i messaggi sono stati la direttrice del PO Francesca Bellini e lo pneumologo Alessio Garcea, i dottori Matteo Bastiani e Giuseppe Carello della Direzione sanitaria del presidio empolese, il professor Roberto Bernardini direttore della Pediatria, il professor Roberto Tarquini direttore della Medicina interna 1, il dottor Filippo Pelagatti responsabile della Farmacia ospedaliera, il dottor Massimo Calistri direttore della Chirurgia generale, la dottoressa Giuditta Martelli della Psicologia ospedaliera e lo pneumologo Marco De Martino. La lettura collettiva dei messaggi ha chiuso il cerchio della giornata: un gesto semplice, ma utile a dare voce a esperienze, paure, desideri e responsabilità condivise. Ognuna delle parole appese all’albero ricorda che la violenza di genere non è un fatto privato, ma un fenomeno che riguarda tutti. E tra i tanti pensieri lasciati, uno è rimasto come sintesi e monito, limpido nella sua essenza: L’amore è un’altra cosa.
Dillo a Plaple
Trasformare la scuola in un laboratorio green
Il progetto educativo gratuito mette a disposizione strumenti per analizzare la carbon footprint della scuola e trasformare i dati in azioni concrete in chiave green su mobilità, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Il percorso consente inoltre agli studenti di ottenere fino a 30 ore di Formazione Scuola-Lavoro e di partecipare al concorso nazionale. Il progetto è dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli istituti. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit con il sostegno di ASviS, il percorso offre gratuitamente agli istituti secondari di secondo grado la possibilità di valutare la carbon footprint della scuola e di individuare interventi mirati nei tre ambiti più rilevanti: mobilità casa-scuola, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Attraverso la piattaforma improntafutura.scuola.net, messa a disposizione dai promotori, studenti e docenti possono raccogliere in modo semplice i dati relativi alla vita scolastica e disporre di strumenti che li guidano nella definizione di azioni concrete in chiave green. In questo modo, la scuola si trasforma in un laboratorio di sostenibilità, dove la conoscenza diventa pratica quotidiana. Come evidenzia Fondazione Ambienta: «Il progetto nasce con l’intento di promuovere consapevolezza e partecipazione su temi cruciali del nostro tempo, diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente tra le nuove generazioni». Il progetto, totalmente gratuito, integra in modo concreto i principi dell’Agenda 2030 nei programmi di Educazione civica e permette agli studenti di ottenere fino a 30 ore certificate di Formazione Scuola-Lavoro: 15 ore per la partecipazione alle fasi di analisi e sperimentazione, e ulteriori 15 ore per chi realizza un project work dedicato a ideare e proporre soluzioni sostenibili per la propria scuola. Inoltre, le scuole possono candidare il proprio project work al concorso nazionale “Impronta Futura”, che premierà le proposte più efficaci con voucher per l’acquisto di materiale didattico. Le candidature dovranno essere inviate entro l’11 maggio 2026 e i vincitori saranno annunciati dalla giuria di esperti entro il 4 giugno 2026.
Il progetto educativo gratuito mette a disposizione strumenti per analizzare la carbon footprint della scuola e trasformare i dati in azioni concrete in chiave green su mobilità, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Il percorso consente inoltre agli studenti di ottenere fino a 30 ore di Formazione Scuola-Lavoro e di partecipare al concorso nazionale. Il progetto è dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli istituti. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit con il sostegno di ASviS, il percorso offre gratuitamente agli istituti secondari di secondo grado la possibilità di valutare la carbon footprint della scuola e di individuare interventi mirati nei tre ambiti più rilevanti: mobilità casa-scuola, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Attraverso la piattaforma improntafutura.scuola.net, messa a disposizione dai promotori, studenti e docenti possono raccogliere in modo semplice i dati relativi alla vita scolastica e disporre di strumenti che li guidano nella definizione di azioni concrete in chiave green. In questo modo, la scuola si trasforma in un laboratorio di sostenibilità, dove la conoscenza diventa pratica quotidiana. Come evidenzia Fondazione Ambienta: «Il progetto nasce con l’intento di promuovere consapevolezza e partecipazione su temi cruciali del nostro tempo, diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente tra le nuove generazioni». Il progetto, totalmente gratuito, integra in modo concreto i principi dell’Agenda 2030 nei programmi di Educazione civica e permette agli studenti di ottenere fino a 30 ore certificate di Formazione Scuola-Lavoro: 15 ore per la partecipazione alle fasi di analisi e sperimentazione, e ulteriori 15 ore per chi realizza un project work dedicato a ideare e proporre soluzioni sostenibili per la propria scuola. Inoltre, le scuole possono candidare il proprio project work al concorso nazionale “Impronta Futura”, che premierà le proposte più efficaci con voucher per l’acquisto di materiale didattico. Le candidature dovranno essere inviate entro l’11 maggio 2026 e i vincitori saranno annunciati dalla giuria di esperti entro il 4 giugno 2026.
Dillo a Plaple
“C’è una casa nel centro”, Cesvot e Ikea per Casa Renato
Un nuovo spazio di accoglienza, più dignitoso, accogliente e capace di generare percorsi di autonomia per le persone in difficoltà. È questo l’obiettivo del progetto “C’è una casa nel centro”, promosso in collaborazione tra Cesvot e IKEA Firenze. Il progetto riguarda la nuova sede di Casa Renato, che opera con la collaborazione della cooperativa sociale "Pane & Rose" e “Girasole” in Borgo Valsugana 153 a Prato, un centro, finanziato con fondi PNRR dalla SdS Area Pratese, che accoglie persone in condizioni di marginalità. Non si tratta soltanto di offrire un tetto temporaneo, ma di creare un ambiente che favorisca crescita, rinascita e reinserimento sociale, superando la logica dell’assistenzialismo emergenziale. Grazie al contributo di IKEA Firenze, la nuova struttura rinnovata e arredata è trasformata in un luogo accogliente e funzionale, organizzato in spazi diversificati: aree comuni per la socializzazione, ambienti dedicati alla formazione e ai laboratori, zone riservate al riposo e alla privacy. Una progettazione che punta a garantire equilibrio tra vita comunitaria e dimensione personale.
Un nuovo spazio di accoglienza, più dignitoso, accogliente e capace di generare percorsi di autonomia per le persone in difficoltà. È questo l’obiettivo del progetto “C’è una casa nel centro”, promosso in collaborazione tra Cesvot e IKEA Firenze. Il progetto riguarda la nuova sede di Casa Renato, che opera con la collaborazione della cooperativa sociale "Pane & Rose" e “Girasole” in Borgo Valsugana 153 a Prato, un centro, finanziato con fondi PNRR dalla SdS Area Pratese, che accoglie persone in condizioni di marginalità. Non si tratta soltanto di offrire un tetto temporaneo, ma di creare un ambiente che favorisca crescita, rinascita e reinserimento sociale, superando la logica dell’assistenzialismo emergenziale. Grazie al contributo di IKEA Firenze, la nuova struttura rinnovata e arredata è trasformata in un luogo accogliente e funzionale, organizzato in spazi diversificati: aree comuni per la socializzazione, ambienti dedicati alla formazione e ai laboratori, zone riservate al riposo e alla privacy. Una progettazione che punta a garantire equilibrio tra vita comunitaria e dimensione personale.
News
“Uno per il Meyer, tutti per il Meyer”
Il Grand Hotel Baglioni di Firenze, parte del gruppo Carattere Toscano, conferma il proprio impegno nel sociale avviando una collaborazione a favore della Fondazione Meyer. Nel corso dell’intero anno, l’hotel destinerà l’1% del valore complessivo di tutte le prenotazioni effettuate tramite il sito ufficiale alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Antonella Monaco, presidente di Carattere Toscano: “Investire nella salute dei più giovani significa investire nel futuro stesso della società: un futuro più sano, equo e solidale”. Con queste parole il Grand Hotel Baglioni sottolinea l’orgoglio di sostenere le attività del Meyer, centro di eccellenza nazionale e internazionale nella cura pediatrica e nella ricerca scientifica. L’azienda ha avuto il privilegio di conoscere da vicino l’impegno e la dedizione delle persone che ogni giorno operano con professionalità e passione per garantire un futuro ai bambini e agli adolescenti, considerati la risorsa più preziosa della comunità. Sostenere la missione e i valori della Fondazione Meyer è ritenuto un impegno fondamentale, poiché essa rappresenta un punto di riferimento per chiunque abbia a cuore il benessere delle persone. Per questo motivo, è stata scelta la destinazione di una parte dei ricavi al Meyer, a supporto delle attività svolte da medici e operatori. Attraverso questo contributo, l’azienda intende promuovere il benessere psico-fisico delle nuove generazioni, accompagnandole nel loro percorso di crescita e contribuendo a costruire per loro un futuro migliore.
Il Grand Hotel Baglioni di Firenze, parte del gruppo Carattere Toscano, conferma il proprio impegno nel sociale avviando una collaborazione a favore della Fondazione Meyer. Nel corso dell’intero anno, l’hotel destinerà l’1% del valore complessivo di tutte le prenotazioni effettuate tramite il sito ufficiale alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Antonella Monaco, presidente di Carattere Toscano: “Investire nella salute dei più giovani significa investire nel futuro stesso della società: un futuro più sano, equo e solidale”. Con queste parole il Grand Hotel Baglioni sottolinea l’orgoglio di sostenere le attività del Meyer, centro di eccellenza nazionale e internazionale nella cura pediatrica e nella ricerca scientifica. L’azienda ha avuto il privilegio di conoscere da vicino l’impegno e la dedizione delle persone che ogni giorno operano con professionalità e passione per garantire un futuro ai bambini e agli adolescenti, considerati la risorsa più preziosa della comunità. Sostenere la missione e i valori della Fondazione Meyer è ritenuto un impegno fondamentale, poiché essa rappresenta un punto di riferimento per chiunque abbia a cuore il benessere delle persone. Per questo motivo, è stata scelta la destinazione di una parte dei ricavi al Meyer, a supporto delle attività svolte da medici e operatori. Attraverso questo contributo, l’azienda intende promuovere il benessere psico-fisico delle nuove generazioni, accompagnandole nel loro percorso di crescita e contribuendo a costruire per loro un futuro migliore.
Dillo a Plaple
“Parlare ai giovani” - 25 anni di Libernauta
Libernauta è una realtà aperta e accogliente che promuove la cultura, la lettura e la partecipazione come strumenti di libertà e crescita per tutte e tutti. Il nome richiama l’idea di un “navigatore libero”, una persona curiosa che viaggia tra libri, idee e incontri, alla scoperta di sé e del mondo. Chi fa parte di Libernauta — giovani, educatori, bibliotecari, insegnanti e lettrici e lettori di ogni età — condivide la convinzione che la lettura non sia solo un’attività individuale, ma un ponte che unisce le persone, favorendo l’ascolto, il dialogo e l’inclusione. Attraverso laboratori, incontri, progetti nelle scuole e nelle biblioteche, Libernauta incoraggia ognuno e ognuna a esprimersi liberamente, a coltivare il pensiero critico e a sentirsi parte di una comunità culturale aperta e plurale. L’obiettivo di Libernauta è rendere la cultura un bene accessibile a tutti, valorizzando le differenze come una ricchezza e creando spazi in cui ogni voce possa trovare il proprio posto e contribuire al racconto collettivo.
Libernauta è una realtà aperta e accogliente che promuove la cultura, la lettura e la partecipazione come strumenti di libertà e crescita per tutte e tutti. Il nome richiama l’idea di un “navigatore libero”, una persona curiosa che viaggia tra libri, idee e incontri, alla scoperta di sé e del mondo. Chi fa parte di Libernauta — giovani, educatori, bibliotecari, insegnanti e lettrici e lettori di ogni età — condivide la convinzione che la lettura non sia solo un’attività individuale, ma un ponte che unisce le persone, favorendo l’ascolto, il dialogo e l’inclusione. Attraverso laboratori, incontri, progetti nelle scuole e nelle biblioteche, Libernauta incoraggia ognuno e ognuna a esprimersi liberamente, a coltivare il pensiero critico e a sentirsi parte di una comunità culturale aperta e plurale. L’obiettivo di Libernauta è rendere la cultura un bene accessibile a tutti, valorizzando le differenze come una ricchezza e creando spazi in cui ogni voce possa trovare il proprio posto e contribuire al racconto collettivo.
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Lilt for women, ottobre è mese rosa
La Campagna Nastro Rosa ha come obiettivo quello di sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. Per tutto il mese di ottobre la Sede Centrale e le Associazioni Provinciali LILT offrono visite senologiche gratuite nei loro ambulatori, organizzano conferenze e dibattiti, distribuiscono materiale informativo e illustrativo e mettono in atto molteplici iniziative volte a responsabilizzare sempre più le donne su questa problematica.
La Campagna Nastro Rosa ha come obiettivo quello di sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. Per tutto il mese di ottobre la Sede Centrale e le Associazioni Provinciali LILT offrono visite senologiche gratuite nei loro ambulatori, organizzano conferenze e dibattiti, distribuiscono materiale informativo e illustrativo e mettono in atto molteplici iniziative volte a responsabilizzare sempre più le donne su questa problematica.
News
"Nessuna donna è sola" - 23ª edizione "Corri la vita"
“Corri la Vita” promuove il Villaggio della Salute, un’iniziativa che trasforma il cuore di Firenze in un centro di prevenzione, sport e benessere aperto a tutti. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza della cura di sé attraverso attività gratuite, consulenze mediche e percorsi fitness accessibili. Il progetto si fonda sulla solidarietà, offrendo screening oncologici gratuiti e supporto diretto alla popolazione grazie a strutture mobili e specialisti. Centrale è anche il tema dell’inclusione, con attività pensate per coinvolgere persone di ogni età e condizione sociale. L’iniziativa unisce istituzioni, associazioni e realtà locali in una rete che mette la salute e la prevenzione al centro della vita comunitaria.
“Corri la Vita” promuove il Villaggio della Salute, un’iniziativa che trasforma il cuore di Firenze in un centro di prevenzione, sport e benessere aperto a tutti. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza della cura di sé attraverso attività gratuite, consulenze mediche e percorsi fitness accessibili. Il progetto si fonda sulla solidarietà, offrendo screening oncologici gratuiti e supporto diretto alla popolazione grazie a strutture mobili e specialisti. Centrale è anche il tema dell’inclusione, con attività pensate per coinvolgere persone di ogni età e condizione sociale. L’iniziativa unisce istituzioni, associazioni e realtà locali in una rete che mette la salute e la prevenzione al centro della vita comunitaria.
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"Come nuova", con ReCiclo Customized bikes
Da Firenze l’esperienza di ReCiclo Customized bikes, un progetto in piena linea con i processi di transizione ecologica, che punta a favorire l’avvicinamento a percorsi di mobilità sostenibile. Il progetto di Giovanni Lami ci porta nel mondo del riuso, del riciclo. Anche un vecchio rottame può avere una nuova vita. Meno sprechi, più attenzione per l’ambiente. #ReCicloCustomizedbikes #mobilitàsostenibile #bici #bikes #plaple #plapletv
Da Firenze l’esperienza di ReCiclo Customized bikes, un progetto in piena linea con i processi di transizione ecologica, che punta a favorire l’avvicinamento a percorsi di mobilità sostenibile. Il progetto di Giovanni Lami ci porta nel mondo del riuso, del riciclo. Anche un vecchio rottame può avere una nuova vita. Meno sprechi, più attenzione per l’ambiente. #ReCicloCustomizedbikes #mobilitàsostenibile #bici #bikes #plaple #plapletv
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Cantare l’inclusione - La missione di K-Antares
La musica e il canto accompagnano ogni momento della vita di una persona: i primi suoni vengono percepiti dal feto già nel grembo materno, dalla nascita utilizziamo ninna nanne per addormentare i nostri figli, insegniamo canzoncine per imparare numeri e lettere, inoltre accompagniamo le fasi più importanti (compleanno, matrimonio, laurea, feste etc) sempre con la musica. Con questa premessa, l’associazione K-Antares, si propone di sviluppare iniziative di carattere culturale e musicale per tutte le età, prestando particolare attenzione al tema delle disabilità. Karen Del Greco, insegnante di musical all’interno dell’associazione, ci racconta la sua esperienza in prima linea con ragazzi e adulti, con persone disabili e non. Ciò che più caratterizza “K-antares” è l’importanza che pone al concetto di “inclusione”: un termine che tutt’oggi deve essere ancora compreso. Non a caso nelle “classi” di canto dell’associazione non esistono sezioni separate per persone con disabilità e sezioni per chi non lo è, ma tutti collaborano, tutti imparano a conoscersi, ma soprattutto tutti si divertono insieme.
La musica e il canto accompagnano ogni momento della vita di una persona: i primi suoni vengono percepiti dal feto già nel grembo materno, dalla nascita utilizziamo ninna nanne per addormentare i nostri figli, insegniamo canzoncine per imparare numeri e lettere, inoltre accompagniamo le fasi più importanti (compleanno, matrimonio, laurea, feste etc) sempre con la musica. Con questa premessa, l’associazione K-Antares, si propone di sviluppare iniziative di carattere culturale e musicale per tutte le età, prestando particolare attenzione al tema delle disabilità. Karen Del Greco, insegnante di musical all’interno dell’associazione, ci racconta la sua esperienza in prima linea con ragazzi e adulti, con persone disabili e non. Ciò che più caratterizza “K-antares” è l’importanza che pone al concetto di “inclusione”: un termine che tutt’oggi deve essere ancora compreso. Non a caso nelle “classi” di canto dell’associazione non esistono sezioni separate per persone con disabilità e sezioni per chi non lo è, ma tutti collaborano, tutti imparano a conoscersi, ma soprattutto tutti si divertono insieme.
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Una lunghissima corsa per beneficenza
Dalla Finlandia fino a Firenze, questo è il percorso scelto da Matteo Bucci, ventiquattrenne di San Mauro a Signa, che ha come obiettivo di beneficenza quello di raccogliere 10mila euro per “Pane Quotidiano Firenze”. Ancor più importante è quello di ispirare chiunque voglia realizzare i propri sogni, un passo alla volta. Una grande impresa che avrà la durata di 50 giorni, per un totale di 3200 km: corrisponde a ben 75 maratone. L’arrivo sarà previsto e fine Settembre sotto la Cupola del Brunelleschi.
Dalla Finlandia fino a Firenze, questo è il percorso scelto da Matteo Bucci, ventiquattrenne di San Mauro a Signa, che ha come obiettivo di beneficenza quello di raccogliere 10mila euro per “Pane Quotidiano Firenze”. Ancor più importante è quello di ispirare chiunque voglia realizzare i propri sogni, un passo alla volta. Una grande impresa che avrà la durata di 50 giorni, per un totale di 3200 km: corrisponde a ben 75 maratone. L’arrivo sarà previsto e fine Settembre sotto la Cupola del Brunelleschi.
Dillo a Plaple
Un alieno salverà il pianeta
Chi siamo? Cos’è il diverso? Perché abbiamo paura di quello che non conosciamo? Siamo soli nell’universo? Molteplici domande, la risposta sintetizzata in “Zeno l’Alieno”, protagonista “fuori campo” e titolo dello spettacolo che debutta in prima nazionale al Parco di Villa Rucellai-Campi Bisenzio, nell’ambito della rassegna “Luglio Bambino”. Costruito su misura per il pubblico di serata lo scopo è nobile nella sostanza che è racchiusa nella storia interspaziale, fotografia per bambini del pianeta così com’è, certezze consolidate sul pianeta come dovrebbe essere. Superare la paura dell’ignoto è il limite da superare. Salvare la terra, la missione.
Chi siamo? Cos’è il diverso? Perché abbiamo paura di quello che non conosciamo? Siamo soli nell’universo? Molteplici domande, la risposta sintetizzata in “Zeno l’Alieno”, protagonista “fuori campo” e titolo dello spettacolo che debutta in prima nazionale al Parco di Villa Rucellai-Campi Bisenzio, nell’ambito della rassegna “Luglio Bambino”. Costruito su misura per il pubblico di serata lo scopo è nobile nella sostanza che è racchiusa nella storia interspaziale, fotografia per bambini del pianeta così com’è, certezze consolidate sul pianeta come dovrebbe essere. Superare la paura dell’ignoto è il limite da superare. Salvare la terra, la missione.
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"Coltivare felicità", l'esperienza Dynamo Camp
Serenità, sorriso, gioia di vivere: la felicità di ogni bambino passa da questo. Sono i principi dell'attività di Dynamo Camp, impegnato ad offrire gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, alle loro famiglie e a fratelli e sorelle, permettendo loro di ritrovare fiducia in se stessi e migliorando la loro qualità di vita. Attività che incontra l'arte nel percorso promosso con la Dynamo Art Factory dove hanno trovato spazio i lavori dei tanti ragazzi passati per l'oasi nel cuore della Toscana. "Per tutti, il Camp è e sarà sempre un ambiente stimolante e protetto, in cui socializzare, sperimentare, divertirsi e affrontare la vita senza barriere". #Art #architetture #oca #oasidynamo #nature #dynamocamp #dynamoart #plaple #plapletv
Serenità, sorriso, gioia di vivere: la felicità di ogni bambino passa da questo. Sono i principi dell'attività di Dynamo Camp, impegnato ad offrire gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, alle loro famiglie e a fratelli e sorelle, permettendo loro di ritrovare fiducia in se stessi e migliorando la loro qualità di vita. Attività che incontra l'arte nel percorso promosso con la Dynamo Art Factory dove hanno trovato spazio i lavori dei tanti ragazzi passati per l'oasi nel cuore della Toscana. "Per tutti, il Camp è e sarà sempre un ambiente stimolante e protetto, in cui socializzare, sperimentare, divertirsi e affrontare la vita senza barriere". #Art #architetture #oca #oasidynamo #nature #dynamocamp #dynamoart #plaple #plapletv
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